lunedì 4 giugno 2007

da Mariella
Ho letto alcuni interventi, e prima di tutto vorrei dire che sono grata a chi scrive, perché la comunicazione è la cosa più naturale che esista, per tutti gli Esseri di questo pianeta. E’ la comunicazione, il dialogo, lo scambio, il confronto, che ci arricchiscono.
Condivido in pieno il pensiero del moderatore quando scrive che non sarà dato spazio in questo blog alla volgarità e ai particolari di episodi incresciosi, che nulla possono dare se non quel sottile gusto di voyeurismo che non unisce, ma divide. Divide, perché ci separa dai momenti alti di vero scambio di opinioni, e non scambio di emozioni negative.
Sono stata anch’io tanti anni nella FOF, 20 anni, durante i quali di acqua sotto i ponti ne è passata tanta, e non sempre era acqua chiara, limpida. Ma sono rimasta in piedi, come voi amici, come tanti, perché abbiamo mantenuto il libero arbitrio. E proprio il libero arbitrio mi ha permesso di assaporare negli anni della FOF il gusto di alti stati emozionali, così come però ho avuto la fortuna di provare anche quando ho lasciato.
Un interventista di questo blog, scriveva che "è innegabile che gli incontri alzino lo stato"; è innegabile – penso io – che lo stato dipende da noi alfine. Infatti, se posso raccontarvi e condividere con voi un mio "terzo stato" che ricordo più di ogni altro, più di tante cene con Robert e più della nascita di mio figlio, (peraltro un momento di presenza piuttosto alto per l’intensità delle emozioni), questo stato alto – dicevo - che mi porterò dentro è accaduto anni fa mentre ero in automobile, arrivai ad un punto della strada dove si era svolto un incidente mortale il corpo del poveretto stava lì, e la gente intorno era ammutolita… Quel silenzio così profondo, così interiore e uguale per tutti, come fosse un’espressione di massimo rispetto per la Morte, fine ed inizio forse, di tutto un ciclo, quel silenzio mi faceva sentire un Essere consapevole del proprio ruolo, così breve, così patetico a volte per la drammaticità con la quale viene vissuto, del tutto inutile. E’ stato uno stato alto, e non ero ad un incontro, né insieme ad altri studenti. Fu l’inizio forse, di un dialogo interiore personale, che sviluppai, chiedendomi sempre più spesso quali erano le vere scintille che accendevano i miei centri superiori.
E’ vero – come diceva questo studente nel suo intervento – che chi esce dalla scuola non ha più un "direttore d’orchestra" ma è altresì vero che si può suonare ottima musica anche da amatori, senza pretese di diventare professionisti, ma consapevoli di essere sinceri fino in fondo con se stessi, e senza quel velo di melanconia latente. La sincerità con se stessi, bene imprescindibile, cosa che negli ultimi anni a scuola da Robert, stavo perdendo: lì mi si chiedeva di seppellire il mio Re di Fiori, colui che probabilmente spesso dice la verità….e allora andava punito.
Sono qua, migliore o peggiore di prima, ma nel pieno del mio libero arbitrio, più leggera, più libera nel ricordare me stessa, e quando non riesco, senza sensi di colpa verso nessuno, tanto meno me stessa.
Non sono più uno studente della FOF, ma mi sento ancora un rispettoso credente della Quarta Via, quella che non perde tempo nel giudicarmi se metto i pantaloni e non la gonna, la Quarta Via, quella piena di entusiasmo, un po’ più umile nel non pretendere, una strada da percorrere a braccetto con i miei amici.
Cin Cin ! a presto

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