giovedì 1 novembre 2007

da Moreno

Il muro di gomma
Così come il pianeta Terra - che potremmo considerare come l’essenza – ha una sua atmosfera (personalità) a proteggerlo dalle radiazioni non-desiderate, così le nostre essenze hanno lo stesso apparato attorno per proteggerle dalle radiazioni scomode. Questo apparato è fatto di una rete elastica con dei piccolissimi buchi che permettono di far passare oltre solo ciò che è necessario alla sopravivenza, il resto ‘me rimbarza’, non voglio mica star male io! Ce rimbarza praticamente quasi tutto, le cose che non gradiamo sentirci dire, quello che sarebbe da fare e quello che non sarebbe da fare, ce rimbarzano le parole, ce rimbarzano le persone ‘antipatiche’ ma pure quelle simpatiche dopo un po’, ce rimbarza questo, quello e quell’altro ancora.
Incluso in tutto ciò che rimbalza può esserci pure la famiglia, una relazione, un’amicizia, il gatto, il vicino, alzarsi alle sette, il posto dove abitiamo, i piatti da lavare, il traffico, la raccolta differenziata, le condizioni meteo, il divano del salotto, l’automobile troppo vecchia, il figlio che piange, il collega, il caffè amaro, i genitori, i soldi, il rubinetto che perde, una porzione di bucatini amatriciana un po’ scarsa, il volume dalla tv troppo alto, il vestito che indossiamo e ancora la Fellowship of Friends, il welfare, gli extra-comunitari, la politica, i gay, il Lavoro, Robert Burton, gli studenti, gli ex-studenti... insomma, tutto ciò che ci da un seppur minimo fastidio, cioè che non corrisponde al quadro immaginario di ciò che è divenuto a nostra insaputa “il nostro mondo”.
In realtà, questa rete che ci avvolge non ha che pochi buchi e solo nella parte bassa, diciamo dallo stomaco in giù, il resto è tappezzato di gomma. Una volta c’erano più buchi un po’ dappertutto anche nella parte alta, permettevano ad altri cibi di nutrirci ma poi, con le intemperie e la scarsa manutenzione da parte nostra in quanto non ne vogliamo sapere di fare benché il minimo sforzo per tenere la rete pulita, questi passaggi, questi canali si sono otturati.
Il respingentone ovvero la personalità, ha il preciso compito di tenerci a vita come dei cocchi di mamma cioè di non farci soffrire o almeno di non rendercene conto che soffriamo, di non esserne consapevoli. Il muro di gomma che ci avvolge è più spesso di quanto crediamo e più è spesso, più è invisibile. Ha l’abilità di far rimbalzare quasi tutte le impressioni che lo colpiscono e più sono inaspettate, più rimbarzano. Si adatta velocemente a far rimbalzare pure le cose gradevoli, addirittura quelle oggettivamente giuste e necessarie che ci servono semplicemente per sopravvivere, a non farci del male.
Il mollone va a braccetto con la mente formatoria, o meglio tale mente partecipa all’espressione di ciò che è il “suo mondo”. Ci rimbalza pure l’invito del Bianconiglio a visitare il suo di mondo, non vi è proprio nessuna garanzia di seguirlo ‘sto povero coniglio con il semplice stare in una Scuola, ad un certo punto un Insegnamento, una Scuola, un Maestro possono persino divenire una forza contraria al risveglio, ma ci si adatta pure a quelli piuttosto di vedere con i nostri occhi il presente, piuttosto di Lavorare sul serio.
Ci siamo talmente abituati o identificati con la forma della Scuola, con le impressioni più raffinate ad esempio che, piuttosto di entrare in quella trattoria lì - non all’altezza della forma - rimango a digiuno e con non poca stizza (neanche si nota). Quella trattoria lì evidentemente non è la vita che ci appare davanti agli occhi in quel preciso momento, non appartiene al presente. Ci siamo talmente abituati o identificati con la forma della Scuola che non abbiamo nemmeno il coraggio di chiedere del perché “I pensieri del Maestro" - che sono così importanti e su cui si basa tutto l’odierno Insegnamento e che sono fondamentali per comprendere il Lavoro che Robert Burton svolge e su cui si basa la Fellowship of Friends - vengano resi disponibili solo se paghi...? Possiamo persino sostenere da fanatici di questo insegnamento, compresa la sua giustezza e ricchezza, perché con la sequenza finalmente mi accorgo di essere in immaginazione (ma che hai fatto fino ad ora?!?) pur non acquistando “I Thoughts” … tanto se anche li prendessi mica li leggerei … ‘nci capisco niente, sono ‘na pizza!!!
Il “rimbalzatoregiustificante” ha una sua opinione di cosa è vita e nessuna verifica di cosa evita! Troppa fatica!
Concluderò queste riflessioni sorte da “istantanee prese dal vivo” riportando un estratto dal libro la “Quarta Via” di P. D. Ouspensky, pag.47: “Esistono parecchie ragioni per cui un uomo solo non può evadere dalla prigione ma venti persone possono, ciascuna di esse trae vantaggio dal Lavoro delle altre, ciò che uno guadagna lo guadagnano tutte e venti.”. Forse in molti ci hanno creduto ciecamente a queste parole senza verificarle per loro stessi; di fatto, il sig. Ouspensky ha tralasciato di precisare in che consiste il succitato guadagno. Ciò che le venti persone possono scambiarsi sono le verifiche, la comprensione derivata dagli sforzi fatti per perseguire uno scopo definito che se correttamente formulato dovrebbe fare parte dell’unica ottava ascendente, non certamente la conoscenza che non servirebbe a nulla di per sé e nemmeno l’essere, quest’ultimo fortunatamente o sfortunatamente, dipende dai punti di vista, dobbiamo guadagnarcelo e dal mio punto di vista è un bene oggettivo. Poche righe prima c'è pure scritto: “Nessun ammontare di fede o di preghiera può scavare la galleria per lui”.
Che il Lavoro sia con voi ed anche un abbraccio.
Moreno

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