sabato 21 luglio 2007

da Moreno:
Vorrei introdurre questa riflessione con un sincero e lungo abbraccio al caro amico Alessandro con il quale ho condiviso momenti intensi di Lavoro e di amicizia.
Certi termini usati in questo ed altri scritti forse sono indicati più per gli "Adepti ai Lavori", chiedo scusa ma è difficile esprimere tratti dello psichismo umano con il linguaggio ordinario, inoltre, volevo mettere nero su bianco già da un po’ riguardo questa particolare 'attitudine' della – come anche definita nell’antico Esoterismo Egiziano - "porta larga".
In parte, questi pensieri potrebbero farci riflettere più seriamente su vari aspetti che non vogliamo vedere (nel sistema della Quarta Via vengono chiamati respingenti) e pure in aggiunta a un recente post sul come mai taluni, seppur pesantemente malcontenti e sfiduciati studenti non lasciano la FoF e, detto per inciso non scrivo questo per incitare nessuno a lasciarla, credo di aver già spiegato il mio punto di vista nei precedenti scritti riguardo ciò.
Ma veniamo a noi... Un aspetto, o meglio una frase che mi ha sconcertato per anni in quanto non trovava giusto inserimento nel contesto delle impressioni percepite e non si armonizzava con ciò che risultava e tuttora risulta essere il mio patrimonio di 'essere' o, per dirla semplicemente, non si armonizza con "ciò che sono"... e che mi ha lasciato non poche volte con la bocca asciutta e la lingua felpata - e che ti arriva addosso come un mattone -, è riassunto nelle seguenti parole:
"Gli 'io' che ci portano via dalla Scuola sono solo il ' re di fiori ' "

Dopo aver riflettuto a lungo ed intenzionalmente su queste parole mi sono reso conto che di solito venivano o vengono erogate proprio dal re di fiori. A parte il fatto che comprendo - parlando in senso generale - che ci sono due strade per lasciare la Scuola e, dunque, non una solamente come quella nella frase sopracitata inoltre, di nuovo queste due strade si integrano perfettamente con le leggi che ci regolano ed una non appartiene al re di fiori ma al suo opposto, ad ulteriore conferma dell'armonia ed equilibrio del Sistema. Nella fattispecie non andrò a toccare l'aspetto dell'opposto del re di fiori, lascio a voi tutti libera verifica o vera fede riguardo ciò, riguardo alla “porta stretta”.
La legge sarebbe quella della batteria o pila: se da una parte ci sono +9 volt dall'altra devono esserci per forza -9 volt, le due forze si incontrano al centro nello zero, sono in perfetto equilibrio senza produrre alcunché, alcun evento. Avete mai visto una batteria con +9V da una parte e -12V dall’altra ?!?
Se da un verso è vero che lasciamo la Scuola per il re di fiori significa che è altrettanto vero che vi possiamo permanere per la stessa meccanicità, esclusi ovviamente, coloro che compiono un lavoro sincero.
Un lavoro di Scuola è composto da tre linee di lavoro (ed è uno dei sacrosanti principi per definire una Scuola vera), quando non siamo attivi per un certo lasso di tempo su nessuna delle tre linee ci sono delle serie probabilità che ci lascino andare, che ci sollevino da cotale onere... come si dice... liberi! (molto relativo).
L'aspetto opposto e capzioso è che, pur non facendo nulla o praticamente nulla - evitando e scansando tutto il Lavoro possibile -, rimaniamo per anni nella Scuola per paura di perderla, di perdere amici, abitudini e persino l’anima, ma credendo di garantirci una qualche sicurezza riguardo l’evoluzione, è un po’ come trovarsi in un perenne “fuori corso”.
Per il re di fiori è una posizione ottimale - sto nella Scuola ma è come se non ci fossi - perpetuando la sua egemonia, infatti, ha fatto in modo di evitare tutte le possibili minacce (lavoro sulla seconda e terza linea); riguardo alla prima... beh... vedete un po’ voi... è sotto la vostra diretta responsabilità, iniziativa, decisione.
Oltretutto, se non siamo prima forza nel lavoro (+9 volt), non riceviamo nemmeno la corrispondente forza contraria (-9 volt), quale situazione più comoda: non vedo niente, approvo o meglio giustifico tutto ciò che arriva dalla Scuola/Maestro senza verificare nulla (in modo da non avere forza contraria, attrito), così posso continuare a rimanere... al buio, pensando che la luce sia accesa.
Detto ciò, c’è chi comunque si sente Cristiano andando a messa solo a Natale.

Augurandovi ardentemente ciò che augurate a me vi abbraccio,
Moreno
e-mail: thinkb4@writeme.com

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