giovedì 13 settembre 2007

da Walt
Ho ricevuto il brano che segue (tratto da "I non guru del non culto del non metodo" di Isabella Soragna - Jubal editore), estremamente interessante e di cui consiglio a tutti la lettura.
Pubblico in questa pagina solo la prima parte, rimandando il lettore al testo completo che è stato pubblicato nella pagina "Approfondimenti" (http://approfondimentieinsegnamenti.blogspot.com/) appositamente creata. Ci sono dei problemi di impaginazione con articoli molto lunghi e l'idea è che questa pagina resti dedicata a una "discussione" più veloce.
Grazie per aver dato lo spunto per creare una pagina in cui chi vorrà potrà inserire lunghi testi, pubblicazioni sue o di altri, e quant'altro desideri condividere. Come sempre, inviate a
walt-whitman@libero.it qualunque testo o pubblicazione che volete venga inserita. La prima parte dell'articolo verrà comunque pubblicata qui con il collegamento al testo completo.
Grazie di cuore del tuo contributo, anonimo amico.
Walt

Visitavo un giorno il centro Friedrich Dürrenmatt, noto scrittore svizzero ed ammiravo i suoi dipinti surreali. Accanto vi erano anche didascalie ed una frase, tratta da un suo scritto, il Soliloquio, mi colpì: "È solo quando non sono pensato che sono quello che sono: nulla".
Quanti altri personaggi o sconosciuti sono arrivati a questa conclusione? Non a causa di uno stato depressivo o di un'ambizione filosofica, semplicemente perché era la fine di un'investigazione profonda e coraggiosa.
Nella mia lunga ed appassionata ricerca dall'infanzia ad ora è passato più di mezzo secolo, eppure la mia convinzione infantile, intima, non imparata, è rimasta la stessa. La domanda "chi o che cosa sono e che cos'è il mondo" mi ha portato a navigare in tutte le religioni più o meno conosciute, a incontrare psicologi, scienziati e sciamani per entrare nel vivo di essa ed estrarne il nettare che potesse estinguere la mia sete.
Parlo di me come esempio, ma potrei parlare di chiunque altro che me lo avesse raccontato.
Vi è un denominatore comune che appare al momento in cui ci si affaccia su questo annullamento ed è quando, avendo scartato ogni possibile spiegazione o causa, si arriva in un limbo dove il pensiero è totalmente assente. Anche il senso di essere non ha più luogo.
Molti si fermano impauriti perché a quel punto non ci sono più punti di riferimento, per altri anche il concetto di "nulla" è appunto un pensiero che ha un valore relativo, transitorio e inconsistente, su cui non si può contare.
È il pensiero di esistere, di essere coscienti a creare la paura della morte, ma allo stesso tempo non si osa retrocedere ulteriormente, anche se questo potrebbe significare la fine del dolore, come diceva Jiddu Krishnamurti.
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... continua a leggere http://approfondimentieinsegnamenti.blogspot.com/2007/09/chi-o-che-cosa-sono-e-che-cos-il-mondo.html

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