giovedì 22 maggio 2008

Tutto fa parte del viaggio

da Edson
Per aggiungere la mia "testimonianza"...
Mi è capitato di commentare nel dopo FOF, rischiando di essere frainteso, in termini che possono essere assimilabili a quanto detto da Andrea la mia convinzione che l'esperienza FOF stessa è stata quello che doveva essere.
Mi spiego meglio: lo scopo che mi ha portato nella scuola è stato quello di volere vivere la mia vita nel modo più consapevolmente "utile" a me stesso e a quello che poteva essere un eventuale progetto generale.
Ho cercato di fare del mio meglio ed in vera buona fede e sincerità... se i miei limiti mi hanno fatto intraprendere determinate strade non posso certo "pentirmene" e credo che tutto faccia parte del viaggio in se..
I vari " avrei potuto...avrei dovuto chissà" non sono contemplabili perché sono ancora più immaginazione e a questo punto se abbiamo qualcosa di utile da trattenere dalla nostra esperienza FOF è arrivato il momento di assumerci la responsabilità di adulti emancipati (se no sarebbe stato inutile lasciare la FOF dicendo ora siamo liberi ... per poi ricominciare dicendo..."sono incapace di.. perché la FOF mi ha fatto perdere tempo".. sembra confuso.. mmm "non so se mi sono capito"!?!?.) e accettare che molti strumenti che abbiamo avuto a disposizione sono utili e possiamo usarli ora con nuova consapevolezza e con la libertà di sperimentare..
Anni ad osservarsi per arrivare poi a dire non sono più nulla e ho buttato via tempo, sono un doppio spreco.
Credo anche (almeno per me è stato così) che alcuni strumenti che ci hanno permesso di vederci e di capire che era l'ora di uscire, paradossalmente li abbiamo affinati proprio nel "Lavoro".
Certo, la mia esperienza è stata abbastanza breve da permettermi di trarne alcuni benefici con il minimo degli effetti collaterali (5 anni). Ma anche in questo, ognuno ha solo la propria esperienza con la quale misurarsi.
Apprezzo l'approccio di Andrea e lo condivido dato che chiunque abbia trascorso l'esperienza FOF sinceramente e con attenzione, nonostante gli errori ha anche costruito qualcosa di reale attorno alla propria vita mentre quelli che ora si trovano seduti a terra nello sconforto, forse in qualsiasi altra esperienza avrebbero accumulato difficoltà.
Ora forse è il momento anche per questi ultimi di accogliere le proprie "responsabilità" (accettate benevolmente il termine nella sua accezione meno pesante) e vedere da dove e come ricominciare senza focalizzarsi troppo su fantastici se... ma... colpa di... colpa mia... colpa di Robert..., etc..
Tutto questo discorso non vuole deresponsabilizzare la FOF o Robert o nessuno per gli errori e i crimini, ma è solo un punto di vista alternativamente spostato in altro focus.
Scusate se il commento appare lungo e forse in alcuni paragrafi, sconnesso... ma fa parte dei miei limiti di questo momento.
Saluti a tutti ed un abbraccio non formale.
Edson

mercoledì 21 maggio 2008

Grande!

Grandioso questo Maestro! Grazie Paola!
Lisa

Un uomo nr. 20

da Paola
Ragazzi....non disperate, sono sicura che molti di voi lo conoscono già perché la sua saggezza è immensa e l'energia che emana appartiene ad un livello d'essere direi almeno dell'uomo num. 20, eccolo:
http://www.youtube.com/watch?v=lpYSFPO7pqw

ps. se volete vi faccio un incontro prospettivo....a pagamento of course!

Dove si dovrebbe arrivare?

da Lisa Simpson
Lo pensavo anch'io in questi giorni: è possibile che siamo arrivati alla stazione giusta. Lo pensavo guardando le mie piante sul terrazzo risorgere a nuova vita un'altra volta, come tutti gli anni, senza l'autorizzazione di nessuno, solo perché è così che va.
Ma, per associarmi al ragionamento di Andrea: siamo poi sicuri che se non avessimo seguito il “maialino” per 10-15-20 anni avremmo fatto un'altra cosa miigliore? Forse sì, ma forse. Magari diventavamo impiegati alle poste, oppure dei bancari, oppure chissà. Insomma, come diceva un mio amico "se non era quello era un'altra cosa"... E oggi, se tutto fosse andato bene, avremmo la stessa età e forse saremmo soli lo stesso. E almeno, per dirlo ancora con Andrea, abbiamo le persone intorno a noi che ci amano.
Vedo con un po' di dispiacere gli amici che restano dentro nonostante tutto quello che è venuto alla luce, ma anche molti che appena usciti entrano da un'altra parte, subito, come si dovesse sempre correre verso nuovi maestri, sennò non si vive. Va bene, se va bene per loro, ma non riesco a restare indifferente. Mi lascia da pensare. Come si dovesse, appunto, risalire subito sul treno (che bella questa analogia del treno, mi ricorda qualcosa ...). Ma così non si arriva mai, è un viaggio senza fine. Mi fa paura e le stazioni mi piacciono più dei treni in corsa.
E poi, c'è qualcuno che sa o che ha capito dove diavolo si dovrebbe arrivare? Non può semplicemente essere una méta anche il vivere la propria vita degnamente?

Se mi chiedono "ti è servita a qualcosa la Fellowship", in fondo non so cosa rispondere. La cosa più sincera sarebbe dire che quegli anni li ho vissuti e quindi non posso dire che non siano serviti a niente, non perché abbia imparato qualcosa di particolare, semplicemente perché sono passati e c'ero anch'io.
Se non altro, adesso so che non devo cercare lontano e che non penso mi interessino altri maestri al di là della vita stessa e della natura.
Un grande bacio a tutti,
Lisa

martedì 20 maggio 2008

Tutto quello che puoi trovare lo hai già

Pensavo stamattina al fatto di essere andati a cercare l'oro nelle colline Californiane e aver trovato solo delle rocce!
La parte più bella è stata, sicuramente, lo scavare fianco a fianco con qualche altro matto come noi. Il fatto che non ci fosse l'oro diventa quasi irrilevante, quando scopri che tutto quello che vuoi trovare lo hai gia'.
I matti che hanno scavato con te sono i tuoi amici, e di questo ne puoi solo essere contento.
Avremmo potuto trovare qualcos'altro di meglio da fare in questi anni? Non è detto. Se devo proprio seguire un maestro per quanto pessimo e pervertito, ubriacarmi sotto le palme, e dire con grande serietà baggianate agli incontri, bè, allora non avrei potuto trovare di meglio!
Non credo che una carriera o uno stile di vita diverso ci avrebbe resi più felici che non il picconare rocce sotto il sole cocente, pronti a cambiarci in un attimo in eleganti abiti da sera....
Certo è un po' triste vedere gli amici che rimangono a cercare l'oro anche quando è ovvio che non ce ne sia! Ma quelli sono problemi loro, se preferiscono ascoltare Bombolo che suggerisce che devono solo andare più in profondità e che sono sempre più vicini....
Riguardo al rimborso del biglietto, non saprei, intanto, a chi rivolgermi.
Ammesso che ci sia qualcuno a cui rivolgersi, non potremmo essere, per puro caso, alla stazione giusta? (Ammazza quante analogie!)
Torniamo a noi. Cos'è, veramente, che non va in quello che abbiamo o siamo ora? Le persone intorno a noi ci amano (parlo per te Floria), siamo degli esseri umani decenti (qui non so per chi parlo), abbiamo figli adorabili (qui proprio non parlo per te), e, soprattutto, non cerchiamo più l'oro!
E se abbiamo dato troppe delle nostre responsabilità al vecchio maialino, non è forse ora di smetterla; pure fossimo saliti sul treno sbagliato, andando nella direzione sbagliata, non cambia assolutamente nulla; l'oro non si trova in nessuna delle stazioni, ma nel proprio scompartimento!(Lo so che è troppo positivo per te....hahaha)
Baci a tutti, ciao Adriana bello 'vederti qui' (....perchè quello che diciamo noi ti sembra abbia senso?)
grazie Paola.
Andrea

lunedì 19 maggio 2008

da Paola
Ciao A.
volevo solo dirti che hai scritto delle belle cose.
Ti ringrazio

Una scatola piena di cravatte

Caro A. (Andrea?),
e' un piacere partecipare degli onesti movimenti di una mente, dunque grazie! Avrei anche voluto aggiungere qualche mia pensata in proposito, ma di questi tempi alla mia mente non riesce di reggere alcun processo logico per il tempo necessario a formulare qualcosa di sensato. In ogni caso almeno voglio far pervenire a tutti i blogganti (o bloggisti? bloggici? bloggosi?) un sincero grazie per condividere anche con me gli onesti e amichevoli sviluppi della nostra evoluzione/ vita spirituale/ vita e basta. Aggiungo che anche Bruno possiede una scatola piena di cravatte di cui sarebbe ben lieto di sbarazzarsi, delle volte qualcuno ne volesse (magari le offro alla auction!).
Con molto affetto per tutti voi,
Adriana

Dici che ce lo rimborsano il biglietto?

da Floria
E certo che questo blog lo trovi "intimo", A, ...scrivi praticamente solo tu!!!!!
Io mi chiedo, pur essendo completamente daccordo con tutto ciò che hai scritto (qui c'è qualcosa che non va...), ma la paura se ne andrà mai?
Mi è abbastanza chiaro, A QUESTO PUNTO, il perchè ho raggiunto la "scuola" (idiozia e paura) , il perchè ci sono rimasta (idiozia, paura e pigrizia) e cosa mi ha permesso di lasciarla (beh, c'è un limite a tutto), ma a dir la verità, sotto molti aspetti sono più spaventata di prima; essere degli inetti a vent'anni lascia comunque più prospettive che esserlo a 40!!!
Pensi che ci aspetti un futuro più brillante (smetti di ridere, scemo) o ci siamo bruciati definitivamente tutte le possibilità?
Mi sento più libera,più equilibrata (e va bene, SCOMPISCIATI se proprio devi...) e"più" tante altre belle cose, ma in questa neo-vita non sò neanche da dove cominciare per poter ricominciare.
La sensazione che ho, per sfruttare ancora una volta la brillante analogia della propria vita vista come un viaggio, è che mi sia stato dato il mio biglietto, ma io invece di salire sul treno, ho passato il mio tempo seduta alla bachina, chiacchierando con un mucchio di matti, di cui uno giurava persino di vedere Leonardo Da Vinci volare sulle nostre teste e di fare la doccia con Gesù, e intanto il tempo passava ed io non me ne sono accorta fino ad ora.
Tu dici che ce lo rimborsano il biglietto?
F.

domenica 18 maggio 2008

La cosa più difficile per noi

Mi sembra che la cosa più difficile, per noi, sia il non avere più certezze.
Avendo abbandonato la scuola e, con essa, almeno molti di noi, anche la fiducia nella quarta via, ci siamo lasciati dietro un castello immaginario di certezze e ci siamo andati ad incontrare la realtà nudi.
Nudi come siamo, a volte piangiamo, ma più spesso ridiamo. Non sappiamo più il perché di quello che succede (a parte la sfiga).
Non abbiamo una filosofia che spiega per filo e per segno tutto quello che facciamo e soprattutto quello che fanno gli altri.
Non c´interessa più il body-type, preferiamo vedere le persone per quello che sono e quello che fanno.
Invece di osservare le caratteristiche, osservo gli esseri umani in quanto tali, e penso, anch'io sono così, sarà perché ho il naso lungo?
Molti ex-studenti... sarebbe bello dire ex-rivoluzionari eh? Ex-studenti suona un po' come ex-carcerati, un po' di fallimento nella parola stessa ex.
Diciamo neo-normali, noi neo-normali (questo suona molto meglio, come i bambini 'speciali'), insomma noi poveracci, abbiamo problemi a adeguarci ad una vita normale(?).
La mancanza di una guida (cieca) di un qualsiasi tipo, crea scompensi per coloro abituati, non solo ad avere sempre qualcuno che gli dica come vivere ed essere presenti al loro pollice, ma anche a non vedere le debolezze scaturite dall'aver passato una ventina d'anni in una camera senza finestra e le pareti ammortizzate.
Insomma essendo abituati a non prenderci troppe responsabilità, ora averle tutte insieme crea qualche problema. Alcuni sembra cerchino altri maestri per riempire il vuoto. Altri si proclamano consci. Altri si barcamenano come possono, vivendo giorno per giorno e non cercando risposte.
La paura ci teneva nella scuola, la paura di affrontare la vita nei suoi termini, la paura di scoprire chi siamo veramente senza la maschera del ricordo di sé perennemente stampata sul volto, la paura di essere come tutti gli altri!
Che poi si sia sfigati, questa è un´altra storia. Certo dovevamo proprio incontrare questa di setta. Con un po´ di fortuna saremmo potuti andare in giro cantando vestiti di arancione. Invece abbiamo bevuto, elegantemente, litri e litri di pessimo vino bianco, abbiamo sorriso molto (finché non è diventata una manifestazione del maligno!), abbiamo comprato un sacco di cravatte (almeno io) di cui non sappiamo proprio cosa fare.
Ora scriviamo un po' dappertutto, sulla GF, sul blog inglese, su questo (almeno questo sembra una cosa intima), una banda di pazzi scatenati con una moltitudine di´opinioni diverse sul mondo, divinità varie, filosofie. Alcuni molto arrabbiati, altri felici.
L´unica cosa che riesco a fare, è cercare di mantenere l'equilibrio sulla corda tesa, senza sapere se ci sia una rete sotto. Nel caso di caduta, cercare di godermi il volo!
Non so bene cosa volevo dire, ma spero di averlo detto.
Un bacio a tutti.
A.

martedì 13 maggio 2008

La paura

[Mi ritorna in mente] che per uscire dalla Fellowship of Friends ho dovuto attraversare una profonda e articolata paura: la paura della morte spirituale.
Tale paura non esiste per caso nella FoF: essa viene promossa e foraggiata deliberatamente dal maestro, che afferma che se si lascia la scuola

  • si finisce in fondo alla fila per il risveglio
  • è la più grande tragedia che possa capitare a un essere umano
  • si diventa semplice cibo per la luna
e via dicendo. Queste minacce Robert non le fa con volto minaccioso: le fa con volto angelico, benevolo, emettendo luce idilliaca. Risulta credibile (ancora strano ma vero) a persone semplici e sincere - le nostre essenze che sono state ad ascoltarlo.
Quando si è dentro alla Fellowship of Friends, strano ma vero, non ci si rende conto pienamente di questa paura. Se ne può avere qualche sentore, e subito si pensa che non è la giusta terza forza per stare nella scuola. Poi si affronta il lungo e doloroso processo che infine ti vede fuori. E guardando indietro, puoi vedere quanta paura ci fosse e quanta paura c'è in chi è ancora dentro. La paura della morte spirituale è la vera terza forza che tiene insieme la Fellowship of Friends.

sabato 10 maggio 2008

Verso un mondo nuovo

da Lisa S.
Andrea:
"La cosa a me più utile nell'abbandonare tutto ciò in cui avevo creduto, è stato non tanto l'analizzare il passato come fucina di errori da non ripetere, ma analizzare, profondamente, il mio modo di pensare che mi aveva portato a certe scelte. Da questo può nascere un modo nuovo di essere e di vedere le cose."
Mi sento così in sintonia con questo! Ed è proprio per questo che preferisco la solitudine e la riflessione piuttosto che uno scambio innaturale e artificioso (anche tra ex-studenti) dove si tenta di ricostruire qualcosa che forse, non c'è mai stato ... Magari, perdendo l'occasione di analizzare insieme, sinceramente cosa ci è successo, non nei termini, come dice Andrea, di condannare o denigrarsi, ma nei termini di un'analisi onesta e profonda di cosa pensavamo, sentivamo e come siamo arrivati fino a lì. Sento che è importante non bandire la discussione, smettere di reprimere, se necessario fare anche una sorta di "terapia di gruppo"; insomma, usare questa esperienza. E penso anche che se volevamo trovare un modo per "spogliarci" di falso in noi, è certo che l'abbiamo trovato. Dev'essere un po' come quando uno esce di prigione: con un sacchetto di cose, un portone che si chiude, fuori, verso un mondo nuovo di cui forse gli sfugge la dimensione reale ... come catapultato in un luogo dove puoi fare finalmente quello che ti viene in mente, ma non ti viene in mente niente ... Paura.
Tanti sistemi - forse tutti i sistemi che presumono di portare all'illuminazione - parlano di raggiungere uno stato in cui la tua fisicità non ha più peso. Beh, un po' mi sento così e forse proprio perché - di nuovo come dice Andrea - "non abbiamo più nessuna immagine da difendere! Siamo ovviamente stupidi ma almeno non dobbiamo far finta di essere sempre presenti (nel caso questa fosse una preoccupazione), e possiamo affrontare la nuova realtà di chi siamo veramente, in modo semplice e sincero".
E' vero caro Amico, anch'io penso che possa capitare che, nel distruggere dentro di noi quel mondo immaginario che abbiamo creato, si aprano porte dietro le quali scorgere quello che abbiamo sempre cercato, fin dall'inizio.
Quando cercavo la "verità" forse ho sbagliato a pensare di doverla trovare in qualcosa che poteva essermi dato. Forse, la "verità" è sempre stata qui accosto. In quel mondo immaginario che abbiamo costruito, facevo finta di conoscerla. Ma non sapevo di far finta, credevo che fosse vero (scusate se sembra macchinoso, ma non so come altro dirlo). Il processo di liberazione/rivelazione di questo, anche se difficile, può forse portare dove ho sempre voluto andare: alla semplicità, all'armonia, all'accettazione di se stessi.

ad Anonimo (ultimo post):
Grazie davvero. Quando dici, "Le persone intorno a voi cercheranno di farvi sentire meglio, fingendo di aver capito tutto e che voi siete il solo/a a non aver capito niente "... Cosa più di questo potrebbe rivelare la vera intenzione di quel mondo immaginario? Nessuno capisce nulla, nessuno prova nulla di autenticamente suo, ma insieme si riesce a convincersi di provarlo (vi ricordate frasi del tipo - le ho dette anch'io - "c'era un'energia che sembrava che si alzasse la stanza?"). Questo è il meccanismo in base al quale vivono le sette. E quando uno non riesce più a gestire o a sopportare questa contraddizione (sto facendo finta?...) è arrivato il momento di andarsene e inizia la liberazione. Strano che si entri in una setta per liberarsi dalla vacuità del mondo e della vita e poi ci si impantani in meccanismi ben più acutamente castranti ! Far sentire colpevoli coloro che nutrono dei dubbi è il meccanismo che tiene in piedi religioni e sistemi rigidi.
Ma io - almeno qui voglio dirlo - vedo questo meccanismo in parte ancora presente in ex-studenti, compresa me. Paura di esprimersi, paura di riconoscere quello che veramente è stato, forse dettata da "dubbi" (incredibile, ma vero) che ancora ci sono e che è assolutamente umano che ci siano ancora. Lo credo bene, dopo 10, 20, 30 anni di imbesuimento collettivo ... Si ricadrebbe in un errore pretendendo che in un baleno si possa voltare pagina, dimenticare tutto e continuare bel bello come niente fosse stato. Per me non è così, ma sorpattutto così non ne nascerebbe nulla di nuovo.
Anch'io ho provato a "voltare pagina", ma poi mi sono accorta che era una pagina trasparente ...
Un bacio a tutti,
Lisa Simpson

Come capire se siete sulla via dell'Illuminazione

Come capire se siete sulla via dell´illuminazione o se invece, lentamente, ve lo stanno mettendo nel $#&%?
Ossia la via dell´Idiota.
Avete trovato il gruppo ed il maestro giusto? Il modo migliore per sapere se avete trovato il maestro giusto, è molto semplice. Se potete affermare di essere idioti come sembrate, non preoccupatevi tanto con la vostra scelta, sarà comunque quella sbagliata. Pur essendo il gruppo/maestro sbagliato, sarà perfetto per voi. Consolatevi con il fatto che qualsiasi tipo d'insegnamento vi capiterà, sarà quello che vi meritate.
Anni dopo, trovandovi in una stanza semibuia con la vostra guida spirituale, i vostri pantaloni magicamente arrotolati intorno alle caviglie, una voce ultraterrena vi chiede d´inchinarvi, pensate di star per ricevere una grande lezione spirituale?
Sì, siete nel posto giusto. Putacaso ci fosse veramente un'abbondanza di lezioni spirituali disponibili nell'universo, pensate veramente che una la darebbero a voi?
Ponetevi spesso questa domanda negli anni a venire, soprattutto quando i prezzi cominceranno a salire. Alle vostre domande, per quanto stupide (d'altra parte le avrete formulate voi...), non viene mai data una risposta diretta e/o comprensibile (magari questa è anche colpa vostra....vedete ho ancora dubbi, haaarg).
Intanto saranno sicuramente scaturite dalla vostra parte più infima (ma perché?). Le risposte non avranno niente a che vedere con quello che avete chiesto, e dopo avervi confusi, l'unica cosa certa sarà che avreste fatto meglio a non fare domande (si vede che è la falsa personalità che è curiosa). Vi sentirete più stupidi di quanto non siate già. Le persone intorno a voi cercheranno di farvi sentire meglio, fingendo di aver capito tutto e che voi siete il solo/a a non aver capito niente (questo me lo ha confessato un'amica e temo che si sia sentita spesso così, penso se lo meritasse però). Potrebbero comunicarvi, in privato, durante uno dei primi incontri, che potreste piacere al Divino/a. Non crediate sia per il vostro bel carattere. Sarete anche stupidi, ma siete carini! La vanità potrebbe farvi pensare che le vostre indubbie qualità spirituali stanno per essere riconosciute, era pure ora che qualcuno se ne accorgesse. Non volete essere considerati solo per le ciglia lunghe! Avete mai pensato che le persone nel gruppo sono quelle che nella vita normale avreste evitato come la peste (a parte poche eccezioni)? Se foste stati costretti a frequentarli, li avreste volentieri picchiati, questo prova che è il posto giusto per voi, sia per il lavoro sul vostro ego (giudizio e cose varie), sia per imparare a controllare le vostre tendenze violente (anche se prima non le avevate).
I soldi che avete generosamente donato, vengono usati per opere apparentemente assurde. D'altra parte come dice un caro ex-amico studente "I veri maestri sono misteriosi (si vede che quelli falsi invece sono semplici), non possiamo capirli (infatti io non li capisco)!!". Era serio! Del tipo Anfiteatro Greco nel mezzo delle colline californiane (senza avere i permessi richiesti se possibile, così è inutilizzabile). Altra opera misteriosa... Completi rosa per gli studenti più meritevoli (immaginate quelli che non lo sono). Veramente un mistero... Viaggi all´estero, in modo che il Divino/a possa scegliere nuove reclute. Meno misterioso degli altri, almeno questo lo capisco. Sono soldi spesi bene se considerate che probabilmente li avreste spesi in qualcosa d'altrettanto stupido, tipo droghe o appartamenti.
Filosofia
Essendo idioti non capite un granché di filosofia. Tuttavia avrete pur dovuto leggere qualcosa prima di aver fatto la vostra scelta (chiamiamola così). Probabilmente uno dei baci perugina che avete scartato (senza sapere cosa fosse), conteneva una frase ad effetto di Gurdjieff. Da lì a leggere la quarta via il passo è breve, e niente è più pericoloso per voi di una filosofia che prometta una via rapida all'illuminazione (la via lenta non fa per voi), specialmente quando i vostri vi trattano come foste ritardati, è ora di far vedere chi siete!
La quarta via utilizza le altre tre vie per un risultato accelerato. Se siete fortunati la vostra scuola le incorporerà nel suo sistema, e in un batter d'occhio (una ventina d'anni) sarete esattamente al punto di partenza.
Ma veniamo alla vostra Via, che le supera tutte senza capirne nessuna: la Via dell'idiota.
L'unica cosa che conta nella vostra vita è il ricordo di sé. Non avete soldi perché li avete dati al vostro maestro. Avete abbandonato la vostra famiglia (o loro hanno abbandonato voi..). In quanto parte del cerchio interno, siete iniziati privatamente dalla Divina/o una volta a settimana. Se qualcuno ancora vi aspetta casa, lo picchiate (non scherzo) per la frustrazione di essere un'idiota (ad agosto volano un sacco di sganassoni!). Tutto questo non significa nulla! Vi ricordate di voi stessi! Magari solo per pochi secondi, ma è sufficiente a riscattare la vostra patetica vita. Siete gli unici al mondo (non so come fate a saperlo, ma ne siete così convinti!). Siete tagliati fuori dal resto del mondo e ne siete contenti. Siete costretti a guardare, inebriati, interminabili balletti russi, sul palco che è costato miliardi, voi vivete di nulla e ricordo di sé. Cosa vi consola? Un pensiero: "Loro saranno anche ballerini di fama mondiale... ma come sono addormentati!". E' la scuola perfetta per voi, e voi siete perfetti per questa scuola....Sì siete perfetti! Dei perfetti idioti!

P.S. A tutti i miei amici curiosi: anche Martha R. è stata abbandonata dall'Inluenza C e sembra abbia completamente perso il lavoro! C.V.S.(scusate l´abbreviazione ma non ho chiesto il permesso di usare il nome) anche sembra sia perduta, ha avuto un pensiero negativo nei confronti del lavoro e sta per perdere le speranze di poter accedere al paradiso. Ha lasciato oggi, o domani. Insomma presto. Notizia ancora più sconvolgente: T. è tornata all'ovile!! Rientra nella scuola dopo un anno di assenza?!? Come dire fuggo -dalla -prigione- e -no stavo -meglio- dentro. Che razza di vita deve aver avuto al di fuori per voler rientrare! Uniamoci in preghiera (o quello che vi pare) per la sua anima in pericolo. D'altra parte sta con H., studente modello... tanto vale stare nella scuola...
Non mi ricordo più chi sono, abbiate pietà.

venerdì 9 maggio 2008

Almeno non dobbiamo far finta

da Andrea
Continuando il ragionamento cominciato da Lisa in "Ci siamo stati...".
Non credo ci sia niente di cui sentirsi colpevoli o stupidi per essere stati nella Fof o in qualsiasi altra setta o culto. E' stato quello che è stato, ed il fatto di essere stati stupidi nel passato, non vuol dire che lo si sarà sempre! Anche il dolore ad un certo punto deve lasciare spazio a qualcosa di nuovo; quello che si è diventati durante il processo del distacco. Se riusciremo ad essere (brutalmente) onesti con noi stessi tutta l'esperienza potrà, addirittura, essere positiva!
La cosa a me più utile nell'abbandonare tutto ciò in cui avevo creduto, è stato non tanto l'analizzare il passato come fucina di errori da non ripetere, ma analizzare, profondamente, il mio modo di pensare che mi aveva portato a certe scelte. Da questo può nascere un modo nuovo di essere e di vedere le cose. Certo dobbiamo prima attraversare tutte le fasi del dolore-rabbia-negazione-accettazione prima di poter investigare onestamente chi siamo. Ma il bello è proprio questo. Avendo fatto tutte le stupidaggini possibili, non abbiamo più nessuna immagine da difendere! Siamo ovviamente stupidi ma almeno non dobbiamo far finta di essere sempre presenti (nel caso questa fosse una preoccupazione), e possiamo affrontare la nuova realtà di chi siamo veramente, in modo semplice e sincero.
Negare il passato non aiuta, nè preoccuparsene troppo. Era un mondo immaginario che abbiamo creato insieme; così come lo abbiamo creato lo possiamo distruggere, nel processo può anche capitare d'imparare quello che veramente volevamo sin dall'inizio.
Questa è solo la mia interpretazione al momento, e, avendo un passato di stupidita' professionale, sarebbe presuntoso pensare ora di poter dar consigli a nessuno....
Baci a tutti, Andrea

Eccone un altro!

da Lisa S.
Mi sono presa il tempo di guardare questo documentario che è stato realizzato dal National Geographic e che parla di una setta ... Mi ha veramente impressionato la similitudine con Robert e la FoF. È un po' lungo, ma si può anche guardare a pezzi, volendo, e assicuro che vale la pena. Credo che possa essere impressionante e rivelatore per un attuale membro della FoF vedere questo video, ancor più che sentire (e automaticamente respingere) le verità che sappiamo di Robert. Ma non vi sembrano tutte uguali le sette?

Perciò, ecco il link:
http://www.travesser.info/site/info/doc/doc.php

P.S. Il sedicente Dio è stato arrestato qualche giorno fa.

mercoledì 7 maggio 2008

Ma che bell'insegnamento!

Ecco una storia cui non è stata fatta molta attenzione e che mi è stata raccontata l'anno scorso da un medico professionista. Uno studente della Fellowship andò da un altro studente che esercita la professione medica e gli descrisse il suo problema. Gli disse di essere un pedofilo e di essere attratto dalle bambine (non ho idea fino a che punto ciò venisse messo in pratica, ma insomma era un suo problema).
A un certo punto era andato da Robert, gli aveva detto tutto e gli aveva chiesto consiglio. Il solo consiglio di Robert era di aspettare fino al 2006 (quando sarebbe dovuto avvenire l'Armageddon) e dopo non ci sarebbero più state restrizioni riguardo ai comportamenti sessuali...

Ma che bell'insegnamento da parte di Robert!
(estratto dal post 261 di Draco del 29 aprile 2008)

domenica 4 maggio 2008

da Edson

Grazie Lisa ....

Voi e io ci siamo stati

da Lisa S.
I seguenti sono estratti da post di Rear View Mirror sul blog inglese apparsi negli ultimi giorni

Mi stupisce che siano ancora in molti a sentire la necessità di difendere il loro passato nella FOF, o il loro passato di studente delle idee della Quarta Via. Questo è tipico degli ex-membri di una setta (compreso me stesso) che non vogliono affrontare il dolore di aver fatto uno sbaglio. Ciò indica che siamo ancora imbrigliati negli stessi schemi di pensiero che abbiamo imparato nella Fof e che non ne siamo ancora guariti. Abbiamo fatto uno sbaglio a entrare in quella setta, così come a rimanerci; rendersene conto richiede del tempo.
A proposito: è una setta, è una setta, è una setta. Il fatto che si metta in discussione questo dimostra che non ci siamo liberati dal "pensiero settario". Non è un gruppo. Non è un'organizzazione. È una setta. E voi e io ci siamo stati.


Comunque, voglio dire che sto gradualmente realizzando che il più serio errore della mia vita è stato 1) entrare nella setta, 2) rimanerci così a lungo, ma che 3) il passo più importante e positivo della mia vità è stato lasciarla.
Penso cha sia giusto non guardare a nulla nelle nostre vite come a uno “spreco”, ma penso che sia interessante il fatto che la maggior parte di noi che siamo stati nella FoF – così come coloro che sono entrati in altre sette – trovano estremamente difficile usare parole come SPRECO o ERRORE, così come molte, molte altre parole. La parola SETTA, per esempio, rientra in questa casistica. Nessuna parola meglio di questa può descrivere la natura della FOF. Semplicemente, è troppo doloroso per noi ammetterlo – o meglio, a volte lo è.
Per lo più, ci rendiamo conto, ma non vogliamo ammetterlo né a noi stessi, né agli altri, di essere entrati in una setta. E sapete una cosa? – questa è una profonda, profonda ragione per la quale è stato così difficile lasciare, e una profonda ragione per la quale è difficile per i nostri amici lasciare.
Ci sono parole che sono potenti. L’omissione di certe parole può essere ancora più
potente.
Dallo spreco, e dal grande errore che abbiamo tutti fatto nel seguire quella persona, può forse sorgere qualcosa. (E probabilmente, dovrei aggiungere un grosso punto di domanda a questa affermazione). Credo nella trasformazione – ed ho imparato per lo più su di essa qui fuori, nel mondo reale, non nella Fof.


In totale accordo, voglio solo aggiungere una mia opinione: credo che il fatto di riconoscere di essere stata in una setta, non mi riduca, non mi privi di un’esperienza, non mi faccia male. Non voglio avere così paura di sperimentare quello che abbiamo imparato a bollare come “negatività”, al punto tale da reprimere ogni pensiero “divergente” in noi. Voglio considerare questi sentimenti piuttosto come un’ape, o un insetto che ha la sua funzione nell’universo. Voglio provare a vivere questo intimo dolore senza respingerlo, siamo forti abbastanza. Preferisco sentirmi triste, o negativa, piuttosto che spegnere ogni fuoco dentro di me. E piuttosto che forzarmi ancora a pensare che la FoF è stata una “bellissima esperienza”. E chi se ne frega del resto.
Ammettere di essere stati in una setta, può liberarci davvero (oltre che aiutare altri a farlo) e, per parafrasare la conoscenza della Quarta Via, ci permette di chiudere qualcosa per poter passare a qualcosa d’altro, per lo meno dentro di noi. Ma sul serio, non per finta.
Aver ancora paura dimostra che non siamo ancora liberi.
Baci da Lisa Simpson

sabato 3 maggio 2008

E adesso cosa stiamo facendo

da Edson
Ciao Andrea,
forse "non mi sono capito" e data la scarsa collaborazione della mia connessione e la mancanza di tempo ho voluto condensare troppo il mio intervento e ne è uscito un discreto malinteso..
mi associavo non alla forma e tantomeno alla tirata di orecchi.. (sono tendenzialmente paterno et dominant ma non arrivo a tanto..)
Mi associavo alla parte in cui si richiedeva che fine avesse fatto il lato "e adesso cosa stiamo facendo" dato che sembrava passato molto in secondo piano o quasi sepolto sotto tutta la serie di commenti sul lato oscuro (nonostante ora sia molto illuminato) della FOF.
Non chiedo scusa per non aver commesso il fatto ma porgo le mie scuse straordinarie per essere stato poco chiaro nel mio commento ed avere lasciato spazio a fuorvianti interpretazioni.
Un abbraccio a tutti..
Edson

P.S. Andrea a proposito quoque tu? in che senso?
(sto facendo la faccia indignata ) ha ha ha..
Riabbraccio tutti.

venerdì 2 maggio 2008

Finalmente!

da Pensate un attimo
Cari Lisa Simpson e Perplesso II la vendetta (Andrea).
Finalmente! vi ringrazio per quello che avete scritto....e basta con quello che si deve fare o è meglio fare....
ma davvero Perplesso, le orecchie tirale 'a tu sorella'!!!
il vostro amico
Pensate un attimo.....

Viva la libertà

da Lisa S.
Mi ritorni in mente: sono d'accordo su tutti i fronti. Sono anche convinta che ci sia un sacco di gente bella in giro .... Per fortuna.

"Mi piace più quello che non dici che quello che dici! Perché non cominci tu a scrivere qualcosa di diverso invece di dire agli altri cosa fare?"
Grande Andrea, grazie. Di tutto quello che dici.

A Perplesso:
Che noia la gente che viene a dirci cosa dobbiamo fare e ancora frasi fatte non verificate. Che noia.
Ma possibile che ancora si aggirino per questi luoghi persone che hanno il solo scopo di spegnere ogni pensiero critico, soprattutto il proprio? Cosa vorresti, che ci sciogliessimo in smancerie riguardanti la quarta via o quanto è stata utile l'esperienza della FoF? Ci si dovrebbe sentire appagati, più furbi, più intelligenti, così facendo?
Se c'è una cosa che sento di aver imparato dalla mia esperienza di vita (compresa la FoF, ovviamente, ma compreso anche tanto altro) è che non voglio più mentire sull'argomento, almeno con me stessa, e ammettere chiaramente, senza paura, di essere stata in una SETTA - sìssignore - una SETTA. Nient'altro.
Che poi io possa aver guadagnato da quei 20 anni, questa è un'altra storia. Fa bene, è salutare parlare liberamente tra noi di quello che abbiamo vissuto e se a te non interessa, fai qualcosa d'altro.
E a proposito di quarta via, e di Gurdjieff, per quanto mi riguarda è un'esperienza chiusa. E si potrebbe finire di dare per scontato che sia l'unica via possibile. Credo anzi che abbia in sè cose assai discutibili. Spezziamo i TABU', per favore e viva la libertà.

Dimenticavo ... Le orecchie tirale a "tu' sorella"...!
Baci, Lisa Simpson

Perplesso II : La rivincita

Sorvoliamo sul paternalistico "Ragazzi", ma le orecchie è meglio che le lasci stare, ce le hanno tirate per anni e ce le siamo anche tirate a vicenda da bravi idioti. Ora è meglio lasciarle stare almeno per qualche decennio, poi se ne riparla....
Si potrebbe dire: "E a te che te ne frega di quello che Ratzinger o chi altri vuole sapere?"
Anche a me era sembrata una domanda curiosa, ma non per questo ho pensato che fosse sbagliata, è solo che non ho quel tipo di curiosità. Se devi essere perplesso, allora dovresti esserlo riguardo a molte altre cose.
Parli come se conoscessi veramente Gurdjieff, e non come qualcuno che, come tutti, ne ha solo una conoscenza di terza o quarta mano...
Non sappiamo veramente nulla di lui o di quello che veramente insegnasse. I suoi allievi si contraddicono e nessuno ne ha la stessa opinione. Ho letto quasi tutti i libri scritti da lui e su di lui (anche tre volte le storielle di Belzebù, come lui consiglia!). Ho anche 'lavorato' con queste idee per vari anni. Purtroppo ad essere onesto non ho la più pallida idea di cosa veramente facesse o di chi fosse.
Belle idee certo.
Ma sono anche la causa della dabbenaggine degli studenti della Fof. Se non si pensasse che tutti sono addormentati e che solo gli studenti della quarta via si risvegliano (attraverso terribili esercizi e sofferenze), non si cadrebbe facilmente vittima di scuole che promettono di insegnarti il risveglio con i trucchi segreti di G.
Senza parlare della segretezza e della separazione dalle famiglie.
Ovviamente di gruppi e scuole di questo tipo ce ne sono molte. Vogliamo essere speciali, i soli risvegliati. Tutto grazie al nostro grande amico G. (almeno nella quarta via), che tu veneri, senza neanche averlo mai visto! Come quelli che girano per strada con il cartello "Gesu´ vi ama" a San Francisco, ma che vuol dire? Cosa ne sanno?
Con la tipica arroganza dello studente della quarta via (o anche peggio della Fof) tu sai quale sia la strada migliore da seguire...
Abbiamo passato anni sapendo con certezza quale fosse la strada migliore da seguire e quali fossero le cose giuste da dire.
Ne abbiamo (o meglio ne ho) abbastanza.
E´ il momento di godersi la nostra beata e (verificata) ignoranza. Non sappiamo proprio niente! Non possiamo dare consigli perché non ne abbiamo. (E se ne avessimo sarebbero sbagliati, come dice Guru Guzzanti)
Ora ci dici quanto è vasto il mondo perché da soli non ce ne potevamo accorgere, anche qui mi ricordi il caro Bombolo Burton che ci ricordava di essere presenti a quello che ci stava di fronte....
Abbiamo ascoltato stupidaggini simili per anni. Se proprio siamo esperti in qualcosa, è proprio questo, riconosciamo le fesserie quando le sentiamo.
Che tu veda questo mondo vasto e meraviglioso è molto bello, per te. E se noi volessimo invece volerlo vedere come ci pare a noi? Che ne pensi? Ti sembra una bella idea?
Magari potremmo anche riuscire a farcela da soli. Senza un gran maestro come G. o Nisargadatta o Adyashanti, magari le nostre piccole testoline 'addormentate' possono, da sole, farcela ad apprezzare il mondo senza che qualcuno ce lo interpreti!

"Se solo sapeste quanto farebbe bene a tutti, anche a lui, voltare pagina e riprendere lo studio probabilmente smettereste di firmarvi Ratzinger (come quello che imbocca la luna con un cucchiaio d'oro) e chiedere 'avete notizie', come se questa pagina fosse novella2000.blogspot.com."

Ancora generosi consigli. Come fai a sapere cosa farebbe bene a tutti, lui incluso? Sei forse la diciassettesima reincarnazione di Robert Tombolino (dice di essere stato qua sedici volte...)?

"Non vi sto dicendo "ringraziate e fate tesoro della vostra esperienza" (anche se potrebbe essere una buona idea, forse...), non vi sto nemmeno dicendo di tornare a studiare per poter cambiare il ieri (...c'era una volta un piano infallibile che fece un gran bel botto...) vi sto solo chiedendo di voltare pagina, tutto qui. Continuo a leggere questo blog perchè siete uno dei pochi gruppi di persone che conosce Gurdjieff ma che non posta sempre il solito riassunto di terza mano trito e ritrito della legge dell'ottava e degli idrogeni, solo che, oramai, si può tracciare la legge dell'ottava sull'argomento trattato da questo blog."

Qui faccio fatica a darti torto (purtroppo). Mi piace più quello che non dici che quello che dici!Perché non cominci tu a scrivere qualcosa di diverso invece di dire agli altri cosa fare?
Non sarebbe un buon modo di mostrare come si possa fare con questo blog, invece di dire agli altri cosa fare (da vero studente Fof)?
Un abbraccio a tutti, buoni o cattivi....
E tu come ti chiami?
p.s. Edson cosa combini? Tiri le orecchie quoque tu?
Ciao Andrea

Colpire ed essere colpiti

da Mi ritorni in Mente
In un famoso esperimento si è testata l'attitudine degli esseri umani a infliggere sofferenza agli altri sotto la spinta di ordini dell'autorità. Le persone che partecipavano a questo test dovevano porre una serie di domande a una persona e quando questa sbagliava le risposte, punirla con scosse elettriche di sempre maggiore intensità. La scossa elettrica veniva inflitta con la semplice pressione di un pulsante. La vittima era in realtà un attore, ma la scena era veramente realistica e si arrivava a grida e convincenti manifestazioni di dolore man mano che le "scosse elettriche" (in realtà finte) salivano di intensità.
Quasi tutte le persone sottoposte a questo test accettavano di infliggere le dolorose punizioni. Pochissimi si sono rifiutati, forse nessuno. Un certo numero tuttavia, quando vedeva le reazioni di dolore della vittima, cominciava a manifestare dissenso e poi chiedeva di abbandonare l'esperimento. C'erano però persone che "andavano fino in fondo", come se fosse normale (erano quelli gli ordini), e con grande tranquillità infliggevano scosse elettriche dolorosissime.
Una riflessione che scaturisce da questo esperimento è che tra di noi si aggirano dei potenziali aguzzini. Persone disposte a torturare e uccidere, e a farlo anche volentieri, se vengono messe dalle circostanze in condizione di soddisfare questo loro desiderio nascosto.
Un'altra riflessione è che ci deve essere qualcosa negli esseri umani, qualcosa di molto radicato nel centro istintivo, per cui c'è un certo piacere nel punire, censurare, colpire gli altri. Ieri al supermercato il commesso mi ha intimato di usare i guanti di plastica per prendere su la frutta. Mi è sembrato che non gli dispiacesse avere quella occasione dal regolamento per poter censurare il comportamento di un'altra persona. La vita nella società offre moltissime occasioni di colpire e ovviamente espone all'essere colpiti. per noi tutti, è normale. Per una comunità, è necessario. Nelle dittature e nelle situazioni di conflitto violento tuttavia si va oltre il livello del necessario.
Come si manifesta nell'ambito della Fellowship of Friends questo "colpire ed essere colpiti"?. La ghiotta occasione per colpire, reprimere, censurare viene data dalle regole e dagli esercizi, nonchè dai dogmi del gruppo - la linea ufficiale, il sistema, "Robert ci ha chiesto di...". Pensate a come vengono represse le letture non in linea (influenza b!). Le cosiddette "fotografie", guardate da questo punto di vista, sono il rapporto tra una persona che colpisce e una che è colpita. La posizione di potere nella gerarchia ti da occasione di colpire meglio e su più vasta scala, e ti mette in una certa misura al riparo dai colpi di chi è gerarchicamente inferiore (puoi infatti "non accettare fotografie dai giovani studenti"). I pagamenti sono un'altra occasione per colpire: c'è ogni tanto l'occasione di mandare via qualcuno perchè ha oltrepassato le sei settimane. In certi casi si possono far mandar via dalla scuola delle persone o infliggergli multe, se infrangono esercizi. Altri colpi possono essere inferti approfittando degli esercizi sul vestire, sul sesso, sul mangiare, sul bere, sull'ascolto di musica. La conversazione a tavola verrà interrotta da uno studente che ricorderà "abbiamo uun esercizio di....". Non c'è da stupirsi se come conseguenza si cominciano a dire solo frasi fatte e si perde la spontaneità.
Forse è giusto e forse no. Forse è utile, forse no. Ma, comunque, quella che viene colpita è la libera espressione dell'individuo. Alcune persone, in questa situazione di forte limitazione della loro libera espressione, possono ritrovarsi a essere infelici senza sapere il perchè, o a scivolare verso uno stato di depressione. A quel punto gli verrà detto di non credere agli io. Mica male come non soluzione.

Un po' di sano gossip

da Pensate un attimo
ok ok ok, a me un po' di sano 'gossip' è sempre piaciuto.... ecco alcuni nomi di persone che hanno appena lasciato l'organizzazione: Helen Z..e, Tina Bu...n. Julien H..t ed Emilio R..z.
Sicuramente ce ne saranno anche altri. Penso sia giusto sapere queste cose, del resto ci conosciamo tutti da tanto tempo..... un bell'abbraccio a tutti.

Il lato oscuro di Gurdjieff

da Ratzinger
Suvvia ragazzi, non prendiamoci troppo sul serio e non siamo bacchettoni!
E poi anche Gurdjieff nonostante se ne sia fatto un mito aveva il suo lato oscuro...
Buon divertimento, ovunque voi siate!

Mi associo

da Edson
In un certo modo mi associo al commento di Perplesso...