domenica 21 ottobre 2007

Le fobie indotte dai culti

Che cosa hanno a che fare le fobie con i gruppi che esercitano il control­lo mentale? Alcuni culti inducono sistematicamente nei loro affiliati una vera e propria fobia associata all'eventuale abbandono del gruppo.
Oggi i culti sanno come inculcare efficacemente nei seguaci vivide im­magini negative, capaci di operare a livello inconscio e tali da rendere lo­ro impossibile soltanto concepire l'idea che si possa essere felici e avere successo al di fuori del gruppo. La mente inconscia viene così condizio­nata in modo da contenere una vera banca dati di immagini relative a tut­te le cose terribili che accadranno a colui che tradisce il gruppo. Una vol­ta programmato ad accettare le immagini negative, l'inconscio si compor­terà come se fossero vere.
I seguaci sono programmati, apertamente o in maniera subdola e sotti­le (a seconda dell' organizzazione), a credere che se lasciano il gruppo mo­riranno di qualche malattia terribile, travolti da una macchina o uccisi in un incidente aereo, oppure causeranno la morte dei loro cari. Alcuni grup­pi programmano gli affiliati affinché credano che, semmai dovessero la­sciare il gruppo, ne conseguirebbe un olocausto nucleare planetario. Cer­to, questi pensieri sono irrazionali e non hanno alcun senso, ma occorre ri­cordare che la maggior parte delle fobie è irrazionale. La maggior parte degli aerei non precipita, la maggior parte degli ascensori non rimane bloccata e la maggior parte dei cani non ha la rabbia. In molti casi, le fo­bie indotte dai culti sono create e impiantate così bene che le persone non si rendono nemmeno conto della loro esistenza. I membri sono così con­dizionati a sopprimere il loro vero lo da non avere coscienza del desiderio di andarsene. Credono di essere così felici nel gruppo che mai arriveran­no a desiderare di abbandonarlo. Queste persone non riescono più a vi­sualizzare immagini positive di se stesse al di fuori del gruppo.
Pensa come ti sentiresti se credessi che misteriosi individui sono deter­minati ad avvelenarti. Se questo pensiero fosse stato indotto profonda­mente nella tua mente inconscia, credi che saresti in grado di andare al ri­storante e gustarti una cena? Quanto ci metteresti per ridurti a mangiare solo il cibo comprato e cotto da te? Se per caso qualcuno con cui stai man­giando in un ristorante improvvisamente si sentisse molto male, quanto tempo pensi che impiegheresti prima di smettere di mangiare del tutto?
Tale pensiero fisso limiterebbe in maniera sostanziale le tue scelte. Certo, nasconderesti la cosa ai tuoi amici o proveresti a razionalizzare il tuo comportamento dicendo loro che non ti piace mangiare fuori perché sei a dieta o cercando di convincerli che i ristoranti sono poco igienici e quindi possono essere pericolosi. Di fatto, le tue scelte in campo culina­rio non includerebbero più la ricerca del ristorante giusto per il piacere di mangiare fuori. Allo stesso modo le fobie indotte dai culti limitano le scelte delle persone. I membri credono veramente che lasciando la sicu­ra protezione del gruppo saranno distrutti. Sono convinti che non esista­no altri sistemi di crescita spirituale, intellettuale o emozionale: sono sta­ti di fatto trasformati in schiavi dalle tecniche di controllo mentale.

(estratto da Mentalmente Liberi: come uscire da una setta, di Steven Hassan)

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