domenica 3 febbraio 2008

Un saluto

da Gabriella

Caro Pensate un attimo,
Non torno qui, come in nessun altro blog, né nella Greater Fellowship, da tempo. A quasi un anno dall'aver lasciato la FoF, sento un vitale bisogno di "andare"...
Un mesetto fa, Michele e io abbiamo fatto un brindisi di "commiato" alla FoF, con un ottimo vino, il caminetto e tanta leggerezza. Come una scena di teatro da cui escono gli attori, si spegne la luce, e si chiude il sipario. Sto molto bene adesso. C'è molto di bello da fare nel mondo.
So che era giusto (ed è giusto che per qualcuno lo sia ancora) analizzare e comprendere ciò che è accaduto, diffondere le giuste informazioni e la verità sulla Fellowship of Friends - che infatti restano accessibili qui - e, se possibile, ritrovarsi.
Ma adesso, per me, va bene così.
Voglio mandarti un saluto affettuoso, con riconoscenza, amicizia e quel tocco di mistero che, in fondo, ha reso più dolce il conoscersi.
Le cose che dici sono sempre toccanti. Il tuo ultimo messaggio è così chiaro, vorrei tanto che venisse letto dagli attuali studenti. Davvero incredibile la contraddizione tra le due daily card! Quelle contraddizioni che penso servano anche a tenere in piedi quel grosso meccanismo che è la Fellowship dove, alla fine, è sempre tutto vero e tutto falso, tutto giustificato e tutto da condannare; l'importante, è "non pensare", non osservare criticamente. E così, si riproduce all'infinito un mondo virtuale, fatto di rapporti finti e di “messe in scena” con al centro una concezione di sè irreale.
E poi ... quando sei uscito, tutto svanisce, come una bolla che si dissolve nell’aria (ti chiedi: dove sono tutti quegli amici che sembravano davvero amici, per anni e anni?... Curioso.)
Ma il bello è che resti finalmente tu, così semplicemente come sei e la realtà e tutto quello che c’è, bello o brutto, delizioso o difficile. E soprattutto, ci resta quello che abbiamo fatto di buono, come l’osservazione e la conoscenza di sè, patrimonio prezioso per il quale non dobbiamo ringraziare nessuno.

Mi piacerebbe poter brindare insieme un giorno, chissà che non riusciamo a farlo. Lo spero davvero, e presto. Noi siamo qui.
Vorrei dirti quello che vedo in te, che è poi quello che credo sia giusto perseguire, "rubando" le parole a una bella biografia di Stevenson, uno dei miei autori prediletti: "una natura generosa, un istinto di solidarietà, uno spirito curioso e un innato, profondo rispetto per la vita".
Ti abbraccio con grande affetto,
Gabriella

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