martedì 9 ottobre 2007

da Moreno

La mente che mente / 2
Proseguendo con osservazioni sulla mente che si auto convince ‘o’ che si auto dissuade -’o’ in quanto non riesce a vedere questi due aspetti contemporaneamente ma uno ed esclusivamente uno solo per volta – la quale suppongo sia più comunemente conosciuta come apparato formatorio è d’uopo citare che termini come; forse, chissà, potrebbe, probabilmente, può darsi, desumere, verificare, valutare, dubitare, supporre, provare, tentare, essere in procinto di, dovrei informarmi, non ne sono del tutto convinto, considerare altre ipotesi, modificare leggermente, osservare, le siano una lingua del tutto sconosciuta al contrario di; assoluta-mente sì, no, sempre, mai, non ho alcun dubbio, non dubitarne, vero, falso, bene, male, sicuramente, bellissimo,’na schifezza, eccezionale, ‘na ‘apocalisse, tutto, niente, puoi esserne certo e mi fermo qui perché probabilmente molti di noi avranno svariati campioni di ciò che secondo l’accezione comune del termine ed usato a sproposito è ordinariamente chiamato: pensare!
Questo modo di ‘pensare’ colpisce molto i ‘nostri simili ’ proprio per l’alta velocità di intervento e l’alta velocità di associare soggetti ed oggetti opposti e similitudini associative. Di solito, nell’ingenuo mondo psicologico in cui viviamo ed enfatizzato non poco dai mass-media e da tutti coloro che si bevono passivamente questi input è penosa prerogativa del bipede umano considerare tali nefaste manifestazioni come virtù di esseri non comuni, non ordinari, esseri particolarmente intelligenti, esseri da prendere come esempi da imitare. Questo tipo di deplorevoli manifestazioni di pensiero associativo dell’essere consideratone anche il misero uso, vengono fregiate pomposamente pure con svariati nomi cui; acutezza, brillantezza, intelligenza, destrezza ed esageriamo pure … prontezza di Spirito. La cruda realtà a conferma di ciò è abbastanza visibile direi nei presentatori televisivi e nei conduttori di spettacoli in genere oppure a colui che è considerato il tipo più simpatico di un gruppo di amici, quello che ha sempre la battuta pronta, quello che è sempre pronto ad ironizzare su tutto e su tutti, quello più sveglio insomma.
Ah … dimenticavo, come già citato all’inizio la mente che mente non riesce a vedere che uno dei due opposti per volta, ci sono casi in cui però che questi opposti possono apparire entrambe con diversa intensità, questo solitamente crea una tal scomodità interiore che la mente giustificante fa di tutto per ridurli ad uno solo per respingerli. Questi stati scomodi potremmo forse chiamarli stati in cui iniziamo a vedere noi stessi? Questi stati scomodi potremmo forse chiamarli stati di coscienza? Tali stati sono molto più vicini al vedere nudamente noi stessi che non l’enfatizzare l’assoluta-mente sì.
Una delle domande è: L’alchimia esagerata-mente oro sostenuta per decenni nella FoF è inseribile in un contesto di Scala e Relatività o è da considerarsi e da collocarsi in una espressione di una mente-esagerata? Se casomai fosse inseribile in tale contesto chiedo cortesemente mi venga indicato tramite il linguaggio del Sistema la giusta collocazione in quanto la mia comprensione vacilla di fronte a tale estremizzazione e non chiedo venia, mi rimetto alla comprensione di esseri con più alto grado di intendimento del mio quali dovrebbero essere in un corretto ed onesto contesto di una Scuola vera i facenti parte della Curia tramite meriti oggettivamente acquisiti.
La cara non-verificante ad esempio può prendere tutto l’Insegnamento fino ad un certo periodo e metterlo nella stanza nera cioè classificarlo come vecchio, come sorpassato, come inutile, come cattivo e l’Insegnamento successivo a quel periodo nella stanza bianca e classificarlo come nuovo, corretto, buono e a far notare ciò alla cara-mente in risposta forse avremo un ‘ … tanto tutto è relativo’.
Alla cara mente- riducente basta una sola verifica positiva – il primo shock che accidentalmente entra – per farsi portabandiera del bene ad ogni costo anche se tutto il resto è a sfascio. In altre parole tale mente non ha la capacità di vedere un’ottava quando devia, quando un ottava diviene il suo opposto, non può essere presente agli intervalli, non ha la capacità di vedere quando un insegnamento viene snaturato dalla sua forma originale quando devia e dopo un circolo vizioso viene ad esempio ridotto in una sequenza, ha comunque – onore al merito – la grande abilità di giustificare tutto questo. Una mente della non-verifica potrebbe persino chiedere ad un altro studente: Sei da molto nella Scuola? Sei un Before Sequence o un After Sequence?
Con la speranza di riuscire a digitalizzare una terza parte di questi pensieri a patto che la mentechesiaccontentadelnulla sia per l’appunto contenta dell’effimero, contenta di vedere i fantasmi di giorno e mi dia un po’ di tregua lasciandomi interagire con delle parti più nobili dell’essere umano per la stesura di codesti testi, vi auguro immancabilmente ciò che augurate a me.
Un abbraccio di cuore dei Vostri post cari amici, credo stiamo mettendo in parole i dubbi che ci hanno assillato per anni e che non trovavano risposta nel muro di omertà, nel muro formatorio della Scuola.
sinceramente,
Moreno

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