lunedì 12 novembre 2007

da Gabriella F.

Personalmente, mi sento stanca di pensare a un prima e a un dopo.
Non può essere che sia solo un tutto che continua?
Abbiamo cercato e abbiamo trovato la Quarta Via e la Fellowship, nello specifico. Ci siamo rimasti, chi 10, chi 20, chi 30 anni. Poi, ne siamo usciti, un altro passo avanti nel percorso che ci aveva portato dentro. Per alcuni (tra cui anch'io) c'è bisogno di capire, di tirare fuori, di analizzare quello che è successo; forse perché aiuta a vedere se stessi. Forse, c'è anche un "altruistico" desiderio di informare, di aiutare gli altri, di avere uno spazio dove ritrovarsi e far sapere che non si muore dopo la Fellowship ... Per altri c'è bisogno di dimenticare, di cambiare strada, di non parlarne più. Lasciamo che ognuno percorra liberamente la sua strada, accettiamo il cammino di ciascuno.

Oggi mi piace pensare che se non fossi stata nella FoF per 20 anni, avrei fatto qualcos'altro con la mia vita. Impossibile che non mi abbia lasciato nulla, così come tutto il resto, il vissuto. Al tempo stesso, mi aiuta anche cercare di capire quali sono stati i processi.
L'altro giorno pensavo a Socrate, considerato da tutti un esempio umano altissimo. E lui diceva con forza di non sapere nulla, e lì, in quell'affermazione, c'erano il suo essere e la sua comprensione. A me sembra che per arrivare a questa comprensione si debba prima aver creduto.
Anch'io oggi penso di sapere ben poco. Davvero molto poco.
Ma forse posso leggere i testi che sto leggendo e sentirne la profondità, percepire che è qualcosa che va oltre la Quarta Via, anche perché prima ho vissuto la Quarta Via ... (fra l'altro, anche la FoF è andata oltre la Quarta Via, ma per imboccare una direzione religiosa fondamentalista).

Salvo ispirazioni fortissime, non credo che posterò ancora nel blog. Quindi, nel dare il mio arrividerci, vi lascio questo brano con l'augurio di continuare il cammino nel modo migliore per ciascuno e sperando di incontrarci presto per parlarne:

"...devi renderti conto che sei la prova di tutto, compreso te stesso. Nessuno può provare la tua esistenza, perché la sua stessa esistenza deve prima essere confermata da te. Non sei debitore a nessuno del fatto che esisti e conosci. Ricorda, dipendi interamente da te stesso. Non vieni da qualche posto e non vai da nessuna parte. Sei consapevolezza ed essere senza tempo."

Tratto da "Io sono quello" di Sri Nisargadatta Maharaj

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