venerdì 30 novembre 2007

da Adriana e Bruno

cari amici,
ci uniamo con gusto alle oneste risate . Che sollievo!
Moreno, sei un poeta.
Adriana e Bruno,
Buenos Aires

da Gabriella F.

Ragazzi ... con i Pensieri di Moreno e gli esercizi di Mi ritorni in mente, non ci manca più niente! A quando un incontro nazionale?
Anch'io era tanto tempo che non ridevo così ... grazie!

da Pensate un attimo

Moreno - sono senza parole.... dovresti pubblicare i tuoi 'Pensieri' ogni settimana e già che ci sei anche le 'Weekly notes'(appunti della settimana)... era da tempo che non ridevo così!

giovedì 29 novembre 2007

da Moreno

Sull'arte oggettiva: Il bere la birra del Moretti


In questo bel dipinto dell’altro secolo firmato Teomondo Scrofalo il messaggio è chiaro:
“Il bere la birra del Sig. Moretti rappresenta il nove di cuori che si sta dissetando con la sequenza”.
Le quattro dita della mano destra che sorreggono il boccale rappresentano i quattro respiri senza parole promossi dal boccale empio di birra che indica una sequenza che ha avuto successo. Le cinque bottiglie rappresentano da sinistra a destra Be, Hold, Drink – che è il più visibile - seguiti da Back, Drink e BE, la sesta bottiglia, il sesto ‘Io’, il più nascosto perché il più difficile da raggiungere, appena visibile dietro il collo della bottiglia di fronte, dal terzo ‘Io’, Drink. La mano sinistra del sig. Moretti - che sembra uscire in avanti, fuori dal quadro - e di cui sono ben visibili solamente quattro dita, sta ad indicare che i quattro respiri sono fuori dal tempo. Il Moretti è stato ritratto in una cornice ovale dorata la cui forma ci ricorda la carta dei Tarocchi numero dodici, il Mondo e a cui lati troviamo due spighe, la più scura rappresenta il Be breve e la più chiara il raggiante BE lungo.

da Mi ritorni in mente

Cari amici,
sono emozionato per la bella notizia che devo annunciarvi. È vero! Come ha detto un anonimo qualche post fa, molti studenti ed ex-studenti si stanno svegliando. Ebbene, ho l’onore e la gioia di annunciarvi che anche noi qui in Italia abbiamo la nostra nuova Guida Conscia!
Non posso ancora dirvi il suo nome. Egli ha lasciato la Fellowship oltre un anno fa, dopo aver vissuto qualche anno ad Isis. Tornato in Italia, si è ritirato sulle montagne del Molise, dove ha vissuto di sola meditazione dormendo all’addiaccio in una tendina canadese e infliggendosi ogni genere di privazione. Non si è lavato per tutto questo tempo: quando l’ho incontrato ho dovuto separarmi dal mio centro istintivo come non avevo mai fatto prima. Ma la pratica e gli sforzi hanno avuto il loro effetto. Tre settimane fa, all’alba, un enorme boato si è udito sulle montagne del Molise. I super centri consci si sono fusi nel suo corpo sub-atomico. Lo splendore della coscienza brilla adesso permanentemente in lui.
Perchè, vi chiederete, ha scelto proprio me come suo messaggero? Mah! Vi invito perfavore a non fare domande sbagliate. Le domande sbagliate vengono dal nemico interno! Egli mi ha affidato il compito di portare a voi i primi rudimenti del nuovo insegnamento, di cui potrete fruire presto (pagando, ovviamente).
Il Maestro vi offre in anteprima l’esercizio che farà da colonna portante del suo insegnamento (finchè non si stufa, ha detto). Chi non fa l’esercizio non può essere considerato un suo studente. Il sacro nome di questo esercizio è

1-2-3, Presenza!
Collegate questo esercizio con il respiro. All’uno, tiratevi psicologicamente indietro, per dare slancio. Al due, avanzate psicologicamente con energia, ma senza lanciarvi. Al tre, portatevi ancora psicologicamente indietro, con incoercibile decisione. Adesso, come una fionda, lanciatevi nella Presenza!

Cari amici, io che evidentemente sono stato scelto dal Maestro per la mia profonda comprensione, ho subito adottato questo grande esercizio con risultati pazzeschi! Non mi sono fatto fregare dal nemico interno, e sento che con la pratica di 1-2-3 Presenza! lo sto finalmente sconfiggendo. Nelle prossime settimane vi porterò altra Acqua per la vostra Sete, in attesa che Lui si manifesti a tutti noi direttamente. Ora vi lascio, devo andare ad aprire il conto in Svizzera come da sue istruzioni.
Statemi bene!

mercoledì 28 novembre 2007

da Gabriella F.

Mi dispiace Karhnack che tu abbia preso così personalmente la mia opinione. Mi rendo conto che si prestava e me ne scuso.
In realtà, mi riferivo a un atteggiamento secondo cui bisogna smettere di parlare della FoF e comportarsi da "bravi ex-studenti", proprio come nella FoF bisognava accettare tutto per essere bravi studenti. Non mi sto riferendo personalmente a te.
Secondo me, dire quello che pensiamo è importante, non lo abbiamo fatto per molto tempo. E informare è giusto (in fondo, se è vero che il tempo di lasciare arriva per ciascuno quando è il momento, che male può fare l'informazione?)
Mi pare che ci sia un "silenzioso dibattito" tra gli ex-studenti (in Italia), tra chi ritiene che sia giusto smettere di parlare della FoF e muovere oltre e chi invece trova giusto cercare prima di capire cosa ci è successo. Le due cose, forse, non sono così in contraddizione, è solo questione di tempi.
Intanto, ti ringrazio del fatto che almeno stiamo comunicando ...
Gabriella

da Pensate un attimo

Negli ultimi giorni Robert Burton ha mandato il seguente messaggio e la seguente daily card:

"La ragione per cui il centro istintivo tiene conti in sospeso è promuovere
l'illusione che il nemico si trova all'esterno di se stesso. Ecco perchè lo
fa."

Riguardo al tenere conti in sospeso mi chiedo perchè tante persone nel corso degli anni sono state mandate via dalla fof.... per esempio Paola G non è stata mai perdonata, e così tanti altri (mentre Dorian e Mihai essendo giovani uomini e quindi utili sono stati graziati...anzi addirittura conducono incontri e cene alla galleria). E cosa dire dell'esercizio di non vedere ex-studenti?...ma il nemico non è all'esterno no? l'ha detto proprio lui!

Daily card:
L'amore dei miei studenti e' una grande forza stabilizzante. Ha la
capacita' di neutralizzare tutto l'odio.

Questa daily card in odore di auto-commiserazione non regge! Per quanto mi riguarda io non odio Robert Burton, semplicemente vorrei che la smettesse di ingannare gli altri e di sfruttarli... economicamente, psicologicamente e sessualmente. Per il resto può contare tutte le dita che vuole, 4, 6, 12 - può vedere sequenze mantra e preghiere ovunque....(ps: ho appena saputo che la medicina che lui prende tutti i giorni da anni ormai, crea a lungo andare stati mentali alterati e allucinazioni, RB ne è dipendente).....

ragazzi mi raccomando, in gamba!

da Karnhack

Cara Gabriella,
tu giudichi ipocrita il mio modo di vedere e la mia sincerità, fai pure, ma sappi che sul dizionario d'italiano un IPOCRITA è "chi parla o agisce simulando buone qualità e virtù per ingannare qualcuno", ma io non voglio ingannare nessuno, né voglio simulare buone qualità. Personalmente guardo al futuro, e se lo ritieni un lavarsene le mani, ok, mi lavo le mani e vado avanti.

"A un altro disse: Seguimi.
E costui rispose: Signore, concedimi di andare a seppellire prima mio padre.
Gesù replicò: Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu va' e annunzia il regno di Dio"

da Gabriella F.

Bella interpretazione, non c'è che dire ... Sembra un gioco a premi per ragazzi.
A parte tutto, mi associo a Pensate un attimo sul blog in inglese e anche ad altri che dicono di non odiare affatto Robert, ma di pensare che abbia seriamente bisogno di aiuto professionale. Aggiungo anche che è una pena il fatto che, anziché ricevere questo aiuto, venga idolatrato dai suoi seguaci. Chissà se qualcuno si rende conto ...
Proprio a proposito del potersi "rendere conto", anche in relazione al post di Laura che ringrazio per le precisazioni, forse i dubbi riguardo alle iniziative sorgono anche dalla consapevolezza di quanto sia difficile "comunicare" con chi è ancora dentro: ricordo vividamente quante cose mi venivano messe sotto gli occhi senza che io le vedessi (o le volessi vedere) ... Si chiama condizionamento mentale e fa parte di ogni culto.
Ma penso anche che il motivo per cui c'è questo blog e per cui alcuni di noi postano è trovare un filo di comunicazione con chi può udire, oltre che - anche se non ci stiamo affatto riuscendo - tra noi.
Se ho dei dubbi circa iniziative che forse non produrrebbero i risultati desiderati - anzi, potrebbero cementare il senso di appartenenza -, al tempo stesso trovo ipocrita e poco generoso "lavarsene le mani" e dare la colpa agli ingenui.

Un'altra perla dalle brillanti interpretazioni di Robert

Sul blog inglese, Purchasing Awakening ha riportato la seguente astrusa interpretazione del nostro eroe riferita al quadro qui a fianco (giusto per rinfrescarci la memoria ....):

"Il Matrimonio Arnolfini alla National Gallery di Londra rappresenta il nove di cuori che sta sentendo la sequenza nel proprio grembo. Le cinque dita della sua mano destra, più il pollice - che è separato dalle quattro dita della sua mano sinistra - rappresentano la sequenza, mentre le quattro dita rappresentano i quattro respiri senza parole. Il candelabro ha sei bracci che, andando da destra verso sinistra, rapprentano Be, Hold, Look e, nella parte posteriore, Back seguito da Look, e quindi BE- l'unico con una candela accesa. Nello specchio sul fondo, è riflesso un autoritratto di Van Eyck come un Dio Padre trascendente, così come il maggiordomo e il nove di cuori che è incinto della sequenza. Come Tutankhamen, in basso a sinistra il maggiordomo si è tolto i sandali. Il nove di cuori indossa anche un copricapo bianco, come la testa della Sfinge."

(da Purchasing Awakening del 28 novembre http://fellowshipoffriends.wordpress.com/2007/11/22/the-fellowship-of-friends-discussion-part-26/#comment-12009) Link all'immagine per vederla più grande http://employees.oneonta.edu/farberas/arth/Images/ARTH_214images/van_eyck/arnolfini/painting.jpg

martedì 27 novembre 2007

da Karnhack

Per quanto mi riguarda, ho chiuso con la Fellowship nello stesso momento in cui ne sono uscito... punto e basta. Non ho intenzione di associarmi a movimenti di "protesta", tipo greenpeace, o animalisti, o chissà che altro, che lottano per ottimi motivi... allo stesso modo lottare contro la fof è un giusto motivo, ma non fa per me, perchè non li condivido. Certo, c'è chi è stato colpito più duramente dalla FoF, ma credo che queste persone non siano state abbastanza prudenti.
Lo so, sono parole dure e certamente inaccettabili da chi è stato colpito più duramente dalla FoF... ma non possiamo negare a noi stessi, di non essere stati avvertiti. In moltissimi libri Gurdjieff ha ricordato innumerevoli volte (fino alla nausea) di stare attenti alle false scuole, ai falsi maestri ed alla loro pericolosità... chi ha subito maggiormente i traumi da FoF, è stato certamente, chi si è fidato ciecamente della FoF, e deve ammettere di aver dimenticato troppo facilmente gli avvertimenti di Gurdjieff. Per questo motivo, penso che la FoF non sia stata la sola a commettere degli sbagli. Scusate la mia franchezza, ma è quello che penso.

da Laura

Cari amici,
la discussione sull'opportunità o meno di procedere in senso legale è in corso da mesi sul blog in lingua inglese. Le opinioni sono varie e contrastanti, comunque recentemente un gran numero di persone si è espresso a favore di una qualche forma di azione collettiva che vada oltre la continua esposizione di fatti e opinioni sui vari blog, e si è sentito il bisogno di investigare più seriamente questa opzione.
Non è mia intenzione cercare di convincervi della necessità di perseguire la Fellowship legalmente, e capisco le vostre riserve. Dall'altro lato, una parte di ex-studenti, e in particolar modo coloro che sono stati più personalmente e pesantemente manipolati e sfruttati da Robert, sente fortemente l´imperativo morale di impedire che ciò continui impunemente ad accadere ad altri.
Quindi c'è la necessità di continuare a portare avanti un confronto su questi temi, e il vostro input è sicuramente apprezzato. Altre possibilità sono state valutate, tra cui picchettaggi all'esterno di Isis, festeggiamenti organizzati da ex-studenti nell'area di Oregon House in concomitanza con eventi della Fellowship, e più recentemente una petizione e l'idea di un film-documentario, come menzionato da Cogito ergo sum.
Da parte mia continuerò a tenervi informati sulle varie iniziative, nel frattempo vi mando tanti saluti e vi ringrazio delle risposte.

domenica 25 novembre 2007

da Cogito ergo sum

OK. Grazie Karnhack, sono d'accordo.
Un abbraccio

da Karnhack

Cogito ergo sum... ho letto e riletto il mio post per capire se poteva essere mal interpretato, ma sinceramente, tutto vedo, tranne che minacce. Comunque, per essere più precisi... per me la giustizia delle toghe, degli avvocati e dei tribunali non è giustizia... se Robert ha sbagliato sicuramente ne pagherà le conseguenze in un modo o nell'altro... io credo nel karma... voi credete in quello che volete.

da Cogito ergo sum

Caro Karnhack, ti dispiace spiegare quello che vuoi dire?
Te lo chiedo perché hai un tono molto minaccioso e non credo che ciò sia utile né a noi, né a chi è ancora nella FoF, né al blog. Certamente, in realtà non vuoi essere minaccioso, ma credo che in molti saremmo contenti di conoscere meglio il tuo pensiero.
Per quanto mi riguarda, Laura, non è sicuro che un'azione legale abbia sui nostri amici l'effetto desiderato, ma la mia è solo un'opinione, ovviamente. Penso che un'idea molto bella sia uscita sul blog inglese, cioè tentare di coinvolgere M. Moore per fare un film-documentario sulle sette.
Saluti a tutti.

da Karnhack

Cara Laura,
personalmente credo in un solo tipo di GIUSTIZIA... e non è di certo quella legale. Ma del resto, ognuno è libero di pensare e fare quello che ritiene più opportuno.
Saluti

da Michele

Cara Laura,
se fai parte di un gruppo di ex-studenti che si occupano di investigare e coordinare possibili azioni legali nei confronti della Fellowship of Friends e Robert Burton significa che hai già portato avanti una riflessione sull’opportunità di procedere in tal senso. Anch’io ho fatto recentemente alcune riflessioni al proposito.
Una azione legale la si fa per fare male. Direi che ci sono due vie per attaccare legalmente RB e Fof:

1) Proporre una azione legale per un fatto sanzionato dalla legge e moralmente riprovevole.
I “fatti sessuali” secondo me sono moralmente riprovevoli, come sono riprovevoli lo sfruttamento economico e materiale che il nostro eroe opera sui suoi sudditi e i tanti soprusi che su di essi abitualmente commette. Ma non si tratta di reati, per quello che ne so. Se si appura che vi è rilevanza penale, sarà giusto procedere, ma secondo me non c’è rilevanza penale. E aggiungo che sono contento che non vi sia rilevanza penale e che la legge tuteli i cosiddetti liberi comportamenti delle persone, anche se sappiamo quanta poca libertà ci sia spesso in quei comportamenti. Bisogna rimanere nel campo della libera discussione tra le persone, non buttarla sul penale (o sul civile): cerchiamo semplicemente di comunicare con i “prigionieri”, come cerca di fare questo blog.

2) Un’altra strada per colpire RB e Fof è quella di individuare dei fatti che la legge sanziona, ma di cui non ci saremmo mai interessati se non fosse stato perchè a commetterli sono stati RB e Fof. Mi riferisco a storie di passaporti falsi, di trasferimenti illegali di fondi, di allegra circolazione di denaro in barba alle regole fiscali e simili.
In questi casi, sono contrario a intraprendere azioni legali, anche se si sa che avrebbero successo. Il motivo per cui sono contrario è che penso che tali azioni avrebbero un effetto contrario a quello voluto. Gli adepti si sentirebbero dei perseguitati, il loro leader verrebbe percepito come un martire. La storia, anche negli ultimi anni, è zeppa di esempi di questo tipo.

giovedì 22 novembre 2007

da Laura

Happy thanksgiving!
Ciao a tutti,
vi mando un breve ma sentito saluto nel giorno del ringraziamento.
Volevo anche farvi sapere che sono stata invitata a far parte di un gruppo di ex-studenti che si occupano di investigare e coordinare possibili azioni legali nei confronti della Fellowship of Friends e Robert Burton. Se qualcuno di voi ha proposte, informazioni, servizi o domande da offrire scrivetemi a:
laurao@fastwebnet.it

In un mondo che non ci vuole più
il mio canto libero sei tu
e l'immensita' si apre intorno a noi
aldila' del limite degli occhi tuoi
nasce il sentimento, nasce in mezzo al pianto
e s'innalza altissimo e va
e vola sulle accuse della gente
a tutti i suoi retaggi indifferente
sorretto da un anelito d'amor
di vero amore
In un mondo che prigioniero e'
respiriamo liberi io e te
e la verita' si offre nuda a noi
e limpida e' l'immagine ormai
nuove sensazioni, giovani emozioni
si esprimono purissime in noi
la veste dei fantasmi del passato
cadendo lascia il quadro immacolato
e s'alza un vento tiepido d'amore
di vero amore

mercoledì 21 novembre 2007

da MIchele

Caro Karnhak,
Ho apprezzato molto il tuo ultimo intervento, soprattutto per i "commenti sul blog" da te ascoltati di persona. Credo siano molto significativi. Anch'io, quando ero nella Fellowship, ho avuto atteggiamenti simili verso gli ex-studenti. Mi ricordo in particolare che nella mia prima visita a Renaissance, mi venne detto che una ex-studentessa, Stella Wirck, aveva una casa vicino alla proprietà e faceva guerra alla scuola. Perciò era etichettata come "nemica". In seguito, ho osservato che in generale tutti quelli che lasciano la scuola vengono difatto etichettati come "reietti" oppure come "nemici". Questo aiuta gli studenti a porre gli ex-studenti in un mondo separato, dal quale è più facile non voler ascoltare le loro ragioni.
Le frasi che tu riporti sono proprio su questa linea. Solo mi chiedo come si faccia a pensare che sia un blog "studiato a regola d'arte" quando tutti possono intervenire...
Chiedi, retoricamente, "cosa vi aspettate?". Io vorrei che si aprisse un canale di comunicazione con gli attuali studenti della fof. Ce n'è bisogno. Non voglio danneggiare la scuola, voglio solo che emerga la verità, qualunque essa sia. E ho rispetto per le persone, non per la setta. Se le persone intervenissero mi dimostrerebbero che la setta non è poi così forte - non è poi così setta. Attualmente, invece, la Fellowship of Friends appare come un culto che esercita sugli adepti un controllo mentale, emozionale, del comportamento, fortissimo. Mi sbaglio? Vi prego, dimostratemelo!
Tu dici che il 50% di quanto è scritto in questo blog sono solo distorsioni. Può darsi, e allora sarebbe meglio scendere nel dettaglio e chiarirci tutti quanti meglio le idee. Quali sono secondo te queste distorsioni? Vorrei tanto essere smentito nelle conclusioni cui siamo giunti in questi mesi. Pensi ci siano state delle esagerazioni? Quali? Le tue considerazioni di qualche giorno fa su Robert-Hasnamuss rientrano in questa categoria?
Un'ultima considerazione. La Fellowship in Italia - ossia i membri italiani della Fellowship, presi nel loro insieme - stanno attualmente adottando la famosa "tecnica dello struzzo" che, come tutti sappiamo, consiste nel mettere la testa sotto la sabbia per non vedere e non sentire - e così essere più comodi nel fare finta che non ci sia nulla di cui preoccuparsi, nel fare finta che vada tutto bene. Come puoi pensare che "la Fellowship" stia così facendo la cosa giusta? Io penso di no, che non stiano facendo la cosa giusta, ma non è colpa loro. Si comportano così per omogeneità al culto, come hanno fatto tutti quelli che li hanno preceduti, come ho fatto io. Probabilmente un giorno, guardando indietro, vedranno l'auto-limitazione cui si costringevano.

da Gabriella F.

Bentornato Pensate un attimo, che piacere ritrovarti!
Avevo pensato di smettere di “postare”, ma mi rendo conto che questo luogo virtuale è ancora importante per me e, forse, non solo per me.
Caro Karnhack, hai ragione: certo che questo blog non è una scuola. Non credo che nessuno di noi qui abbia pensato che un blog potesse anche solo minimamente svolgere una funzione di quel tipo, né credo interessasse a nessuno. Questo blog è un luogo di discussione aperto dove ognuno può, LIBERAMENTE, esprimersi e ritrovarsi. Senza venire represso né aggredito.
Penso che stiamo tutti cercando di capire, di guardare cosa è successo e come le cose hanno funzionato. Anche di capire come continuare. E credo che per più d’uno sia benefico, aiuti a “guarire” e, personalmente, non mi vergogno di mettermi tra questi. (D’altronde, lasciare qualcosa come la Fellowship of Friends, soprattutto se ci si è creduto tanto, non è come spegnere un interruttore).
Anche tu puoi esprimerti come vuoi qui, con quello che hai dentro, anche in modo un po’ aggressivo, se ti va. Ognuno si esprime a modo suo. Personalmente, mi interessa quello che tu e tutti gli altri avete da dire.
Però, Michele ha posto delle domande legittime. Probabilmente, chi ha aperto questo blog, da un lato, lo ha fatto per sè e per dialogare, dall'altro, perché ha pensato che dare informazioni altrimenti negate, fosse legittimo, se non doveroso. Può aiutare ad aprire gli occhi, non solo sui misfatti e i comportamenti di Robert, ma anche sul suo insegnamento che non conduce dove promette coloro che in buona fede lo perseguono, anzi.
In realtà (e lo dico anche a chi enfatizza la Quarta Via come l’unica verità possibile), è bello trovare qui un luogo dove porre (a se stessi? agli altri? che importanza ha?) delle domande che non ci si è posti per tanti anni; è importante pensare liberamente alla luce anche delle proprie verifiche. Ad esempio: è giusto mettere tanta enfasi sul raggiungimento di stati personali e nessuna enfasi su che essere umano si è o si è divenuti? Cosa intendiamo per “risveglio”? Cosa significa “lottare contro il sè inferiore”? Non rischia di diventare una “guerra interiore”? A quale scopo? Per andare dove? E così via. Per anni, ho dato risposte automatiche, ho represso dubbi e domande, senza mai mettere in discussione nulla. Adesso, leggendo Pensate un attimo e altri, scopro che sono domande che non mi pongo solo io ... Essendo rimasta 20 anni nella FoF so bene di quali respingenti parli, Karnhack, quando elenchi in modo così chiaro le cose che vengono dette riguardo al blog. Non mi meraviglia affatto. Ricordo vividamente le spiegazioni che si davano e le giustificazioni che si trovavano per tutto, quasi un meccanismo mentale che “viveva di vita propria”. Lo abbiamo fatto tutti, chi più, chi meno ...

Forse, porsi delle domande può essere un modo per andare avanti, senza acredine e senza rabbia. Grazie a tutti davvero.

da Pensate un attimo

Molte persone che sono ancora parte della Fellowship of Friends sono in crisi. Non hanno più una forte motivazione se non un certo tipo di attaccamento dovuto in larga parte a sentimenti di paura e disorientamento e questo è pienamente dimostrato dalla mancanza di energia 'spirituale' che caratterizza la vita dei centri e di Isis. (I cosidetti incontri sono momenti a dir poco imbarazzanti, si leggono i pensieri, le chiavi e nello stesso tempo qualcosa dentro muore invece di fiorire.)
Tutto ciò è assolutamente normale, dopo tanti anni in un culto o, se non vi piace questa parola, possiamo dire "gruppo ristretto di persone che perseguono un obiettivo comune , che però li fa sentire speciali e diversi dal resto dell'umanità meccanica e addormentata", è più che lecito sentirsi in crisi e non saper cosa fare.
Il fatto è che Robert Burton, il leader carismatico, è stato irreversibilmenmte smascherato, non solo nelle sue abitudini personali ma anche in quelle 'spirituali': c'è stato un cambiamento di percezione sull'intero discorso dell'essere. Non c'è più possibilità di credere che Robert Burton sia una specie di messia in grado di condurre un gruppo di persone (attraverso un'arca) alla creazione di una nuova civilizzazione.
Il sistema che RB sta presentando è molto confuso, prende a destra e a sinistra dando interpretazioni forzate e spesso erronee e contraddittorie. Un 'insegnamento' fatto di concetti su concetti che riescono solo ad appesantire l'essere, il mondo dei sufi, di Buddha, di Milarepa, di Lao tsu, di Walt Whitman è tutt'altro, è l'opposto. La totale dissoluzione dell'identità individuale continuamente presentata da quasi tutte le tradizioni contemplative del mondo religioso (Buddha, sufi, ecc) non può co-esistere con l'orientamento individualistico e dualistico portato avanti da Robert Burton dove è l'individuo che deve, attraverso sforzi ininterrotti, guadagnarsi il suo risveglio la sua illuminazione. Ma dopo aver letto attentamente Rumi o Hafiz o Buddha ci si rende conto che non è l'individuo con il suo ego a svegliarsi, che non c'è sequenza che tenga, autoosservazione o lavoro su se' stessi.. anzi tutto questo ti imprigiona e ti chiude giorno dopo giorno...

martedì 20 novembre 2007

da Karnhack

Non ho capito... cosa vi aspettate??!!
Questo blog non è nè una scuola, ne permette di fare "seconda linea"... è semplicemente un blog, una raccolta di idee e di pensieri che se non vengono letti restano solo dei Byte in qualche Hard Disk... allo stesso modo, un libro se non viene letto è solo carta ed inchiostro... ma in genere anche se non leggiamo un libro non lo buttiamo. Perchè si dovrebbe chiudere il blog? Forse c'erano troppe aspettative sul blog? O forse il BUM iniziale ha creato delle aspettative? La Fellowship non è un unità ma è un insieme di persone, pertanto, è sbagliato pensare che la fellowship non abbia preso in considerazione il blog. La fellowship sta facendo la cosa giusta... non si ritiene corrotta quindi agisce come se non lo fosse, e questo è il modo giusto di agire. Chiunque di noi non cercherebbe di far capire ad un pazzo che non siamo noi i pazzi ma è lui solo ad essere pazzo, allo stesso modo, la Fellowship (ufficialmente) non deve dimostrare che è vera, perchè crede di esserlo e non deve dimostrarlo a nessuno. E poi non dimenticate che la Fellowship (Robert) ha creato degli esercizi che invitano (vietano) a non leggere il blog... quindi questo blog è per l'individuo e non per la Fellowship. Personalmente penso che il 50% di quello che è scritto in questo blog sia vero, tutto il resto sono solo distorsioni... e lo pensa una persona (mi sto riferendo a me) che è fuori dalla Fellowship!! Pensate cosa può pensare di questo blog una persona che è dentro la Fellowship... Vi voglio dire alcune frasi che mi sono state dette da alcuni studenti riguardo questo blog:
1- Sono solo ex studenti incarogniti.
2- La loro regina ed il loro re di fiori vuole vendicarsi.
3- Ex studenti che cercano di boicottare la fellowship con un blog studiato a regola d'arte!!
4- Siccome l'influenza C ci sta dando tanto (6) le forze contrarie (il blog) aumentano.
Questo solo per farvi capire che i motivi sono infiniti e validi... cambia solo il punto di vista... c'è chi guarda le cose e le analizza da dentro la FoF e c'è chi guarda e analizza le cose da fuori.
Quindi, un mio invito, rivolto sia a chi partecipa al blog, sia allo studente che lo legge furtivamente, è quello di prenderlo per quello che è... non è nè la verità, ma non è neanche la falsità (come dicono alcuni studenti della FoF)... è semplicemente un insieme di idee e ragionamenti fatti da persone sia stupide che intelligenti, sia false che sincere. Alla fine mantenere questo blog non costa nulla (blogger.com lo offre gratuitamente)... che rimanga come archivio (se proprio deve morire).
II mio augurio, che siate dentro o fuori, è quello che non mentiate a voi stessi, che non mentiate alla vostra logica e al vostro cuore... dal mio punto di vista, i più sinceri ora sono fuori dalla fof... e se mi sbaglio... portatemi lo studente che è andato a chiedere spiegazioni a Robert per sapere la verità e non mentire a se stesso.

da Michele

Mi piacerebbe molto avere notizie su come vanno le cose nelle diverse città: Milano, Venezia, Firenze, Roma, Napoli, Palermo... Che cosa succede? Gli studenti continuano compatti la membership, o ci sono defezioni? C'è partecipazione agli incontri? Qual'è la linea attuale di Robert? Si sa dov'e? etc. etc.

Si può postare in questo blog in modo assolutamente anonimo. Sono rimasto stupito nell'apprendere che gli studenti nei centri non sanno le vere ragioni per cui Asaf si è stabilito in Italia. Qualcuno da dentro, o che è appena uscito, o che ha notizie per vie traverse vuole scrivere?

da Michele

Guardando le statistiche (accessibili da tutti tramite il link in fondo a sinistra) si può vedere che una media di circa venti persone leggono giornalmente il blog. E' realistico pensare che alcuni si affaccino solo una o due volte a settimana. In certi giorni il numero di lettori è decisamente superiore, con delle punte che toccano i 40/50. Si può concludere che il blog ha alcune decine di lettori, di cui 10/15 "assidui".
È anche realistico pensare che una parte di chi legge sia costituita da attuali membri della Fellowship of Friends. In questi mesi, da parte loro, ci sono stati interventi assolutamente sporadici. I membri della Fof non sentono la necessità nè hanno voglia di intavolare un dialogo.
Eppure i temi sollevati sono scottanti, e li riguardano direttamente.
Sono stati pubblicati in questi mesi molti post di "attacco" alla Fellowship, mentre a suo favore non sta scrivendo nessuno. Purtroppo, in questo modo il blog è sbilanciato, ma non si possono certo obbligare le persone a intervenire, se non ne hanno voglia o non ritengono che sia opportuno.
Alcuni di noi, nei mesi scorsi, hanno inviato degli e-mail ai vecchi amici ancora nella Fellowship, mandandogli il link a questo blog. La maggior parte degli studenti, quindi, sa dell'esistenza del blog. Se non lo leggono e/o non intervengono, è una loro libera scelta.
Nel blog inglese gli studenti della Fellowship sono intervenuti. Ad alcuni, probabilmente, è stato anzi dato il compito di difendere la Fellowship nella discussione in corso. Probabilmente si è valutato che l'esperimento non sia andato bene, e che "scendere in campo" non può portare a nulla di buono. La Fellowship, rispetto ai blog, ha scelto la strategia del non partecipare.
Questa conclusione che la scelta migliore sia astenersi dal partecipare non fa certo onore alla Fellowship. Anzi, è una ammissione di sconfitta, significa non aver fiducia nelle proprie argomentazioni, significa sapere che se vengono discusse liberamente si mostrano per quello che sono. Quindi si spera semplicemente che le persone non vadano a leggere, che l'esercizio di non avere contatti con gli ex-studenti venga rispettato. E questa strategia sembra stia avendo successo.
Cari amici blogger, vorrei sapere cosa ne pensate.È venuto il momento di chiudere questo spazio? Si deve continuare in un altro modo? C’è qualche membro della Fellowship che vuole intervenire? Qualcuno ha da dire qualcosa?

Un caro saluto a tutti

da Anonimo

Ciao,
é bello sapere che ci sono altri studenti italiani che ancora leggono/vivono/pensano alla quarta via. Non é tanto bello sapere che ci siano tante persone che si siano schiantate contro false scuole (o comunque di bell'aspetto e dubbia sostanza). Voi pensate che questa corrente si possa fare tornare in superficie senza inquinarla troppo? (nella mia esperienza personale Internet é un motore di identificazione troppo forte per permettere lo studio).
Una domanda al webmaster: potresti abilitare l'archivio per date nella colonna a lato? (E' semplice, vai nelle opzioni del blog, se hai la nuova versione di blogger poi é facilissimo).
Ciao a tutti (e scusate e mi mantengo anonimo).

martedì 13 novembre 2007

da Karnhack

Hassnamuss o Khas-Namous
Questi sono alcuni dei motivi che mi hanno spinto a credere che Robert non sia quello che dice di essere, e quindi, a lasciare la scuola.
Ci sono delle caratteristiche Khas-Namous troppo evidenti in Robert che non possiamo fingere di non vedere:

Sembra essere non UNO ma DUE o TRE persone (caratteristica di chi ha cristallizzato male) quando ha a che fare con il sesso ed i soldi. Una è il Robert maestro, le altre sono il Robert Lunatico (troppo attaccato al sesso), Vagabondo (non considera gli effetti del suo attaccamento al sesso) e Non-BuonPadrediFamiglia (verso la scuola... circa 350 studenti sono usciti per i suoi attaccamenti troppo evidenti al sesso ed ai soldi).
Ouspensky disse riguardo alla quarta categoria di uomini:
"Una delle prime cose a proposito di un khas-Namous è che egli non esita mai a sacrificare la gente o a causare un enorme sofferenza, unicamente per le proprie ambizioni personali.
D. Nella quarta categoria dunque è impossibile che avvenga un qualsiasi cambiamento dell'essere?
O. Si, perché un tale uomo è già divenuto un vuoto. Un altra definizione è che egli è cristallizzato negli idrogeni sbagliati."
(Un nuovo documento, pag. 76)

Inoltre è vero che Robert ha ottenuto sesso da studenti che avevano una forte considerazione interna o magari ambizione. Ma dobbiamo credere che Robert non sapesse che la terza forza che spinse quegli studenti a fare quello che hanno fatto era la considerazione interna o l'amor proprio o semplicemente l'avidità?
Rodney Collin disse parlando del crimine:
"Il vero crimine è quello nel quale la conoscenza, l'abilità, la comprensione o la previsione (forma) sono usate per distruggere possibilità superiori (vita), lasciando la situazione della vittima ad un livello inferiore a quello di prima (materia).
...Anche il furto intenzionale, per mezzo del quale la vittima viene privata dei beni, dei risparmi o delle possibilità, è un crimine... ...il furto è un tentativo di ottenere qualcosa per niente, poiché è legge universale che niente si può avere per niente, che ogni cosa deve essere prima o poi pagata, in un modo o nell'altro, un tale tentativo deve sempre essere fatto a spese di qualcun altro. In questo senso il furto di denaro o di beni, il plagio delle idee, perfino il furto delle anime, hanno la stessa natura. Il furto non è innocente, sia che abbia luogo in una stradina o in paradiso."
(Influenze Celesti, pag. 193).

lunedì 12 novembre 2007

da Mi ritorni in mente

Caro Karnhack,
vorrei dirti brevemente della mia esperienza "dopo-fellowship" fino a questo momento (ho lasciato all'inizio dell'anno).
All'inizio ho soddisfatto la mia curiosità per la cosiddetta PNL. La curiosità è durata ben poco, l'interesse era scarso. Ben presto è cominciato il "blog dello Sceicco" e così ho scoperto delle cose che altrimenti non avrei scoperto. La prima riguarda la persona di Robert Burton e i suoi comportamenti. Sono venuto a conoscenza di notizie riguardanti lui e i suoi comportamenti che, se le avessi sapute prima, sarei senz'altro andato via dalla sua scuola. Ci sono rimasto così a lungo perchè sono stato ingannato. Per questo ho deciso di dedicare una parte delle mie energie, per un certo periodo, a dare la possibilità agli studenti della Fellowship di sapere queste cose. Ho contribuito alla sezione "Tutto quello che avreste dovuto sapere sulla Fellowship of Friends" e nei miei post, come sai, ho fatto ciò che tu definisci "vomitare tutto quello che non trovi giusto sulla Fellowship of Friends". Per me non è stato sfogarmi, non è stata eliminazione di negatività, ma il desiderio di informare gli studenti attuali della Fellowship, per i quali ho stima e affetto.
La seconda cosa di cui mi sono reso conto, è che per circa due decenni sono stato in una setta. In questi mesi, ho dedicato tempo ad approfondire e a studiare che cosa questo significa, come è avvenuto, quali implicazioni ha avuto su di me. Ho letto di altre sette e ho visto come Robert Burton non è unico, ma è straordinariamente simile agli altri cult leader. Ho appreso delle tecniche di controllo del pensiero utilizzate nelle sette, e di come il controllo del pensiero venga esercitato nella Fellowship of Friends. Per me è importante capire questo, se non lo capissi sarei indifeso a un'altra setta. Oppure riproporrei su altri gli stessi meccanismi settari di cui sono stato vittima (lo dico senza autocommiserazione).
Adesso mi sto godendo la libertà e sto passando un periodo "di guarigione". Sto dando tempo al tempo. Ho ancora molta voglia di vivere con amore, con presenza, di aprire gli occhi allo splendore della luce e di ogni istante della mia vita. Ma in modo nuovo, che ancora non conosco. Senza sequenze, e anche senza il linguaggio del sistema. E, forse, nel mio futuro non c'è un'altra scuola.
Per adesso ti mando un saluto, con affetto, e i miei auguri per la tua nuova libertà

da Gabriella F.

Personalmente, mi sento stanca di pensare a un prima e a un dopo.
Non può essere che sia solo un tutto che continua?
Abbiamo cercato e abbiamo trovato la Quarta Via e la Fellowship, nello specifico. Ci siamo rimasti, chi 10, chi 20, chi 30 anni. Poi, ne siamo usciti, un altro passo avanti nel percorso che ci aveva portato dentro. Per alcuni (tra cui anch'io) c'è bisogno di capire, di tirare fuori, di analizzare quello che è successo; forse perché aiuta a vedere se stessi. Forse, c'è anche un "altruistico" desiderio di informare, di aiutare gli altri, di avere uno spazio dove ritrovarsi e far sapere che non si muore dopo la Fellowship ... Per altri c'è bisogno di dimenticare, di cambiare strada, di non parlarne più. Lasciamo che ognuno percorra liberamente la sua strada, accettiamo il cammino di ciascuno.

Oggi mi piace pensare che se non fossi stata nella FoF per 20 anni, avrei fatto qualcos'altro con la mia vita. Impossibile che non mi abbia lasciato nulla, così come tutto il resto, il vissuto. Al tempo stesso, mi aiuta anche cercare di capire quali sono stati i processi.
L'altro giorno pensavo a Socrate, considerato da tutti un esempio umano altissimo. E lui diceva con forza di non sapere nulla, e lì, in quell'affermazione, c'erano il suo essere e la sua comprensione. A me sembra che per arrivare a questa comprensione si debba prima aver creduto.
Anch'io oggi penso di sapere ben poco. Davvero molto poco.
Ma forse posso leggere i testi che sto leggendo e sentirne la profondità, percepire che è qualcosa che va oltre la Quarta Via, anche perché prima ho vissuto la Quarta Via ... (fra l'altro, anche la FoF è andata oltre la Quarta Via, ma per imboccare una direzione religiosa fondamentalista).

Salvo ispirazioni fortissime, non credo che posterò ancora nel blog. Quindi, nel dare il mio arrividerci, vi lascio questo brano con l'augurio di continuare il cammino nel modo migliore per ciascuno e sperando di incontrarci presto per parlarne:

"...devi renderti conto che sei la prova di tutto, compreso te stesso. Nessuno può provare la tua esistenza, perché la sua stessa esistenza deve prima essere confermata da te. Non sei debitore a nessuno del fatto che esisti e conosci. Ricorda, dipendi interamente da te stesso. Non vieni da qualche posto e non vai da nessuna parte. Sei consapevolezza ed essere senza tempo."

Tratto da "Io sono quello" di Sri Nisargadatta Maharaj

domenica 11 novembre 2007

da Karnhack

Salve a tutti,
il titolo di questo blog è: Dopo la Fellowship of Friends: Una libera discussione sul lavoro su di sé ma da quello che vedo, l'ottava tende a deviare... sembra che il titolo più idoneo sia: Vomita tutto quello che non trovi giusto sulla Fellowship of Friends.
Per molti di noi la Fellowship appartiene al passato, e penso che ad ognuno di noi, abbia dato molto. Ma allora... vogliamo parlare del dopo? Abbiamo lasciato questa scuola con l'idea che senza di essa si può andare avanti. Ma allora... vogliamo andare avanti? Quello che mi interessa sapere, è la Via che ognuno di noi sta percorrendo. Se il punto iniziale di questo nuovo percorso si trova "dopo la fellowship" il punto finale, o meglio, il prossimo punto finale verso dove è diretto? Niente piu scuole? Niente più maestri? Niente più gruppi? Altre scuole? Altre scuole non quartavia?... insomma che strada avete preso? questo mi interessa!! vogliamo aiutarci a capire qual'è il miglior sentiero da percorrere DOPO la Fellowship of Friends? il tempo passa... ed il centro magnetico svanisce... La fellowship ci ha insegnato a non alimentare il centro magnetico, perchè esso serve solo a farci trovare una scuola. Io stesso, noto in me stesso, la pigrizia verso l'esoterico... in me qualcosa si sta spegnendo, e ciò che rimarrà, sarà solo intellettuale se non faccio qualcosa. Avete forse dimenticato l'energia che può dare un incontro? può durare giorni o settimane se poi si lavora per conservarla... come ottenere la stessa energia, come ottenere idrogeni alti? Senza la benzina la macchina si ferma. In questo periodo sto leggendo OSHO (i 5 libri che parlano del segreto del risveglio). Quando ero nella FoF mi convinsi che OSHO era influenza B, e non lessi mai i suoi libri... ma ora lo sto rivalutando. Osho critica un po' tutte le scuole Maestro-Allievo perché creano una dipendenza verso il maestro o il gruppo, e quando questi scompaiono ci si ritrova da soli. Nel suo "insegnamento" sostituisce questi due elementi (maestro e gruppo) con la meditazione... usa la meditazione per produrre gli idrogeni alti. In questi 5 libri Osho spiega il " Vigyan Bhairav Tantra" un libro di 5000 anni fa nel quale Shiva da a Devi 112 tecniche di meditazione.
Leggere questi libri mi ha aperto gli occhi. Gli occhi li avevo chiusi quando dopo aver letto "frammenti di un insegnamento sconosciuto" ho detto: "questa è La Scuola!"... mi sbagliavo, quella era una scuola, ed il libro parlava solo di frammenti di una scuola. Sono rimasto scioccato quando ho scoperto che il "ricordo di se" in realtà è una delle 112 tecniche del "Vigyan Bhairav Tantra" e molte altre scuole in realtà si focalizzano su un solo punto... una sola tecnica, tralasciando tutte le altre. Ci sono molte meditazioni, le classiche (quelle sedute con gli occhi chiusi) e altre meditazioni che sono molto simili al ricordo di sé... sono presenza... e chiamarle meditazioni già le storpia (la storia del linguaggio e dell'esperienza diretta già la sapete). Io penso che la stessa (anzi molta di più) energia che si creava in un incontro, può essere creata con un ora di meditazione al giorno. Ecco... vi ho svelato la mia direzione... la meditazione.

sabato 10 novembre 2007

Il ragionevole dubbio

da Moreno
Quando non riusciamo più a Lavorare in un certo modo, quando sinceramente non ci si connette più con la forma di un insegnamento che stiamo praticando e con tutto quello che ne concerne, questi sono segnali di nuove opportunità, di possibili nuove vite. Psicologicamente passiamo un periodo interiormente fluttuante dove molte domande sorgono; dove paure, rabbie, fastidi, delusioni si alternano a momenti di gioia, felicità, incredulità e passando anche attraverso il sentire di vivere una vita senza senso e con una punta di depressione, fanno sì che il calderone che contiene le emozioni venga rimescolato a fondo erogando molte cose che non vorremmo vedere, emozioni che erano lì ferme da anni, ricordi che non ricordavamo più.
Questo stato è interiormente doloroso da una faccia della medaglia, dall’altra può essere interiormente ricco, può portare a delle comprensioni sul da farsi per esempio oppure, subendolo passivamente (anche se alle volte non si può far altro), potremmo respingere queste scomodità mandando a quel paese tutto, tutti e dicendo che tutto è sbagliato, trovando il modo così di quietare il disagio interiore e ritornare a nanna.
Mi viene alla mente – usando un'analogia – per descrivere la situazione sopra citata, il pentolone sul fuoco pieno di minestrone che ribolle che, se non lo mescoliamo di continuo, si attacca al fondo e poi sa di bruciato.
Il Lavoro, se non viene rinnovato periodicamente dentro di noi (non con la Via del Credulone e della sequenza) ristagna, si attacca al fondo e sa di bruciato, può venire rinnovato in vari modi come l'aderire ad un insegnamento differente da quello praticato fino ad ora a nutrimento e completamento di parti di noi più consone con quello nuovo, rimaste latenti e scarsamente nutrite dal precedente oppure, seguire il proprio fiuto percorrendo delle Strade con un nostro personale stile di vivere la vita, o può avvenire che il Lavoro si sia attaccato al fondo e a questo punto, quando inizia ad avere sia il gusto che l'odore di bruciacchiato, non riusciamo a coglierne che gli aspetti negativi in quasi qualsiasi ottava connessa a tale insegnamento e con ciò che ce lo ricorda, tramite l’automatismo dei pensieri associativi inerenti che non chiedono di certo il permesso per proclamarsi.

Uno degli aspetti che non è stato per niente o scarsamente nutrito (a mio avviso) è il ragionevole dubbio, cioè qualsiasi pensiero che si discostasse, anche se in minima parte dal Format, veniva letteralmente spazzato via spesso in malo modo ma non solo, pure cercando dei chiarimenti riguardo al Format stesso, dopo aver scorto delle evidenti stonature e chiedendo con il cuore in mano delle semplici spiegazioni. Non ultimo, la totale soppressione dei punti di vista personali agli incontri diretti dall’Abate che poi ha “creato” una tendenza simile pure agli altri incontri e a proposito mi rifaccio alle care analogie: è come se uno andasse a lezione da un Maestro di Chitarra e per tutta l’ora della lezione suonasse solamente lui. È ovvio che tutte queste domande poste negli anni, che non hanno trovato risonanza e che anzi sono state rispedite ai mittenti talvolta appesantite gratuitamente, ad un certo punto diventino cibo non digerito, l'inespresso diventa veleno, diventa incomprensione, diventa minestra attaccata al fondo della pentola e chi lava i pentoloni sa bene quanta fatica si faccia a ripulirli dai fondi bruciati, dalle cristallizzazioni indesiderate.
Il corpo ha un suo modo di liberarsi dal cibo in eccesso e indigesto che è quello di “dar di stomaco” così, il “vomitare” del Lavoro potrebbe essere quello di diventare negativi con il Sistema, l’Abate, il Monastero ed i Fedeli tuttora in auge, un vero e proprio rigetto psicologico.

È difficile discernere un Insegnamento da un Insegnante anche perché ci giungono assieme, sembrano uniti e li prendiamo formatoriamente come una cosa sola. È difficile immaginare Segovia senza la Chitarra, però la chitarra continua tuttora a essere suonata, anche dopo la sua morte. Vedere un Maestro e un Insegnamento come entità differenti, come ottave diverse fa parte di un processo di verifica, del divenire emozionalmente più maturi, emozionalmente più indipendenti, basare il nostro Lavoro su ciò che abbiamo potuto verificare ed esperire riguardo al Sistema e non sul sentito dire, sui racconti altrui. La rigidità del Format quasi da Lunatici, della paura dal non discostarsene nemmeno un po’, forse ci mostra con mano il significato dell’essere formatori, del dare dei valori assoluti, della non applicazione di Scala e Relatività. L'inespressione non ha fatto altro che favorire il tenere legato un dato Insegnamento con un dato Insegnante invece che tendere a far divenire poco a poco gli allievi degli Insegnanti a loro volta, dando vita per loro stessi a una nuova comprensione di un Sistema, di un Insegnamento, ciò lo mantiene fresco e vivo, si rinnova quasi da sé.
Scorgo una splendida e soleggiata mattinata nel mese della Luna delle foglie cadenti.
È dai piedi della Via dell'Ambra, la via che in passato collegava l'Adriatico alle Terre d'Oriente che vi saluto, vi abbraccio e che il Lavoro sia con voi.
Moreno

giovedì 8 novembre 2007

da Gabriella F.

Caro Magus,
Mi ricordo benissimo di M. D'Angelo e so che non è più nella Fellowship of Friends da anni. Non ho però sue notizie, penso viva a Milano, ma non so dirti altro.
Se vuoi, puoi raggiungere il sito della Greater Fellowship, un sito Web che riunisce ex studenti e vi partecipano anche studenti attuali. Non è un sito di dibattito, è piuttosto un "social site" con indirizzi e altre informazioni: sono sicura che qualcuno saprà darti notizie. Se la cosa ti interessa, vai all'indirizzo www.greaterfellowship.ning.com dove, solo la prima volta, dovrai rispondere ad alcune domande per poter accedere in quanto non è un sito aperto a tutti, ma è dedicato a ex studenti e studenti attuali.
Grazie per aver dato l'opportunità di pubblicare questa informazione anche nel nostro blog.
Un caro saluto,
Gabriella

da Magus

Caro Pensate un Attimo
Come è vero ciò che dici su Robber Burton. Per me è stato semplicissimo vedere il cialtrone che è in lui. Lavorare veramente su se stessi è rinunciare non certo indulgere nei piaceri. Comunque è sempre la stessa eterna storia. Gli uomini troveranno sempre il modo di soggiogare i loro simili per soddisfare attraverso il medium religioso i loro desideri. La California dove ho vissuto per diversi anni pullula di questi pseudo Gurus. L'importante è sperimentare l'esoterismo senza identificarsi con esso. E proseguire verso l'infinito con animo libero.
Un Abbraccio L.E.

Cara Gabriella
Ti ricordi di Maurizio D'Angelo? Sai per caso se è ancora nella Fof?
Best Regard l.e.

martedì 6 novembre 2007

da Mi ritorni in mente

Il risveglio, per gli studenti della Fellowship of Friends, significa cristallizzare certe qualità, ossia renderle permanenti. Ammesso e non concesso che l'idea di cristallizzazione corrisponda a una effettiva possibilità, penso che sia possibile "cristallizzare male". Forse i cosiddetti hasnamuss sono persone "cristallizzate", cristallizzate male. Chi, dopo una cattiva cristallizzazione, si mettesse a insegnare agli altri, li porterebbe a qualcosa di altrettanto sbagliato.

Io mi sono fatto l'idea, nel tempo, che Robert Burton - forse conscio, forse fa finta - sia comunque una persona con dei tratti profondamente "sbagliati". Egoismo, incapacità di distinguere tra la realtà e la propria fantasia, avidità, cinismo, idee ossessive.... Probabilmente ha subito degli abusi nell'infanzia, e li ripropone sui suoi studenti. Sembra che a lui si adatti la descrizione della patologia di psicopatico post-traumatico. Andrebbe aiutato con cure adeguate, ma le persone che lo circondano assecondano la sua follia.
Di Robert tutto si giustifica semplicemente dicendo che è un essere conscio e che dal nostro livello non possiamo capirlo. Se però uno studente giunge a un risveglio non autorizzato, gli viene detto di andare dallo psichiatra. Probabilmente, in molti casi, è il consiglio migliore. Leggendo il resoconto che Robert fa del suo risveglio, penso che sarebbe stato meglio se anche lui si fosse rivolto allo psichiatra, invece di procedere come sappiamo.

lunedì 5 novembre 2007

Il risveglio di Robert

dalla Cristallizzazione di Robert, 19 marzo 1976 (di suo pugno)
"Il mio ultimo 'Io' prima di ritirarmi la sera della mia cristallizzazione è stato: 'Non succederà stanotte'. Poi, alle 2 di notte, mi sono svegliato. Ero di fronte al Monte Apollo, dando le spalle alla California. Ho vissuto una nascita conscia, come una donna che partorisce un bambino. Mi ha colto di sorpresa. C'era molta luce, fumo e un terremoto. I miei centri superiori di sono fusi. Mondo 6 e mondo 12 erano lì. È durato circa quindici secondi. Poi, il fumo si è dissolto. Il mio mondo 6 guardava fuori imperturbabile, come la sfinge, con uno sguardo senza tempo. Era come se qualcuno mi avesse sparato in mezzo agli occhi e io rimanessi lì a guardare immobile. Ho realizzato che non era possibile distruggere i miei centri superiori. Essi sono immortali."
Robert

da Gabriella F.

Sappiamo davvero cos'è il "risveglio"?
Si è sollevato sul blog inglese un piccolo dibattito sul post di Anonimo a proposito dei presunti "risvegli" ad Isis e altrove. Dato che nessuno aveva risposto qui (anche perché non ne sapevamo nulla), riporto qui di seguito una parte del dibattito e mi permetto anche di dare una mia opinione:

(dal post sul blog inglese di My2bits del 4 novembre http://fellowshipoffriends.wordpress.com/2007/11/02/the-fellowship-of-friends-discussion-part-24/#comment-10634)
"A proposito dello studente che alcuni ritengono si sia svegliato ...
È vero che uno studente ha avuto un' "esperienza di risveglio" poco tempo prima di decidere di lasciare la scuola. Personalmente, non posso valutare o giudicare la sua esperienza, nemmeno dopo aver avuto una lunga conversazione con lui, se non dire che attualmente sembra abbastanza felice e tranquillo.
Comunque, questo studente non dice cose positive della Fellowship of Friends né di Robert Burton. Se veramente si è "svegliato", dev'essere accaduto malgrado la Fellowship of Friends piuttosto che grazie ad essa. Pertanto, ci penserei molto bene prima di interpretare l’esperienza di questo studente come una prova che “la scuola funziona”.

Segue il post di Bruce (http://fellowshipoffriends.wordpress.com/2007/11/02/the-fellowship-of-friends-discussion-part-24/#comment-10637) :
"Personalmente, credo che quando si vive un’ “esperienza di risveglio” la si tiene per se e non la si sminuisce con le parole. Credo anche che quando si “vede” il lavoro di un altro, si può essere pressoché certi che sia un inganno. Credo anche che più vicino una persona arriva al risveglio (o come lo si voglia chiamare), più invisibili essa (e il suo lavoro) diventano."

L'opinione di Bruce è stato sostenuta anche da molti altri. E personalmente, è anche la mia. Per questo, caro Anonimo, ti chiedevo cosa intendessi per “risveglio”.
Ovviamente, non sono in grado né voglio giudicare le esperienze di "risveglio" cui si fa riferimento, ma ricordo di avere conosciuto nei miei anni nella FoF più di uno studente che a un certo punto si metteva a pensare di essere un uomo numero 5 o altre cose del genere. In più di un caso, si trattava di persone con problemi di ordine psicologico che poi penso abbiano risolto ricorrendo a un aiuto specialistico (leggasi anche psicanalisi o altra terapia). Per quanto riguarda la FoF, gli studenti in questione venivano rapidamente allontanati con il compito di “curarsi”; la motivazione ufficiale era che la scuola non era in grado di fornire quel tipo di aiuto. Nessuno è autorizzato a "svegliarsi" nella FoF, sia ben chiaro.
Farei molta, ma molta attenzione riguardo a questo delicato argomento su cui sappiamo tanto poco. L’insegnamento che ci è stato “impartito” nella FoF di certo non aiuta: soprattutto, non dimentichiamo che gli esempi di uomini svegli che abbiamo avuto nella FoF non direi che siano molto positivi ... Il risveglio è sempre stato presentato come un fatto mistico, fuori dal tempo e definitivo, qualcosa di impossibile per noi (nella settima o ottava vita...), da perseguire come un credo assoluto, in nome del quale tutto (ma proprio tutto) dev’essere sacrificato, e i “risvegliati” sono esseri da adorare, qualcosa di .... Lasciamo perdere.
“Dulcis in fundo”: avete letto la descrizione (di sua mano) del “risveglio” di Robert: ma ditemi, vi sembra davvero credibile? A breve, inseriremo la traduzione in questo blog.
Per concludere, un affettuoso consiglio: cerchiamo di godere del nostro semplice essere come meglio possiamo e di continuare un cammino reale nel mondo reale, se vogliamo davvero fare esperienza di qualcosa di bello. Ci sono tante cose che si possono “risvegliare” in un individuo, cose che gli appartengono e che forse sono state dimenticate o seppellite: la nostra natura originaria, il rispetto per se stessi e per gli altri, l’immaginazione creativa, la dolcezza, il sapere guardare e il sapere vivere degnamente la propria vita. A me sembrano scopi alti e tutt'altro che scontati.
E poi forse, anche aver lasciato la Fellowship è una dimensione di “risveglio”. O no?
Con tanto affetto,
Gabriella

sabato 3 novembre 2007

da Pensate un attimo

Prima di tutto un grazie a Gabriella: leggere i tuoi post è come respirare aria fresca di montagna!!
In secondo luogo una risposta ad Anonimo che ha scritto:
Si la scuola è reale, alcuni studenti ed ex si stanno svegliando, ed ho notizia che ad Isis uno studente si è svegliato e so che sta succedendo anche da noi. La scuola ha prodotto i frutti a discapito delle tendenze non sempre positive di Robert, l'influenza C ha usato anche lui per produrre esseri consci. 10 20 30 chissa?
Caro Anonimo io penso che quello che hai scritto è veramente il prodotto della fellowship of friends: e cioè CREARE IMMAGINAZIONE DILAGANTE SULL'IDEA DEL RISVEGLIO! (il primo scopo della fellowship è ovviamente quello di fornire uno stile di vita lussuoso a Robert Burton, mantenere lui e i boys di turno).
Si vede da come parli: 'L'influenza c ha usato....'. Ma non ti rendi conto che quello che dici non lo puoi verificare? Ma non ti rendi conto che stai mentendo? Lo stesso Mr. Ouspensky, che quanto a immaginazione non scherzava, diceva che tutto quello che non puoi verificare è una bugia!!!....
(continua)

da Gabriella F.

Sul blog inglese (da Somebody del 2 novembre http://fellowshipoffriends.wordpress.com/2007/11/02/the-fellowship-of-friends-discussion-part-24/#comment-10547), è stata offerta un’interpretazione del quadro “L’allegoria della Fortuna” di Dosso Dossi assai diversa dalla “brillante interpretazione” di Robert (vedi sotto). Ne riporto qui di seguito un estratto:

"…. La donna nuda rappresenta la Fortuna, o la Dea Fortuna ... Regge una cornucopia ostentando i doni che può portare con sè, ma siede su una bolla di sapone poiché il suo favore è spesso passeggero. Il drappo fluttuante vuole ricordare che essa è mutevole come il vento. Il sandalo spaiato simbolizza la sua capacità di portare non solo fortuna, ma anche sfortuna.
L’uomo sulla sinistra personifica le opportunità. Tiene sott’occhio la Fortuna e regge un mazzo di biglietti della lotteria che sta per posare nell’urna d’oro, un riferimento alle lotterie civiche dell’epoca che erano appena divenute popolari in Italia. I biglietti potrebbero anche fare riferimento alla probabile proprietaria del quadro, Isabella d’Este, Marchesa di Mantova. Uno dei suoi emblemi era un mazzo di biglietti a simboleggiare la propria esperienza con una fortuna fluttuante."

Oltre a trovare attendibile tale spiegazione sia dal punto di vista storico che artistico, ho voluto riportarla perché mi interessa far notare una cosa essenziale: se guardate il quadro, la prima cosa che salta agli occhi è che la donna, piuttosto in carne, siede su una bolla di sapone ... Ma Robert conta i lacci e i fori e vede il BE breve e quello lungo nei manici dell’urna (che non sa essere un’urna)... Visioni mistiche? Direi piuttosto “immaginazione attiva”.
Mi sembra che in questo delirio “interpretativo” manchi l’essere presenti a ciò che ci sta di fronte e si proceda invece con l’inventare ciò che non c’è. Mi sfugge come si possa essere presenti contando, immaginando, inventando con ossessiva determinazione al fine di attribuire significati reconditi a ciò che abbiamo davanti. Pensate che gli studenti sono stati invitati ad andare in giro a cercare tali significati (su Propylaia sembra che ci siano delle linee guida al riguardo...).
E se anche qualcuno trovasse utile tutto questo, credo che l’essere presenti si trasformerebbe in una battaglia distruttiva.

Caro Anonimo, benvenuto qui. Hai ragione, gli studenti sono reali ed è anche vero che il lavoro su di sè è stato fatto con sincerità e onestà. Ma non puoi più negare che ormai si tratta soprattutto di ipnosi, di fondamentalismo religioso, e non di un insegnamento verificabile. In tanti restano dentro per paura, una paura di morte spirituale che è stata forgiata con il tempo e che so essere molto robusta. Vorrei poter urlare che È POSSIBILE non avere paura: quel “fuoco” non si spegne dopo la Fellowship, anzi. Quando si riesce a staccarsi si vedono cose nuove, si torna a pensare e a gioire ed è solo un nuovo inizio. Oggi vorrei anche chiederti cosa intendi per “svegliarsi” e per uomini “consci” ... Personalmente, ho allargato i miei orizzonti a questo proposito. Magari ne parleremo un giorno, chissà.
Un abbraccio,
Gabriella

Commento a "Una scuola reale?"/2

Da Anonimo
Si la scuola è reale, alcuni studenti ed ex si stanno svegliando, ed ho notizia che ad Isis uno studente si è svegliato e so che sta succedendo anche da noi.
La scuola ha prodotto i frutti a discapito delle tendenze non sempre positive di Robert, l'influenza C ha usato anche lui per produrre esseri consci. 10 20 30 chissa?

Commento a "Una scuola reale?"/1

da Anonimo
Penso che la fof è stata una scuola reale, almeno perché gli studenti che vi hanno fatto parte erano reali, hanno creduto e fatto il lavoro onestamente e la scuola la parte sana della fof è fatta da questi studenti, il lavoro è avvenuto per molti di noi sta giungendo al termine producendo il frutto del risveglio, io sento che dopo tanti anni mi sto risvegliando, e so che altri studenti si stanno svegliando contemporaneamente in diverse parti del globo. Lo so perché comunicando con loro sento il processo del risveglio e tutto questo è avvenuto attraverso la scuola di Robert Barton, e credo lui stesso sarà sorpreso che la scuola sta dando tutti questi frutti, non se lo immagina nemmeno, l'influenza C lo ha semplicemente usato per i suoi scopi. Adesso alcuni di noi proseguono.......da soli il proprio cammino.......magari fondando un nuovo gruppo una nuova scuola.........chissà.....

venerdì 2 novembre 2007

da Curioso

È girata la voce che Robert stia comprando una nuova proprietà in Europa e abbia trasferito i suoi denari su un conto svizzero nell'ambito di un piano di "fuga". Ma è vero? Qualcuno ha notizie al riguardo? O è una bufala?
Grazie
Un curioso della verità

Dalle incredibili interpretazioni di Robert Burton

“Un meraviglioso dipinto di Dosso Dossi al Museo Getty di Los Angeles, l'Allegoria della Fortuna (1530), ritrae un uomo e una donna che indossano un sandalo ciascuno. Lo studio di questo dipinto ha contribuito alla nostra scoperta della settimana e ci conferma il messaggio dei Cicladici, antichi Greci, antichi Cristiani, antichi Italiani, e scuole del Rinascimento.
Il sandalo della donna ha quattro lacci, che rappresentano i quattro respiri senza parole, mentre la parte posteriore del sandalo ha sei divisioni con cinque fori che rappresentano la sequenza in azione. Sul sandalo dell'uomo c'è una fibbia quadrata che ricorda la porta stretta. Il piccolo cuore d'oro sul bordo dei lacci della donna indica che il nove di cuori ha completato la sua sequenza. Al centro, la donna tiene con quattro dita una cornucopia - un'altra versione dell'albero della vita. L'urna d'oro sulla sinistra rappresenta il nove di cuori, mentre i suoi manici rappresentano il BE breve e il BE lungo. Come Giovanni Arnolfini nel ritratto di Jan Van Eyck, il maggiordomo ha un drappo rosso, che simbolizza la combustione della sequenza. Sulle prime, non trovavamo il simbolo dei quattro respiri senza parole, ma poi lo abbiamo trovato al centro della composizione, nelle quattro dita della donna. Stranamente, il ritratto stesso ha forma quadrata.
Tutto sarà spiegato. Ci stanno dando così tanto adesso.”

(Estratto dal post di Purchasing Awakening dell'1 novembre u.s. sul blog inglese http://fellowshipoffriends.wordpress.com/2007/10/23/the-fellowship-of-friends-discussion-part-23/#comment-10507)

giovedì 1 novembre 2007

da Moreno

Il muro di gomma
Così come il pianeta Terra - che potremmo considerare come l’essenza – ha una sua atmosfera (personalità) a proteggerlo dalle radiazioni non-desiderate, così le nostre essenze hanno lo stesso apparato attorno per proteggerle dalle radiazioni scomode. Questo apparato è fatto di una rete elastica con dei piccolissimi buchi che permettono di far passare oltre solo ciò che è necessario alla sopravivenza, il resto ‘me rimbarza’, non voglio mica star male io! Ce rimbarza praticamente quasi tutto, le cose che non gradiamo sentirci dire, quello che sarebbe da fare e quello che non sarebbe da fare, ce rimbarzano le parole, ce rimbarzano le persone ‘antipatiche’ ma pure quelle simpatiche dopo un po’, ce rimbarza questo, quello e quell’altro ancora.
Incluso in tutto ciò che rimbalza può esserci pure la famiglia, una relazione, un’amicizia, il gatto, il vicino, alzarsi alle sette, il posto dove abitiamo, i piatti da lavare, il traffico, la raccolta differenziata, le condizioni meteo, il divano del salotto, l’automobile troppo vecchia, il figlio che piange, il collega, il caffè amaro, i genitori, i soldi, il rubinetto che perde, una porzione di bucatini amatriciana un po’ scarsa, il volume dalla tv troppo alto, il vestito che indossiamo e ancora la Fellowship of Friends, il welfare, gli extra-comunitari, la politica, i gay, il Lavoro, Robert Burton, gli studenti, gli ex-studenti... insomma, tutto ciò che ci da un seppur minimo fastidio, cioè che non corrisponde al quadro immaginario di ciò che è divenuto a nostra insaputa “il nostro mondo”.
In realtà, questa rete che ci avvolge non ha che pochi buchi e solo nella parte bassa, diciamo dallo stomaco in giù, il resto è tappezzato di gomma. Una volta c’erano più buchi un po’ dappertutto anche nella parte alta, permettevano ad altri cibi di nutrirci ma poi, con le intemperie e la scarsa manutenzione da parte nostra in quanto non ne vogliamo sapere di fare benché il minimo sforzo per tenere la rete pulita, questi passaggi, questi canali si sono otturati.
Il respingentone ovvero la personalità, ha il preciso compito di tenerci a vita come dei cocchi di mamma cioè di non farci soffrire o almeno di non rendercene conto che soffriamo, di non esserne consapevoli. Il muro di gomma che ci avvolge è più spesso di quanto crediamo e più è spesso, più è invisibile. Ha l’abilità di far rimbalzare quasi tutte le impressioni che lo colpiscono e più sono inaspettate, più rimbarzano. Si adatta velocemente a far rimbalzare pure le cose gradevoli, addirittura quelle oggettivamente giuste e necessarie che ci servono semplicemente per sopravvivere, a non farci del male.
Il mollone va a braccetto con la mente formatoria, o meglio tale mente partecipa all’espressione di ciò che è il “suo mondo”. Ci rimbalza pure l’invito del Bianconiglio a visitare il suo di mondo, non vi è proprio nessuna garanzia di seguirlo ‘sto povero coniglio con il semplice stare in una Scuola, ad un certo punto un Insegnamento, una Scuola, un Maestro possono persino divenire una forza contraria al risveglio, ma ci si adatta pure a quelli piuttosto di vedere con i nostri occhi il presente, piuttosto di Lavorare sul serio.
Ci siamo talmente abituati o identificati con la forma della Scuola, con le impressioni più raffinate ad esempio che, piuttosto di entrare in quella trattoria lì - non all’altezza della forma - rimango a digiuno e con non poca stizza (neanche si nota). Quella trattoria lì evidentemente non è la vita che ci appare davanti agli occhi in quel preciso momento, non appartiene al presente. Ci siamo talmente abituati o identificati con la forma della Scuola che non abbiamo nemmeno il coraggio di chiedere del perché “I pensieri del Maestro" - che sono così importanti e su cui si basa tutto l’odierno Insegnamento e che sono fondamentali per comprendere il Lavoro che Robert Burton svolge e su cui si basa la Fellowship of Friends - vengano resi disponibili solo se paghi...? Possiamo persino sostenere da fanatici di questo insegnamento, compresa la sua giustezza e ricchezza, perché con la sequenza finalmente mi accorgo di essere in immaginazione (ma che hai fatto fino ad ora?!?) pur non acquistando “I Thoughts” … tanto se anche li prendessi mica li leggerei … ‘nci capisco niente, sono ‘na pizza!!!
Il “rimbalzatoregiustificante” ha una sua opinione di cosa è vita e nessuna verifica di cosa evita! Troppa fatica!
Concluderò queste riflessioni sorte da “istantanee prese dal vivo” riportando un estratto dal libro la “Quarta Via” di P. D. Ouspensky, pag.47: “Esistono parecchie ragioni per cui un uomo solo non può evadere dalla prigione ma venti persone possono, ciascuna di esse trae vantaggio dal Lavoro delle altre, ciò che uno guadagna lo guadagnano tutte e venti.”. Forse in molti ci hanno creduto ciecamente a queste parole senza verificarle per loro stessi; di fatto, il sig. Ouspensky ha tralasciato di precisare in che consiste il succitato guadagno. Ciò che le venti persone possono scambiarsi sono le verifiche, la comprensione derivata dagli sforzi fatti per perseguire uno scopo definito che se correttamente formulato dovrebbe fare parte dell’unica ottava ascendente, non certamente la conoscenza che non servirebbe a nulla di per sé e nemmeno l’essere, quest’ultimo fortunatamente o sfortunatamente, dipende dai punti di vista, dobbiamo guadagnarcelo e dal mio punto di vista è un bene oggettivo. Poche righe prima c'è pure scritto: “Nessun ammontare di fede o di preghiera può scavare la galleria per lui”.
Che il Lavoro sia con voi ed anche un abbraccio.
Moreno