sabato 10 maggio 2008

Verso un mondo nuovo

da Lisa S.
Andrea:
"La cosa a me più utile nell'abbandonare tutto ciò in cui avevo creduto, è stato non tanto l'analizzare il passato come fucina di errori da non ripetere, ma analizzare, profondamente, il mio modo di pensare che mi aveva portato a certe scelte. Da questo può nascere un modo nuovo di essere e di vedere le cose."
Mi sento così in sintonia con questo! Ed è proprio per questo che preferisco la solitudine e la riflessione piuttosto che uno scambio innaturale e artificioso (anche tra ex-studenti) dove si tenta di ricostruire qualcosa che forse, non c'è mai stato ... Magari, perdendo l'occasione di analizzare insieme, sinceramente cosa ci è successo, non nei termini, come dice Andrea, di condannare o denigrarsi, ma nei termini di un'analisi onesta e profonda di cosa pensavamo, sentivamo e come siamo arrivati fino a lì. Sento che è importante non bandire la discussione, smettere di reprimere, se necessario fare anche una sorta di "terapia di gruppo"; insomma, usare questa esperienza. E penso anche che se volevamo trovare un modo per "spogliarci" di falso in noi, è certo che l'abbiamo trovato. Dev'essere un po' come quando uno esce di prigione: con un sacchetto di cose, un portone che si chiude, fuori, verso un mondo nuovo di cui forse gli sfugge la dimensione reale ... come catapultato in un luogo dove puoi fare finalmente quello che ti viene in mente, ma non ti viene in mente niente ... Paura.
Tanti sistemi - forse tutti i sistemi che presumono di portare all'illuminazione - parlano di raggiungere uno stato in cui la tua fisicità non ha più peso. Beh, un po' mi sento così e forse proprio perché - di nuovo come dice Andrea - "non abbiamo più nessuna immagine da difendere! Siamo ovviamente stupidi ma almeno non dobbiamo far finta di essere sempre presenti (nel caso questa fosse una preoccupazione), e possiamo affrontare la nuova realtà di chi siamo veramente, in modo semplice e sincero".
E' vero caro Amico, anch'io penso che possa capitare che, nel distruggere dentro di noi quel mondo immaginario che abbiamo creato, si aprano porte dietro le quali scorgere quello che abbiamo sempre cercato, fin dall'inizio.
Quando cercavo la "verità" forse ho sbagliato a pensare di doverla trovare in qualcosa che poteva essermi dato. Forse, la "verità" è sempre stata qui accosto. In quel mondo immaginario che abbiamo costruito, facevo finta di conoscerla. Ma non sapevo di far finta, credevo che fosse vero (scusate se sembra macchinoso, ma non so come altro dirlo). Il processo di liberazione/rivelazione di questo, anche se difficile, può forse portare dove ho sempre voluto andare: alla semplicità, all'armonia, all'accettazione di se stessi.

ad Anonimo (ultimo post):
Grazie davvero. Quando dici, "Le persone intorno a voi cercheranno di farvi sentire meglio, fingendo di aver capito tutto e che voi siete il solo/a a non aver capito niente "... Cosa più di questo potrebbe rivelare la vera intenzione di quel mondo immaginario? Nessuno capisce nulla, nessuno prova nulla di autenticamente suo, ma insieme si riesce a convincersi di provarlo (vi ricordate frasi del tipo - le ho dette anch'io - "c'era un'energia che sembrava che si alzasse la stanza?"). Questo è il meccanismo in base al quale vivono le sette. E quando uno non riesce più a gestire o a sopportare questa contraddizione (sto facendo finta?...) è arrivato il momento di andarsene e inizia la liberazione. Strano che si entri in una setta per liberarsi dalla vacuità del mondo e della vita e poi ci si impantani in meccanismi ben più acutamente castranti ! Far sentire colpevoli coloro che nutrono dei dubbi è il meccanismo che tiene in piedi religioni e sistemi rigidi.
Ma io - almeno qui voglio dirlo - vedo questo meccanismo in parte ancora presente in ex-studenti, compresa me. Paura di esprimersi, paura di riconoscere quello che veramente è stato, forse dettata da "dubbi" (incredibile, ma vero) che ancora ci sono e che è assolutamente umano che ci siano ancora. Lo credo bene, dopo 10, 20, 30 anni di imbesuimento collettivo ... Si ricadrebbe in un errore pretendendo che in un baleno si possa voltare pagina, dimenticare tutto e continuare bel bello come niente fosse stato. Per me non è così, ma sorpattutto così non ne nascerebbe nulla di nuovo.
Anch'io ho provato a "voltare pagina", ma poi mi sono accorta che era una pagina trasparente ...
Un bacio a tutti,
Lisa Simpson

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