sabato 15 settembre 2007

da Gabriella F.
Caro Andrea C.,
grazie per aver condiviso qui le tue comprensioni e il tuo stato d'animo.
Ho provato cose molto simili in passato e, scusa se mi permetto di dire questo, le stesse contraddizioni.
Per me, l'aspetto più doloroso e difficile è stato rendermi conto che la scuola, l'insegnamento di Robert, la seconda linea, non funzionavano più.
Mi ricordo che agli incontri prospettivi dicevamo che "una scuola ha lo scopo di promuovere l'evoluzione nei suoi partecipanti". Ebbene, a un certo punto del proprio cammino penso sia utile chiedersi cosa questo significhi, tornare alle ragioni per cui abbiamo raggiunto, ma anche chiedersi dove siamo arrivati dopo tanti anni e dove vogliamo andare.
Per quanto mi riguarda, se è pur vero che la Fellowship in una certa misura ha promosso l'evoluzione, se non altro in termini di conoscenza della propria meccanicità, ho sentito che non poteva portarmi oltre.
È una contraddizione dolorosa dover continuamente "oscurare" a se stessi i comportamenti di colui che si considera il proprio Maestro, la propria guida spirituale, giustificandoli con un presunto "collegamento con le forze superiori". E poi accettare senza discutere un insegnamento sempre più astruso. Insomma, avere "fede", seppure uno degli scopi primari del lavoro fosse "verificare tutto".
Abbiamo sempre detto che più che con le parole si insegna con l'essere, con le proprie azioni. Oggi penso che "le proprie azioni" includano i propri comportamenti, il modo di vivere, quello che si è in grado di offrire agli altri, oltre che a se stessi.
Mi chiedo: è possibile promuovere l'evoluzione nei propri studenti senza curarsi della propria integrità morale, vivendo in modo dissoluto e dispendioso, promuovendo valori come il lusso, il potere, il sesso a pagamento ... tutti valori che ho sempre disprezzato in quanto valori? Non pensare che sia moralista; il denaro, il sesso, sono necessari nella vita di chiunque, ma non possono essere al centro della vita di chi persegue obiettivi più alti.
Eravamo in una scuola che aveva lo scopo di promuovere l'evoluzione spirituale nei suoi membri, non di insegnar loro a giustificare cose ingiustificabili o a respingere, nutrendo l'idea che poiché noi non siamo svegli e Robert sì, noi non sappiamo niente e non possiamo questionare nulla; noi non abbiamo volontà; non comprendiamo nulla; nemmeno dopo 20 anni di scuola. E così, tutto è lecito.
Un'ultima cosa, se vorrai rispondere: sei sicuro che la Fellowship sia l'unica scuola al mondo? E che Robert sia l'unico maestro possibile? Credimi, ti rispetto molto: nella Fellowship ho conosciuto e conosco persone bellissime, sincere, preziose.
Accetta un abbraccio affettuoso e l'augurio di cuore di rimanere nella Fellowship sempre per le ragioni giuste.
Gabriella

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