lunedì 2 luglio 2007

da Patrizia
Davanti a me una rosa del mio giardino così bella, totale, assoluta, tanto da comprendere tutte le domande e tutte le risposte degne di un uomo.
Mi veniva in mente una pagina di ouspensky, credo, quando parla dell’osservazione e mostra come nel guardare veramente un posacenere, mi sembra, si potesse in realtà vedere a ritroso tutti i collegamenti impliciti che ad esso erano legati: perché quel posacenere fosse lì in quel momento, fatto così, di quel colore e di quella forma e di quanto il suo esistere dimostrasse la civiltà a cui apparteneva. In poche parole, da esso, si poteva dedurre il tutto.
So che mi colpì così profondamente che tentai di adottarlo il più spesso possibile: un metodo per non dare per scontato il mondo che mi circondava.
Questa fu la mia porta per il miracoloso; poiché ben presto mi resi conto della meravigliosa bellezza che ci circonda anche nelle cose più ovvie e di quali infiniti processi siano necessari perchè qualcosa accada e si mostri.
Direte: tutto ovvio
Si certo, il fatto è che ci si dimentica: forse perchè nella scuola le cose che veramente contano sono date all’inizio e tutte insieme in un enorme canestro che contiene tutto ciò che ci occorre, ma anche molto corollario inutile. Troppo parlarci sopra, troppo tentare di farlo diventare legge che se ben eseguita deve funzionare
Ma sappiamo bene che non è così: lo stupore, la meraviglia, il”vedere” non hanno regole, leggi, ma credo si tratti di un atteggiamento a monte: la profonda consapevolezza di esistere per partecipare
Al tutto e non morire ignoranti: il resto è tecnica, tentativi e ognuno ne può inventare e provare finchè ne vuole, Robert docet, ma sono solo tecniche, a volte così serie da diventare ridicole, ma se per qualcuno funziona…………
Rispondendo a Moreno, mio caro dolce amico
Non so se sono un frutto maturo, sicuramente sono un frutto stanco che non vuole essere inutile e mi chiedevo anche se concretamente non fosse il caso di fare qualcosa per quegli studenti usciti, ma che non sanno come andarsene da Isis, cercargli lavoro offrirgli una temporanea ospitalità non so ognuno a suo modo e con le proprie capacità o conoscenze
Insomma, far diventare questo incontrarsi, anche un luogo pratico dove le parole diventano fatti
E gli sforzi di tanti anni fioriscano nell’azione se è possibile.
Anche perché credo che lo scambio verbale sia una parte dell’ottava di rigenerazione e sia un contenitore dove avviare anche altre possibilità. Tutti noi siamo legati da legami più profondi di quanto sospettiamo, o forse iniziamo a sospettarlo.
Preghiera islamica tratta dal film il tredicesimo guerriero

Per quello che avrei dovuto pensare e non ho pensato
Per quello che avrei dovuto dire e non ho detto
Per quello che avrei dovuto fare e non ho fatto
Signore chiedo perdono

Carina vero…………

Un abbraccio, Patrizia

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