venerdì 1 febbraio 2008

Santi o diavoli

da Karnhack
In realtà, il "male" o "il non essere presenti" non è altro che l'incapacità dell'attenzione a rimanere focalizzata su un solo punto. Penso che il metodo con cui "diciamo" alla nostra attenzione di stare focalizzata su un solo punto, ci rende santi o diavoli.
Robert dice: È meraviglioso non giudicare il sè inferiore, ignoratelo e continuate con la vostra sequenza. Penso che ignorare la macchina non serva proprio a nulla... così facendo, non si distruggerebbero i respingenti che, al contrario rimarrebbero intatti. Lo scopo della quarta via è quello di distruggere i respingenti al fine di "fondere" i vari io in un unico IO... Bisogna lavorare con la macchina (il nostro istinto, i nostro corpo), entrare in contatto con essa e creare un'armonia, un'amicizia, una complicità (Robert invece tende a creare battaglia con la macchina, la vede come una cosa da evitare... forse perchè lui stesso, odia la propria).
La sequenza, è una specie di mantra, è una specie di preghiera... e non è nulla di nuovo! Prima ho detto: Il modo in cui "diciamo" alla nostra attenzione di stare focalizzata su un solo punto, ci rende santi o diavoli. Beh, la sequenza mi sembra un tentativo malriuscito per mantenere l'attenzione focalizzata su un solo punto... e cioè su essa stessa (ma impedisce di vivere pienamente il mondo esterno ed interno senza che si dimentichi della sequenza stessa). Inoltre, è un "tentativo" malevolo e furbo e tende a far credere che la realtà, la natura, (Dio stesso), possano essere ingannati da una tecnica (una tecnica minuscola come l'uomo).

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