martedì 4 settembre 2007

Cari tutti,
Nel blog inglese è apparso oggi questo messaggio di cui voglio offrire la traduzione perché l'ho sentito profondamente vicino. Spero che possa aiutare chi prova la paura di cui parla l'autore ... e che abbiamo provato tutti. Paura immaginaria. Vi ricordate quella "daily card" di molti anni fa che diceva: "Tuffati nello sconosciuto, è la sola via verso casa" ...?
Buona lettura,
Gabriella

da Old Fish in the Sea - La paura della morte spirituale
Ho parlato con diversi studenti che hanno deciso di rimanere dentro. Tutti dicono di aver messo in discussione Robert, la direzione della scuola, ma hanno paura di lasciare perché, data la propria natura istintiva, temono di tornare a un esistenza biologica istintiva.
Questa è la paura principale. La paura di fare un errore definitivo. La paura di perdere quel barlume di essere. La paura di impigrirsi. La paura della meccanicità. La paura di non raggiungere mai più quei momenti preziosi e di perdere l'essere per il quale abbiamo tutti lavorato così duramente. La paura che, senza una pressione costante (terza forza), il se inferiore prenda il sopravvento. La paura della morte spirituale.
Ora io sono fuori, ma la domanda rimane: e adesso, cosa succederà? Parlo tanto di ciò che ho lasciato perché è più facile che parlare di dove sto andando. È più facile che affrontare il "Non so." Ma in qualche modo, sono certo che tuffarmi nello sconosciuto sia stata la decisione giusta, fuori da quel bozzolo sicuro ma dolorosamente misero. Il bozzolo che Robert ha creato e che io ho accettato, con le sua mura di paura. Il bozzolo in cui pensavamo troppo a noi stessi e a come stavamo evolvendo e a quanto ci dispiacesse non essere evoluti.
C'è poco tempo. C'è molto da imparare. Così tante esperienze semplici da vivere. Così tanto da abbracciare. È ora di lasciare andare la programmazione della Fellowship of Friends, di lasciare andare l'autocommiserazione e la delusione, è tempo di tuffarsi nel mondo - una persona della vita pronta a prosperare, ben preparata, pronta ad amare e a trasformare quello che arriverà.
È tempo di ripulire la lavagna, tenendomi ciò che so, ma invitando la presenza in un modo nuovo - un modo che non sia così autoindulgente, più libero, più rilassato, certamente più amorevole, con meno giudizio e meno preoccupazione di ciò che potrebbe accadere se non lo faccio. È tempo di rendere la presenza un atto di amore e non un dovere.
È arrivata la stagione. È tempo di andare anche se significa mettere a rischio la mia anima. È tempo di essere normale, di essere umano. Che avventura! Spinto fuori sul suolo terrestre con tutti gli altri bruchi. Sta succedendo. Sono grato che ci sia un gran quantità di aiuto e di amore, e io sono felice.
da Old Fish in the Sea - 4 settembre 2007
http://fellowshipoffriends.wordpress.com/2007/08/30/the-fellowship-of-friends-discussion-part-20/#comment-7121

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