domenica 16 dicembre 2007

A proposito di Guru

da Janvier

Caro J.K.,
viene da chiedersi quando dici "un dito che indica la strada" se ti riferisci alla strada che porta alla conoscenza o alla strada per la comprensione.
Il nostro stato ci porta a vedere nella conoscenza una possibilità di uscita da qualcosa che ci pare non funzioni bene; qundi un guru, un libro, un film, esercitano su noi un'attrattiva direttamente proporzionale al nostro bisogno latente di trovare un mezzo, una soluzione al nostro disagio di persone che vedono inespresse le proprie potenzialità vitali.
Rispetto a questo benvengano i guru! Per quanto riguarda la comprensione non sono d'accordo con te. Nel difficile percorso della comprensione, in cui la conoscenza si fonde con l'essere, siamo soli. Il lavoro di riconoscere la struttura psichica che si è spontaneamente installata in noi e che ci porta a leggere il mondo con lenti deformanti, è un lavoro individuale. Così come nei tentativi che facciamo di cercare stati di consapevolezza o se preferisci di risveglio: siamo soli.
La breve ma intensa esperienza che ho avuto frequentando la sede di Roma della fof mi ha fatto capire, a distanza di anni, che il vero vantaggio per noi, per il nostro lavoro, è di frequentarci. Il ricordo dell'effetto che provocavano su di me gli incontri con gli amici della fof mi spingono a dire che il concetto della scuola è bene per noi.
Per questo vi leggo, per questo spero di incontrarvi presto.
Abbraccio tutti

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