lunedì 31 marzo 2008

La via del lavoro, secondo me

da Romolo
Leggo i commenti. Quel che avverto è che questa associazione di cui si parla ha sfruttato la buona fede di chi era in cerca di se stesso, di chi voleva "lavorare" per ritrovarsi, per scopi che nulla avevano a che fare con questo. E soprattutto, agendo in modo da condurre all'identificazione dei propri membri con il capo, con il leader, unico depositario della verità assoluta. Eppure lo stesso signor G. disse sempre ai suoi allievi di non avere fiducia in nessuno, nemmeno in lui stesso, ma di verificare sempre le sue parole nella vita, di sperimentare, di non smettere di sperimentare: ecco secondo me qual'è la via del lavoro, quello silenzioso, quello che vede il "gruppo" come la possibilità di un nutrimento, di ricevere un'influenza, che poi però occorre vivere e sperimentare nella vita, quella reale, quella di ogni giorno. Altrimenti, l'alternativa è una setta che violenta la mente delle persone e le allontana dalla realtà, come mi sembra sia avvenuto nel caso della felloship of friends. Dal loro sito statunitense vedo che stanno progressivamente abbracciando tutto lo scibile possibile in fatto di religioni e spiritualità. Almeno così un equivoco è terminato, ma purtroppo molti altri temo che possano nascere da questo nuovo orientamento. Per fortuna esiste ancora chi in modo lieve e non invasivo continua in silenzio la strada del lavoro su se stesso, nella vita.
Grazie di avere ospitato il mio commento.

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