mercoledì 13 giugno 2007

da Gabriella F.
Un breve dialogo sul blog in inglese mi ha stimolato in modo particolare. A un blogger pro-fof che gli si rivolge con due citazioni (di un monaco anonimo egiziano la prima, di Kashghari la seconda, insomma, roba dell’ultimo periodo), il blogger Bruce risponde così:
“Hai qualcosa da dire di tuo o che non è stato pre-registrato per te?”

In primo luogo, mi ha riportato alla memoria l’angoscia che provavo negli ultimi mesi durante gli incontri basati sulla nuova “forma” della scuola: la lettura di decine di citazioni firmate da nomi illeggibili, incomprensibili ... Gli studenti che dovevano leggerle in piedi, mentre tutti li si guardava negli occhi come chiesto da Robert ...: alcuni, per rispettare l’esercizio, anche se erano seduti in prima fila e chi leggeva era in ultima, giravano la testa tutta all’indietro per “guardare” il lettore, incuranti del torcicollo ... e se chi leggeva ti stava di fianco e si alzava in piedi, dovevi tenere la testa tutta rivolta verso l’alto ...
Ma la cosa più frustrante erano le lunghissime interpretazioni di Robert, spesso astruse e arbitrarie, tese a trasformare tali citazioni (estratte da chissà quali contesti) in profetici segnali e anticipazioni della famigerata SEQUENZA....!. Una volta, durante un incontro, stavo leggendo una citazione, non mi diceva nulla, anzi, mi dava un po’ fastidio ... Cercavo di essere presente, gli occhi addosso di tutti, in quell’atmosfera rarefatta che si crea laddove nulla di spontaneo, né di verificato/verificabile viene detto... Forse era uno stato alto? Credo si trattasse del mio terzultimo incontro.
Durante le letture venivano anche mostrate delle immagini che dovevano suffragare le interpretazioni: uno studente sollevava con le braccia tese l’immagine e la muoveva in aria in modo da ASSICURARE che tutti potessero contemplarla; per giunta, le immagini spesso si ripetevano e credo di aver contemplato con apparente straordinario interesse la carta della ruota della fortuna dei tarocchi qualche decina di volte...! Ho sentito dire da più fonti che le immagini vengono anche ritoccate con Photoshop, da esperti grafici, per meglio adattarsi alle interpretazioni di Robert (vedi post http://fellowshipoffriends.wordpress.com/2007/06/05/the-fellowship-of-friends-discussion/#comment-737 che testimonia un clamoroso “ritocco” di una scultura della cattedrale di Chartres, un’immagine che era stato chiesto di mettere come desktop).
Scusate lo sfogo; fa bene ogni tanto svuotare il sacco ... So di essere tra amici.

In secondo luogo, la risposta di Bruce all’esperto di citazioni rimarca qualcosa a parer mio fondamentale, soprattutto adesso che è in corso il processo di “eliminazione”: il libero pensiero, il pensiero critico ci rende liberi. La sua soppressione ci rende schiavi. E noi umani siamo molto influenzabili.
Il processo di annientamento del libero pensiero dura anni. Nella FOF ciò avviene alimentando alcune forti “credenze” che vengono impartite fin dall’inizio:
1) Noi non siamo consci, non possiamo fare, viviamo in immaginazione, quindi non possiamo “elaborare” nulla di interessante.
2) Robert ha sempre ragione, e questa ragione viene dimostrata con ragionamenti e argomentazioni che consentono di tornare sempre al punto di partenza, ossia al fatto che Robert ha ragione. Alcuni esempi: la profezia del crollo della California del 1998 che ha influito sulla vita di molti, non si è verificata. A chi chiedeva spiegazioni, veniva risposto che gli Dèi hanno voluto umiliare Robert; oppure, “devi usare il pensiero psicologico”, non importa se non si è verificata la profezia, Robert ha avuto molto coraggio e noi abbiamo fatto grandi sforzi, l’importante è questo, non importa se ti sei licenziato o se ti sei indebitato per comprare un generatore... (ma non hai capito stupido che era una profezia simbolica? Già, peccato che in quei mesi – abitavo lì e l’ho sentito personalmente – Robert dicesse che chi non si trasferiva dalla Bay Area ad Apollo ad aspettare la “caduta della California” non era un suo studente). Sulle perversioni sessuali di Robert: quando si parla di questo, per incanto Robert diventa “una macchina come tutte le altre macchine con delle debolezze e dei difetti” o, peggio ancora “ciò avviene perché noi si possa trasformare l’attrito”....!!!! Incredibile, come ha detto Laura qualche post fa, la forza dei respingenti.
3) Gli studenti che esprimono opinioni, in realtà stanno ascoltando le loro parti più basse e rischiano di credere agli Io. Ho sentito personalmente Linda T. a un incontro a Milano dire che aveva osservato come gli studenti che lasciavano la scuola fossero divenuti sempre più “opinionated”.
4) Viene detto che “certe cose possono essere verificate solo assumendo l’atteggiamento secondo cui sono vere” (Girard, “Creating a soul”). Il problema però è che se affermi e riaffermi delle cose, finisci con il crederci davvero, anche se non le hai verificate. A volte, mi sono vista sopprimere pensieri, proprio come un pompiere spegne il fuoco con il getto d’acqua. O a farlo con gli amici. (Sarebbe questa la “seconda linea?”)
5) Tutto quello che contiene anche solo l’ombra o il mormorio di un dubbio o di un pensiero critico dev’essere bollato come espressione del Sè inferiore, pettegolezzo, atteggiamento negativo o .... all’armi!!! ... la terribile Regina di Cuori!!!!

Sto facendo una lista di queste cose, mi aiuta a ricostruire il libero pensiero. Se qualcuno ha voglia di proporre altri metodi di annientamento del libero pensiero che ha osservato, mi piacerebbe sentirlo.
Un paio di spunti molto interessanti li ha già dati un Anonimo di qualche giorno fa (vedi il post da Anonimo che iniza con “Ciao a tutti, giorni fa in una conversazione con un amico studente che stimo molto,”) e in particolare:
· “Si viene educati a ripetere a se stessi: "vedo che da solo il lavoro è impossibile"
· “Purtroppo a volte la mente formatoria adatta il tutto al suo livello di comprensione e quindi qualsiasi cosa sia in relazione con casa, famiglia, rapporti, lavoro etc.. viene etichettata come "IDENTIFICAZIONE" mentre tutto ciò che è connesso con la scuola viene etichettata come nobile ed elevato”

Sono solo tre mesi che ho lasciato la FOF. Mi rendo conto che è un processo lungo; sto cercando di ricostruire il libero pensiero, di mettere in discussione cose che erano tabù, di chiedermi tutto (ad esempio, cos’è “il risveglio?”), di lasciarmi andare nel "non sapere". E’ tutt’altro che spiacevole. Nuove finestre si aprono. Siamo davvero finalmente principianti, adesso.
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A Floria (ultimo post): Non credo che tu ti debba scusare per il "tono polemico". Personalmente, ti ringrazio per la schiettezza e per "svegliarci" anche un po' a tutti; forse (un po' da italiani, a tarallucci e vino... non voglio offendere, è un fatto di essenza) vogliamo fare i democratici e mediare, ma non mi sembra più il caso; stiamo parlando di quella che era - e per altri è ancora o sta per divenire - la scuola che avevamo scelto per la nostra evoluzione. E ci abbiamo tenuto, l'abbiamo amata, ci abbiamo lavorato... Hai ragione, il fatto di essere qui e non ad Isis non ci autorizza a minimizzare.
E poi è vero: tanti italiani non leggono il blog inglese, forse molti non sanno nemmeno della sua esistenza. Per questo penso che sia nato questo blog. Ed è giusto che anch'esso svolga uno dei suoi compiti: informare, far sapere.
Anzi, so che qui in Italia ci sono studenti ancora nella Fellowhisp of Friends che non sanno quello che succede tra le mura della Galleria, prima degli incontri, prima delle cene, prima di tutto; e chi lo sta scoprendo adesso non resta affatto indifferente. E poi, quando uno sa, diviene anche in parte responsabile.

Un abbraccio affettuoso a tutti, vecchi e nuovi amici,
Gabriella

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