domenica 1 luglio 2007

da Moreno
Pregno delle impressioni pomeridiane, tra un' orata e l'altra, godendomi la bella vista dal mare del Castello di Duino (quello dove sono state scritte le 'Elegie Duinesi'), la prorompente bellezza a 360° del golfo di Trieste con a Est-Sud-Est la penisola Istriana, con Piran e Umago, ruotando di poco il capo verso Est, si scorge faticosamente la costa Croata velata da una flebile foschia, poi, a Sud-Sud-Ovest, si intravedono Grado ed Aquileia, quest'ultima con il suo Campanile e la Basilica ricca di mosaici Paleo-Cristiani, poi, ancora un po più verso Nord, il diradarsi del Carso Triestino fino a fare gli sbuffi a quello Sloveno, i cumulo-nembi che si ammassano via via più inquieti a ridosso del confine Italo-Sloveno, teatro di inenarrabili diatribe del passato; pregno di queste impressioni dicevo, dei pensieri si sono associati a ciò che corrisponde da parecchi mesi al centro di gravità del mio pensiero e cioè: dare un senso (se pur ce ne sia uno) alla situazione alquanto precaria che stiamo vivendo nella Scuola con il nuovo insegnamento e l'esodo massiccio di studenti ivi connesso.
Ci ritroviamo direi in un 'Limbo', in una 'non definizione', il vecchio insegnamento è stato 'aberrato' – concedetemi l'espressione - ed il nuovo non è maneggiabile, non funge. Credo, ci troviamo proprio in molti in questo 'intervallo'. Un intervallo rappresenta svariate cose tra cui perlomeno un bivio ma forse più di due possibilità, forse un trivio, o più...
Un frutto giunto a maturazione, se non 'sparge' i suoi semi attorno per impiantare semi di vita nuova, non svolge la funzione primaria per cui è stato creato. Rimarrebbe attaccato all'albero marcendo e facendosi macerare dai moscerini. Non rappresentiamo forse noi, in questo momento tale frutto?!?
Forse, visto il mirabile sforzo da parte dei promotori del Blog di ricomporre il quadro conscio della nostra vita, legato sia agli sforzi con il blog, sia a riunire gli studenti nella loro casa e, visto che c'è una connessione emozionale tra tutti noi -innegabile- frutto di anni di sforzi dedicati all'essere presenti e, che non stiamo rifiutando, dicevo, non sia il caso di pensare sul “come ricostruire il sistema per noi stessi, dentro noi stessi, in una nuova forma legata a ciò?!? Che non sia questo il compito a noi affidato?
Non è forse vero che la gran parte di studenti che hanno lasciato la Scuola possa venir considerata 'frutti maturi'?
Mi chiedevo pure se iniziative similari non stiano avvenendo in altri paesi?!?
Gli intervalli, “i rallentamenti”, portano attriti è inevitabile. È nella natura umana la ricerca della sicurezza, della definizione, per quanto precaria sia, ma definizione.
Non importa quanto ritardo ci sia alla partenza del treno, però, l'importante è sapere quando. Definizione è sinonimo di sicurezza.
La vita è sia definizione che non definizione, sia nel limbo che ora.

Auguro a voi ciò che augurate a me,
Vi abbraccio,
Moreno

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