domenica 10 giugno 2007

da Mariella
Cara Floria, ho letto il tuo intervento e vorrei condividere con te, con voi che leggete, alcune sfaccettature del pensiero che fa di ognuno di noi un Essere dotato di libero arbitrio e libero di scegliere.
Tu ribadisci il fatto che è necessario parlare di tutto ciò che avviene senza ipocrisie. Giustissimo.
Personalmente però, sarà perché ho preso la decisione tempo fa di lasciare in tutta serenità ed autonomia, senza mai essermene pentita né essermi sentita mai sola, è che non sono un gran che interessata a conoscere quanti fatti e comportamenti di bassissimo livello, quante schifezze siano successe e stanno succedendo ad Isis, piuttosto che in giro per il mondo, all’interno delle mura della FOF.
Mi rendo conto che la gente che entra adesso o è tuttora uno studente ma all’oscuro di tutto (difficile peraltro….non sapere di certi episodi oramai sulla bocca di tutti..) sarebbe meglio avere queste informazioni. Però … non posso dire che, nonostante i fatti poco ortodossi successi negli anni, io non abbia avuto dei benefici o un aiuto per migliorarmi nella vita. Tutt’altro! Negli anni passati ho ricevuto tanto nella FOF, e sono contenta di averne fatto parte, fino a qualche anno fa. Ho visto studenti maschi assecondare i desideri del maestro e le mogli adattarsi a condividere il marito con lui….però ho anche conosciuto altri ragazzi ed uomini (e non pochi) che hanno detto “GRAZIE, NO” !. e non per questo sono stati allontanati dalla scuola, di contro semplicemente non hanno viaggiato gratis in giro per il mondo a spese di tutti gli studenti. Ognuno di noi è libero di scegliere per se stesso, e se uno è debole, è preda dell’essere circuito, in qualsiasi posto lui. Io penso che ognuno di noi se resta o se esce dalla Scuola deve farlo per le motivazioni che salgono da dentro, senza che la decisione sia pesantemente inficiata dalle testimonianze di altri.
La ragione principale per cui io sono uscita dalla FOF non è perché sono venuta a conoscenza di fatti a sfondo sessuale all’interno della scuola, ma sono uscita perché andavo agli incontri e non mi trovavo più a mio agio; quella che un tempo consideravo una parte della mia famiglia, mi era diventata estranea: la forma degli incontri era cambiata radicalmente dagli anni addietro, fino a qualche anno fa durante gli incontri c’era ancora il confronto, e l’aiuto sulla prima linea che si riceveva era fattivo; ultimamente la forma degli incontri si basava sul leggere punti di vista di personaggi più o meno famosi della storia, con l’interpretazione immancabile del Maestro, che nel 99’% dei casi differiva alquanto dall’interpretazione magari data anni addietro. Il sorriso (per non parlare del ridere di gusto che tanto fa bene al fegato nel ritmo della vita che conduciamo…) era addirittura giudicato male, con gravi danni all’essenza per conto mio (oltre che al fegato).
Era questo continuo cambiare rotta che mi ha fatto perdere la bussola. Va bene che lo stato permanente dell’uomo è il cambiamento, peccato però che negli ultimi anni il cambiamento sia andato nella direzione di “imposizione del pensiero guida” senza però avere la possibilità di verificarlo per gli studenti che devono solo “fidarsi” dell’essere e della conoscenza del Maestro.
In questa evoluzione (involuzione) del pensiero della FOF, ho percepito una specie di paranoia, un’alterazione della personalità del Maestro e di coloro che lo seguivano come segugi, che assomigliava più a perdita del senno che alla scoperta di vie nuove di conoscenza per il ricordo di sé. In più sono uscita perché reputavo il pagamento monetario mensile un importo in percentuale esorbitante rispetto alla cifra del mio guadagno mensile.
Ecco perché sono uscita, mi sembrava di essere diventata un manichino, e per di più con davvero poco buon senso, visto che faccio tanti sacrifici per arrivare a fine mese col mio stipendio, e una parte consistente la “donavo” ad una scuola che per me non era più tale.

Floria, tu obbietti il fatto che forse sarebbe meglio avvisare più gente possibile di come stanno le cose. Questo lo stiamo già facendo indirettamente e direttamente, sia sul blog italiano che su quello inglese, tutti possono parlare liberamente delle esperienze personali nella FOF, sarà il moderatore di questo blog a gestirne le pubblicazioni se ritenute opportune.
Il mio dubbio è che sapere come stanno le cose può servire, ma altresì penso che così come un innamorato - anche se gli viene raccontato peste e corna della fidanzata o del fidanzato – imperterrito continua ad amarlo e a mettere la testa sotto la sabbia pur di non vedere come sono le cose, così uno studente perseverante della FOF sarà più propenso a dire che chi lascia è frustrato, e quindi ha bisogno di parlare male della scuola.
No, non è così. Parlare di tutto, ma senza accanimento, questo è il mio pensiero. Perché siamo tutti liberi di andarcene da un posto che non ci piace.
Noi abbiamo trovato il coraggio di parlare liberamente su questo blog, e ognuno di noi, per sua coscienza morale, deve sentirsi libero di esprimere ciò che ha nel cuore, per alleggerirsi, per condividere o altro.
La vita continua, infatti la postilla in alto di questo blog dice: …per parlare del nostro lavoro su di sé …. Non è vero infatti che se si lascia la FOF si perde la prima linea, anzi.. per quello che ho sperimentato, la si affronta con più consapevolezza. Nessuno può portarti via la tua prima linea, neanche il racconto di fatti con alchimia “piombo” , neanche il Maestro.
Mi è sembrato di capire che tu vivi ad Isis. Non so se sei ancora uno studente, ma in ogni caso, da parte mia, hai solo considerazione affettivo-positiva comunque e dove tu sia.
Un’altra delle libertà che mi sono presa uscendo dalla scuola, è non giudicare o trattare come un povero disgraziato chi non è uno studente della FOF o chi non lo è più. Di “addormentati” ci sono solo i superbi, ma non stanno nelle mura di questo blog.
Un abbraccio forte

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