mercoledì 31 ottobre 2007

da Pensate un attimo

Robert Burton è un uomo corrotto, totalmente. Il principale 'compito' della Fellowship of Friends è quello di provvedere all'avido centro istintivo del 'maestro', che ha fatto dell'"essere presenti" il suo grande business ed è l'unica cosa in cui è riuscito con successo.
Già l'ho detto e lo ripeto, scusate la parvenza di immodestia ma ne sono sicuro completamente: nessuno mai si sveglierà, l'insegnamento è malato, insano e falso. Guardate il leader stesso, è in un totale processo involutivo.
Gurdjieff stesso se fosse vivo vi inciterebbe a darvela a gambe da questa falsa scuola! Purtoppo molti di voi non hanno ancora aperto bene gli occhi, siete ancora sotto l'effetto del lavaggio del cervello che avviene in ogni culto. C'è una grande paura e una notevole pigrizia mentale!
Dovete rendervi conto che a Robert Burton non gliene frega niente di voi e non glene è mai fregato niente. E' solo interessato ai vostri soldi, al vostro lavoro (fisico) intendo e al vostro sesso se siete dei giovani uomini!
E quello che sto dicendo è la cosa più ovvia del mondo, lo capirebbe anche un bambino.... si anche un bambino, ma non un adepto di un culto che ha subito e subisce il lavaggio quotidiano del cervello.
Se foste veramente presenti lo vedreste anche voi!
Dorian e Mihai che solo due anni fa vendevano voucher e posti in prima fila in cambio di prestazioni sessuali adesso conducono regolarmente incontri (ovviamente a pagamento) alla galleria, circondati da teste ipnotizzate e incapaci di vedere l'ovvia messa in scena. Dove c'è RB c'è corruzione, soldi, sesso, prostituzione e degenerazione, sapete che i boys di Robert Burton ricevono soldi (da Dorian) per ogni prestazione sessuale? Non vi scandalizzate, è vero, è semplicemente vero!! Questi ragazzi russi, senza un lira in un paese economicamente disastrato, sono pronti a tutto, anche a prostituirsi pur non essendo omosessuali e naturalmente la vecchia volpe di Rb cosa fa? Ne approfitta! L'uomo dall'amore incondizionato!! Non ho mai visto niente di più condizionato in vita mia. Soldi, soldi, soldi, sesso, sesso, sesso, lusso, lusso, lusso...... ma del resto un essere conscio non è sotto dominio femminile!!! E questo è il più grande respingente esistente tra i poveri illusi membri della Fellowship of friends S.p.A. - anzi no S.R.L. (la responsabilità limitata si addice di più all'azienda in questione).
Dite pure che sono negativo se questo vi fa stare meglio... ma fate attenzione che non sia un altro bel respingente! Adesso chiudo con un abbraccio!

da Mi ritorni in mente

Ho estratto dal resoconto del processo di Troy Buzbee (http://fellowshipoffriends.blogspot.com/2007/06/il-caso-troy-buzbee.html) la sequenza di frasi che Robert Burton dice al giovane Troy per convincerlo a fare sesso con lui. Bisogna tenere presente, nel leggere, l'enorme considerazione - diciamo la venerazione - che la Fellowship of Friends promuove negli adepti, tanto più nel giovane Troy.

  • Io sono un angelo in un corpo di uomo - Ribadisce la sua natura divina per rafforzarla

  • L'influenza C vuole che stiamo insieme - Il volere divino

  • La tua anima non è il tuo corpo - disorientamento e estraneazione

  • Gli angeli desiderano che noi due stiamo insieme - Il volere divino

  • Gli angeli vogliono che tu ti spogli - Il volere divino, incalzante

  • Io sono un angelo, una Dea in un corpo di uomo

  • Ti giuro che sono un angelo in un corpo di uomo - ribadisce

  • Devi ricordarti che non ho scritto io il play di Robert Burton - disorientamento

  • (bacio sulla fronte, la sede dell'anima) - come si sente Troy?

  • Separati e lasciati semplicemente andare - Il volere divino ti parla e ti istruisce direttamente

  • Il tuo corpo decadrà, ma la tua anima è immortale - induzione di stato ipnotico

  • Ti parlerò, dopo la tua morte, con la stessa (dolce) voce che uso in questo momento - stato ipnotico

    La mia opinione è che Robert Burton abbia spiccate qualità di ipnotizzatore, che il suo non sia semplice abuso. In particolare mi impressiona l'ultima frase: "Ti parlerò, dopo la tua morte, con la stessa voce che uso in questo momento" e quasi lo vedo, mentre dice questo. Sta mentendo, come fa in tanti altri momenti e situazioni, ma non si tratta di una bugia qualunque. Sta trascinando una persona (tra l'altro giovanissima) in una situazione super-umana, gli sta facendo credere di essere con Dio, con una benevola e paterna entità sovrumana che starà accanto alla sua anima anche dopo la morte fisica. Lo vedo, e oltre la sua apparenza angelica vedo un rettile, che ha catturato la preda. Penso che Robert Burton sia un ipnotizzatore, un mago nero. Mi dispiace sinceramente che sia riuscito a trascinare così tante belle persone in una oggettiva rete di complicità per le sue sordide azioni. Mi chiedo se e quando verrà fermato Robert Burton.

martedì 30 ottobre 2007

Una Scuola Reale?

da Mi ritorni in mente
La Fellowship of Friends non è una "scuola reale", o "scuola vera". Una scuola vera dovrebbe dare la possibilità di diventare autonomi, dopo un certo periodo di tempo. La Fellowship o Friends invece ti intrappola, minacciandoti anche di morte spirituale se non continui a fare i tuoi teaching payment.
Entri nella Fellowship con il condizionale, riproponendoti di verificare se sia o no una scuola reale. Tale verifica consisterebbe in una sola cosa: ci si sveglia o no? Funziona o no per il risveglio? Funziona o no per il mio risveglio? Con il passare del tempo e nonostante gli sforzi, non ti svegli, e nessuno intorno a te si sveglia. Robert ti informa ben presto che non ti sveglierai affatto perchè sei alla tua settima o ottava vita, mica alla nona. Quindi non sei qui per svegliarti ma per prepararti a una prossima vita in cui eventualmente ti sveglierai.
Ottima tecnica per fare prigionieri.
Un elemento poi che scatta quando ci si fanno troppe domande su questa questione, è un pensiero meccanico della fof, cui vorrei dare il titolo "Fatto la bua? è colpa tua". Il concetto è semplice: non ti sei svegliato? è perchè non hai fatto abbastanza sforzi. Non ricordi te stesso? Non lo desideri abbastanza. La scuola è inefficace? è colpa tua, non colpa della scuola. Con un simile meccanismo di colpevolizzazione si può fare accettare qualunque cosa a chiunque.

Che ne pensate?

domenica 28 ottobre 2007

Daily Card

Sabato 27 ottobre 2007
Se si continua a mangiare quando si è sazi,
Si smette di gustare il cibo.
Love, Robert

Commento di Innernaut
E questo, detto da una delle persone più avide viventi sulla Terra… e che dire di uno che continua a comprare giacche gialle, rosa e arancioni quando ha già un armadio pieno, sempre più gioielli, camicie e, soprattutto, gemelli?
http://fellowshipoffriends.wordpress.com/2007/10/23/the-fellowship-of-friends-discussion-part-23/#comment-10134

sabato 27 ottobre 2007

da Gabriella F.

Grazie dell'augurio Pensate un attimo e grazie della bella citazione!
Anche da me, ovunque siate e chiunque siate, dentro o fuori, buon fine settimana. Qui è anche uscito un bellissimo sole e vedo il terrazzo pieno di luce.
Tutto è perfetto.
Un abbraccio,
Gabriella

venerdì 26 ottobre 2007

da Pensate un attimo

Cari amici,
vi auguro un buon fine-settimana ovunque voi siate, un abbraccio a TUTTI!

Non c'è mistero più grande di questo: continuiamo a cercare la realtà sebbene noi stessi siamo la realtà. Pensiamo che ci sia qualcosa che la nasconda e che questo qualcosa debba essere distrutto per poterla riguadagnare. Tutto cio' e' ridicolo.

Ramana Maharshi

giovedì 25 ottobre 2007

A proposito del messaggio di Robert agli studenti

Charles T. sul blog inglese scrive:

Spero che ogni attuale membro della Fellowship, nel leggere il messaggio (riportato da Pensate un attimo, ndt) ne comprenda il significato.
Pensi davvero che ci sia qualcosa di sbagliato nel trascorrere del tempo con ex-studenti? Non vedi che quel messaggio costituisce una forma di controllo mentale al fine di assicurarsi che non comincerai a pensare con la tua testa?
Ti rendi conto della menzogna che si nasconde nel dire che l’esercizio “arriva dall’Influenza C”? Il richiamo dell’ “Influenza C” non evoca in te paura che è poi il vero scopo del messaggio?
Non vedi corruzione nell’usare le forze superiori come scusa per rinforzare una struttura traballante il cui scopo primario è fornire conforto istintivo a Robert Burton?Oppure collochi tutte queste cose nel cosiddetto compartimento “cose spiacevoli cui preferisco non occuparmi?”

Traduzione da Charles T del 24 ottobre http://fellowshipoffriends.wordpress.com/2007/10/23/the-fellowship-of-friends-discussion-part-23/#comment-9848

da Mi ritorni in mente

Questo esercizio viene dall'influenza C. Potete sostenere l'influenza C e non essere una forza contraria all'influenza C.

Si tratta della stessa influenza C che comunica solo con lui, quella che gli circostanziava date e modalità della caduta delle borse, della caduta della California, della fine del mondo. Quella che veniva da lui, assumendo le sembianze di Cristo o della Madonna, mentre lui guardava la tv nella bilblioteca. Quell'influenza C che gli parla attraverso le scritte pubblicitarie e le targhe automobilistiche. E che ogni tanto (curioso!) lo inganna. Naturalmente, lo inganna intenzionalmente, per umiliarlo e trattarlo peggio di un cane, per il suo bene, per forgiare il suo corpo astrale... Non penserete mica che sia lui a inventarsi quei messaggi dell'influenza C!L'influenza C ha ingannato il maestro a proposito del crollo delle borse, della caduta della California, della fine del mondo. E se lo stesse ingannando anche adesso?
Questo esercizio non viene dall'influenza C. Viene dalla necessità che anche quelle menti che un po' si sono allontanate tornino all'ovile, oppure se ne vadano, togliendo il disturbo. Potete sostenere l'ambiente di riforma del pensiero della Fellowship of Friends mettendovi tappi nelle orecchie e bende sugli occhi, oppure essere forza contraria all'ambiente di riforma del pensiero semplicemente esercitando il vostro diritto fondamentale di comunicare, da persone libere quali siete e sempre sarete.
Con Amore, MrM

mercoledì 24 ottobre 2007

Messaggio dal maestro

da Pensate un attimo
Cari amici vicini e lontani,
ecco un altro grande esempio di amore e apertura; come vedete il vostro beloved teacher si è rimesso sulla difensiva, dopo che aveva lasciato intendere (forse per ragioni diplomatiche visto che sul sito della Greater Fellowship ci sono tantissimi 'studenti' inclusi pietre miliari come Colin L ...) che ognuno doveva decidere per sè riguardo al continuare a vedere gli amici (che non si chiamano più tali, ma bensì ex-membri). Ora visto che l'amicizia vinceva sulle ragioni della Fof... si fa marcia indietro.... ed ecco il risultato:
Messaggio dal maestro
Sebbene abbiate letto o sentito diversamente, a tutti gli studenti viene ricordato che l'esercizio di non passare tempo innecessario (inutile) con gli ex-studenti non è cambiato. A tutti i membri viene inoltre richiesto di astenersi dal leggere e dal partecipare a ciò che è conosciuto come il 'blog' o la 'Greater Fellowship' o siti simili.
Robert ha affermato che:
'Questo esercizio viene dall'influenza C. Potete sostenere l'influenza C e non essere una forza contraria all'influenza C.'

La Fellowship of Friends

...ma certo il maestro vi ama più dei vostri amici... e che dire poi della mitica influenza c... che resuscita ogni volta che fa comodo! Ma perche' "l'essere presenti" non accetta tutto quello che succede nella presenza... perchè RB ha paura? perchè avete paura?

da Gabriella F.

Bisogna dire che questo blog è lento, ma è ntenso. Personalmente, credo che ci sia più di una ragione per tenerlo aperto: tra queste, il fatto che è il secondo sito che appare quando si digita Fellowship of Friends nelle pagine italiane di Google e quindi facilmente rintracciabile da chi cerca informazioni.
Se prima avevo dei dubbi, ora sono certa che sia doveroso fornire le informazioni che vengono fornite qui, oltre che mettere a disposizione di altri che ancora restano legati alla Fellowship (o pensano di entrarvi) le esperienze che tanti di noi hanno maturato nei loro anni nella Fellowship. E soprattutto, è importante che si possano comunicare a mente aperta le verifiche e le comprensioni che si manifestano solo dopo essersi 'staccati' dalla Fellowship e dal suo potente condizionamento.
Il post di Mi ritorni in mente mi ha fatto riflettere proprio su questo. Sono tanti i ricordi vividi di quegli "stati inconsueti" di cui parli.
Più ero ‘aperta’ (sarebbe meglio dire 'incantata'), più ero pronta a lasciar penetrare in me qualsiasi cosa. In particolare, ricordo un'esperienza, a una “cena di insegnamento” con Robert a Roma. Avevamo avuto un piccolo incidente d'auto durante il viaggio da Milano a Roma ed eravamo arrivati tutti trafelati, nonostante fossimo partiti con molte ore di margine. Non so se questo abbia pesato, ma quella volta ho deciso intenzionalmente di "lasciar entrare tutto senza dubitare", di non opporre alcuna resistenza nemmeno se dettata dal più logico buon senso, ad esempio di credere che davvero Ouspensky e Gurdjieff o altri "uomini consci" stessero svolazzando sopra la tavola, o che la nostra fosse l'unica scuola conscia nell'universo mentre diversi miliardi di persone sulla terra erano solo cibo per la luna; ho preso quella decisione ed è stata un'esperienza molto toccante. L'avevo poi raccontata a diversi studenti: molti annuivano e "capivano" perché avevano almeno una volta sperimentato la stessa cosa. Mi veniva detto: "Sì, è tutta questione di lasciar andare, di non discutere, di non ascoltare il Re di Fiori" e così via. In poche parole, come dice Mi ritorni in mente, sopprimere ogni facoltà critica.
Guardando oggi a quelle esperienze, mi rendo conto che gli stati di cui abbiamo tanto parlato, agli incontri o alle cene o agli eventi tra studenti, quello stare insieme "giocondo" come fossimo in un mondo rarefatto, al di sopra della terra e delle sue pene, non fossero i cosiddetti stati superiori, ma stati di ipnosi indotta o di auto-ipnosi collettiva. Piacevoli certo, come possono esserlo gli stati indotti da una droga.
Non sto dicendo che non ho imparato nulla dall'esperienza FoF o che provo rancore. La Fellowship ha fatto parte della mia vita a lungo, è stata un'esperienza importante e, se non fosse stata quella, sarebbe stato qualcos'altro. A che servirebbe biasimarsi per esserci stati? Arriverà il momento anche per altri di lasciare, lo so, forse prima di quanto si pensi, ma arriverà.
Mi piace riportare quello che dice William H. sul blog inglese, rivolgendosi a uno studente: "Arriverà il giorno in cui non vorrai più fare il pagamento. Sarai pronto per provare qualcosa di nuovo. Forse ti sentirai in apprensione, ma invierai la tua lettera e te ne andrai. Fuori, sulla libera strada. La presenza potrà tornare a te come faceva prima di raggiungere – una presenza non avvolta nella tensione. Una presenza che ti appartiene, nutrita da te. Forse ti accorgerai che portavi con te più giudizi di quanto pensassi – un profondo senso di come gli altri dovrebbero essere. Ti accorgerai che è possibile amare gli altri senza pretendere di aiutarli ad essere ciò che non sono.”
E allora sarà bello capire cosa ci è successo, anche perché non si ripeta. E non perdere l'occasione di vedere la verità su se stessi e su ciò che ci è accaduto; questo blog mi sembra ancora un buon posto dove poterlo fare. Personalmente, auspicherei che riuscissimo anche a vederci e so che prima o poi sarà possibile.
Un abbraccio,
Gabriella

P.S. Prima di chiudere: ho appena letto un post di Pensate un attimo sul blog inglese dove riporta un messaggio giunto oggi a tutti gli studenti (forse lo metterai anche qui, caro Pensate un attimo?) che li invita perentoriamente a non frequentare gli ex-membri e a non leggere i blog perché così facendo costituiscono una forza contraria per l'Influenza C... Ritengo che messaggi di questo tipo non facciano che confermare quanto detto da molti di noi qui: la Fellowship tiene legate le persone attraverso il condizionamento mentale e la paura. E poi ... perché avere così paura di noi? Riflettete gente, riflettete!

martedì 23 ottobre 2007

Un ipnotizzatore?

da Mi ritorni in mente
Negli anni novanta girava nella Fof un elenco delle cose di cui è fatta la falsa personalità. Me ne ricordo alcune:
- Il pettegolezzo
- Le critiche
- Il bisogno di novità
- Gli io opposti
e via dicendo. Un corposo stop alla libera espressione della falsa personalità.
Per me, quelle indicazioni furono molto utili, per lo studio di me stesso e per avvicinarmi sotto certi aspetti alla mia essenza.
Negli incontri si cerca di “fermare gli io”, di non esprimere io opposti, di essere semplici, presenti e percettivi. Spesso ne consegue, da questo sforzo e dall’energia che si crea, uno stato di coscienza inconsueto.

L’invito a “ritornare ad essere bambini”, quando le facoltà critiche erano minime o inesistenti, è una tecnica molto utilizzata nei culti, perchè rende più indifeso l’adepto e spiana il terreno al controllo mentale. Il passo successivo è quello di porre l’adepto in una situazione dove i suoi sensi siano bombardati da informazioni incoerenti. La sua mente diventerà presto insensibile, si paralizzerà, per un fisiologico meccanismo di difesa. Diventerà confusa e sovraccarica e le sue facoltà critiche non riusciranno più a funzionare in maniera adeguata. È in questa situazione di debolezza psichica che le persone diventano altamente suggestionabili.

Cosa c’entra con la Fellowship of Friends questa descrizione delle pratiche di una setta in cui si esercita il controllo mentale? Forse poco. Ma si può vedere qualche allarmante somiglianza: “Entrare in essenza” come lo abbiamo sperimentato tra studenti e negli incontri, significa rimanere più indifesi, proprio come i bambini. Più pronti ad accettare tutto. Sappiamo, in parte, di questa maggiore fragilità: ci viene detto di essere particolarmente gentili con gli altri, e non ferirli con il sarcasmo o con fotografie “distruttive”. Si dice anche di “recitare la falsa personalità” quando si è con “persone della vita”, proprio per non rimanere indifesi.
E poi tutte queste assurdità che Robert dice, come quella che ci ha riferito ieri Pensate un attimo, non è forse bombardamento di informazioni incoerenti, fatto su persone preparate a essere completamente aperte e ricettive a questo, su persone indifese, che a guardarle dall’esterno sembrano quasi incantate….
Mi sorge il dubbio che Robert Burton non sia altro che un grande ipnotizzatore, che ha trascinato centinaia di persone nel suo sogno…

Se tu fossi sottoposto a controllo mentale, te ne renderesti conto?

lunedì 22 ottobre 2007

da Pensate un attimo

Cari amici,
ma non vi rendete conto delle bugie e delle inesattezze che RB e il suo entourage di "fanatici/religiosi" che si sono bevuti il cervello vi stanno vendendo?
Proprio ieri è arrivato un messaggio di Sara E. dove dice che è sempre più chiaro che le dita dei piedi e delle mani del corpo umano venivano usate per rappresentare le chiavi!!!!
Nel messaggio vengono mostrate delle immagini dove si vede un piede con 6 dita e si dice che l'artista ha intenzionalmente aggiunto un dito per dimostrare la sequenza e il raggiungimento del b lungo!!! e un altro dove si dice che ci sono 4 dita delle mani (bugia: se guardate bene è ovvio che ce n'è un quinto ed è piegato, dove di nuovo l'artista intenzionalmente vuole rappresentare l'inalazione e l'esalazione dei 4 respiri senza parole!!!
Perche' volete credere a questa spazzatura? come osano dire che l'artista INTENZIONALMENTE ha fatto questo??? Ma non lo sapete che in natura esistono persone che hanno 6 dita dei piedi e delle mani e che è considerata una specie di malformazione?? ecco guardate qua quante sequenze senza artista: http://www.metacafe.com/watch/114079/six_fingers/
Bartolo di Fredi e i 4 respiri senza parole??? Ma per favore basta!!
Ho sentito uno 'studente' dire che senza la sequenza siamo persi e che la "gente della vita", è molto diversa da noi, uomini n. 4, l'esempio della nuova civilizzazione e che Mozart, Beethoven e anche Michelangelo non avevano le chiavi!
CONTINUIAMO A FARCI DEL MALE!!!!
Adesso vi abbraccio e vi lascio veramente SENZA PAROLE.
P.S. non demordete continuate a tenere gli occhi aperti per davvero!!! LOOK

domenica 21 ottobre 2007

Le fobie indotte dai culti

Che cosa hanno a che fare le fobie con i gruppi che esercitano il control­lo mentale? Alcuni culti inducono sistematicamente nei loro affiliati una vera e propria fobia associata all'eventuale abbandono del gruppo.
Oggi i culti sanno come inculcare efficacemente nei seguaci vivide im­magini negative, capaci di operare a livello inconscio e tali da rendere lo­ro impossibile soltanto concepire l'idea che si possa essere felici e avere successo al di fuori del gruppo. La mente inconscia viene così condizio­nata in modo da contenere una vera banca dati di immagini relative a tut­te le cose terribili che accadranno a colui che tradisce il gruppo. Una vol­ta programmato ad accettare le immagini negative, l'inconscio si compor­terà come se fossero vere.
I seguaci sono programmati, apertamente o in maniera subdola e sotti­le (a seconda dell' organizzazione), a credere che se lasciano il gruppo mo­riranno di qualche malattia terribile, travolti da una macchina o uccisi in un incidente aereo, oppure causeranno la morte dei loro cari. Alcuni grup­pi programmano gli affiliati affinché credano che, semmai dovessero la­sciare il gruppo, ne conseguirebbe un olocausto nucleare planetario. Cer­to, questi pensieri sono irrazionali e non hanno alcun senso, ma occorre ri­cordare che la maggior parte delle fobie è irrazionale. La maggior parte degli aerei non precipita, la maggior parte degli ascensori non rimane bloccata e la maggior parte dei cani non ha la rabbia. In molti casi, le fo­bie indotte dai culti sono create e impiantate così bene che le persone non si rendono nemmeno conto della loro esistenza. I membri sono così con­dizionati a sopprimere il loro vero lo da non avere coscienza del desiderio di andarsene. Credono di essere così felici nel gruppo che mai arriveran­no a desiderare di abbandonarlo. Queste persone non riescono più a vi­sualizzare immagini positive di se stesse al di fuori del gruppo.
Pensa come ti sentiresti se credessi che misteriosi individui sono deter­minati ad avvelenarti. Se questo pensiero fosse stato indotto profonda­mente nella tua mente inconscia, credi che saresti in grado di andare al ri­storante e gustarti una cena? Quanto ci metteresti per ridurti a mangiare solo il cibo comprato e cotto da te? Se per caso qualcuno con cui stai man­giando in un ristorante improvvisamente si sentisse molto male, quanto tempo pensi che impiegheresti prima di smettere di mangiare del tutto?
Tale pensiero fisso limiterebbe in maniera sostanziale le tue scelte. Certo, nasconderesti la cosa ai tuoi amici o proveresti a razionalizzare il tuo comportamento dicendo loro che non ti piace mangiare fuori perché sei a dieta o cercando di convincerli che i ristoranti sono poco igienici e quindi possono essere pericolosi. Di fatto, le tue scelte in campo culina­rio non includerebbero più la ricerca del ristorante giusto per il piacere di mangiare fuori. Allo stesso modo le fobie indotte dai culti limitano le scelte delle persone. I membri credono veramente che lasciando la sicu­ra protezione del gruppo saranno distrutti. Sono convinti che non esista­no altri sistemi di crescita spirituale, intellettuale o emozionale: sono sta­ti di fatto trasformati in schiavi dalle tecniche di controllo mentale.

(estratto da Mentalmente Liberi: come uscire da una setta, di Steven Hassan)

martedì 16 ottobre 2007

da Moreno

La mente che mente / 3
Concluderò questa terza parte di osservazioni che trattano lamentechecercamezzogiornoalletre - dato che mi ha inaspettatamente concesso un po’ di tregua - usufruendo di alcune parole del testo di una recente canzone italiana; “si può però morire, vivendo sempre e solo per sentito dire”.
Direi che questa frase esplica con grande chiarezza - per chi realmente vuol vedere sé stesso - quanto peso ha e quanto spazio occupa la menzognera. L’automatica-mente afferma delle cose e si prende delle responsabilità di fronte agli altri che il nostro essere generalmente non è in grado di sostenere - un’io’ dice rapidamente ‘sì’ senza pensarci ovviamente ed il resto non ne sa nulla - ma è altrettanto vivace e pronta a far notare le altrui manchevolezze su varie ottave che non sono riusciti a portare a termine pur avendole promesse e sottolineando con una propaganda gratuita a destra ed a manca di quanto queste persone siano inaffidabili e non degne della sua stima; questo accade anche con la preziosa collaborazione della divisione emozionale del sentimento. Che possiamo farci … le viene così naturale trovare gli opposti! Ci sono in circolazione pure dei bei campioni della razza umana considerati teste sopraffine, acculturati, intelligentissimi ed a volte plurilaureati che a chiedergli; Secondo il suo illuminato punto di vista l’essere umano è un essere consapevole? La risposta spesso è "Si e no!".
Per non scadere in lacrime dopo aver udito queste risposte della “razza selezionata per la prosecuzione della specie” cito un breve monologo, un “che-si-fa-da-sé” o come comunemente denominato “pensare” de lamentechecrededipensare; “Che leggerezza lasciare agli altri esporre degli ‘io’ e se mi garbano (in virtù di cosa dovrei eventualmente sostenere o negare) farmeli miei in un battibaleno anche perché mi sembrano corretti, si senz’altro lo sono e poi che diamine, non si può mica star lì a pensare su tutto, uno diventa matto, se uno si mettesse a soppesare tutto ciò che dice e che fa allora il nostro modo di essere diverrebbe finto, troppo cerebrale, uno diverrebbe un automa e la spontaneità allora dove andrebbe a finire? Già la spontaneità, ciò che ci rende diversi, umani, non siamo mica dei burattini non siamo mica uguali l’uno all’altro! Siamo essere pensanti, siamo esseri consapevoli noi e che cavolo non siamo mica animali!! Consapevoli … mm … mi sembra che ne abbiano parlato l’altra sera alla tv… siiiii … il tema era; L’uomo è consapevole di sé stesso?...o perlomeno qualcosa di simile.. non ricordo bene … però … interessante come concetto anche se non ci ho mai pensato … ma a proposito io sono consapevole di me?... Boooh … a dire il vero se ci penso bene non so nemmeno cosa voglia dire 'sta parola … mah! Però quello lì che è sempre alla tv e che sa tutto e che è uno studiato, ha risposto così bene che avrà senz’altro ragione, mi sembra dicesse di sì che lo siamo, che siamo esseri pensanti quindi consapevoli e poi … pensandoci bene anch’io sto pensando quindi significa che sono consapevole”.
Vi è mai capitato di osservarvi che ad una richiesta di dover spiegare qualcosa che sappiamo e che richieda un seppur piccolo impegno nell’esporre tal pensiero, un piccolo sforzo, insomma l’uso di un Re, la Gazza ladra velocissima risponda con un bel “non so”? Che faticaccia pensare veramente eh?? La scansafatiche ha un vasto repertorio su come farci deviare dal presente.
Vi è mai capitato di osservarvi ad usare dei termini generici per indicare un oggetto del tipo: “Per favore mi passi quella cosa lì!”
Vi è mai capitato di rispondere. “Beh non si può mica sapere tutto!”
Nelle persone di una certa età, quando l’immagazzinatrice di cianfrusaglie ha il magazzino saturo o meglio a questo punto è divenuto un immondezzaio (la cubatura del magazzino è direttamente proporzionale al nostro livello d’essere) e non riesce più ad immagazzinare alcunché, inizia ad erogare il surplus per associazione in qualsiasi discorso capiti portando esempi di vita passata, vivendo nei ricordi, tale è la nostra percezione del presente in quel caso, viviamo nel passato senza nemmeno rendercene conto crediamo però di essere degli esseri coscienti e pensanti.
Spesso queste acute percezioni della meccanicità mi stravolgono, provo un tal disagio interiore che la mente-usurpatrice vorrebbe immediatamente respingere, sono ancor più dolorose se provengono da osservazioni sui nostri cari. Mi sembra che questo sia uno dei tanti passaggi obbligati nel Quarto Cammino, fa parte del pagamento interiore, è l’anticamera della considerazione esteriore, della compassione, dell’accettazione, dell’amare senza aspettative e pretese è l’anticamera di come potrebbe manifestarsi un essere che sta ricordando sé stesso, un bambino che osserva quasi incuriosito con gli occhi attraverso gli occhi il presente perché così è, così il presente si presenta a noi nei suoi termini e non può essere diverso da ciò che è.
Con la speranza che l’albero Maestro riesca a sorreggere la pressione della Randa rigonfia dalle temibili raffiche di Bora in un bordo di Bolina cioè l’andatura che ci permette di risalire il vento, auguro immancabilmente a voi ciò che augurate a me.
Un sincero abbraccio,
Moreno

da Pensate un attimo

Cara Gabriella,
non sai che gioia mi dà vedere che altre persone (come te) hanno i miei stessi pensieri, ci si può sentire molto soli quando dopo anni si lascia un culto che immagina di possedere 'le chiavi' della conoscenza. Quanto sonno nella fof, quanto indottrinamento, è triste.
Magari prima o poi ci incontreremo.
Un abbraccio

domenica 14 ottobre 2007

da Gabriella F.

Grazie Pensate un attimo per la costanza e i suggerimenti: ho trovato anch’io il libro di Nisargadatta prezioso.

Vorrei condividere una comprensione di questi giorni. Ovviamente, è una riflessione appena cominciata che mi piacerebbe poter approfondire con voi.
Nell’insegnamento che ho ricevuto nei lunghi anni nella FoF, ma soprattutto negli ultimi anni, mi pare che venga costantemente promosso, soprattutto da Robert, un processo di "scissione" interiore tra buono e cattivo, a volte addirittura "frantumazione" o, peggio ancora, criminalizzazione di parti di noi e del mondo intorno a noi.
Oggi, dopo mesi di lento distacco dalla Fellowship, sento che ciò verso cui vorrei tendere è unità e armonia, accettazione (anche di ciò che osservo di me, bello o brutto), consapevolezza del tutto, ricongiuzione con il proprio sè, e tutto ciò mi sembra in forte contrasto con l’insegnamento di Robert.
Per chiarire cosa intendo per "processo di scissione" nella Fellowship, ecco alcuni esempi:
sé inferiore e maggiordomo - atteggiamenti positivi e atteggiamenti negativi - re di cuori (anzi, 9 di cuori, vedi “frammentazione”) e re di fiori - studente e non studente - scuola e vita.
Ma ci sono tanti altri esempi che mostrano come l’insegnamento ormai ruoti intorno a questa “destrutturazione” di se stessi con conseguenti battaglie interiori, per non dire repressioni. Secondo me, questo può provocare un danno psicologico non irrilevante che è certamente funzionale al condizionamento che un culto si propone di attuare nei confronti dei suoi membri. Un mio amico ha chiamato la parte psicologica che gestisce queste battaglie dentro di noi il “censore interno” ...
Un processo destrutturante di questo tipo conduce inevitabilmente a giudicare le osservazioni che facciamo: sto considerando internamente? il censore interno mi ordina di smettere; provo un’emozione negativa? il censore interno mi ordina di reprimerla. E così via. Alla base, c’è il “giudizio” di una parte di noi. Dove porta questo? Come può portare all’armonia?
Oggi sento che ciò che vediamo, la gente intorno a noi, le nostre debolezze, tutto costituisce il reale. Ed è lì che il vero lavoro può avere luogo.
Non credo sia la cosa giusta costruire – come si fa nella Fellowship e come ha sempre proposto Robert – un ambiente fittizio e ideale in cui sia più facile ricordare se stessi, escludendo tutto il resto e tutti gli altri. Un mondo in cui si è capaci di stare e “condividere” solo con i membri della Fellowship.

Qualche giorno fa sono andata a vedere l’Annunziata di Antonello da Messina, temporaneamente esposta a Milano.
La conoscerete senz’altro: è unica; non solo per la sua straordinaria bellezza, ma perché è sola, senza l’Angelo; sembra guardare dentro se stessa e non assume quel tono dimesso e spaventato, incrociando le mani sul petto e guardando in basso, che si vede in altre raffigurazioni di annunziate. Lei non “respinge”, resta quietamente pensosa e porge le mani in avanti, con dolce fermezza. È senza ornamenti, vestita di un manto azzurro su uno sfondo completamente nero. Dai tratti del suo viso, potrebbe raffigurare una qualsiasi giovane palermitana, anche di oggi. Mi ha sempre fatto sentire forza, come invitasse alla riflessione e insieme al coraggio.
Insomma, ero sola di fronte al quadro. Bello, bellissimo. Desideravo essere presente e ho provato a essere semplicemente lì. (Molte altre volte in passato – quando ero a Palermo e dirigevo il centro – ero stata a lungo di fronte a quel quadro, una volta anche in compagnia di Girard. Ricordo le cose che pensavamo, ricordo come ci si sentiva speciali, solo noi capaci di essere presenti... )
A un certo punto è arrivata una signora. Si è sistemata di fianco a me, ha guardato a lungo e poi ha cominciato a parlarmi: “Non le sembra che l’abbiano illuminato troppo poco? A Palermo, l’ho visto con più luce...” Ho sentito riafforare quegli “Io” di giudizio verso di lei, quelli che pensano che la gente della vita non valga nulla. Ma poi mi è apparso chiaro come – seppure fosse assai bello essere sola con il quadro – anche questa persona facesse parte del presente, come me, come il quadro, come la stanza, come quello che provavo dentro. Lei non era meno importante.
Le ho detto che anch’io avevo visto il quadro a Palermo la prima volta e che mi sembrava che comunque brillasse di luce propria. Lei ha annuito e poi non abbiamo più parlato.
Ho raccontato questo episodio perché mi permette di mettere in parole quello che provo in questi mesi, dopo aver lasciato la Fellowship: la presenza come unione, come accettazione del presente, come ricongiunzione con il proprio sè; non come battaglia. E non come separazione, frantumazione, criminalizzazione di qualcosa in noi o fuori di noi (il sè inferiore, il re di fiori, la regina di cuori, gli ex-studenti, la gente della vita, e così via).
L’insegnamento nella Fellowship è permeato da questi processi di scissione che non possono che essere dannosi.
Un abbraccio, Gabriella

da Pensate un attimo

Come dice Charles T nel blog inglese, chi sta nella Fellowship of Friends oggi non ha più il vero obiettivo di un risveglio, la 'passione spirituale' si è addormentata, ci sono tanti altri motivi; abitudine, amicizie, rete sociale, illusione, pigrizia spirituale (l'influenza c sta lavorando con Robert e con la scuola...quindi di che mi preoccupo!), paura, qualche sporadico momento di presenza quà e là, qualche sporadico 'stato alto' ecc ecc.
Anch'io ero uno fra questi fino a quando per grazia ricevuta ho avuto l'opportunità di leggere, incontrare, conoscere delle persone che in tutta umiltà e semplicità si sono svegliate dal sogno del secondo stato (per dirla in termini di quarta via), senza lampi, tuoni, angeli ecc ecc... Incredibile, che shock! Ormai non mi illudevo più, mi ero rassegnato ad un 'risveglio relativo' e alla possibilità di risvegliarmi nella prossima vita e nello stesso tempo consideravo influenza b tutto il resto del mondo spirituale che non era legato alla Fellowship of Friends. Che sbaglio, che annebbiamento mentale.... solo ora vedo che la Fof non funziona come scuola per il risveglio, e che al contrario tiene le persone prigioniere, intrappolate e le priva del buon senso comune.
C'è un grande errore di base nell'insegnamento di RB.
Vi consiglio queste letture.... nuovi mondi si apriranno davanti ai vostri occhi:

"Io sono quello" di Nisargadatta Maharaj
"Io sono quello" è la trascrizione di conversazioni avvenute tra Nisargadatta Maharaj e i visitatori nella sua casa di Bombay, nella classica forma di domande e risposte. In ogni domanda possiamo riconoscere la nostra domanda anche se non ancora pienamente cosciente. Nisargadatta descrive in modo instancabile cosa significa trovarsi nel suo stato di illuminazione. Parla con una profondità concettuale e una sorprendente capacità dialettica nonostante la sua condizione di semianalfabetismo. Le sue parole escono dall'esperienza diretta e personale, senza alcuna citazione né da mistici né da sacre scritture. Le mappe dell'essere, del testimone, della consapevolezza, della Coscienza universale e dell'Assoluto sono presentate in Io sono quello da un maestro che risiede contemporaneamente nell'Assoluto e nell'ordinario.

"La naturalezza dell'essere" di Jean Klein (estratto dal libro)
Domanda: Che cosa posso fare per diventare più recettivo all'ultima realtà?
Jean Klein: Non esiste un sistema, un metodo o una tecnica grazie ai quali avvicinarsi alla realtà. Essa rivela se stessa là dove ogni tecnica e ogni sistema falliscono, là dove si vede la futilità del volere. Allora la mente entra in uno stato di resa innocente.
Le tecniche servono soltanto a rendere la mente più affilata e ingegnosa: ma voi restate nelle sue reti, e per quanto possiate avere l'impressione di una trasformazione, di fatto state sempre giocando i vecchi giochi. È un circolo vizioso. La libertà, l'umiltà e l'amore appaiono in modo istantaneo, mai come un raggiungimento. La mente, il processo mentale, si manifesta in termini di spazio e tempo. Ma la consapevolezza silenziosa non è condizionata né dallo spazio né dal tempo. Perciò un mentale limitato non potrà mai raggiungere l'assoluto grazie alla propria espansione. Ogni sforzo di questo tipo conduce soltanto al rafforzamento dell'ego. Se voi fate attenzione mentre parliamo, in questo stato reale di attenzione la vostra mente compie una trasformazione. La cosa importante è l'atto dell'ascoltare, l'osservazione della vostra reazione a queste parole. Il vero ascolto coinvolge tutto il vostro essere, e in esso tutti i legami dell'ego si dissolvono. La mente entra allora in uno stato di grande vigilanza. Quanto alla sua domanda in particolare, ogni metodo e ogni tecnica comportano una specializzazione e una localizzazione. Ma questo focalizzarsi su una parte non potrà mai condurla al tutto. Più lei si specializza, più il suo campo visivo si avvicina, ma la causa di base del conflitto psichico non viene rimossa. La tranquillità ottenuta attraverso le tecniche è soltanto una cosa di superficie, mentre persiste la causa più profonda del conflitto.

A presto,un abbraccio a tutti.

mercoledì 10 ottobre 2007

da Pensate un attimo

La 'daily card' di qualche giorno fa:

E' stato detto che Mosè fu il solo a vedere Dio faccia a faccia.
S. Agostino

Solamente il 'be' lungo vede la presenza faccia a faccia, è la fine del 'vedere': La pura visione di Dio e' la fine del vedere.

Perchè RB continua spudoratamente a rubare e reinventare i pensieri altrui? Perchè estorce significati pseudo-esoterici ai grandi filosofi/pensatori di ogni tempo?
Sant'Agostino e be lungo? Ah povero, se solo fosse vivo, se solo potesse parlare! Ma non lo è, infatti RB non è abbastanza coraggioso da citare persone vive... si sa i morti non parlano.
Ah scusate, dimenticavo, lui è l'unico essere conscio vivente sulla faccia della terra... il secondo Cristo come usava dire anni fa! (Andiamo bene, dico io! Anzi meglio dire 'stiamo freschi!').
E' evidentemente un altro dei tanti esempi della sua manipolazione: usare i grandi del passato (in maniera del tutto arbitraria e senza nessuna conoscenza reale... scommetto che RB non sa niente di Sant'Agostino, non si è dato nemmeno la pena di leggere un suo scritto perchè fondamentalmente oltre che essere questo gran signore che è, è anche molto, ma molto ignorante) dicevo usare i grandi del passato per avvalorare le sue misere parole.
E lo fa continuamente da sempre. Amici mi raccomando tra una sequenza e l'altra continuate a pensare e riflettere... non abbiate paura di "vedere"!

martedì 9 ottobre 2007

da Moreno

La mente che mente / 2
Proseguendo con osservazioni sulla mente che si auto convince ‘o’ che si auto dissuade -’o’ in quanto non riesce a vedere questi due aspetti contemporaneamente ma uno ed esclusivamente uno solo per volta – la quale suppongo sia più comunemente conosciuta come apparato formatorio è d’uopo citare che termini come; forse, chissà, potrebbe, probabilmente, può darsi, desumere, verificare, valutare, dubitare, supporre, provare, tentare, essere in procinto di, dovrei informarmi, non ne sono del tutto convinto, considerare altre ipotesi, modificare leggermente, osservare, le siano una lingua del tutto sconosciuta al contrario di; assoluta-mente sì, no, sempre, mai, non ho alcun dubbio, non dubitarne, vero, falso, bene, male, sicuramente, bellissimo,’na schifezza, eccezionale, ‘na ‘apocalisse, tutto, niente, puoi esserne certo e mi fermo qui perché probabilmente molti di noi avranno svariati campioni di ciò che secondo l’accezione comune del termine ed usato a sproposito è ordinariamente chiamato: pensare!
Questo modo di ‘pensare’ colpisce molto i ‘nostri simili ’ proprio per l’alta velocità di intervento e l’alta velocità di associare soggetti ed oggetti opposti e similitudini associative. Di solito, nell’ingenuo mondo psicologico in cui viviamo ed enfatizzato non poco dai mass-media e da tutti coloro che si bevono passivamente questi input è penosa prerogativa del bipede umano considerare tali nefaste manifestazioni come virtù di esseri non comuni, non ordinari, esseri particolarmente intelligenti, esseri da prendere come esempi da imitare. Questo tipo di deplorevoli manifestazioni di pensiero associativo dell’essere consideratone anche il misero uso, vengono fregiate pomposamente pure con svariati nomi cui; acutezza, brillantezza, intelligenza, destrezza ed esageriamo pure … prontezza di Spirito. La cruda realtà a conferma di ciò è abbastanza visibile direi nei presentatori televisivi e nei conduttori di spettacoli in genere oppure a colui che è considerato il tipo più simpatico di un gruppo di amici, quello che ha sempre la battuta pronta, quello che è sempre pronto ad ironizzare su tutto e su tutti, quello più sveglio insomma.
Ah … dimenticavo, come già citato all’inizio la mente che mente non riesce a vedere che uno dei due opposti per volta, ci sono casi in cui però che questi opposti possono apparire entrambe con diversa intensità, questo solitamente crea una tal scomodità interiore che la mente giustificante fa di tutto per ridurli ad uno solo per respingerli. Questi stati scomodi potremmo forse chiamarli stati in cui iniziamo a vedere noi stessi? Questi stati scomodi potremmo forse chiamarli stati di coscienza? Tali stati sono molto più vicini al vedere nudamente noi stessi che non l’enfatizzare l’assoluta-mente sì.
Una delle domande è: L’alchimia esagerata-mente oro sostenuta per decenni nella FoF è inseribile in un contesto di Scala e Relatività o è da considerarsi e da collocarsi in una espressione di una mente-esagerata? Se casomai fosse inseribile in tale contesto chiedo cortesemente mi venga indicato tramite il linguaggio del Sistema la giusta collocazione in quanto la mia comprensione vacilla di fronte a tale estremizzazione e non chiedo venia, mi rimetto alla comprensione di esseri con più alto grado di intendimento del mio quali dovrebbero essere in un corretto ed onesto contesto di una Scuola vera i facenti parte della Curia tramite meriti oggettivamente acquisiti.
La cara non-verificante ad esempio può prendere tutto l’Insegnamento fino ad un certo periodo e metterlo nella stanza nera cioè classificarlo come vecchio, come sorpassato, come inutile, come cattivo e l’Insegnamento successivo a quel periodo nella stanza bianca e classificarlo come nuovo, corretto, buono e a far notare ciò alla cara-mente in risposta forse avremo un ‘ … tanto tutto è relativo’.
Alla cara mente- riducente basta una sola verifica positiva – il primo shock che accidentalmente entra – per farsi portabandiera del bene ad ogni costo anche se tutto il resto è a sfascio. In altre parole tale mente non ha la capacità di vedere un’ottava quando devia, quando un ottava diviene il suo opposto, non può essere presente agli intervalli, non ha la capacità di vedere quando un insegnamento viene snaturato dalla sua forma originale quando devia e dopo un circolo vizioso viene ad esempio ridotto in una sequenza, ha comunque – onore al merito – la grande abilità di giustificare tutto questo. Una mente della non-verifica potrebbe persino chiedere ad un altro studente: Sei da molto nella Scuola? Sei un Before Sequence o un After Sequence?
Con la speranza di riuscire a digitalizzare una terza parte di questi pensieri a patto che la mentechesiaccontentadelnulla sia per l’appunto contenta dell’effimero, contenta di vedere i fantasmi di giorno e mi dia un po’ di tregua lasciandomi interagire con delle parti più nobili dell’essere umano per la stesura di codesti testi, vi auguro immancabilmente ciò che augurate a me.
Un abbraccio di cuore dei Vostri post cari amici, credo stiamo mettendo in parole i dubbi che ci hanno assillato per anni e che non trovavano risposta nel muro di omertà, nel muro formatorio della Scuola.
sinceramente,
Moreno

da Mi ritorni in mente

Lo studente imita il maestro, lo imita sia negli atteggiamenti motori che nel modo di intendere le cose.
Cercando di percorrere gli stessi passi del proprio maestro, lo studente imita le espressioni della faccia, il “modo conscio di parlare”, il modo di fare e di ragionare. Negli incontri i punti di vista di maggior successo sono quelli che imitano Robert.
Una particolarità di Robert Burton, molto imitata dagli studenti, è quella di interpretare le scritte che vede. Per lui sono messaggi inviatigli dagli Dèi.
In realtà, in essi non c’è alcuna oggettività. Sono messaggi inventati dalla fantasia. Anni fa Robert Burton diceva che oltre ad Apollo, l’unica città che lo ispirava all’insegnamento era Roma. Quindi aggiungeva che ROMA letta al contrario era AMOR, che in inglese si scrive LOVE, che letto al contrario si legge EVOL(uzione). Bello. Ma casuale e inventato. Una specie di fantasia enigmistica esoterica. Ma se ci aiuta a essere presenti...
Sapete come Robert ebbe conferma dagli Dèi che il mondo sarebbe finito nell’anno 2006? Uno studente al suo seguito, dopo una visita ai musei vaticani, comprò una cartolina del Giudizio Universale. Il prezzo alla cassa fu di lire 2006. (Alcuni pensano che questo sia un racconto taroccato all’uopo: in realtà il prezzo era di 2600 lire...) ma che ce ne importa di quale fosse il vero prezzo! Se ci aiuta a essere presenti....
I racconti, come sappiamo tutti, sono tanti. Sappiamo anche che questa cosa si è estesa a tutta la Fellowship. In molti si guardano intorno per avere degli shock dai numeri e dalle scritte che si trovano in giro... certe volte si è fortunati e si trovano scritte veramente particolari, grandi shock che ti catapultano nel presente... Il punto però è che questa è elaborazione della fantasia, è la famosa immaginazione.
Le targhe delle automobili, le scritte pubblicitarie, il numero 44 everywhere... Adesso magari è il numero 30 lo shock... Posso concluderne che la Fellowship of Friends è una scuola di immaginazione?

lunedì 8 ottobre 2007

da Pensate un attimo

Caro Cogito ergo sum,
grazie per le correzioni, infatti volevo dire la Gurdjieff Foundation. Alcuni amici ne sono membri(non in Italia) e mi hanno riferito che da quando sono entrati, ormai nove mesi fa, hanno pagato per un solo incontro internazionale, pur partecipando a vari incontri locali regolarmente.
Magari non è sempre così, non so, questo è quello che mi è stato riferito.
Comunque, il mio non è un incitamento a partecipare, è solo per coloro che si sentono ancora profondamente legati alla 4 via e non sanno che RB ha preso solo alcune cose da G. (e/o da Ouspensky).
Diciamo che RB ha preso un po' qua un po' là... l'unica 'creazione' originale su cui può mettere il copyright è la 'sequenza'... e ovviamente i grandiosi '4 respiri senza parole'!
Una classe di yoga , praticamente..

domenica 7 ottobre 2007

da Cogito ergo sum

Cari amici, è molto bello vedere che il blog si arricchisce di nuovi partecipanti. Grazie a tutti per i preziosi contributi, di cuore, sono di grande aiuto e stimolo.
Caro/cara Pensate un attimo: mi pare che non esista una Gurdjieff-Ouspensky Foundation, almeno in Italia che io sappia. Forse ti riferivi alla Gurdjieff Foundation che esiste in tutto il mondo e che NON riconosce l'insegnamento di Ouspensky come valido, anzi ritiene che quest'ultimo abbia travisato del tutto l'insegnamento di Gurdjieff; non è nemmeno vero che non ci sia una retta d'insegnamento.
Con affetto, un abbraccio a tutti.

da Pensate un attimo

Vi siete mai chiesti per che cosa state pagando? E' proprio vero che una 'scuola' per il 'risveglio' debba essere pagata 'a vita'? Pensate davvero di star ricevendo qualcosa?.... come se il 'risveglio' si potesse comprare... Ma non vi rendete conto veramente che RB ha fatto dell' "awakening" il suo business?
Riflettete: vive in una reggia con opere d'arte di grande valore, si veste con vestiti raffinatissimi e costosissimi (e veste così anche i suoi 10/15/20 0 50 amanti), è circondato da centinaia di persone che lavorano per lui: cuochi, servitori, camerieri, segretari personali..ecc, ecc.
Vive una vita di lusso e lussuria... il cosidetto sè inferiore è sempre in primo piano!
Ma siete proprio sicuri che tutto questo sia necessario? Non vi sembra evidente lo sfruttamento delle persone e dei loro soldi dietro la seducente maschera del risveglio?
RB non è certo il primo ad avere intuito il business dietro il bisogno delle persone di seguire un credo, un qualcosa, e purtroppo non sarà neanche l'ultimo, (tutto è giustificabile in nome della"divina presenza"!!)
Un consiglio per coloro che vogliono ancora decentemente seguire la Quarta Via (io non sono tra quelli.....con le 'vie' ho chiuso!) la Gurdjeff-Ouspensky Foundation, che è l'unica veramente fedele agli insegnamenti di G e O non richiede neanche il pagamento di una 'membership' e ovviamente è ben lungi dal riconoscere la FoF come una scuola della 4 via.
La fof è RB, e RB è il suo centro istintivo! Spero che le vostre menti riescano ad uscire presto dalla nebbia! Dite qualcosa, fate qualcosa! Vi prego non rimanete 'incantati' a vita.
Nessuno si risveglierà nella Fof, né ora né nella 'nona vita'....
Le mie parole sono dure, ma ve le dico con affetto!

sabato 6 ottobre 2007

da Mi ritorni in mente

Gli adepti di una setta sono "prigionieri psicologici". Il primo motivo che li rende prigionieri è che non sanno di essere prigionieri (vi ricorda qualcosa?).
La Fellowship of Friends è una setta? Certamente lo è. Ma questo non è molto importante. Il fatto che agli occhi degli altri, le persone all'esterno, appaia come una setta, non ha molta importanza. Una eventuale Scuola verrebbe comunque giudicata una setta dalle persone all'esterno di essa. Anche durante il lungo periodo di tempo in cui ho fatto parte della Fellowship of Friends, sapevo che dal punto di vista della gente della vita si trattava di una setta. Ma non mi importava. Dal mio punto di vista avevo trovato qualcosa di nuovo e straordinario, e cercavo di verificare - veramente arduo compito - se si trattasse veramente della famosa scuola reale. Il punto di vista della vita su tutto questo non mi interessava. Cercavo solo di verificare se la scuola funzionava.

La Fellowship of Friends è una setta, secondo me, principalmente per tre motivi.
1) Robert Burton viene adorato come una divinità. Per quanto strano sia che dei cultori della quarta via adorino qualcuno, questa è la realtà dei fatti. Alcuni adepti si sentono emancipati, indipendenti da questo atteggiamento di adorazione. Nei fatti, ne sono a vario grado partecipi. L'organismo fof, nel suo insieme, adora Robert Burton come un dio.
2) La gerarchia. Robert Burton è in cima a una piramide decisionale fatta di burattini che possono solo avallare il suo volere e i suoi capricci. Purtroppo, come dimostra la questione sesso, questa è una condizione psicologicamente deleteria principalmente per lui, che è stato lasciato da solo, preda della sua perversione.
3) La paura che viene via via instillata, promossa, foraggiata negli adepti: che se lasciano la Fellowship, per loro è finita, c'è la morte spirituale. Insieme alla paura di perdere le amicizie (con l'andare del tempo le amicizie sono sempre di più solo nella fof, e c'è un esercizio) queste due paure diventano per molti il collante principale che li tiene dentro la fellowship. Senza questo collante, senza questa paura, magari si renderebbero semplicemente conto che non stanno più ottenendo nulla dalla scuola e lascerebbero, per poi magari tornare dopo nuove verifiche. La paura tiene invece dentro le persone senza che ne abbiano una vera utilità. Anzi, forse stare dentro in quelle condizioni è dannoso. Bisognerebbe riflettere su questa questione.

Il secondo e terzo motivo che ho indicato classificano la Fellowship of Friends come una setta distruttiva.
Il terzo motivo, la paura, viene sentito dalle diverse persone in modi e a livelli differenti. C'è chi è più coinvolto da quello che Robert Burton dice (sono quelli più nei guai, in definitiva) e quelli che lo prendono con più relatività. Addirittura ci sono adepti che non gli credono. Ma comunque la Fellowship of Friends da molti punti di vista si configura come una setta distruttiva, sostanzialmente e al di là di alcune apparenze fatta per tenerti imprigionato e PAGARE.... (come dice Pensate un attimo).
Aggiungo una appendice. Per me è veramente una cosa strana quella che ho visto nella Felloship of friends: è un culto in cui molti adoratori-adepti non credono al loro cult-leader, ma lo seguono lo stesso prendendo con relatività ciò che lui dice. Robert Burton dice ad esempio che martedì prossimo la California sprofonderà nell'oceano, che glielo hanno comunicato gli Dei. Quasi tutti gli adepti non gli credono. Il cult-leader in questione ha sbagliato tutte le ardite profezie che ha tentato, dopo aver detto di tutto, dopo aver evidenziato i segni con cui le influenze superiori ci comunicavano quelle cose e aver detto delle entità (esseri consci) che venivano a parlargli. Per me è veramente strano che dopo che un baro viene smascherato si continui a credergli.

Ho una spina nel cuore. Perchè per me, la Fellowship of Friends, è stata una valida scuola della quarta via. Lasciamo perdere la questione se era o è una scuola reale. Non so cosa significa. Mi chiedo solo se funzionava e so che fino a un certo punto ha funzionato. E, per quanto paradossale possa sembrare, mi sembra che abbia funzionato fino a che Robert Burton ha preso troppo le redini dell'insegnamento.
Prima Robert Burton era quasi assente dall'insegnamento. La scuola funzionava più sulla base della Quarta Via di Ouspensky, era a quel libro che si faceva riferimento più di ogni altro, il resto, compreso l'insegnamento di Robert, era addizionale. Poi, con il sempre maggiore intervento di Robert nell'insegnamento, la Fellowship - dal mio punto di vista - è diventata sempre più un culto, una setta, e sempre meno una scuola.
Vorrei concludere associandomi agli auguri di Bon voyage che Condor fa ai nuovi studenti che trovano ancora pane per i loro denti nella fellowship. Altrettanto urgente e importante, nonostante che Robert Burton dica il contrario, è che le persone che sono in una situazione stagnante, che non stanno più traendo vantaggio dall'essere nella scuola (ricordate i primi anni?) ne escano. Fuori.
Fuori non c'è la morte spirituale. La morte spirituale è dentro, quando si resta dentro e non era più tempo.

da Moreno

La mente che mente
Quando la mente della non-verifica o apparato formatorio prende il sopravvento riduce tutta la conoscenza e le verifiche nostre ed altrui, per meglio dire riduce l’espressione del nostro ed altrui essere in due fazioni diametralmente opposte ed è veramente arduo vedere le gradazioni comprese tra questi due poli incluse pure le ottave laterali con il loro armonico movimento ed intersecamento in poche parole vorrebbe applicare od indurre la propria visione del mondo o la propria verità agli altri, vorrebbe che ad esempio se fossimo centrati emozionalmente gli altri dovrebbero pure esserlo oppure se fossimo centrati motoriamente gli altri dovrebbero esserlo altrettanto e sopra di tutto può essere attiva nel cercare le conferme di ciò e non è paga di ciò che non conosce proprio perché non è sede di verifica, non è sede di comprensione, vorrebbe che tutto il Mondo fosse come noi siamo, anche se alla fine quasi sicuramente ci darebbe un grosso fastidio e scontentezza e alla fine saremmo comunque degli infelici.
E' come se applicassimo ad un bel quadro colorato – e questo si può facilmente farlo al computer - il filtro del bianco e nero, perderemmo tutte le sfumature e ricchezza di gradazioni colorate pur mantenendone inalterate le forme ed i contorni della pittura ma avendone comunque completamente snaturato la forma originale del quadro stesso avendone irrimediabilmente corrotto il messaggio originale.
Per la mente formatoria i termini come Scala e Relatività sono sconosciuti in quanto tale mente è stata progettata per altro uso e dunque non fanno parte del suo corredo come è giusto che sia. Uno dei punti cruciali è che purtroppo funziona troppo, interagisce troppo e troppo parla, funziona in modo automatico e soprattutto non ha bisogno di attenzione alcuna, ripeto, di nessuna attenzione. Se applicassimo questo filtro del bianco e nero ad un insegnamento esoterico per esempio, potremmo desumere che ciò che passerebbe dal quel setaccio sia solo la forma estremizzata di tale insegnamento come il crederci ciecamente o il rifiutarlo a priori questo nel caso di un apprendista, nel caso di un insegnante invece potrebbe essere forse fantasticare su nuove teorie sostenendo l’insostenibile, sostenendo il non-verificabile in ambedue i casi comunque vi è una costante, lo snaturamento della forma originale.
La mente della non-verifica può sostenere se stessa e le sue fantasticherie solo con l’eccesso, il potere, la corruzione, il crimine, con il sonno insomma. Una fede assoluta ad esempio potrebbe facilmente scivolare nel fanatismo religioso o nel fanatismo da stadio con atti alquanto estremi. Spesso in questo caso Il Jack di Quadri va a nozze con la Regina di Cuori resta il fatto comunque di un lavoro sbagliato dei centri, una forte disarmonia essenziale.
Il cervello della non-verifica non si preoccupa minimamente di verificare alcunché, infatti, non è il suo compito, per lui la verifica non esiste. Per capire più a fondo come funziona l’apparato formatorio dobbiamo tener conto che percepisce attraverso due tipi di percezioni opposte ad esempio bianco o nero, sì o no, vero o falso ed è pure quella parte del cervello che è appagata dalle statistiche cioè se ho sentito alla TV o da chicchessia al bar che il 51% delle persone ha risposto che è vero che siamo consapevoli e possediamo una libera volontà allora lo sono anch’io e tanto mi basta, mi basta a tal punto che potrebbe persino trasformarsi in una Crociata nel nome del Signore. Da questo punto di vista la percezione di noi stessi, degli altri e della realtà cui siamo circondati è limitata alla dualità, dagli opposti. Per spiegarlo meglio, proviamo a supporre che l’apparato formatorio sia un magazziniere che abbia a disposizione solamente due stanze, una bianca e l’altra nera per immagazzinare tutti i pacchi di differenti colori e gradazioni che arrivano. Quei colli che saranno di colore prevalentemente chiaro tipo rosa, giallo arancione verranno messi nella stanza bianca, quelli di colore rosso, verde, blu e viola in quella nera, il magazziniere immagazzinerà sempre per approssimazione. Di fatto, starebbe al capo vendite in base alle richieste sopra vedere direttamente il carico del magazzino e renderlo disponibile alle richieste ma di fatto, questo capo vendite è oramai in uno stato continuativo di pausa caffè o siesta quindi il magazziniere non sentendosi supportato dal suo superiore proverà lui ad interagire con i clienti e quindi alla richiesta di un oggetto di colore rosa lui poveretto né prenderà uno a caso dalla stanza bianca ed alla richiesta di un oggetto verde né prenderà uno a caso dalla stanza nera. Da un certo punto di vista si potrebbe enunciare pure che la mente formatoria sia uno dei centri di gravità dell’interazione con il mondo interiore ed esteriore del secondo stato. Spero che questo scritto possa servire da spunto per il Lavoro, possa portare terze forze per riflettere e verificare personalmente un’area dello psichismo dell’essere umano. Semplicemente ora uno più uno inizia a darmi come risultato due.
Ritengo al momento di non avere più un Maestro individuabile in un agglomerato biologico che mi indichi la Strada, tutti voi siete la Strada e tutti voi siete i Maestri, da voi sto imparando e dalle Leggi universali che ci regolano che sono portatrici di tanta saggezza, tutto questo comprende i miei Maestri.
E’ in questo mese dell’ottava Lunazione che vi ringrazio per l’aiuto datomi, ringrazio gli amici vicini, lontani, futuri e passati e come d’uso non farò a meno di augurare a tutti Voi ciò che augurate a me.
Moreno

da Condor

Ragazzi come siete scatenati!!!!!!!!!!
Condivido molte delle osservazioni che leggo sul blog, mi chiedo in questi giorni come mai ad un certo punto della mia vita ho avuto bisogno di qualcuno che mi desse indicazioni su come dovevo vivere, che cosa fare e che cosa pensare, parlo di Robert e degli studenti che sorreggono l'organizzazione. Perché ho dovuto affidare ad altri la conduzione della mia vita?
Oggi capisco che sto ricominciando a vivere attraverso le mie sensazioni, le mie emozioni il mio pensiero, divento libero......... di volare con le mie piccole alucce ancora fragili, ancora umide perché di nuova fabbricazione.
Ero morto e sono rinato, ebbene per un breve periodo ho avuto bisogno della scuola, ora vedo i nuovi studenti affascinati, vedo che su di loro l'insegnamento ha presa, che sono felici di quello che trovano nonostante le contraddizioni e capisco che ora tocca a loro, è il loro momento........ 'bon voyage mes amies'

venerdì 5 ottobre 2007

da Laura

Ieri ero in una delle principali librerie della mia città. Mentre aspettavo la consegna di alcuni libri, mi sono avventurata nella sezione "esoterismo". Sugli scaffali c'erano una o due copie dei principali libri di Gurdjieff and Ouspenski e, sorprendentemente per me, ben tre copie de "il ricordo di sé" di Robert Burton.
Tutti i libri della Quarta Via contenevano segnalibri. Ce n'erano di due tipi: quelli vecchio stile, con Gurdjieff e Ouspenski, e quelli col nuovo look "L'arte della Divina Presenza" ("raggiungere la divina presenza, presenza senza parole, è il più grande miracolo dell''universo" !!!!!!!!!!!!). Comunque, ancor prima di razionalizzare cosa stavo facendo, li avevo tolti tutti. Chiamiamolo "impulso irrefrenabile".
Mi sono ricordata che anche la fondazione Gurdjieff ha cercato di far desistere la Fellowship dal seminare in giro segnalibri, e che non c'è niente di illegale nel prenderli (casomai nel metterli). Quindi vorrei consigliare anche a voi un modo semplice e divertente di boicottare la Fellowship of Friends: andate nelle librerie della vostra città e prendetevi i segnalibri, così come una volta li mettevate! Vediamo se la Fellowship trova modi migliori di attrarre nuovi studenti o se si stanca prima!
Cari amici cosa siamo, uomini o caporali? :.)

giovedì 4 ottobre 2007

da Cogito ergo sum

Ben detto Pensate un attimo: "NON VI FA PENSARE"?
Ma come è stato detto anche da Gabriella, "pensare con la propria testa" non è così facile, soprattutto nella FoF... Ma almeno stiamo tentando di gettare un seme, il tempo farà il resto.
Io credo che una domanda come quella che sorge dall'intervento di Pensate un attimo potrebbe essere fatta a tutti gli attuali membri della FoF: "Vorreste che vostro figlio entrasse a farne parte?" oppure "Affidereste vostro figlio a Robert...?"
La risposta potrebbe dirvi molto.

da Pensate un attimo

When the lower self ends up on the moon,
it demonstrates how worthless he was.
La daily card di oggi:
Quando il se' inferiore andra' a finire sulla luna, dimostrerà quanto non aveva valore.

Ma vi prego, fermatelo!
Ha perso la testa completamente....è pericoloso. Invece di mirare all'unità sacra della persona, dove l'accettazione e l'amore trovano il loro spazio naturale si crea sempre più una separazione interna, una specie di dissociazione dell'essere umano, il bene e il male , Dio e Satana ... non vi ricorda qualcosa? Vi fa male! Intanto il suo sè inferiore è sempre più avido di lusso, sesso, soldi. Tant'è vero che non gli ha nemmeno permesso di fare la scelta più 'alta' e cioè fare gli eventi in Italia anche se poco lucrativi!
L'altro giorno stavo parlando con una mia amica, ancora dipendente dalla fof, ad un certo punto mi ha sorpreso perchè mi ha detto che pur essendo lei stessa nell'organizzazione da anni non vorrebbe che suo figlio, tra poco maggiorenne, ci entrasse! Quando le ho detto che mi sembrava strano (visto che lei è ancora dentro) mi ha risposto che sarebbe pericoloso per lui, è troppo ingenuo e sensibile e si potrebbe trovare in situazioni difficili.... (camera da letto di RB).
Ma dico, non è assurdo tutto questo? Non vi fa pensare?
Meditate amici, meditate.

mercoledì 3 ottobre 2007

da Gabriella F.

Pochissime persone, a questo mondo, riescono a ragionare normalmente.
Esiste una tendenza molto pericolosa ad accettare tutto ciò che si dice, tutto ciò che si legge, ad accettare senza mettere in discussione. Solo chi è pronto a mettere in discussione, a pensare autonomamente,
troverà la verità! Per conoscere le correnti del fiume, chi vuole la verità deve entrare nell’acqua
.”
Sri Nisargadatta Maharaj

Questa frase di Nisargadatta mi ha impressionato molto. Credo che questa semplice verità abbia molto a che vedere con i motivi per cui si aderisce a un culto che ti condiziona psicologicamente, pur essendo persone normali, con una discreta cultura e una professione. Ma soprattutto, credo sia alla base dei motivi per cui ci si resta invischiati e si fatica a uscirne.
Da quando ho lasciato la FoF sto provando intensamente a "ragionare normalmente", cioè a pensare con la mia testa. E mi rendo conto di quanto sia bello, ma difficile e come fosse più facile ragionare in base a un sistema di credenze (uno qualsiasi) che è stato costruito da altri per noi e che noi abbiamo introiettato così da far luce su ogni punto oscuro, da rispondere a ogni domanda, da permetterci di fugare ogni dubbio riportandoci a quella pace "neutrale" e fittizia in cui ritrovare il riposo, in cui continuare a sognare. Ma così si fa appassire la mente. Così, la pace è in realtà solo "sognata", costruita, esterna, e non ci appartiene. Così, non si torna a nulla di davvero nostro. Così, si è preso solo qualcosa e ce lo si è infilzato nel cuore e nella mente; non resta che ripeterlo a noi stessi all'infinito, non occorre più mettere in discussione.
Guardando indietro - e pensando ai miei amici rimasti là, forse con gli stessi "Io" e le stesse paure che ho avuto per tanti anni anch'io - mi rendo conto che era proprio quello che succedeva nella FoF. Vorrei solo fare alcuni esempi. Nel darsi queste risposte si è imparato ad assumere un atteggiamento di distacco, di superiorità, come ci si stesse rivolgendo a un bambino cattivo:

Dubbio/Problema
Sono nervosa oggi, non riesco a combinare niente. Eppure, ieri sono stata all'incontro.
Risposte/Soluzioni
1) C'è la luna (e se non c'è la luna, c'è qualcosa di genericamente "planetario" che raramente si conosce, ma l'affermazione di questo principio è sufficiente a placare l'angoscia).
2) È un momento difficile per tutti, sembra che la macchina (adesso "il sè inferiore") sia più forte in questo periodo. Bisogna fare più sforzi..
3) Non devi credere agli "Io". Se non hai ricevuto energia dall'incontro vuol dire che non hai fatto abbastanza sforzi
.

Dubbio/Problema
Non mi sono mai ricordata di lavorare su me stessa oggi. Non ho mai ricordato me stessa...
Risposte/Soluzioni
1) Quando si fa questa verifica bisogna subito ricordare se stessi (e non chiedersi nulla).
2) Questo dimostra quando il ricordo di sè non sia meccanico
3) Il fatto di sentirsi fragili o sentire di non fare abbastanza sforzi è indice di valutazione per il lavoro.

Dubbio/Problema
Non sento una forte connessione con la Scuola, non ho voglia di andare agli incontri... Mi pare di non stare più ricevendo né dando nulla
Risposte/Soluzioni
1) Devi fare più sforzi: frequenta gli studenti forti, fai più seconda linea.
2) È solo il tuo centro istintivo che sta prendendo troppo spazio. Non ascoltarlo.

Il risultato è sempre lo stesso: problemi non ce ne sono, c'è una risposta pronta per tutto, un balsamo per ogni problema, un estintore per qualsiasi fuoco.
Non occorre pensare, non occorre chiedersi nulla, basta solo ripetersi le solite cose. E in più si “appartiene” a un gruppo in cui tutti ci e si dicono le stesse cose che acquisiscono così maggior peso e verità.
A questo proposito, è molto significativo l’estratto da un intervento sul blog inglese che riporto qui di seguito:
da Vena del 29 settembre
"L’altro giorno parlavo con una persona molto bella che è un membro attuale della FoF; mi diceva di aver appena superato un lungo e difficile intervallo la cui causa imputava al fatto di aver ascoltato studenti che stavano per lasciare la scuola e che, secondo lui, erano “negativi”. Io gli ho fatto presente che i fatti spiacevoli non sono necessariamente negatività, ma lui era sicuro che fosse stata la loro negatività a contribuire al suo intervallo.
Mi ha detto anche che alla fine ha deciso di andare nella proprietà e di sedersi con tre membri che hanno una “valutazione molto alta” e di quanto sollievo abbia provato nel ritornare a studenti così devoti. Era più determinato che mai a restare dentro. Mi ha detto che un altro studente gli aveva parlato della situazione attuale e delle molte uscite. Gli è stato spiegato che il lavoro è solo diventato più difficile e l’ascesa più lacerante, che chi lascia non vuole fare gli sforzi necessari e sta perdendo la propria connessione e lasciandoci andare. Ho visto che si sentiva sinceramente sollevato poiché aveva ricevuto tali rassicurazioni e si sentiva di nuovo al sicuro nell’ovile.
"

I suoi dubbi sono stati fugati dalle solite certezze. Quanto durerà l’anestetico?
Ci sono momenti adesso in cui cerco di non pensare perché mi rendo conto che non sono ancora pensieri "puliti", sono ancora intrisi di programmazione Fellowship.
Ma sono tranquilla perché fino a qualche mese fa, non avrei nemmeno potuto pensare di poter tornare a pensare così liberamente. È una grande gioia.
Anche la rilettura dei vecchi poeti che ho sempre amato è scioccante: quante parole nuove mi dicono adesso! che musica avevo perso! Posso di nuovo svolazzare tra le loro parole lasciandole suonare libere senza dover dare signficati connessi all’insegnamento!
C’è molto, moltissimo da imparare ancora.
Grazie per aver letto e buon viaggio a tutti!
Gabriella

lunedì 1 ottobre 2007

da Gabriella F.

Grazie Pensate un attimo, sia delle notizie "fresche", sia della tua sincera "indignazione".
L'episodio che racconti non mi stupisce: mostra ancora una volta, se era necessario, quanto il denaro e il potere abbiano preso il sopravvento in quella che voleva essere una scuola per l'evoluzione spirituale. E ci ricorda anche quanto sia importante avere rispetto per gli altri, per i loro sforzi e anche per il loro denaro, guadagnato magari faticosamente. Ma non direi proprio che il rispetto per il denaro degli studenti sia una caratteristica della Fellowship of Friends ... Mi ricordo che solo in rarissime occasioni veniva dato conto di come il denaro, il denaro degli studenti quindi, venisse speso, tanto a livello di centri, quanto - e ancor più - a livello della scuola. Quante raccolte di fondi sono state fatte di cui non si è saputo più nulla? (vedi la ricostruzione del Bistrò) E guardate come viene speso il denaro ... !
Credo che il rispetto per gli sforzi che gli studenti fanno per fare i pagamenti non mancherebbe se si trattasse di una scuola d'amore.
Valga la lezione per imparare ad avere rispetto,
Con affetto, Gabriella