mercoledì 19 settembre 2007

da Gabriella F.
Estremamente interessante la pagina suggerita da Michele, oserei dire “inquietante” ...

Negli ultimi mesi (e credo faccia parte anche questo del processo di lasciare la Fellowship) mi sono vista e ho visto tanti amici chiedersi cose del tipo: "Mi ha fatto anche bene la Fellowship o ho solo perso il mio tempo? E adesso come vado avanti? Tutti quegli anni ..."
Sapete cosa penso oggi? Magari non interessa; e allora scusate, ma lo dico lo stesso.
Penso che le estati seguano gli inverni, qualunque cosa noi facciamo, fino al nostro ultimo giorno; e chissà se sarà estate o inverno o primavera o autunno, quel giorno...
Penso che quelle domande facciano ancora parte della programmazione Fellowship e siano alimentate dalla paura delle funeste conseguenze del lasciarla.
Penso che ogni essere umano voglia essere speciale, e a volte ci creda anche: prima siamo speciali perché “cerchiamo”, non ci basta la vita, cerchiamo ... Poi, speciali perché crediamo di aver trovato. E poi, ancora speciali perché siamo stati capaci di “disilluderci”, di capire che non avevamo trovato niente.
Già. Perché non c’è niente da trovare. È tutto qui. È tutto già qui e c’è sempre stato. Non c’è bisogno di essere speciali, né ‘più fortunati’.
I poeti sanno parlare in musica di quello che vedono, “con parole profonde che ci parlano” (non sarà "presenza" ...?).
Osservo le mie piante sul terrazzo e so che sta per arrivare l’autunno.

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