lunedì 25 febbraio 2008

Ti sei accorto di essere stato in una setta?

da Michele
Caro Moreno,
ma tu ti sei accorto di essere stato in una setta?
Il tuo messaggio a Perplesso potrebbe essere quello di uno che sta ancora dentro. Fai addirittura una classifica: al numero 1 quelli che hanno tratto da un insegnamento un gran beneficio, e che quindi parlano bene del loro maestro; al numero 2 chi si affannava a raggiungere la sufficenza - quindi ne parla meno bene; al numero 3 e seguenti il non molto interessato, il ribelle, il delinquente.... e si parla male del maestro nella misura in cui si è posizionati nella classifica...
Per me questo è un retaggio della setta. È un ragionamento che ti serve per concludere: "se ti è utile, allora la scuola è OK". Per me no, non è tutto qui. Si può e si deve entrare nel merito della natura dell'insegnamento e delle condizioni cui si viene sottoposti nella "scuola" o "setta" o come vuoi chiamarla.
Il mondo è pieno di sette e di adepti cui è sembrato utile entrare. La gente che si trova dentro alle sette, da quelle più innocue a quelle più distruttive, da quelle più ancorate a una vera via a quelle più false, crede tutta che la propria setta gli sia utile. Magari poi non riesce più a uscirne e non se ne rende neanche conto, nè si rende conto del perchè.
Nelle sette si pratica il controllo mentale, che è costituito dal controllo del pensiero, delle emozioni, del comportamento e dell'informazione. Sai di cosa si tratta? Se ti interessa, puoi leggere il libro di Steven Hassan "Mentalmente liberi: come uscire da una setta". Scoprirai come queste tecniche siano praticate anche nella Fellowship of Friends.
Ti saluto con affetto
Michele

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