martedì 31 luglio 2007

da Alessandro
Sembra di cogliere che uno degli aspetti comuni che accompagnano le presenti riflessioni è la motivazione di continuare a restare per molto tempo nella Fellowship Of Friends pur venendo a conoscenza degli aspetti di corruzzione legati alla figura di Robert Burton.
La mia esperienza di lasciare non è stata condivisa con gli studenti, decisione intima e affrontata da solo. Non ho avvisato una mia capacità e direi anche una maturità responsabile ad affrontare apertamente una disillusione. Il lutto di un saturnino è un lutto silenzioso, di ritiro.
Nel contempo era chiaro allora come oggi che Roberton Burton non era il Lavoro. Il Lavoro può esistere in una Ottava anche prima di incontrare una Scuola e può continuare anche dopo. Ha altre linee ed altre difficoltà.
Rompere come coglie Michele questo incantesimo, questa confluenza nella quale non c'è e non può esistere per sua natura un dialogo, ma una sorta di sabbie mobili emozionali richiede di separarci da una delle nostre più grandi identificazioni: la Scuola, e quindi da una immagine di noi stessi.
I meccanismi psicologici sembrano simili alle tossico-dipendenze. Questo spazio offre una opportunità di libertà in tal senso.
Grazie, Alessandro

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