domenica 1 febbraio 2009

Interventi dal 1 febbraio al 31 marzo 2009

202 commenti:

  1. Mi chiedevo se fosse possibile “fare” qualcosa per la Signora D.A., o se sia già sufficiente la lettura dei suoi sfoghi a darle un po’ di sollievo…
    Capisco che le brutture di quel tipo non vadano insabbiate ma trattate in questo modo mi sembrano proprio martellate sulle p..
    Dopo tutto questo vomitare, cara D.A., pensi che avrai il desiderio di partecipare a scambi che forse hanno l’intento di essere pure terapeutici?, perché è da tempo che vedo tentare un approccio più costruttivo.
    Le miserie, le infamie del mondo non è che dobbiamo addossarcele Noi perché ex membri di una setta, proviamo anche a guardare avanti proprio sapendo di un passato…

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  2. Non credo che abbia senso, né che nessuno voglia davvero mettere sulla bilancia “i cocci”.
    Personalmente, penso che ci sia chi ha vissuto una storia ben più difficile della mia nella FoF.

    Ho parlato più volte in questo spazio dei motivi che mi hanno spinto a cercare, ad entrare, e poi a lasciare la Fellowship of Friends; infine, a considerarla a pieno titolo come una setta di controllo mentale.
    È stato un processo durato oltre 20 anni e sto cercando di tornare a pensare davvero con la mia testa e a stare sulle mie gambe. È bello vedere che ci sono altri con cui condividere questo processo. Anche questo è uno degli scopi del blog, in fondo. (E mi piace anche che ci si esprima senza insultarsi).

    Forse, si potrebbero scindere due cose: da una parte, c’è la nefanda verità riguardo alla FoF e a Robert, indiscutibile (mi dispiace per chi non vuole ammetterla) e il nostro esserci lasciati condizionare. Dall’altra, rimane il fatto che molti (mi arrogherei il diritto di dire, tutti noi qui), nonostante i vari livelli di sofferenza e la durezza dell’esperienza, come esseri umani e proprio perché adesso siamo qui a guardare da vicino quello che è successo, siamo cresciuti.
    Non siamo solo incazzati e disperati, siamo anche vivi, vegeti e, quando possiamo, felici. Ma almeno, quando c’è, è una felicità vera e guadagnata, non il risultato di una recita collettiva.

    P.S. Che bello risentirti, Floria!

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  3. Trovo il paragone tra il leader spirituale della Fellowship of Friends, Mr. Robert Burton, e i preti pedofili assolutamente giusto.
    Come anche sarebbe giusto paragonarlo a un padre che abusa sessualmente dei suoi figli. Queste cose vanno dette chiaramente, l'omertà e i silenzi hanno già fatto troppo male, nel corso degli anni. Noi facevamo parte della famiglia Fellowship of Friends, e il "genitore" (lui stesso promuoveva questo senso di paternità) approfittava sessualmente dei seguaci.
    La famiglia Fellowship of Friends è una famiglia abusante. Non me ne intendo, ma penso che in essa si ritrovino gli stessi meccanismi: negazione, giustificazione, omertà...
    Mi dispiace essere stato per anni complice. Ci si prende un pezzetto di complicità anche solo facendo i pagamenti, partecipando al reclutamento con il bookmarking e gli incontri prospettivi, partecipando e rinforzando un ambiente in cui tutto viene giustificato e qualunque porcheria del guru è al di sopra del nostro giudizio in quanto essere superiore. Mi dispiace che tante persone continuino ad essere complici, senza rendersene conto. Chissà se e quando si sveglieranno.

    Queste cose vanno dette chiaramente. E se ciò genera insofferenza e fastidio, sarebbe il caso di capire meglio il perchè.

    Un abbraccio a tutti.

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  4. 'Cocci di una collezione privata'

    Una delle ultime volte che ho visto R., mi ha leccato una certa parte del corpo 444 volte.

    Il primo pensiero e' stato, "ma questo e' un'essere conscio?"

    Il secondo e' stato, "almeno sa contare!"

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  5. Che bello, e' tornata Floria e... mi ha fatto ricordare che mai, come quando mi sono ritrovato quella testa di... R. con riporto nei pantaloni, ho desiderato tanto di essere donna! (beh, anche altre volte , ma questa e' un'altra storia.)
    D.A.: hai cominciato la gara, hai fatto falsa partenza, ti sei ritirata, sei partita per la tangente e sei tornata dalle crociate...
    Dove sei finita?

    L'Oscemo

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  6. L'Oscemo...se t'acchiappo.
    F.

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  7. Cara D A
    ho letto il tuo post del 31/1 .
    Permettimi di esprimere il mio disappunto e la mia riprovazione per ciò che scrivi riguardo i preti pedofili. Putroppo una triste realtà che è comunque venuta allo scoperto, se ne è parlato e discusso e la Chiesa cattolica ha pagato ( in termini economici ma sopratutto di credibilità)questo peccato fatto da alcuni dei suoi membri.
    Quello che mi dispiace è che alla fine del tuo intervento lasci intendere che la Chiesa è come la fof.
    Quest'ultima è stata fondata ed è retta da uno psicopatico pervertito che ha distrutto la vita e la coscienza di tante persone tra cui, indirettamente, anche la mia; la fof è basata sulla sua personalità, più o meno malata, e sul suo tornaconto personale.
    La Chiesa invece è fondata invece su Gesù Cristo e sui suoi insegnamenti che non portano a far male a nessuno anzi, al contrario, spingono ad aiutare e sostenere chi è nel bisogno. Accanto ai preti pedofili ci sono centinaia se non migliaia di preti e frati e suore o di normali prsone che si prodigano per gli altri e il nome di don Benzi o don Puglisi o M. Teresa sono solo gli ultimi di una lunga serie di cui la maggior parte sono sconosciuti nella loro abnegazione quotidiana per gli altri: Cristo attraverso la Chiesa esprime un linguaggio e un atteggiamento d'Amore nonostante il peccato di alcuni suoi figli .
    Posso cercare di capire il tuo dolore che, grazie a Dio, ho avuto il privilegio di non provare ma ti prego di scaricarlo su chi l'ha prodotto e non di generalizzare coinvolgendo istituzioni che niente hanno a che fare con la fof e/o con chi gode nello strumentalizzare gli altri .
    Non me ne volere, un abbraccio
    Orazio

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  8. In una serata fra amici, e qualcuno circa, ma tutti seguaci , ho imparato che nella fof cerano stati fino a quel momento (primi 2007) qualcosa come oltre undicimila membri schedati, non per dire che è molto ma per capire quanti possono essere stati quei membri che hanno interessato il capo.
    Prendo in considerazione che almeno la metà fossero femmina, anche se per indole erano quelle più osservate, non erano comunque poche.
    Restano 6/7mila maschi,… quanti se ne sarà fatti?
    Oi, non che mi freghi molto,
    ma per consiglio di Postilla che mi dice:
    “Queste cose vanno dette chiaramente. E se ciò genera
    insofferenza e fastidio, sarebbe il caso di capire meglio il
    perché.”
    Mentre io pensavo che se queste cose mi generassero interesse e piacere, sarebbe stato il caso di capire meglio il perché…
    Mha! in questo caso ho notato che l’esperienza ha interessato una buona percentuale di partecipanti al blog, come l’Anonimo 444 che parla di due pensieri, gli Chiederei come accade che almeno il terzo non dica di tirare un calcio, una ginocchiata… ben assestata.
    Nella ricerca della verità, come si finisce lì?
    Questo mi rimane un grande enigma anche conoscendo una quantità di risposte, ma si possono pur dire tutte riempitive...
    È vero, i post di A.D. mi hanno infastidito direi anche offeso quasi invaso…mi sono difeso, ma chi è ancora chi non sa?
    Se c’è da provare gusto o approvare, forse è il caso che ci pensi proprio, ho sbagliato posto.

    Efesini 4:22,24:" Toglietevi la vecchia personalità che si conforma alla vostra condotta di un tempo e rivestite la nuova personalità che fu creata secondo la volontà di Dio in vera giustizia e lealtà"
    Vi Abbraccio

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  9. La sequenza

    Ho estratto dal resoconto del processo di Troy Buzbee (vedi Tutto quello che avreste dovuto sapere...) la sequenza di frasi che Robert Burton dice al giovane Troy per convincerlo a fare sesso con lui. Bisogna tenere presente, nel leggere, l'enorme considerazione - diciamo la venerazione - che la Fellowship of Friends promuove negli adepti, tanto più nel giovane Troy. E' un ingrediente indispensabile senza il quale lo sporco gioco non riuscirebbe.

    - Io sono un angelo in un corpo di uomo

    - L'influenza C vuole che stiamo insieme

    - La tua anima non è il tuo corpo

    - Gli angeli desiderano che noi due stiamo insieme

    - Gli angeli vogliono che tu ti spogli

    - Io sono un angelo, una Dea in un corpo di uomo

    - Ti giuro che sono un angelo in un corpo di uomo

    - Devi ricordarti che non ho scritto io il play di Robert Burton

    - (bacio sulla fronte, la sede dell'anima)

    - Separati e lasciati semplicemente andare

    - Il tuo corpo decadrà, ma la tua anima è immortale

    - Ti parlerò, dopo la tua morte, con la stessa voce che uso in questo momento

    In particolare mi impressiona l'ultima frase: "Ti parlerò, dopo la tua morte, con la stessa voce che uso in questo momento" e quasi lo vedo, mentre dice questo. Sta mentendo, come fa in tanti altri momenti e situazioni, ma non si tratta di una bugia qualunque. Sta trascinando una persona (tra l'altro giovanissima) in una situazione super-umana, gli sta facendo credere di essere con Dio, con una benevola e paterna entità sovrumana che starà accanto alla sua anima anche dopo la morte fisica.

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  10. Caro Orazio,
    capisco il tuo soprassalto: certo, paragonare la fof alla chiesa cattolica, chissà è azzardato, però si sa i paragoni sono “quasi come”...dunque non è proprio così.
    Devi però sapere che anche nella fof le strade erano lastricate di buone intenzioni, di nobili ideali, di desideri che volavano alti in cielo verso il paradiso. Anche nella fof volevamo amarci ed esercitare la compassione e reciproca; e per la verità alcuni di noi abbiamo (spagnolismo? o si può dire?) sviluppato un discreto cammino in questo senso...alla lunga. Anche nella fof abbiamo conosciuto alcune decine di ottime persone, (e io ho conosciuto anche un paio di quelle migliaia di buoni preti), e la maggior parte sono adesso qui, come noi (magari non necessariamente in questo sito) a chiedersi che cosa è successo a e di tutte quelle buonissime intenzioni.
    Così come la chiesa è stata voluta da una santa persona (penso), l’origine della ricerca spirituale ha origini altrettanto sacre (penso), ma poi.... E qui mi fermo perchè non è mia intenzione addentrarmi oltre.
    Credo che potresti leggere in questo senso l’azzardato paragone e non volerne a DA (Dai A presentati)

    Adriana

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  11. Vorrei invitare i lettori di questo blog a esprimere liberamente il loro pensiero.
    Ho notato che attualmente il numero di visitatori durante le 24 ore sfiora i cinquanta e tuttavia quelli che inseriscono commenti si contano sulle dita di una mano...

    Mi piacerebbe sapere che cosa pensate. Vi invito a scrivere liberamente, senza farvi problemi.

    Un consiglio nel caso abbiate incontrato problemi tecnici: quando io inserisco un commento, dopo averlo scritto, seleziono il profilo "Nome/URL", quindi inserisco il Nome Postilla e l'URL www.postilla.it. Ovviamente l'Url è completamente inventato, ma va benissimo ugualmente.
    Poi faccio clic su Anteprima, e appare una scritta rosa che dice
    Non è stato possibile elaborare la tua richiesta. Riprova.
    Non mi scoraggio, e faccio di nuovo clic su Anteprima. Finalmente mi viene presentata l'anteprima del commento. Lo leggo, e se mi garba così com'è faccio clic su Posta commento. Se invece lo voglio correggere, lo chiudo, lo correggo e quindi lo pubblico.

    Allora ribadisco il mio invito, ovviamente senza dominio femminile, e vi saluto con affetto.

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  12. Sul mentire

    “Come chi, a forza di mentire,
    Induce la propria memoria
    A peccare talmente contro il vero
    Da credere alla sua stessa menzogna...”

    Non me ne vogliano coloro che non amano le citazioni, ma questa citazione da Shakespeare (La Tempesta) mi è sembrata così appropriata pensando a chi (forse proprio per questo senza colpa), non vuol vedere quello che succede nella FoF o a chi, come me, per tanti anni non ha “visto”.
    Un amico, tempo fa, mi diceva che è ipocrita chi si accorge adesso, come svegliandosi da un sogno, di quello che è accaduto per tanto tempo nella FoF. Forse è solo che non si voleva/poteva vedere.

    Una cosa, tra tutte quelle che ha detto Gurdjieff, mi ha sempre colpito ed è che non si può smettere di mentire all’improvviso, si può solo studiare la menzogna in se stessi e imparare. Aggiungo che sembra quasi banale se pensiamo che quando uno mente profondamente, a se stesso e al mondo, in un certo senso non può rendersene conto.

    Va beh, una digressione, tanto per parlare un po’ in questa domenica di febbraio in cui non smette di piovere da ore e ore.

    Un abbraccio ai silenti e meno silenti frequentatori del blog, Lisa

    P.S.: Grazie Adriana, ben detto

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  13. Postillaccio: dominio femminile? Attento a come parli, dovresti essere censurato per il linguaggio che usi. Vergogna! Vatti subito a lavare la bocca sotto "er nasone".

    Lisuccina: e' vero, si puo' diventare alquanto allergici alle citazioni. Questa volta, devo dire, non mi ha fatto per niente male.

    Si puo' accusare di ipocrisia qualcuno che cerca di dimagrire quando poi si alza sonnambulo la notte e si fa uno sfilatino con la nutella?
    (solo qualcosa su cui masticare)

    Ultimamente penso a G. come ad un RB come un altro. Chi puo' essere veramente certo della motivazione che si nasconde dietro cio' che ha detto?
    (solo una pulce nell'orecchio)

    Perche' credere che non sia possibile smettere di mentire all'improvviso? Anche solo su qualcosa, un aspetto in particolare?
    (solo una zanzara nell'orecchio)

    Qui non piove mai, c'e sempre il sole al neon nella mia cella imbottita.

    Libero solamente di dire la mia,
    L'Oscemo

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  14. Anni 80, Roma. Una mia compagna di scuola mi parla spesso del suo gruppo di yoga. Mi interessa molto e accetto il suo invito a partecipare a un incontro. Il luogo è un albergo vicino alla stazione Termini, il gruppo si chiama Vita Universale (in tempi più recenti guardando il loro sito mi sono reso conto conto che è una psico-setta di quelle pesanti).
    Si viene introdotti direttamente nell'incontro, senza preliminari. Si sta seduti su delle sedie, in cerchio. Un membro preminente conduce la sessione di "meditazione". Ci si rilassa chiudendo gli occhi e si segue l'induzione del conduttore. Dopo il rilassamento si passa a una serie di visualizzazioni, condite da microcosmi e macrocosmi ma anche da Cristi e varie suggestioni religiose.
    Non ho mai partecipato a nulla del genere, ma l'esperienza non mi piace sia per l'ambiente (esaltati religiosi che mi ricordano molto mia nonna) che appunto per la religiosità del gruppo. Quell'incontro mette fine al mio interesse per il "gruppo di yoga" della mia amica.

    Fine anni 90, Milano, Via Zanella. Sono nella "scuola" da tempo. La giornata è stata tutta dedicata alle normali occupazioni del lavoro e della vita, i mai sufficenti io di lavoro non mi hanno portato il frutto di un terzo stato degno di questo nome.
    Sento che l'incontro può darmi un nutrimento che mi è mancato durante il giorno. Si arriva e ci si siede in circolo, ci si rilassa e si cerca di entrare in uno stato di attenzione più alta. Tutti cercano di fare questo, così nei propri sforzi si viene coadiuvati dall'energia collettiva. L'incontro lo conduce P.C. Esordisce dicendo semplicemente "Il presente è adesso". Fa una pausa, poi ripete "il presente è adesso". E forse lo ripete ancora una terza volta.
    Io ho voglia di seguirlo in questo invito alla presenza, sono lì per quello. La semplicità del suo aiuto funziona. Entro in uno stato di maggiore attenzione, di maggiore presenza. Non chissà che cosa, non visioni di realtà ordinariamente occulte, non stati paradisiaci riservati a esseri superiori, ma sicuramente uno stato diverso, più percettivo e di maggiore chiarezza del pensiero. Sento che c'è una parte di me - che ho imparato a chiamare falsa personalità - per la quale l'affermazione "il presente è adesso" è banale, non interessante. Questa parte ha anche la caratteristica di essere superficiale. E c'è una parte di me - che ho imparato a chiamare essenza - che apprezza l'idea di mettere semplicemente da parte le preoccupazioni e le ansie e di essere più percettivo. Questa parte mi sembra anche più profonda di quell'altra.

    L'idea di presenza, lo sappiamo bene, non è usata solo nella Fellowship, anzi. E' un'idea centrale per molti, per esempio per Tolle, e presentata magari un po' diversamente si ritrova in tanti altri.
    Lasciamo perdere l'abuso che si può fare di questa tecnica nelle psico-sette, e che avveniva anche nella Fellowship, ossia il fare carta bianca della mente del seguace per ottimizzare il risultato dell'indottrinamento. Lasciamo anche perdere la dozzinalità dell'esprimersi, per cui si è presenti oppure non si è presenti. Io riconosco che c'è qualcosa di vero, di reale in questa esperienza. Qualcosa di speciale. Qualcosa che non capiamo bene fino in fondo, qualcosa di sfuggevole per la nostra comprensione, e forse proprio per questo può essere usata anche per raggirarci e mantenerci in un culto. Qualcosa che val la pena di capire meglio.

    RB diceva frequentemente che sul tempio di Delphi era scolpita l'iscrizione "conosci te stesso" (lo vedi Osc', è una conoscenza antichissima!). Scientology nei suoi manifesti pubblicitari scrive a caratteri cubitali "conosci te stesso?".
    E' come se negli umani ci fosse, per default, un punto debole, cui mirare per fare scacco al re: questo punto debole viene colpito quando gli si chiede "conosci te stesso?" oppure "sei presente?". L'uomo si confronta con questa domanda e la sua risposta è invariabilmente che NON conosce se stesso e che in genere NON è presente.
    In un mondo che non si preoccupa molto di questa problematica, quelli che vengono messi spalle al muro in questo modo si trovano anche senza molte difese nei confronti delle soluzioni che gli vengono proposte: nella Fellowship, dopo la fatidica domanda, come soluzione per conoscere se stessi e per diventare stabilmente presenti viene proposto il sistema e il lavoro su di sè così come descritto nei libroni di Gurdjieff e Ouspensky. Se si tratti di una soluzione efficace resta molto dubbio. Ma per molti resta l'unica eventuale possibile soluzione.
    Nei miei anni nella Fellowship ho avuto il tempo di capire che non sarei arrivato a grandi risultati. Guardandomi intorno e vedendo il risultato delle nostre pratiche, ho maturato sulla quarta via un giudizio di sostanziale bocciatura. Nei riguardi della presenza, mi è rimasto il dubbio - non la certezza - che ciò che viene descritto come lo stato di sonno sia non solo lo stato naturale dell'uomo, ma anche quello in cui si rimane comunque tutta la vita. Può darsi che sia giunto a questa conclusione perchè sono stato in una scuola finta, in cui il leader fa la commedia dell'essere conscio che non è, ma anche gli altri esempi storici di scuole e maestri della quarta via non aiutano a convincersi del contrario.

    Per riassumere, nello specifico del percorso che abbiamo seguito negli anni passati, ho il dubbio che mentre "sei presente?" e "conosci te stesso?" siano domande che toccano delle contraddizioni reali, la soluzione di ricordare se stessi e di fare sforzi non porti a un bel niente. Quelle domande sono usate come formidabili armi per mettere in crisi le persone e legarle a percorsi che in realtà non portano a nulla. Anche in questo caso però mi resta una bella sfida: quella di capire meglio cosa sia veramente questa contraddizione.

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  15. Qualcosa di buono nella fof ci sara' pur stato se molti di noi hanno deciso di rimanerci anche dopo le predizioni fallite? Non credo che eravamo talmente sotto il lavaggio del cervello da decidere di rimanere comunque.
    Dovremmo chiderci che cosa veramente ci ha fatto allontanare, forse la vita sessualmente perversa di Robert? Ma questo lo sapevamo anche prima, spcialmente alcuni di noi che scrivono nel blog..avevamo avuto un'esperienza diretta. Forse il crollo del sistema quarta via? Eppure incitare alla presenza e' sempre una buona idea. La si ritrova in molte filosofie orientali. Che cos'e' che ci ha fatto allontanare?

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  16. risposta a botta calda: l'odore di falso che stava impregnando l'aria, e tanto piu' in vicinanza di Robert.

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  17. Caro Anonimo,
    non hai ancora imparato a vivere la domanda?
    E' perche' eravamo sotto il lavaggio del cervello che abbiamo deciso di rimanere.

    AA

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  18. Quando la puzza e' insopportabile, tanta da farti svenire, e' inutile cercarne l'origine: e' meglio uscire senza fare troppe domande

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  19. L’ attimo fuggito.

    Sin dalla notte dei tempi, l’uomo si e’ ritrovato vulnerabile di fronte all’imprevedibilita’ della propria vita. La mancanza di controllo ha sviluppato un radicale senso di paura, sopperibile solo nella creazione di una immaginaria realta’ al di fuori di esso. Questo atavico senso di insoddisfazione ha indotto l’uomo alla creazione di una natura divina al di sopra di se stesso, alla possibilita’ della vita dopo la morte, all’invenzione dell’idea della reincarnazione etc. etc.
    Tutto cio’ e’ stato escogitato in modo da ovviare alla sofferenza arrecata da suddetta incertezza.
    Si puo’ visualizzare la propria vita come una grande stanza in continua espansione a seguito dell’introduzione di nuove esperienze. Quando si e’ insoddisfatti della propria vita per quello che e’ semplicemente e di conseguenza impauriti per la mancanza di controllo su di essa, la conseguenza e’ il cercare una via d’uscita. In quel momento, davanti a noi, si visualizza una porta. Dalla parte di qua della porta, c’e’ il passato: piu’ o meno vissuto, a volte indistinguibile, ma di per se’ sempre nitido in quanto esistito. Dalla parte di la’ ci immaginiamo il futuro: un buio totale immerso nel piu’ completo silenzio. Ovviamente non esiste modo di conoscere la natura di cosa e’ celato dietro la porta. Fermarsi all’idea della porta, pero’, non e’ soddisfacente, si ha bisogno di qualcosa che possa far luce sulla parte di la’. E’ qui che si crea il presente: il passaggio, il cancello, il ponte, l’intermediario, etc. Il presente lo si puo’ immaginare come il buco della serratura nella porta che separa il passato ed il futuro.
    L’idea del presente come possibilita’ di fuga e’ molto intrigante ed allettante. Il presente puo’ cosi’ diventare il punto focale della nostra vita: tutto accade nel presente, il presente e’ la chiave per aprire la porta sul futuro, immaginato anch’esso come unica positiva saluzione all’insoddisfazione riguardo alla propria vita. Essendo il futuro imperscrutabile, incorrutibile, imperturbabile ed inesistente, ogni tentativo risulta ovviamente vano, ma questo non scoraggia ogni tentativo di utilizzare e distorcere con abuso l’idea del presente. Il presente come momento effimero di passaggio non esiste piu’ in quanto non basta piu’.
    Si comincia a credere di poter dilatare il momento presente, allargare il buco, ampliare il passaggio, fino a creare una zona franca, un’altra stanza che e’ il presente. Si assegnano al presente qualita’ di natura soprannaturale: Il presente fornisce accesso al futuro, nel presente possiamo cambiare cio’ che siamo, solo nel presente siamo chi veramente siamo, solo nel presente si ha l’esatta percezione della verita’, solo attraverso il presente si potra’ essere riuniti con quell’entita’ divina al di sopra di noi, nel presente NOI siamo quella creazione di natura divina.
    In realta’ il presente non e’ percepibile, tutto cio’ che esiste e’ un flusso inarrestabile che E’ il passato.
    Noi siamo solo il prodotto di cio’ che siamo stati, in continua espansione verso un’indefinibile direzione, sensa alcun controllo. Il momento presente e’ gia’ passato: inafferrabile dalla mente umana, impercettibile all’attenzione dell’uomo proprio perche’ non appartiene alla sua natura.
    In realta’, quindi, il buco della serratura non esiste, non esiste la porta cosi’ come non esiste nulla al di la’ di essa.
    Noi siamo tutto cio’ che siamo fino a questo momento, non cio’ che siamo in questo momento, ne tantomeno cio’ che saremo in un futuro.
    Il presente e’ un’entita’ tanto labile da non esistere.

    L’Oscemo

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  20. La differenza fra me e te, caro anonimo, e' che io sono uscita perche' ho scoperto di essere stata in una setta e Robert Burton non e' un maestro conscio.
    Tu invece credi ancora che Robert Burton sia un vero maestro conscio e la FoF una vera scuola.

    Ti aspetto "fuori" con gioia.
    Nel frattempo, un abbraccio BB

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  21. Veramente ho lasciato la fof da due anni, quindi sono gia' fuori. Quello che vedo e vivo e' un processo lento, alcune cose a volte sono chiare come il sole e a volte no. I miei pensieri non sono sempre uguali, il non avere piu' certezze implica che mi continui a chiedere e anche a porre domande del genere...comunque beati voi cosi' sicuri di tutto e di aver fatto bene, spero che sara' cosi' anche per me un giorno non troppo tardi.

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  22. Tanto, tanto tempo fa ero anch’io studente…
    Non ho ancora toccato i due anni da quando,…eppure l’esperienza la sento lontanissima, pur non avendo mai smesso di portare avanti quella che si definisce la prima linea.
    Nella mia esperienza fof non vi è stato nulla di traumatico, anzi lo definisco volentieri come costruttivo e pure divertente, il “duro” da affrontare era fuori…e allora facevo i miei viaggetti nella nebbia o nell’afa sempre in bolletta solo per far du chiacchiere sul: ci sono o ci faccio? No!
    Per me è stato di grande aiuto, venuto dalle persone, dal confronto, dal conforto…dalla sincerità.
    Non so se qualcuno di queste persone sapevano dei costumi di R, nessuno mi ha mai detto nulla, non ho mai avuto motivo di fare domande in merito, sapevo dell’omosessualità ma nell’ambiente vi erano altre persone inclini e assolutamente garbate e adorabili.
    Ho lasciato dopo gli ultimi due anni di agonia intellettuale ed emotiva, in quel periodo iniziavo ha sperimentare veramente il dominio della fof, ma lungi da me l’idea di lavaggio del cervello. Particolare che ho potuto verificare solo dopo essere uscito, soprattutto notando una notevole superficialità di giudizio verso il mondo senza l’illusorio guscio scuola…anche se non ho trovato “…i grandi misteri e profondità dell’animo umano”, ho poi capito meglio cos’è stare sui propri piedi e gambe in spalla…
    Ma un dubbio mi sorge ancora: e se R avesse di proposito messo in evidenza l’assurdità delle sue “invenzioni”, giusto per togliersi dai piedi una nutrita schiera di saputelli e ringiovanire il parco adepti, meno numerosi ma più docili, e con meno domande?
    È pure una pratica aziendale che a fronte di minori entrate riduce notevolmente le uscite e ottimizza l’utile.
    Ciao a tutti gli anonimi AA, BB, ecc.

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  23. Caro Sauro, tutto può essere, ma secondo me questa possibilità che le assurdità siano state messe in mezzo da Robert intenzionalmente per sfrondare l'albero non sta nè in cielo nè in terra... Credo sia una idea che fa parte del classico repertorio dell'adepto, per cui ogni contraddizione viene risolta con il "mi sta mettendo alla prova". Hai visto l'episodio "La gioia della setta" dei Simpson?
    http://greaterfellowship.ning.com/video/i-simpson-la-setta-1
    http://greaterfellowship.ning.com/video/i-simpson-la-setta-2
    C'è una scena in cui il cult leader passa con la Rolls Royce schizzando fango sugli adepti. I più infangati sono i più felici perchè si ritengono oggetto di attenzione.
    Si pratica il lavaggio del cervello nella Fellowship of Frends? Secondo me non proprio. Si viene piuttosto introdotti in un ben strutturato ed efficace ambiente di riforma del pensiero in cui vengono usate le redini dell'ansietà e della paura per tenere sotto controllo pensieri ed emozioni degli adepti con lo scopo di assicurare la permanenza nel gruppo e la continuità del flusso di denaro.
    Quando si comincia a volersene andare dalla Fellowship of Friends e ci si è stati abbastanza a lungo, ci si scontra con le paure indotte intenzionalmente e senza mezzi termini da Robert Burton: Prima di tutto la paura della morte spirituale, di perdere tutte le proprie possibilità, di perdere la connessione con l'Influenza C, di azzerare la propria vita sociale... In tanti rimangono nella setta perchè non superano mai questo ostacolo, non perchè vogliono veramente rimanere. Purtroppo è una triste realtà.
    Ho notato che molti di noi scrivono solo le iniziali di Robert Burton e della Fellowship of Friends. Mi chiedo il perchè. Forse perchè fa più esoterico, chè anche Ouspensky a Gurdjieff lo chiamava G.? Mah....

    Caro Oscemo, ho letto con molto interesse il tuo commento. A proposito del presente, c'è molta retorica in giro. Più che se esista o meno qualcosa chiamato Presente, vorrei sapere se attualmente ritieni che ci siano diversi livelli di consapevolezza, come afferma il sistema. La consapevolezza può essere più o meno intensa? E pensi che valga per qualche motivo la pena di essere più consapevoli?

    Cara anonima BB, non per fare l'avvocato degli altri, ma mi chiedo come fai a sapere che l'altroanonimo "crede ancora che Robert Burton sia un vero maestro conscio e la FoF una vera scuola"? Forse vi scrivete segretamente a nostra insaputa? Così, tanto per sapere...

    E infine, caro anonimo del "qualcosa di buono nella fof ci sarà pur stato" (ma certo, innanzitutto c'eri tu...). Ma volevo chiederti quali sono le tue ragioni quando dici "Eppure incitare alla presenza è sempre una buona idea". Al di là del fatto che lo dicono tutti.

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  24. 'Ma volevo chiederti quali sono le tue ragioni quando dici "Eppure incitare alla presenza è sempre una buona idea". Al di là del fatto che lo dicono tutti.'

    Ciao Postilla, spesso io mi perdo con i pensieri ad immaginare un futuro oscuro e incerto o a ricordare un passato difficile. Proprio da un punto di vista 'terapeutico' e' utile provare a stare 'sul presente' e godersi l'attimo, l'ora , il giorno per quello che e'.Volevo dire semplicemente questo.

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  25. Io non so esattamente come mi sento riguardo a tutto ciò cui ho dato grande importanza per 20 anni ... Non lo so.
    Ma so che ci sono momenti in cui VORREI disperatamente trovare conforto, come facevo allora, nel "ricordo di sè"...
    Questo mi fa pensare a quello che dice in modo così profondamente toccante (almeno per me) Oscemo.
    [Come ci sei riuscito a dirlo così bene? (caro amico, quella porta, e quello spazio intermedio ... mi ha fatto venire voglia di dipingere)]

    Non mi viene altro da dire che il fatto di stare sulle proprie gambe che fuggono (hai ragione, Sauro) è forse la cosa più difficile di tutte.
    Fatichiamo a imparlarlo da bimbi e non è minor fatica da vecchi. E penso che ci stiamo provando.
    Non vi sembra che adesso stiamo davvero provando a non fuggire la verità?
    E poi, alla fine, questa domanda di verità non è forse quella che ci ha mosso fin dall'inizio?
    Se la mia vita adesso è un disastro, non posso che provare a perdonare i miei errori. È tutta roba mia.

    Il ricordo di sè (da me stessa venduto come l'unica verità universale per anni), non mi sembra più avere alcun senso. Se non quello di immortalare l'EGO in una dimensione fuorviante e che alla fine può condurre alla follia.
    Cosa ... Cosa, allora rimane? Sapete cosa penso stasera?
    Rimaniamo NOI.
    E mai avventura fu più interessante di questa ...
    Un abbraccio, Lisa

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  26. Il ricordo di se e' una tecnica quasi senza cuore, tant'e' impregnato di ego, io che mi ricordo di me attraverso l'attenzione divisa, si Lisa potrebbe portare alla follia. Ricordarsi di valutare il momento o l'ora o il giorno invece potrebbe aiutare a vivere meglio, a non perdersi troppo.E' semplicemente questo il senso delle mie parole ..."incitare alla presenza"

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  27. Andrea ha detto...
    “E' proprio cosi' Romano.
    Si chiama 'common sense' in inglese e 'buon senso' in italiano.
    Ce lo abbiamo tutti, con o senza il lavoro. O meglio, abbiamo tutti la possibilita' di usarlo o meno. “
    Cerco un terreno comune, qualcosa su cui possiamo essere d' accordo comprenderci.
    Vediamo se vi va bene questa definizione di buon senso: il buon senso è imparare dalle esperienze.
    Da non confondere con senso comune che è pensare di avere già imparato tutto dalle esperienze.
    Mi piacerebbe domandare se pensi se il senso comune può essere affinato, coltivato e come...
    Dimostrare la legge dell’impenetrabilita’ dei corpi buttandosi sotto una macchina in corsa...
    Beh intanto non è vero che siano impenetrabili i corpi: dipende da forma potenza velocità. L'esperimento va fatto con attenzione , cercando di prevedere i risultati e accettare quelli rivelati anche se difformi.
    Affidare PER UN TEMPO la propria volontà ad un altro è un esperimento estremamente rischioso, ma non è mancanza di buon senso in assoluto. In assoluto è folle non fare verifiche, fuori dalla realtà dell'esperimento. Se Andrea hai dovuto aspettare che le tue figlie ti dessero dell'imbecille( mi piacerebbe che “dettagliassi”, senza ironia: cos'era imbecille, lo sforzo di cercare di ricordarsi di sé o altro?) per renderti conto di essere o stare diventandolo avevi ristretto troppo il campo delle amicizie. La divisione in addormentati /cibo per luna e studenti in viaggio per il quarto corpo è una idea manipolatoria della setta , ma in qualche maniera c'è una parte di corresponsabilità: Dicono che con l'ipnosi nessuno ti può costringere a fare qualcosa contro i tuoi valori: la manipolazione mentale in una setta è ancora più forte, ma io credo che in parte si è corresponsabili( sei nella setta perchè ti va di sentirti speciale). E saperlo ,ora è una buona cosa(magari ora hai cosi pauradi sentirti speciale chefai di tutto per sentirti ..ordinario...Io ho raccontato la mia esperienza dettagliamente sul cesap, ma vorrei dirvi che quando si facevano le conferenze e gli studenti facevano finta di non conoscersi qualcosa in me non amava questo lo trovava sbagliato. E dopo averlo detto, essere stato bacchettato dagli anziani,l'ho accettato con qualche ammortizzatore. Ma quella parte era repressa , ma viva e infatti ad un certo punto si è fatta sentire e mi ha aiutato ad uscire. Dipende da cosa cercavi in quella esperienza scuola. Se il ricordo di se è un mezzo di controllo della paura di vivere darà quei risultati. Io credo nell'eterno presente, ma non mi va di fare l'evangelista (sta volta O scemo l'hai fatto tu: complimenti ). Solo chè c'è una cosa che non è controllo, ma lasciarsi andare. Ma lasciarsi andare ha a che fare con la conoscenza di tutti i legami che non te lo permettono, da qui quell' “assurdo” percorso di sforzi.
    Lisa che sono pazzo a lavorare così sempre? E' un esperimento per imparare le leggi. Perchè di fatto quella sensazione di essere colla natura , quel godimento di cui parli non avviene , o avviene in maniera incompleta. Non si tratta di etichettare un esperienza con i termini della quarta via, ma di comprendere cosa significhi usando le conoscenze finora acquisite.
    Non capisco perchè ti dia così fastidio il termine Sistema. Per esempio c'è il sistema tolemaico e il sistema copernicano. Entrambi erano risposte a certe domande in base ai dati che si avevano. E senza le teorie matematiche di Keplero, il sistema tolemaico spiegava meglio certi movimenti planetari. Sistema non è dogma , è teoria in evoluzione.
    A proposito di morire come cani come forma in nucis di setta da parte di G :
    Io mi farei solo la domanda qual'è la differenza tra me e un animale e cercherei una risposta. Comunque ululo spesso.

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  28. Scusa Romano,
    ultimamente sono pigro, per cui invece di non dire nulla, che sarebbe la mia tendenza naturale al momento, mi riciclo questo commento che era in risposta all'idea di passare attraverso la cruna dell'ago nel blog di enzo. L'idea e' anche connessa con l'idea di essere 'poveri di spirito' come inteso da Meister Eckart.

    "E se fossero gli sforzi a farti ingrassare?

    Ad un primo approccio sembra proprio che il 'lavoro' sia composto di sforzi e rinunce, auto-flagellazione del tipo, "Ommioddiocome sono adddormentato" e "tipregononfarmiessereidentificatoancoraunavolta..", ma e' veramente cosi'? Chi si e' accorto che eravamo addormentati? Abbiamo forse una guardia interna che ci dice quando siamo svegli e quando no? E se questa guardia si accorge di queste cose, non vuol dire allora che una parte di me e' sveglia ed una addormentata?
    Diventa complicato....ma quanti siamo?

    Non e' forse molto umano e normale vedere di avere dei difetti, e magari, decidere di cambiare alcune cose, soprattutto se influiscono negativamente sulla qualita' della nostra vita?
    Quello che ci ingrassa, successivamente, e' proprio il fatto di credere di fare qualcosa di speciale nel raggiungere uno scopo, o, forse, anche il continuare a credere di stare facendo sforzi (ma chi?) per risvegliarci (da cosa?).

    Messi da parte i libri, non sara' sufficiente vivere semplicemente ed osservare come ci comportiamo in relazione agli altri? Con calma, avendo smesso di giudicare momento dopo momento se si era addormentati o meno?
    Comprendendo che, essendo umani, abbiamo debolezze come tutti, smetteremo allora di preoccuparci delle azioni altrui come illuminate o meno, ma solo azioni compiute da altri esseri umani.
    Fare del nostro meglio non e' forse abbastanza?
    Dimagrire, forse, sara' il lasciare andare completamente l'idea del risveglio (non e' forse l'identificazione piu' grande?), del lavoro, dello sforzo....allora tutto svanisce, la cruna dell'ago diventa inutile, noi smettiamo di essere cosi' importanti (addormentati o meno), la vita stessa c'insegna quello che c'e' da imparare una volta che 'noi' ci siamo levati di torno!"

    questo racchiude un po' quello che penso al momento, non so se ti risponde....

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  29. Uno alla volta, uno alla volta, uno alla volta per carita’...

    Sauro: “...e se R avesse di proposito messo in evidenza l’assurdità delle sue ‘invenzioni’?”
    - E’ un’assurda invenzione attribuire un qualsiasi deliberato proposito a R.
    (a meno che non si tratti di succhiare via la vita al suo parco adepti)

    Postilla: “... vorrei sapere se attualmente ritieni che ci siano diversi livelli di consapevolezza, come afferma il sistema.
    - Si..., no... che importanza ha? Siamo quello che siamo, per cui: chissenefrega!

    La consapevolezza può essere più o meno intensa?
    - Come sopra.

    E pensi che valga per qualche motivo la pena di essere più consapevoli?
    - Come sopra... ma voglio aggiungere qualcosa:
    Parlavo ieri con uno studente, lui mi diceva che solo quando e’ presente, quando ha uno stato alto di consapevolezza, lui e’ realmente vivo! La sua vita al di fuori di quei momenti non e’ reale, non vale la pena di essere vissuta. non vuole vivere in quel modo patetico.
    Cosi’ dicendo mi raccontava dell’ultimo significativo stato alto di consapevolezza che e’ accaduto a lui circa un mese fa... UN MESE FA”!!!
    E raccontava, e raccontava... pensate che valga la pena vivere una volta al mese, e per il resto dei giorni crogiolarsi in fantasie di come la vita potrebbe e dovrebbe essere?
    Problema: Lo studente Pinco Pallino e’ nella scuola da trent’anni!
    Quanti giorni ha ‘realmente’vissuto?
    Quanto tempo ha buttato in inutili e fantasiose congetture?
    Quanti soldi ha speso per per vivere quel pugnello di giorni?

    Non-so-quale-Anonimo-ce-ne-sono-cosi’-tanti-che-e’-difficile-tenere-il-conto: “...Incitare alla presenza”.
    - Questo incitare, spingere, indurre, spronare, istigare, aizzare, esortare... mi fa gia’ rabbrividire.

    Romano: “Cerco un terreno comune, qualcosa su cui possiamo essere d'accordo e comprenderci.”
    - Per favore, possiamo invece rimanere su un terreno non comune e continuare a non comprenderci? Perche’ essere per forza d’accordo, o comprendersi... anche questa necessaria ‘aggregazione’ mi fa rabbrividire.

    Vi lascio con questa perla:
    “Quando sei abbastanza saggio da perseguire il ricordo di se’, ogni giorno e’ San Valentino”
    Con amore, Robert.

    Come dice National Geographic: basta sostituire ricordo di se’ con pisello, e... come d’incanto tutto ha (o fa’) miracolosamente senso.

    La vita e’ semplice se non te la complichi,
    L’Oscemo

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  30. Ma che vita semplice. La vita è complicata per via dell'eterno divenire. Non è attraverso il nichilimento delle scuole e i vari sistemi spirituali che la semplicita' riaffiora.. Ci vuol ben altro. Blah, Blah, Blah.

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  31. Tipo?
    E perche' l'eterno divenire complica le cose? Forse conosci un mondo statico dove non cambia nulla?
    E' vero che le cose possono essere complesse, ma la nostra reazione o il modo di viverle perche' dovrebbe essere complicato?
    Hai degli esempi per confermare quello che dici? (sembra un po' troppo semplicistico!)

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  32. Suggerisco così estemporaneamente di stare molto attenti ad usare i vocaboli del sisema esso è stato usato ,a mio giudizio in maniera subdola da Robert. Usiamolo sempre tra "virgolette" o se possibile non usiamolo per non fare gli stessi errori che abbiamo fatto in precedenza cioè di rimanere (condizionati mentalmente) e plagiati da parole giuste usate per far crescere altri. Ma noi dove crescevamo mentre altri si approfittavano della nostra ingenuità.

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  33. Come puo' un essere umano condizionato da una complessa societa' e da un complesso sistema educativo ricercare la semplicita' attraverso la logica o il cosidetto buon senso anch'essi prodotti da tale complessita'?

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  34. Molto intellettuale come risposta, ma ideologica in quanto la risposta e' nella domanda.
    Se la domanda posta e' quella, non c'e' altra risposta.

    Ma chi ha detto che la societa' e' complessa o che il sistema educativo sia complesso?

    La societa' mi sembra molto semplice, l'avidita' e il desiderio di potere hanno la tendenza a dominare sulle altre cose (vedi corruzione).
    Il sistema educativo e' patetico. Nel senso che non s'insegna a nessuno (quasi) a pensare, ma l'unico scopo e' ottenere certi voti per poi avere un buon lavoro....semplice no?

    A me piu' che complesse, le cose sembrano terribilmente stupide e inutilmente crudeli.
    A noi la scelta di come voler reagire al mondo circostante. Ma il fatto che sia crudele o stupido, non vuol dire che anche noi si debba essere cosi'. Non credi?

    Altrimenti, secondo il tuo ragionamento, l'unica scelta possibile e' adeguarsi al condizionamento esterno e rispondere allo stesso modo. Se circondati da stupidita' essere stupidi, se circondati da bonta' essere buoni.

    Un'altro difetto della tua logica (scusa) e' nel fatto che la complessita' produca il buon senso o la logica. Chi lo ha detto?
    Qui la discussione puo' diventare sempre piu' filosofica, perche' quindi non mi fai un esempio pratico di quello che affermi e vediamo se e' vero oppure no?

    grazie per la conversazione.

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  35. Sono pienamente d’accordo con cio’ che dice Anonimo. Non condivido affatto quello che ha detto Anonimo. caro Anonimo: cosa intendi? Mi sembra, Anonimo, che ti arrampichi un po’ sugli specchi. Grazie Anonimo per le tue delucidazioni. Anonimo: puoi rilassarti, qui siamo tutti Anonimi. Una domanda per Anonimo: secondo te, Anonimo e' lo stesso Anonimo, o solo un Omonimo?

    Cosi’ tanti Anonimi, cosi’ poco tempo,

    L’Oscemo

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  36. La logica è l'arte del bel ragionare. Utilizzare le parole in modo congruo alla ricerca del vero dimostrandolo. Le parole da dove vengono? Nasciamo forse con esse? O sono state introdotte nel nostro organismo dopo la nascita? Se sono state trasmesse dopo il nostro arrivo sul pianeta non vedo il senso di ricercare la verita' poiche' essa è limitata dalle stesse parole. Cosi come non vedo liberta' di poter scegliere.

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  37. Caro anonimo allora perche' scrivere qui? non e' forse una contraddizione?
    Inoltre le parole sono solo l'espressione/simbolo del pensiero.
    Pensi di avere il pensiero senza le parole?
    Ma questa, ancora una volta, e' solo filosofia,
    c'e' qualcosa che vuoi dire?

    Pensi anche che, tutti, da Socrate a Wittgenstein, da Epitteto a Oscemo, abbiano solo sprecato le loro parole?
    Non c'e' forse un libro, una frase che ti abbia colpito?
    Sono d'accordo sul fatto che tu non abbia possibilita' di scegliere....(cattiveria)

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  38. Tutti sprecato i blah blah blah. Vedi forse un mondo migliore? Nonostante la quantita' di saggi che hanno transitato sulla terra?


    PS La frase che mi ha colpito è di Zaratustra
    l'uomo non puo' fare nulla

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  39. Sono d'accordo. Perche' continui a scrivere?

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  40. Caro Anonimo, non so quale, tanto per sprecare altro fiato e parole inutili, usero' solo metafore prese in prestito da una grande quantita' di saggi: sei uno studente... (altri epiteti non mi sovvengono).
    Per favore, regalaci un mondo migliore.
    Tu puoi fare qualcosa: sparisci!
    Grazie in anticipo,
    L'Oscemo

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  41. Scrivo qui come in altri blog per potermi ricordare che con i blah,blah,blah non si va' da nessuna parte. Non è forse una libera discussione? Ci sono dei vincoli?

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  42. Sono uno studente. E' proibito partecipare?

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  43. No, nessun vincolo, ma dici che l'uomo non puo' fare nulla, che le parole non servono a nulla, eppure sei qui per 'fare' qualcosa e 'dire qualcosa,
    allora, sembra che tu ti contraddica con ogni frase/concetto che ti esce da dove ti esce....
    Io, fallacemente, usando una logica normale, non capisco come tu possa partecipare in un blog, fare il blah blah, e dire che non serve a nulla!
    So che per te (essendo ovviamente uno studente), il contraddirti non e' un problema, ma nella vita reale, puo' essere utile poter avere una conversazione senza che tu ti contraddica costantemente.
    In piu', non e' veramente intelligente entrare in una conversazione se il solo scopo e' il sentirti superiore, un giorno, forse, ti libererai dei paraocchi e diventerai una persona normale, che pensa e parla con la sua testa.
    Il credere che l'unica risposta sia in uno stato mistico superiore o nella 'presenza' crea terribili scompensi psicologici,
    qui lo sappiamo tutti.
    Se veramente hai voglia di uno scambio scrivi pure, ma se vuoi solo masturbarti, vai ad un incontro.....hahahah

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  44. Postilla, hai visto che ci sono livelli diversi di "consapevolezza"...
    E speriamo che aumenti.
    Lo so,l'avevi chiesto a un altro,seguita da risposta...chissà se è ancora d'accordo?
    Cari amici la vita è semplice,pure con le mamme degli s...... sempre in cinta.

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  45. Ricordate che usare il linguaggio sist può portarci indietro se usato senza essere ponderato. Usiamo un linguaggio semplice e chiaro e non troppo logorroico ragazzi/e.
    e soprattutto VERO.

    Figaro

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  46. Stavo pensando, grazie all'ultimo anonimo/studente, che una delle critiche degli anonimi (magari e' sempre lo stesso), e' che le parole non portino a nulla.
    Ovviamente, s'intendono solo le parole che sono contro certe idee e che esprimono disaccordo con la mentalita' del seguace di turno.
    Ma la cosa che mi stupisce e' questa: gli incontri sono basati su una quantita' di parole assurde non indifferente. Ouspensky ha scritto libri a piu' non posso, e cosi' anche Gurdjieff. Tradizioni di tutti i tipi sono saccheggiate a beneficio del culto, il cosiddetto maestro/pagliaccio e' un torrente inesauribile di fesserie, eppure, qui, le parole sono considerate inutili.
    E' chiaro che la mente del seguace riesce a 'separare' con grande dedizione le parole che possono offenderlo (ex-studenti) da quelle che di fatto lo tengono prigioniero(maestro+pupazzo di turno).
    Il fatto di non vedere questa contraddizione e il continuare a credere di stare lavorando per 'svegliarsi' e' un altro mistero della mente umana.
    Lo studente scava la buca quando e' dentro la stessa, con grande vigore, e la fa sempre piu' profonda con i suoi sforzi.
    Pero' al tempo stesso dice a se' stesso, con sicurezza, che sta cercando di uscire dalla buca in tutti i modi possibili.
    Un passante, vedendo l'uomo dentro la buca, potrebbe dire, semplicemente, "ma non sarebbe meglio smettere di scavare per poter uscire prima di andare troppo in fondo?".
    Quetsa semplice domanda verra' respinta da una valanga di spiegazioni, apparentemente plausibili, ma che di fatto, non possono cambiare la realta' della sempre maggiore profondita' della buca.
    Il buon uomo(evidentemente ignaro del suo stesso sonno), non avra' altra scelta, ad un certo punto, di ignorare l'uomo nella buca e proseguire nel suo cammino.

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  47. Non mi sembra di aver detto che i blah, blah, blah, del sistema O/G siano utili. Sono delle grosse palle che servono solo a creare ulteriore confusione. Frequento il club esclusivamente per interesse. Belle donne, buon vino (Italia) possibilita' di avere la green card e dei pirla con cui giocare. Quando il mio organismo ne avra' abbastanza lascero' cosi come avete fatto voi.

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  48. Il tuo bieco cinismo, ultimo anonimo (sei forse di Milano dato che usi il gentile vezzeggiativo“pirla” per descrivere i tuoi compagni di gioco/scuola...?), ammesso e non concesso che tu sia sincero, risveglia in me tetri e disgustosi fantasmi che mi riportano con la mente proprio a quell’ambiente rarefatto e falso che era la Fellowship of Friends, dove davvero contano solo soldi e apparenza; e con la scusa del ricordo di sè, possono anche morire le persone intorno a te che tu sei comunque legittimato (e anzi spinto) a occuparti solo dei fatti tuoi, sotto il pomposo titolo di “divina presenza”... E tu non sei che la testimonianza vivente di questo.

    E tanto per usare un linguaggio più VERO (come dice Figaro), devi anche avere i soldi da buttare se puoi permetterti la Fellowship of Friends ... ci sono club che costano meno, credimi, oppure potresti andare in palestra o a ballare. Oppure, potresti anche andare al diavolo ...

    Grazie Andrea quando dici, “Lo studente scava la buca quando è dentro la stessa, con grande vigore, e la fa sempre più profonda con i suoi sforzi. Però al tempo stesso dice a se stesso, con sicurezza, che sta cercando di uscire dalla buca in tutti i modi possibili”.
    (...Sicuramente non riguarda il nostro anonimo cinico)
    Quello che dici mi fa pensare al fatto che affinché venga presa la decisione di cominciare a scavare, bisogna aver convinto l’adepto che è assolutamente necessario farlo, proprio come fanno tutte le sètte.
    E quando sei libero, puoi vedere con chiarezza che non lo era affatto.

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  49. Non è che nella FoF l'ambiente sia piu' rarefatto e falso della ditta in cui lavoro. E' tutto falso e tutti indistintamente pensano al loro interesse.Non puo' essere altrimenti in un mondo cosi complicato. Una palestra costa mediamente dalle 100-150 euro mensili. Un week end comprensivo di happy hour disco- benza 200 euro. E poi vuoi mettere le opportunita' che la fof ti puo' dare. Se ti piace viaggiare il pernottamento e il pasto è quasi sempre gratis.
    Con la crisi che c'e' si guardano anche queste cose. Purtroppo.

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  50. Caro anonimo milanese - ti chiamo così per distinguerti, ma perchè non scegli un nome? - una palestra costa mediamente 100-150 euro mensili? Spero che la direzione della palestra che frequento io non se ne accorga. Si tratta della più bella palestra della ricca città in cui vivo e costa solo 38 euro mensili.... Per quanto riguarda il pernottamento e il pasto che nella Fof sono sempre gratis, strabuzzo tanto d'occhi! mi vuoi dire che lì in Via Zanella non si caricano più quote e fondi del centro fino a prezzi esorbitanti? Perchè fino a due anni fa questa era la regola. Il pernottamento in Via Zanella era intorno ai 20 euro, se non mi sbaglio. I bicchieri di vino (cattivo) venivano venduti al quadruplo del loro valore. I buffet nel centro costavano spesso 8-10 euro.
    E i pagamenti?
    Per stare nella Fellowship of Friends devi versare mensilmente il 12% del tuo reddito netto, più varie voci mensili per ulteriori 100 euro circa. A questo si aggiungono tre donazioni obbligatorie durante l'anno per circa 4/500 euro complessivi. E poi vieni sottoposto a un pressing continuo per spendere, spendere, spendere in eventi e viaggi. Però tutta questa spesa è a buon fine, serve a Robert Burton per fare una vita lussuosa di shopping, grandi alberghi, amanti.... I vestiti di Versace e di Armani che vedi addosso a chi sta al seguito di Robert sei tu che li paghi!
    Qualche mese fa sono stato a casa di S. e N. che avevano invitato anche molti altri ex-studenti recentemente usciti. Sono rimasto colpito quella sera da quanto eravamo differenti, fuori dalla bolla della Fellowship of Friends. Tutti eravamo più semplici e naturali. Ho capito che nella Fellowship il comportamento è estremamente artefatto. Il che non è una buona terza forza per l'evoluzione interiore, tutt'altro.

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  51. Scusa O scemo ma vorrei precisare che comprendere ed essere nel pensiero unico, aggregante di una setta o di un grupppo chiuso è molto diverso . E il confonderli mi sembra una ferita da dopo che potresti riuscire a superare. Caspità, per apprezzare le differenze bisogna anche conoscere dove sono le somiglianze, altrimenti tutto rimane
    nell'indistinto, vago: E mi sembra una tecnica di difesa non volere avere niente a che fare col nemico.
    So di essermi mostrato con più certezze di quelle che vivo. In qualche maniera per me scuola ed amicizia (e non ho fatto parte della fof) sono valori legati.
    Più volte ho richiamato l'attenzione dichiscrive qui sul titolo del blog.
    Pregherei tutti di accogliere con più interesse,meraviglia e rispetto tutte le posizioni diverse. il fatto che scriva qui uno studente interno della fof è molto importante. Vorrei che nn si sentisse aggredito e rilassandosi dicesse la verità su cosa sta vivendo.
    Penso tutte le ultime cose che ha detto sono cazzate per difendersi.Lo spero almeno

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  52. Sgn P. non sono un bugiardo. Il pernottamento che intendo è nella casa dei vari studenti e per ora e sempre stato offerto gratis. Le palestre fanno diversi pacchetti. Quelli base (solo pesi) si aggirano nella mia citta' attorno 50-70 euro. Se poi ci si aggiunge un corso e qualche doccia solare la cifra diventa 100-150.

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  53. C'era un certo guru tal Rajnesh Bagwan,poi Osho che affermava cose molto simili a quelle dette da Andrea sullo sforzo come fregatura, come ultimo residuo dell'ego. Invitando poi all 'illuminazione improvvisa e seminando molti semi di follia. Lo sforzo è da trascendere DOPO aver averlo tentato, lasciando andare attaccamento dopo attaccamento. Se lo fai prima è quasi indistinguibile dall'ignavia...

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  54. Sgn R. ma come dice di non aggredire e poi aggredisce dicendo che i miei blah sono tutte cazzate. E' forse un koan quello che lei sta proponendo?

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  55. Certo che se mi offrono l'illuminazione improvvisa da una parte e quella lenta dall'altra, prendo quella improvvisa!
    (ovviamente se me ne fregasse qualcosa...)

    allora cs, continui a scavare perche' costa poco? Ottima ragione....

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  56. La vita è semplice, ricordiamocelo, però
    questo slogan non contempla che la sia FACILE…e sentenzio da qua che le tutt’altro, è semplicemente difficile, è da praticare svolgendo impegni aggettivati come faticosi, noiosi, doverosi e comunque poco gratificante a livello emotivo…mentre pare più soddisfacente l’essere critici, dove critica sta per disilluso, tipo “io non sono più identificato”.
    Non mi rende felice udire la confessione di un finto studente, anche se posso condividere una parte di “interessi”, la spinta che mi ha condotto ad uno studio e poi a cercare scuola era data dalla mia ottusa sincerità, che non collimava con la imperante apparenza e falsità del contorno.
    Che la vita è semplice è per me un sunto di fatiche, studi e fregature, con ciò esorto l’Anonimo studente a non giustificare i denari spesi per le fatiche fatte in palestra, (con tutto quello che c’è da fare!),ma di non scoraggiarsi e prendere in considerazione l’idea di essere un VERO exstudente, perché le donne, i vini, i soggiorni, ci sono pure fuori…a buon mercato.
    E forse viene fuori il motivo del perché, se sei vero che, sei qui a scrivere.
    Benvenuto.

    Per il caro Romano, volevo farti sapere che alcune cose che scrivi mi scappa di capirle, solo che mi stimolano il desiderio di parlarne con Te, di tanto in tanto, ma davanti a due fette di salame e un bicchiere di buon rosso, senza mai giungere a mal di testa…non so nel profondo il perché, mi viene così.
    (forse è perché vedo che abitiamo lontani?)
    Un abbraccio.
    Un Psss per Andrea e…”sono andato a vedere di là, sono confuso, quasi praticamente sveglio, come è sempre stato”
    Un gran lavoro, complimenti…

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  57. Caro Anonimo n-2, capisco benisimo il tuo atteggiamento socio economico nei confronti della fof: figurati che quando me ne sono andata da Oregon House ho perso un'ottima parrucchiera, Novella, e non e' stato davvero facile rimpiazzarla! tanto che sono stata a lungo incerta se non fosse il caso di rientrare nella fof.
    A proposito, non ci hai detto quanto costa dalle tue parti il parrucchiere.
    Spero di non aver abbassato il livello della conversazione, ma e' un argomento che mi appassiona.
    Adrianonima

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  58. Volevo dire che non c'e' da stupirsi piu' di tanto se ci sono persone che stanno nella fof per convenienza economica, come quelli che vivono nelle varie teaching houses.
    Altri ci sono perche' non vogliono rinunciare al network sociale e ovviamente pochi , ma molto pochi sono quelli che credono sia un cammino spirituale......anche perche' di spirituale c'e' molto poco!!

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  59. Quelli che credono che FoF sia un cammino spirituale hanno le fette di salame sugli occhi. Il coltello lo si vede dal manico. E come tutti sapete al Manico piace il manico, i soldi e il potere. Non e' tanto diverso dal mio boss.
    Se sono cinico è perche' oggigiorno tutto è improntato sul potere personale e sulla gratificazione istantanea. Lo spirito sembra aver perso lo smalto di un tempo.Beh, per il momento me la godo domani si vedra'. Se ci sara' un domani.

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  60. Ascolta Anonimo,ma Tu un tempo avevi lo smalto sullo spirito? Ma come mai non lo lucidi un po?

    Forse è così che devono essere gli studenti di quel tale maestro...
    Io non mi sento più aggiornato,sono oramai uno
    studente antico,vecchio da buttare.
    Per fortuna!

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  61. Mi scusi sgn Sauro ma di quale maestro sta parlando?

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  62. Per fare eco ad un antico National Geographic.
    Sigla di Quark....... provate a sentirla nella testolina.. o melgio i bravi ex FOF dovrebbero sicuramente avere il CD di Bach.. prima di leggere quanto segue mettetela come colonna sonora.. anzi meglio ancora per gli attuali FOF che non vogliono fare sforzi (meglio farli fare ad altri..) ecco un link che potete mettere in sottofondo... :0)
    http://www.youtube.com/watch?v=qOVwokQnV4M

    Il Robburton.
    Il robburton è una specie parassitaria di grandi dimensioni che si nutre sfruttando le credenze positive, negative e le debolezze (come ogni buon parassita) degli esseri che incontra. Nella sua fase "evolutiva" si impossessa in maiera parassiratia e virulenta (grazie ad una sostanza viscosa che secerne dalla bocca) di altri esseri implumi (ma con la promessa di belle alucce da angioletto) usandoi per andare alla ricerca di nuove vittime per il suo sostentamento.
    L'unico altro essere che gli somiglia è piccolo parassita che vive nelle foreste tropicali che risale il rigagnolo di urina dello sfortunato che si trova nel luogo sbagliato al momento sbagliato, per piazzarsi all'interno del suo pene e succhiargli le sostanze vitali (può essere rimosso solo chirurgicamente).
    Non vi sono, per adesso, vaccini a questo tipo di parassita (il robburton), sono stati tentati diversi medoti (processi, giornali, petizioni, blog) ma sono sempre stati riasorbiti dall'indifferenza del parassita padre grazie ad una particolare tipologia di sottoparassiti detti robvotati (inquinati dal virus che rilascia nell'organismo ospite).
    Il robburton ha la tendenza a cambiare i metodi di parassitaggio, nel tempo una nuova forma di parassitaggio si è andata sviluppando basata sul riconoscere come "viaggiatori spirituali" anche gli "opportunisti della materia", una specie molto diffusa nella nostra era contemporanea, e di solito molto disponibile se tittillata da un personale tornaconto materiale.
    Purtroppo la sostanza che il robburton rilascia nell'organismo ospite annebbia la ragione e porta l'ospite ad agire esattamente come il parassita primario perpretando il suo virus.

    Sono aperte le proposte per creare un vaccino a tale sciagura sociale.

    ok ora psfumate la sigla di Quark o immaginatela che sfuma... (oddio ho detto immaginate certe parole per i robbutonnizzati provocano pronfondi spasmi ed incontrollabile prurito nella zona della nuca con strabuzzamento degli occhi e successivo sguardo di disapprovazione..)

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  63. E' bello tornare a leggere il blog dopo un po' e...
    vedere di non aver perso nulla!

    L'Oscemo

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  64. E' curioso notare che in questo blog non c'è una direzione. Non c'è neanche un moderatore. E' una bacheca in cui vengono messi messaggi da chiunque ne abbia voglia.
    Da questo punto di vista, come dicevi tu Oscemo tempo fa. questo blog puzza ancora di Fellowship of Friends. Infatti nella Fellowship si diventa passivi e si aspetta che la direzione venga indicata da altri. E'un retaggio della setta che ci portiamo dietro. Le cose devono essere decise dall'organizzazione. Ci si abitua a essere passivi.
    Adesso ci sono una cinquantina di lettori che leggono, in silenzio.
    Strano?
    Ma manco tanto....

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  65. Aggiungo al mio post precedente questa domanda:

    Lo spettacolo deve continuare? E se si (o se no), perchè?

    Opinioni e punti di vista da chi ha qualcosa nella testa sono benvenuti.

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  66. Non credete che questo blog sia letto da 40/50 persone, purtroppo non credo che sia cosi', semplicemente perche' io stesso lo visito 4/5 volte al giorno e cosi' sembra siano 4/5 persone, magari fanno cosi' anche altri. Il punto e' che chi legge il blog non ne ha nessun bisogno perche' ha gia' capito tutto e ha visto che l'imperatore e' nudo, che invece dovrebbe leggerlo ( i cosidetti "true believers' o brainwashed')non lo legge!
    Dovremmo trovare un modo di divulgarlo

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  67. Si, info, ti preciso solo che invece siamo veramente 40/50 persone al giorno. Il contatore aumenta di una unità il numero dei visitatori la prima volta che leggi il blog durante la giornata. Se torni a visitare, aumenta il numero di "Pag. Oggi", non quello di "Vis. Oggi". Inoltre c'è da considerare che i visitatori unici, se calcolati su base settimanale o mensile, sarebbero sicuramente di più (alcuni lo leggono magari solo una volta a settimana). Di converso, non ci è dato sapere come siano composti i lettori: quanti ex-membri, quanti membri attuali della Fellowship, quante persone che non ne hanno mai fatto parte....
    Comunque il numero dei visitatori ha una importanza molto relativa.

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  68. In questi giorni, sono due anni esatti che ho lasciato la Fellowship of Friends e sono circa 20 mesi che scrivo su questo blog, cioè fin dal suo inizio.
    All’inizio, c’era un po’ di rabbia forse, o forse soprattutto il bisogno di condividere con altri che avevano fatto la mia stessa scelta il perché e come ci si sente.
    Poi, è subentrata una sorta di “terapia collettiva” che penso mi abbia fatto molto bene e spero non solo a me. L’ho vissuta come un’occasione autentica di vedere qualcosa di questo immenso mistero che siamo tutti quanti.
    Poi, ho sentito il desiderio di informare anche chi è ancora dentro – ammesso che legga questo blog – di quello che veramente succede nella FoF, sperando che la coscienza di ciascuno facesse il suo dovere. Ma so, essendo stata un’adepta per 20 anni, che quando non vuoi vedere la verità, nessuno può mostrartela.
    Portatemi pazienza se riporto qui di nuovo Shakespeare:
    “Come chi, a forza di mentire,
    Induce la propria memoria
    A peccare talmente contro il vero
    Da credere alla sua stessa menzogna...”

    Purtroppo, accade proprio questo. E tutti noi lo sappiamo benissimo.

    Adesso, provo un po’ quello che è stato detto negli ultimi post. Mi dispiace che ogni volta che si avvia una riflessione profonda sui cosiddetti “dogmi” che vengono usati per tenere in piedi la sètta (come la “divina presenza”) ci sia chi (quasi sempre sotto le spoglie di un anonimo) si inserisce con vuotezza. Mi dispiace che a parlare siamo sempre gli stessi, spesso sviscerandosi senza risparmio. Mi dispiace che in questo spettacolo manchi il ricambio.

    Hai ragione Informazioni. “chi dovrebbe leggerlo, non lo legge!” E dici anche che dovremmo propagandarlo. Hai qualche idea?

    Tutto sommato, però, a me interessa ancora.

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  69. Caro Post-Idda, forse Tu, non noti una direzione…secondo una mia opinione la direzione indicata è “verso fuori”, magari la destinazione è un po’ vaga, nebulosa, zeppa di tranelli tesi da menti vacue che di tanto in tanto postano anonimamente.

    Mi stride molto l’appunto che fai sul diventare passivi, non è che forse è un tuo colore? Visto che invochi un moderatore che sembra più un conduttore, e poi sento pericolosa quel “ Ma manca tanto..” Cosa?

    E ancora sulla puzza fof, ho dovuto notare che contribuisci molto alla diffusione con gli aromatici termini, anche se personalmente la cosa non porta fastidio …
    In ogni modo continua pure a proporre argomenti che prima o poi qualcosa succede.

    P.s. Io sono di quelli che abbrevia ( R.G.O.ecc.), lo faccio per pigrizia, mentre fof lo riporto così perché tutto intero mi ricorda troppo le tante volte che ho scritto quelle parole sui miei assegni che mai troppo volentieri consegnavo a chi di dovere.
    Ciao.

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  70. Certo che è strano..... che uno come POST-IDDA si lamenti che in questo blog non c'è una direzione forzata come succede nella fof "Infatti nella Fellowship si diventa passivi e si aspetta che la direzione venga indicata da altri. E'un retaggio della setta che ci portiamo dietro. Le cose devono essere decise dall'organizzazione. Ci si abitua a essere passivi."
    Mi sembra di capire che lui (ammesso che sia fuori dalla scuola)
    si lamenti che questo blog non ha una guida !? Forse senti ancora il richiamo della foresta, ti piacciono ancora i condizionamenti, vuoi che sia ancora qualcuno che ha venduto il cervello all'ammasso a dirti cosa devi fare o meno ?
    Ma stiamo scherzando ? Io penso che bisogna essere grati a chi favorisce una libera discussione sul proprio cammino (non facile da riprendere dopo tanti condizionamenti )e che non ti impone scelte obbligate ma, anche partendo dai propri errori, aiuta a riprendere "la libera strada " della riconciliazione con sè stessi e col mondo.
    Certo c'è sempre qualcosa da migliorare, proponilo se è giusto non penso si farà fatica ad accettarlo.
    Unabbraccio a post-idda e a tutti gli amici (studenti compresi) del blog .
    Orazio

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  71. qualcuno ha letto il post 57 del 24/02/09 sul blog inglese?
    sembra qualcosa di molto molto grosso...
    qualcuno potrebbe fare anche una traduzione?

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  72. Guarda che era uno scherzo....come potrebbero centinaia di persone entrare ad un meeting ed essere scambiate per studenti? A meno che non abbiano addestrato i muscoli facciali ad imitare la presenza con un sorriso demenziale ed abbiano almeno settant'anni.....una persona normale viene immediatamente notata ad un meeting.

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  73. "Ma manco tanto" in rumeno significa "ma neanche tanto". Adesso ci sono una cinquantina di lettori che leggono, in silenzio. Strano? Ma neanche tanto strano, sono stati per anni nella Fellowship of Friends, dove vengono allenati alla passività, a non prendere iniziative, a non manifestare quello che pensano senza chiedere prima il permesso o essere insigniti del ruolo. C'è dunque puzza di Fellowship of Friends nel blog.

    Io non invoco affatto un moderatore, noto semplicemente che nonostante il fatto che la discussione sia completamente libera, il 90% dei lettori è solo lettore, non interviene. Perchè? Può darsi che ci sia paura. Può darsi che non abbiano nulla da dire. Ma io sospetto che il motivo per cui non intervengono sia lo stesso motivo per cui nessuno alza la mano in un incontro per manifestare dubbi o andare contro il pensiero del gruppo.

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  74. Mi piace scrivere qui quando ho qualcosa da dire e non mi dispiace che a volte il blog taccia; se non ci sono cose da dire, piuttosto che ripercorrere strade "forzate" o scrivere tanto per scrivere.
    Ho pensato anche che avrei smesso di scrivere, di avere esaurito tutto, ma in questi giorni mi sono resa di cose nuove che ho voglia di condividere. E poi, le cose scritte restano lì e puoi tornarci sopra dopo e soprenderti di un certo percorso fatto.

    Insomma, sto scoprendo i cosiddetti "effetti collaterali" dell'essere stata tanto tempo nella Fellowship of Friends, o meglio, sono venuti alla luce senza che nulla - finalmente - mi impedisse di farvi luce.
    Gli effetti collaterali sono più o meno gravi e voglio indagarvi ancora, ma i primi venuti a galla sono il "mito delle impressioni" e il "mito dell'alchimia". Faccio un esempio: ho un set di posate d'argento di cui non me ne frega nulla e ho una casa che probabilmente non mi sono mai potuta permettere; ho un sacco di oggetti che non avrei mai posseduto se non fossi stata nella FoF.
    Non voglio dire che le cose belle in sè siano un problema. Il problema è farne un valore.
    Ad esempio, il fatto che un maglione di lana purissima sia molto più piacevole sulla pelle di un maglione di acrilico, non credo ci voglia un uomo evoluto con interessi spirituali per affermarlo. È ovvio. Anche per chi non può permetterselo. Ma con addosso un maglione di pura lana non sei migliore che con addosso un maglione di acrilico.

    L'altro giorno ricordavamo uno studente che, appena entrato nella scuola (che lasciò subito dopo) diceva di non capire le case di insegnamento, le cene formali e tutti i lussi accessori tipici della FoF e affermava che secondo lui si poteva essere presenti anche "seduti su un cumulo di letame". E noi che non si sapeva cosa ribattere per difendere le cose cui si dà importanza capitale nella FoF...

    Sono contenta di starmi riappropriando di quello che mi appartiene e che non sono queste cose, ma il saper apprezzare le cose semplici e anche la povertà, quando necessario. E il saper stare insieme senza bisogno di cerimonie e di lussi. I volti delle persone cui vuoi bene sono impressioni molto più profonde di un mobilio di lusso. E la delicatezza delle azioni può essere molto più appagante di un cibo raffinato.

    Ma questo non è forse l'effetto collaterale più grave: il più difficile per me è quel senso di timore che provo nel rendermi conto che non c'è un senso per le cose che accadono, specie quelle che fanno soffrire. Le cose accadono, il sincronismo è un fatto, la vita è così e non c'è un perché. Non c'è mai stato.
    È facile superare le difficoltà della vita (implicite nella vita stessa) dicendo a se stessi "serve a quello, serve a questo", oppure "mi serve per evolvere".
    In realtà, ti trovi lì con te stesso e devi trovare le ragioni lì, nessuno può dartele; non c'è una consolazione esterna. Per tanto tempo, ho pensato che non fosse così e adesso vedo che era un modo di nascondersi dietro qualcosa. Forse le religioni sono tutte un po' così (non volermene Orazio).

    P.S. Oggi, sono due anni che ho lasciato la Fellowship of Friends. Alleluia.
    PP.SS. Dopo che l'hai detto, Andrea (la seconda che hai detto ...) ho provato anch'io a immaginare delle persone "normali" a un meeting ... Inimmaginabile che non ci se ne renda conto.

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  77. sono Andrea sotto mentite spoglie

    William James cercando di definire, al di la' delle apparenti differenze, quello che accomuna i vari credi e religioni, ha detto:
    " C'e'una certa uniforme idea su cui tutte le religioni s'incontrano - e' in due parti:
    1) un certo malessere,
    2) la sua soluzione.

    1) Questo malessere, ridotto ai termini piu' semplici, e' la sensazione che ci sia qualcosa in noi che non va, cosi' come siamo.

    2)La soluzione, nel senso che siamo curati dal malessere creando la connessione necessaria con poteri superiori."

    Mi sembra sempre piu' chiaro che questa sia la chiave per capire il perche' l'uomo cerchi sempre qualcosa, una risposta al di fuori di se' stesso.
    C'e' un grande numero di persone convinte che qualcosa non vada cosi' come sono.
    Delusi da se' stessi o dalla vita, cercano qualcuno che li liberi dalla miseria. Purtroppo ci sono molti parassiti narcisisti ( o anche religioni e filosofie, ma almeno queste sono piu' innocue) che sono pronti a rispondere alle richieste.
    Sono facilmente riconoscibili: sono certi delle loro opinioni, hanno certezze dove gli altri hanno solo dubbi, sono cosidetti carismatici (psipcopatici). Alcuni hanno una cosmogonia tutta loro e non si fanno certo convincere dalle prove scientifiche del contrario.
    Il non avere dubbi era una cosa che consideravo positiva in Robert, o anche in Gurdjieff.
    Ora la considero una patologia, nessuno sa niente di niente con certezza, sono tutte ipotesi od opinioni, teorie. Il cercare di trasmettere le proprie convinzioni come se fosse una missione per aiutare gli altri e' quello che ora considero follia.
    Non vuol dire che tutti i tipi carismatici e con un messaggio siano malvagi o criminali. Ma se qualcuno non accetta critiche, non ha amici, appliche regole diverse per se stesso e per gli altri, ci sono buone probabilita' che sia un guru!

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  78. Molte persone hanno un’opinione errata sulle motivazioni per le quali hanno cominciato il cammino spirituale. È molto raro che un ricercatore voglia davvero “realizzare Dio” o “servire l’umanità”. La maggior parte delle persone non sa cosa sia la vita spirituale, per non parlare di cosa cercano in essa.
    Spesso un ricercatore spirituale impiega molti anni per rendersi conto di aver cominciato il cammino spirituale per ragioni che ignora totalmente, e che sono molto meno nobili e romantiche di quello che la sua immaginazione romantica pensava. Scoprire la falsità delle proprie motivazioni può essere molto spiacevole e deprimente, e per questo la maggior parte delle persone preferisce nasconderle nell’inconscio. Si continua tranquillamente a credere di voler solo essere “liberi”, “liberati” e “in armonia con tutta la vita”. Ma mettere a nudo la falsità delle motivazioni è un passo prezioso e necessario nel cammino spirituale.
    Chi immaginerebbe mai che la presunta vita spirituale – fatta di meditazione e preghiera, dissolvimento estatico in Dio e umiltà davanti alla verità – possa essere un’altra via per cercare il potere e il successo, o una maschera che cela sensi di inadeguatezza? Per molti è proprio così. La realtà è che la ricerca dell’illuminazione nasconde spesso la ricerca del potere, della gloria, del prestigio o di qualche altra forma di successo mondano.
    Talvolta, per imparare il discernimento e la discriminazione sul cammino spirituale, dobbiamo incontrare una serie di falsi insegnanti. Così impareremo a distinguere tra il falso e l’autentico. In ultima analisi, dobbiamo assumerci la responsabilità di essere finiti con degli insegnanti falsi, perché in noi c’era qualcosa che ci ha impedito di vedere con più chiarezza. Solo allora potremo proseguire sul cammino spirituale con più lucidità.
    Il cammino spirituale è un processo di graduale disillusione nel quale tutte le nostre idee riguardo chi siamo, cos’è la vita, cos’è Dio, cos’è la Verità e cos’è lo stesso cammino spirituale vengono smontate e distrutte. È anche un cammino entusiasmante, perché questa
    opera di smantellamento alla fine ci lascerà con la nuda Verità, che è l’unica cosa che alla fine può soddisfarci

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  79. Grazie Innominato,
    Anche se il ricercatore troppo impelagato con se' stesso e col suo cammino spirituale ne' lo vedra' ne' lo accettera' mai, l'hai spiegato veramente bene.
    Lo pensavo esattamente allo stesso modo, solo che quando si traduceva in parole, usciva pressappoco cosi':
    "Che state a'ffa'?"-"Er cammino spirituale!"-" Ma che state a'ddi'?"

    Ma tu conosci a Lello?
    L'Oscemo

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  80. Dear Friends,

    A week ago Robert mentioned that, ‘The sequence is a stimulus package for higher centers.’

    A few days after that he received the following quotation:

    Philokalia, Theodoros the Great Ascetic: Prayer is a stimulus towards the Divine.


    With Love,
    Sarah E.

    Dear Friends,

    A week ago Robert mentioned that, ‘The donations are a stimulus package for Russian penises.’


    A few days after that he received the following quotation:

    Philokalia, Theodoros the Great Ass: Russian penises are a stimulus for corrupt old buffoons.


    With Love,
    Sarah Neverhadit.

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  81. Cari amici,
    una settimana fa Robert ha menzionato che : "La sequenza e' uno 'stimulus-package' per i centri superiori".
    Alcuni giorni dopo che ha ricevuto la seguente citazione:
    Philokalia, Teodoro il Grande Asceta: "La preghiera e' uno stimolo verso il divino".

    Con Amore
    Sarah E.

    Cari amici,
    una settimana fa Robert ha menzionato che: "Le donazioni sono uno 'stimulus package' per i piselli Russi".
    Alcuni giorni dopo che ha ricevuto la seguente citazione:
    Philokalia, Teodoro il Grande Somaro: " I piselli Russi sono uno stimolo per corrotti vecchi buffoni".

    Con amore,
    Sarah Noncelohamaiavuto.

    (ndt. "Stimulus-Package" tradotto: "Pacco-Stimolo".
    RB conosce un solo tipo di pacco.)

    RispondiElimina
  82. Domanda posta al buon Krishnalimorti (io commento tra parentesi perche’ non resisto, il resto e’ autentico, ossia non mio...):
    " Tutte le religioni insistono in qualche tipo di auto-disciplina per moderare i brutali istinti umani(che orrore). Attraverso l'auto-disciplina santi e mistici hanno affermato di aver raggiunto la divinita’. Ora sembra che tu dica che questo tipo di discipline siano un’ostacolo alla comunione con Dio (bisogna notare che chi parlava era in uno stato tossico/mistico). Sono confuso (ma va?). Chi ha ragione?

    Krishnaforte (gia’ il fatto che non abbia menato il tipo prova che fosse un santo! Si dice che, forse, abbia sbuffato...):
    “..E’ importante scoprire la risposta per noi stessi-non ascoltare un particolare santo Indiano o di qualche altro posto. Siamo bloccati tra queste due idee, disciplina o non disciplina; di solito si sceglie la piu’ conveniente, la piu’ soddisfacente; ti piace l’uomo, le sue idiosincrasie, i suoi favoritismi personali...Dobbiamo essere cauti con questa domanda, include molte cose a cui pensare e che diamo per scontate. La maggior parte di noi vuole qualcuno con l’autorita’ di dirci cosa fare.
    Cerchiamo una direzione sul comportamento (parla per te, noi siamo immuni!), perche’ vogliamo sentirci sicuri, non soffrire piu’(di nuovo parla per te, a noi piace soffrire, cosi’ poi trasformiamo...).
    Qualcuno dice di aver raggiunto la felicita’, l’estasi o quello che volete (il mio preferito:totale abbandono alla volonta’ di Pink Bob). Noi vogliamo questo, la stessa felicita’, la stessa tranquillita’ interna, la gioia; in questo mondo confuso, vogliamo che qualcuno ci dica cosa fare....
    Cosa succede quando hai disciplinato la mente (fai i teaching payment?)?
    La mente diventa molto dura, non flessibile, non rapida (potrei esserne la prova vivente a sentire la mia ex-moglie!). Non conoscete qualcuno che si sia disciplinato- ammesso che ci siano persone cosi’?
    Il risultato e’ ovviamente un processo di putrefazione (cosa?).
    C’e’ un conflitto interno che e’ messo da parte, nascosto, ma e’ sempre li’, che brucia.
    Vedi qualcuno felice o realizzato, che fa certe cose; tu, volendo quella felicita’, lo imiti.
    L’imitazione e’ chiamata disciplina. Imitiamo per poter avere quello che qualcun’altro possiede (o dice di possedere), copiamo per essere felici.
    Puo’ la felicita’ essere acquisita attraverso la disciplina?

    Continuo la prossima volta.....

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  83. Sono così contenta di leggere qui quello che viene scritto.
    Proprio ieri sera siamo stati a casa di ex-studenti FoF che ci dicevano (redarguendoci, proprio come si faceva nella FoF) che sul blog continuiamo a recriminare e che così perdiamo tutto quello che abbiamo acquisito ... (ma cosa, dico io? non è che si è imparato a mentire e non si vuole smettere?)
    Non ho più voglia di combattere con chi la pensa così. E non riesco più a esprimere quello che vorrei e che l’Innominato dice così bene.
    Penso anch’io che il vedere a occhi aperti e senza nascondersi che siamo stati con un falso insegnante e che i nostri “ideali” erano sbagliati sia un percorso importante, anche se difficile.
    Se c’è qualcosa che sento di poter acquisire è adesso, mettendo sinceramente in discussione ciò in cui ho creduto e smettendo di pensare di sapere cose che non so.
    Non è forse anche questo un percorso verso l’essere più liberi?

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  84. Il nostro apparato psicofisico può essere riprogrammato e ciò significa lavorare attivamente sul corpo.. cibandosi meglio, facendo meditazione, yoga, spolverando la propria mente con tecniche varie dai dolori dei piccoli condizionamenti..
    Così facendo saremo caduti nella trappola della ricerca interiore infinita ed è ciò che stimolano i caporali della new age, un lavoro infinito che ancora il gregge non alla qualità ma alla quantità spirituale.. a concetti falsamente spirituali, affinché non compia mai definitivamente alcun salto quantico oltre il recinto della sua coscienza.
    In questo modo è possibile conseguire una sorta di "illuminazione della personalità", un fenomeno ottenuto attraverso pratiche specifiche dove è possibile smettere di provare rabbia, paura, disagi.. ed ottenere salute fisica di un certo grado.. e senza doversi realmente "risvegliare".

    In pratica queste tecniche scambiate per autentiche pratiche che conducono al risveglio, sono l'essenza dell'ipnosi stessa. Si passa da un tipo di ipnosi ad un altro senza uscire dal gregge, solo spostandosi abilmente da un gregge all'altro.

    A tale proposito vengono scritti libri su libri (guardate in libreria e vi renderete conto), venduti seminari più o meno costosi che svelano "segreti" per vivere felicemente "ricchi e famosi".. e come poter "vincere" il mondo" ma non come "vivere" nel mondo.

    Ci si accontenta di un ego illuminato, che vive in pace con se stesso, che odia la guerra, che professa pace & amore e l'unità tra gli uomini.. e che quotidianamente opererà in una qualche cerchia con attività di suo gradimento, e che si occuperà di promuovere nuovi ego illuminati, a livello industriale.. e che non mancherà di sorriso idiota stampato in faccia, aspettando il 2012 "quando l'umanità s'illuminerà tutta".. garantendosi il lavoro per altri tre o quattro anni.

    Questo è l''uomo che ha realizzato dentro sè una nuova ipnosi spiritualpacifista ma che non avrà di certo fatto un salto di qualità verso una reale (e cosciente) trasformazione fuori dall'ipnosi stessa.

    Come distinguere il vero dal falso profeta? l'Uomo Nuovo dal caporale nuovo dell'esercito spiritual/professionale? chi si traveste da Uomo Nuovo da chi sta realmente operando per trasformare attivamente altri uomini a diventare Uomini Nuovi affinché compiano realmente il salto di qualità??

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  85. Sempre Krishnasanto che risponde:
    “Se vogliamo scoprire qualcosa dobbiamo essere liberi internamente.
    Siamo liberi se abbiamo modellato la mente in un certo modo che chiamiamo disciplina?
    Ovviamente no, siamo semplicemente una macchina che ripete, resistendo in accordo con una certa conclusione, un certo tipo di condotta. La liberta’ non puo’ essere raggiunta attraverso la disciplina (e i super sforzi?). La liberta’ puo’ essere raggiunta solo con l’intelligenza (qui mi hai perso...); e l’intelligenza e’ risvegliata nel momento in cui ti accorgi che ogni tipo di controllo nega la liberta’, internamente od esternamente.”

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  86. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  87. Cara Lisa, pensando agli ex, ne conosco alcuni, che criticano l'uso ed abuso dei vari blog...che dire? L'unica cosa che mi viene in mente (a parte il "macchevenefrega a voi(ossia loro)?")e' che mi fa pensare al solito sentirsi superiori. Nella scuola eravamo superiori al resto del mondo, ora come ex, possiamo essere superiori agli altri ex che ancora perdono tempo in queste cose. Mentre noi ci siamo lasciati dietro, con grande facilita', anni di totale idiozia, altri sono ancora, poverini, impelagati col leccarsi le ferite!
    A me non importa assolutamente niente di quello che uno fa o meno nel dopo/culto, affari suoi, ma le critiche a chi sceglie un modo invece di un altro mi fa pensare solo al vecchio paradigma mentale: come possiamo, ancora, sentirci superiori a qualche altro poveraccio.....?
    Che enorme perdita di tempo.

    Innominato, non capisco ancora dove vuoi andare a parare.
    Sembravi troppo intelligente per essere vero....
    Qual'e' la differenza tra gli Uomini Veri e i Travestiti?

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  88. Essendo superiore a tutti......ex membri e membri attuali.....non esprimerò alcun parere su questo Blog infetto...ma mi limiterò a salutare chiunque possa sentirsi coinvolto dal mio saluto..
    Edson

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  89. Davvero, credo anch'io che in fondo la spiegazione sia proprio questo sfrenato desiderio di sentirsi superiori (a chi non lo so, visto che la cosa è così diffusa che sembra un mondo di esseri superiori ... ohimè)
    Ma se tutti insegnano, mi chiedo chi è che impara, dato che poi non sembra si sia disposti a imparare dalle esperienze personali. A me questo sembra un paradosso e forse, senza voler offendere nessuno, una manifestazione di occulta "ignoranza".
    Sono io che ho sospeso per anni il mio spirito critico, non è stato un altro. E se non capisco io come ho fatto, chi dovrebbe capirlo?

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  90. Mannaggia all'Innominato!
    Eri partito cosi' bene, avevi quasi completato due posts interi e poi...
    te la sei fatta sotto!
    Con l'ultimo paragrafo, sei riuscito nel difficile compito (ma anche semplice qualora il tuo credo in un mondo virtuale sia ancora solido) di contraddire tutto cio' che avevi detto in precedenza.

    Ci sono Uomini, e ci sono Quacquaracqqua'!
    L'Oscemo

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  91. La nostra realtà è solo una proiezione di ciò che siamo e di come gli altri ci "giudicano", di come ci condannano.. e che a nostra volta muoviamo con altro giudizio fuori di noi in un cerchio senza fine..

    Ciò che giudichiamo, critichiamo all'esterno di noi è in verità un modello (o difetto) che a livello inconscio tratteniamo e che vediamo presente negli altri..

    Il giudizio ha due facce.. giudichiamo e percepiamo interiormente il giudizio su di noi.. ed in realtà chi "condanniamo" con il nostro giudizio siamo sempre e solo noi stessi... cioè aspetti della nostra psiche, della nostra interiorità che non accettiamo..

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  92. Quello che dici, caro Innominato, sarebbe bello se fosse vero.
    Ma non e' cosi'.

    Il fatto di giudicare noi stessi quando giudichiamo gli altri e' psicologia spicciola che non ti si addice. Lo fanno tutti i cult leader e le religioni del mondo per tenere a bada i discepoli, cosi', quest'ultimi non possono mai esprimere un'opinione negativa, altrimenti e' giudizio! -Mio Dio, che orrore, ha giudicato-deve proprio aver visto qualcosa di se' stesso...!-

    Secondo la tua logica, i prigionieri di Dacau, nel commentare negativamente l'atteggiamento poco socievole delle guardie naziste, avrebbero solamente osservato qualcosa di manchevole nella propria interiorita'?
    Non ti sembra una stronzata catastrofica?

    p.s. non hai ancora risposto a come si fa a capire la differenza tra i maestri veri e quelli falsi, reso ancora piu' difficile dal non poter 'giudicare'.....

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  93. I veri Maestri praticano in prima persona quello che insegnano, lo vivono.

    La semplicità e la chiarezza degli insegnamenti sono una caratteristica costante delle buone strade di conoscenza. Le cose complicate o rese complicate sono di pessimo auspicio. Ciò non significa che non ci verrà richiesto un certo impegno, ma generalmente un buon maestro saprà trovare il giusto gradiente di difficoltà per ogni singolo allievo che voglia veramente imparare da lui. Prendiamo tutto quello che possiamo capire e mettiamolo in pratica: se andrà bene ce ne accorgeremo.

    Quando una strada è buona gli insegnamenti sono comprensibili e verificabili. Chi ci chiede di credere in questo e di dubitare di quello è un falso maestro. Un vero Maestro ci chiederà di verificare i suoi insegnamenti mettendoli in pratica. E’ solo l’ osservazione, la constatazione semplice e pratica dei nostri progressi, della nostra crescita, del nostro cambiamento che potrà stabilire se abbiamo ricevuto un buon insegnamento da un buon Maestro.

    Ogni maestro che sia degno di tale appellativo si comporta con i propri allievi innanzitutto come un vero amico nel senso che il suo amore è disinteressato. Egli lavora per l’evoluzione, per il ripristino delle funzioni originarie e meno alterate della coscienza su qualunque piano (fisico-corporeo, energetico-mentale, energetico-spirituale).

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  94. A innominato
    Perche non te ne vai......in qualche monastero invece di blaterare cose trite e ritrite.

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  95. Innanzitutto delle scuse ad Anonimo Lombardo: scusa ma mi è così inconcepibile una posizione come la tua che la credevo una provocazione: Io appartenevo al Paoletti e lì non ho mai trovato posizioni così. Se non “lavoravi” prima o poi ti buttavano fuori, così usare una scuola di quarta via come club mi sembrava non possibile. O: K mi arrendo alla complessità della psicologia umana. (comunque l'idea del Koan è buona : cosa faccio qui ….)
    E' buffo, ma forse a frequentare le idee delle persone di questo blog, a confrontarsi , ma col cuore aperto, forse per qualche alchimia inizio a contenere anche altri punti di vista per me inconcepibili. ( dove li contengo ? Qualcuno in frigorifero, qualcuno sotto il tappeto, qualcuno nel cestino della spazzatura, ma lo svuoto raramente...)
    Così anche se sono assolutamente d'accordo con quello che scrive Innominato, poi non riesco a trovare Lui dove stia nelle sue idee. (si capisce ? ) Se no non importa, ci sono abituato.
    Rumi diceva che c'era l'oro falso perché esisteva il vero. Andrea (così uno a caso) che comunque non si può distinguere, anzi no, che se hai verificato l'oro vero allora è la prova che sia falso . Romano crede che i momenti di Vita reale che ha vissuto siano veri, ma frammisti a fantasie . Quando impari, quando vedi il limite, quando senti tenerezza e appartenenza(alla Giorgio Gaber...) sei vivo.
    Mi ritrovo molto più pigro che quando ero nella setta Paoletti. Quella carica emotiva che mi faceva fare supersforzi era drogata da quella certezza fanatica di essere in missione per conto di Dio (blues brothers). Il credere di avere una guida affidabile , un cammino sicuro, faticoso ma con una meta certa, ha fatto fare dei cambiamenti nella personalità: Ora trovo utile questo per riconoscere cosa è personalità. Un po' sono perso a riconoscere l'essenza. Avete presente quel pezzo di Frammenti dove riescono a separare l'essenza dalla personalità ? Tutte le idee di evoluzione per se stessi e per l'umanità rimaste nella personalità. Nell'essenza :”gradirei un po' di marmellata ..”
    Nell' ideologia della setta, la pigrizia era lo conseguenza di una visione errata, il non comprendere quanto lavoro andava fatto per trovare il punto di partenza , scevro da idee immaginarie per poter evolvere. Così il dedicarsi (l'innamorarsi della Via veniva chiamato), l'orientamento verso una possibile evoluzione era la corretta risposta ad una visione più ampia, grazie al lavoro di osservazione. Quello che setta o individuo confondono sempre è osservazione con controllo.
    Ora rimango pigro ,cercando di trovare il buon senso di cosa mi può muovere e stimolare. Una dimensione più rivolta al gioco. L'altro giorno ho visto quel cartone animato del Pinguino Ballerino. Ad un certo punto per vincere la paura di tuffarsi Ramon il pinguino argentino si dice :”devo ingannare me stesso” . Al che si dice guarda lassù: così si sbilancia e cade. Io ho riso moltissimo.

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  96. Caro Ignominiato, sei un vero romantico-accademico-ricercatore-spirituale-autorizzato-e-garantito.
    Grazie per la tiritera sul giudizio. Se mi mandi il tuo indiizzo ti rispedisco il pugnale che mi hai conficcato nella schiena. Nel mondo delle favole, il giudizio e’ impersonato dall’Uomo Nero, altro dei travestimenti del Satanasso... Ma non vorrei aggiungere altro a quello che e' stato gia’ aggiunto dal buon Andrea.

    Tanto per rimanere nell’ambito delle favole, Il 'maestro ordinario' e’ quello che a malapena vive la propria vita e per quanto riguarda gli altri, tira ad indovinare.
    Il 'vero maestro' e’ colui che ha gia’ vissuto la tua vita, e per cui e’ in grado di indicarti la strada giusta.
    Il 'vero-vero maestro', invece, l’ha vissuta talmente tante volte che puo’ anche insegnarti come si fa’.
    Il 'vero-vero-vero maestro', come se non bastasse, non ha soltanto vissuto la tua, ma anche quella di tanti altri, tanto che puo’ insegnare ad intere classi di alunni.
    Se si e’ fortunati, il ‘vero maestro x 3’ lo si puo’ trovare alla base dell’arcobaleno che sguazza nel suo paiolo di monete d’oro, proprio accanto alla sorgente dell’eterna giovinezza dove ha parcheggiato il suo unicorno.

    C’e’ anche quell’altra storia che il ‘vero-piu'-unico-che-raro-maestro’ pare abbia ottenuto la formula magica della verita’ assoluta da una strega (concubina dell’Uomo Nero) che la partori' quando viveva nel suo castello di saggezza arroccato sulle pendici dell’eternita’.

    Per quanto riguarda l'Uomo Nuovo, in questi tempi di crisi la tendenza e’ quella di non comprarsi l’Uomo Nuovo, di qualita’ comunque scadente perche’ ormai anche quello e’ “Made in China”. Per risparmiare e per eliminare ulteriori gas di scarico (provenienti dalla macinazione e dalla digestione spirituale), si puo’ rimettere in sesto in maniera ecologica l’Uomo Vecchio con qualche toppa e rammendo, seguendo l'antico consiglio: ”Uomo vecchio fa' buon brodo.” Altra alternativa a buon mercato e’ ‘l’imitazione-di-Uomo-Nuovo’ che si puo’ trovare nei mercati partenopei. L’uomo vecchio rattoppato sta tornando velocemente di moda, convalidando cio’ che si dice, che: “Meglio un Uomo Vecchio Rappezzato oggi, che un Uomo Nuovo di qualcun altro domani.”

    L’Oscemo.

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  97. Carissimo ed esimissimo collega Oscemo (di oscemi ce ne sono tanti), devo farti i complimenti per la bellissima storia.
    PERO' devo anche darti un benevolo scappellotto sulla testa pelata (per i tanti, troppi, grattacapi): parli di certe cose come se fossero assurde, come l'unicorno e il made in china.
    Tutti NOI (saggi seguaci-del-primo-maestro-che-capita-purche'-sia-nuovo) sappiamo che non e' cosi'.
    Come continuiamo ad asserire in vari blog e culti vari, gli Unicorni sono dappertutto, basta pagarli bene, ed appaiono in tutta la gamma di colori promessa dall'arcobaleno cinese.

    Siamo anche la prova stessa, con le nostre parole (vedi Romano, Innorante, ed altri da altri blog), che nonostante non abbiamo nessuna prova per dire quello diciamo, questo non ci ferma affatto! Anzi, ci da' forza. Il nostro Maestro(Vero o Immagginario) ci ha insegnato ad non ascoltare niente di quello che ci viene detto, a meno che non venga da Lui o dai suoi simili, inclusi noi stessi.
    Fatto questo, siamo salvi, abbiamo unicorni colorati al gusto di vaniglia, crediamo assholutamente nel diverso livello di coscienza tra gli uomini (Noi e gli Altri), sappiamo con assholuta certezza che gli sforzi (anche se non sappiamo quali) ci aiuteranno a diventare uomini migliori.
    Il senso comune non c'interessa, e' per gli uomini comuni, non noi.
    Il nostro motto (stranamente scritto su qualche vecchio monumento) e': CREDERE, OBBEDIRE, COMBATTER...no, CREDERE DI NUOVO.
    L'intelligenza non ci serve a nulla, possiamo capire tutto usando semplicemente le scritture sacre dei Veri Maestri. Ci bastano e avanzano!

    Spero, caro Oscemo, che tu non te la prenda per questa piccola tiratina d'orecchie, ma e' solo per il tuo bene e per spiegarti a cosa veramente serva il 'lavoro'....
    il tuo punto di vista e' troppo di parte, ti sforzi di voler usare la logica e l'umorismo quando invece si parla d cose serie e profonde. Tu credi dopo un paio di decenni di riflessioni di poter dire la TUA? E parli con Noi? Gli Assholutamente-Certi-di-Cose-di-Cui-E'-Impossibile-Essere-Certi-Senza-Mentire-Spudoratamente (ossia la ACCCEIECSMS)? (Lo so, dobbiamo lavorare sul nome...)
    Un caro abbraccio a te e a quei poveracci che hanno deciso di pensare con la propria testa e di sentire col proprio cuore....sono proprio curioso di vedere dove andate a finire!!!

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  98. Nel cammino evolutivo la qualità dell’Innocuità è il presupposto affinché il gruppo cui ciascuno appartiene funzioni a livelli più alti. “Innocuità” (da non nocere, non nuocere) non è da intendersi nel senso di “non fare il male” ma in senso assertivo: promuovere e sostenere lo sviluppo delle creature in tutti i regni di natura, i quali sono parti del grande Essere in cui abbiamo la nostra esistenza e che evolve con noi. L’innocuità diventa “ovvia” quando l’uomo comprende che la propria evoluzione è collegata a quella delle altre “parti” e, principalmente, a quella degli altri esseri umani.
    In tale più ampia visione, scompaiono, perché sentite disarmoniche e meschine, la mal-dicenza, l’ironia (da eironéia, finzione), il cinismo (da kyunismos, imitazione del cane ) e il sarcasmo (da sarkasmos, lacerazione di carni). Ci sentiamo sempre più a disagio a praticarli, poiché avvertiamo che, facendone uso, derubiamo gli altri di ciò che è più caro all’essere umano: la dignità e il rispetto. Ci rendiamo anche conto che, dal disprezzo per l’altro, sotteso a tali atteggiamenti, deriviamo un malsano “vantaggio”: umiliando l’altro è come se, implicitamente, innalzassimo noi stessi. Criticando in qualche modo comportamenti e modi di fare è come se affermassimo: “Posso dire la tal cosa di Tizio perché io, invece, sono immune da tale difetto (o mancanza, o colpa …)”.
    Quando alla nostra consapevolezza si esplicita la poco nobile motivazione di tale comportamento, ci accorgiamo che, ora, ogni forma di derisione o abbassamento dell’altro provoca in noi fastidio e imbarazzo. Diventano più stabili dentro di noi le qualità dell’Empatia e del Per-dono (doppio dono, a sé e all’altro); ci si rivolgerà all’anima del fratello che sbaglia e non alla personalità, che spesso si risente. Ogni appunto sarà fatto con sincerità, amorevolezza e senso di giustizia, non con l’intento di riprenderlo altezzosamente ma di far emergere maieuticamente nella sua anima la volontà di auto-educarsi.
    Perseguendo l’Innocuità, diventeremo esigenti anche con i nostri quotidiani pensieri e sentimenti affinché essi producano azioni luminose e “belle”.
    I nostri atti risponderanno al Bene e al Bello intorno a noi, vi si specchieranno e genereranno nuova bellezza. Potremo, in tal modo, collaborare, con le nostre piccole azioni-opere d’arte, alla più grande Opera d’arte in cui viviamo, creazione di un Artista sconosciuto.

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  99. Seriamente...in difesa dell'ironia.

    La risata e' l'arma dei poveri. Caro Innocultato (da 'Inno'-non so- e 'Cultato' -me lo hanno messo nel culto!-) i potenti odiano l'ironia perche' espone le loro debolezze. Ovviamente non sei romano (non il veronese) altrimenti lo sapresti, che l'unica arma dei popoli oppressi, alle volte, e' proprio l'ironia.
    Una delle prove piu' lampanti, per me, che la fof fosse marcia, e' stato l'esercizio del ridere (e sorridere). La mancanza di umorismo e', sempre per me, mancanza d'intelligenza.
    Non a caso tutte le imprese piu' disgustose nella storia dell'umanita' sono intraprese da persone e idee comletamente prive di senso dell'umorismo. Dalle crociate ai nazisti, dal maccartismo al comunismo, la totale mancanza di compassione e ironia accomuna queste 'gloriose' imprese umane.
    Per cui, ora, sia cinico che scettico, sto molto attento alla mancanza di questa qualita'.
    Esiste forse un culto od una religione dove le persone ridono di se' stesse?
    Preso come sei dall'innocuita' e dal diventare te stesso un'opera d'arte, ti prendi terribilmente sul serio, il risultato e'....te stesso.


    Le menzogne mi danno ancora piu' fastidio caro Annonimato (da ammazza-che-noia), quando parli di cose assurde come fossero vere, non solo non sei 'innocuo', ma sembri un pazzo visionario. Hai detto (e mi da' fastidio anche il solo copiarlo qui):
    "Ogni maestro che sia degno di tale appellativo si comporta con i propri allievi innanzitutto come un vero amico nel senso che il suo amore è disinteressato. Egli lavora per l’evoluzione, per il ripristino delle funzioni originarie e meno alterate della coscienza su qualunque piano (fisico-corporeo, energetico-mentale, energetico-spirituale)."
    Ovviamente o hai una prova di questo oppure come dicono in america "you are talking out of your ass". Se sai per certo che quello che dici e' vero, diccelo, altrimenti continua pure in questa patetica illusione in cui credi di sapere di cosa stai parlando.....ci dai molti spunti per ridere!

    p.s...Cinismo (da "cane" kuon in greco, soprannome di Diogene)
    Generalmente, chi condivide questo punto di vista sostiene che man mano che l'era dell'Informazione progredisce, le ripetute manifestazioni di malcostume da parte dei politici, aziende e religioni organizzate giustifichino il cinismo strisciante e diffuso (oltre allo scetticismo)

    Sarcasmus, (che a sua volta deriva dal greco antico sarkasmos, da sarkazein - mordersi le labbra per la rabbia-)
    È possibile essere ironici senza essere sarcastici, e viceversa: dipende da quale valore si attribuisce alle parole usate.
    Il sarcasmo è anche confuso con il cinismo: mentre il secondo è caratterizzato da una visione nichilistica della vita e delle persone, il sarcasmo può avere connotazione positi

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  100. E' evidente che non hai capito un bel "cock" di quello che ho scritto.

    Il vostro problema è che vi fate sedurre dal mal vezzo di negare. Io ho solo provato ad alzare una manina e suggerire........ Ma è d’uopo che nella bolgia dell’assemblea osannante, la voce discorde rappresenti spesso un disturbo.

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  101. Ho un suggerimento su cosa ci puoi fare con la manina....

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  102. Rispettiamo netiquette per favore.

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  103. Era solo un suggerimento.....
    che, rispettosamente continuo a consigliare!

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  104. Per ora sono troppo sbronzo di parole difficili per poter dire cio' che vorrei dire semplicemente.
    Solo una domanda: Il Grande Essere non e' per caso quello che aspettava Linus nel campo di zucche la notte di halloween?
    Mah, personalmente preferisco la ricerca del 'Perdio' (doppio dio, uno per te e uno per tua sorella).
    Ora vi saluto e vado a farmi una 'tecca-tecca' (bistecca, una per me e una per la mia anima che ha sempre fame)

    Rispettosamente (ri=due volte, s=il sibilo della serpe petto=torace/respiro, sa=conosce, mente=inganna, ovvero chi pensa di sapere sssss'inganna due volte, o giu' di li')

    L'Oscemo

    P.s. Ignominiato: Cosa vendi?

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  105. Ue', ma cus'e'la Bolgia Osannante?

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  106. Io volevo sapere, aldila' delle polemiche, dove si possono trovare gli Uomini Nuovi?

    Anonimo Kantiano

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  107. Che non gli sembra facile ridere di se, ma è anche meno divertente prendersi sul serio…
    Ancora una volta “l’Innominato” ha rivoltato l’innominabile:
    darsi ad un maestro…
    E pensavo di non aver ancora capito cosa ci sia da capire, in un primo momento mi era sembrato di aver capito ma poi ho capito che non avevo capito niente, anche se temo di aver capito qualcosa dove spero di sbagliarmi…
    Tu, Innominato, mi potresti illuminare su come fare il “salto evolutivo”? in modo semplice, senza chiedere un mutuo…dove un altro si assume il compito di un mio possesso, ed “io” con i miei sforzi a rate, conseguirò il possesso se scampo, perché il tempo è contato…
    Altrimenti mi accontento di (conseguire una sorta di "illuminazione della personalità", un fenomeno ottenuto attraverso pratiche specifiche dove è possibile smettere di provare rabbia, paura, disagi.. ed ottenere salute fisica di un certo grado.. e senza doversi realmente "risvegliare".)
    Aggiungerei tante altre cosine raggiunte senza Dovermi realmente “risvegliare,
    Sentire il dover avere un maestro…, per sempre?
    Caro uomo innominato i nostri atti non possono rispondere al Bene e al Bello intorno a noi, come Tu dici, ameno che non voglia far passare per buono quello che ti hanno detto, quello che hai letto, studiato, fatto Tuo.
    Se Ti sembra di essere stato frainteso, probabilmente è vero,
    però si potrebbe controllare…
    In soldoni, ad un certo punto, il “risveglio” e la “spiritualità”, mi era sembrata come un “pio colpo di pistola”, mentre le mie piccole azioni delle opere d’arte.

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  108. Ora hai offerto un ottimo esempio di squallore... capita spesso quando gli argomenti difettano....

    Volendo aggiungere un’ultima e brevissima annotazione a quanto ho letto nel prosieguo della discussione, solo per beneficiare il mio piglio scrupoloso, vorrei domandarvi se avete inteso istituire “L’angolo della sapienza”, il cui accesso fosse consentito esclusivamente ai “Sapienti”, ovverosia a coloro che “sanno”, precludendone l’ingresso a chi “non sa”? Nell’eventualità avreste potuto affiggere un cartello che rendesse esplicita tale riservatezza, avrei evitato di lordare con la mota della disputa e del confronto, intrinseci al mio interpellare, il vostro candido maniero.

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  109. Nel Gulag...

    Entra, nel campo dei lavoratori, una figura bellissima e fiera. Chiamiamolo Brancaleone, ha un cavallo bianco, magari non pulitissimo, ma pur sempre un cavallo.
    Avendo ottenuto l'attenzione dei prigionieri (che almeno si riposano), comincia: "Cari Compagni, so che siete qui per mantenere alti i valori del Comunismo (tutti condannati a 15 di lavori forzati senza processo), so anche che amate il nostro Vero Leader (a questo punto, alcuni dei lavoratori cominciano a vomitare e tirare sterco al buon Brancaleone)! Ma cosa fate? E' forse una dimostrazione d'affetto(si riferisce allo sterco che inizia a sporcargli il mantello bianco)?
    Sono qui per parlare del bene piu' grande dell'uomo, La Fede nello Stato e nel suo Vero Leader!"
    I lavoratori stanchi di tirare sterco guardano increduli l'uomo a cavallo.
    "Lo Stato, quello Vero, e so quello di cui parlo, tratta i suoi sudditi con giustizia e carita'".
    I prigionieri a questo punto hanno smesso di ascoltare, pensano ai fatti loro e si spulciano. "Siete stati messi qui, solo per una breve rieducazione (15 anni). Sono contento di vedervi in salute e felici (sono magrissimi e tristissimi), il sistema funziona se lo usate, e voi ovviamente lo state usando. E' bello vedervi innocui e gentili."
    Alcuni prigionieri cercano di tirare le loro pulci a Brancaleone che pero' non si accorge di nulla ed e' come circondato da un alone protettivo.
    "Spero che vi renderete conto che il vezzo di negare la bellezza della vostra situazione v'impedisce di vivere pienamente il sogno del nostro stato!"
    Un prigioniero, intanto, fa la pipi' su una delle zampe del cavallo.
    Brancaleone se ne accorge, alla fine, e si arrabbia," Basta, non mi meritate, io ero venuto, Umilmente tra voi con un messaggio Nuovo. E' questa accoglienza degna per qualcuno del mio rango?
    Compagni, pensate di sapere qualcosa, ma vi sbagliate, e per questo che siete qui...guardate me, io non so nulla, eppure sono libero, su di un cavallo bianco, e voi siete qui! Perche' non mi ascoltate?"
    Una pioggia di fango si avventa contro il cavaliere che, deluso, se ne va.
    Il suo mantello che vola al galoppo, sara' una memoria meravigliosa per i prigionieri per gli anni a venire....

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  110. Vedo che la musica non cambia, i suonatori si ma la sinfonia è sempre uguale… monocorde. Ciò che contesto non è tanto il diritto di ciascuno di creare e credere a ciò che più gli fa comodo, ma questo sentire, se espresso in un pubblico blog, qual è DFF..... può indurre nei lettori il desiderio di aprire un contraddittorio… perché no? In fin dei conti se alcuni di voi pubblicizzano con tanto clamore ed enfasi questa strana teologia pseudo-advaita (no gurus,no insegnamenti., no tecniche...) lo fanno col desiderio che qualcuno vada a leggere… sbaglio? Voi nuovi teologi non siete portati per il confronto o il dialogo, voi, berlusconianamente, preferite pontificare e guai se qualcuno dovesse sollevare il ditino per dire "ma di che cavolo di lavoro su di se' state cinciando?".

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  111. "Anonimi con nome e Innominati
    provero’ a rispondere in poesia
    per accontentare tutti i manierati
    perche’ il messaggio trovi la sua via.

    “Lasciate ogni speranza”
    d’esser presi seriamente
    “o voi che entrate” qui
    dove si svincola la mente.

    Se e’ sol velleita’ di parlare,
    questa e’ “La Libera Strada”
    se l’intenzione e’ istruire o spiegare
    questa non e’ la giusta contrada.

    Con il frac e i guanti bianchi
    volete fare i professori
    qui vuoti sono i banchi,
    ma i fischi son sonori.

    Armati di teorie e buone idee,
    ma senza prove e sodi fatti
    potete smuover le maree
    ma non questi quattro matti.

    Dire in cosa credete voi
    la cosa gia’ non interessa,
    volerci far credere anche noi
    il desio di picchiare crea una ressa.

    Se vendete al manicomio la pazzia
    i degenti vi mostreranno il dito
    “Qui siam pieni, la vostra e’ una follia!
    Vendetela pure, ma non in questo sito.”

    Di balle svuotammo i fardelli
    per ritrovarci in questa piazza,
    per cui prendervi per i fondelli
    ci ispira e ci sollazza.

    Allora state ben attenti,
    ma non abbiate paura,
    per il parlare d’aria
    solo smettere e’ la cura.

    Per me solo posso parlare
    per nessun altro io posso dire
    mi sono espresso con il plurale
    ‘che’ sono i farmaci a interloquire.

    E ora qui concludo
    la quartina viene meno
    non credete a una parola
    di quel che dice Oscemo."

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  112. Che dire dell’accorato intervento di O'Scemo? E’ scritto con passione, quasi un j’accuse rivolto a chi ha avuto l’arditezza di scuotere energicamente l’albero della Vita, facendogli precipitare addosso non solo i solluccherosi e concupiscenti frutti maturi, ma anche quelli marci.

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  113. Grazie della poesia, Oscemo, grandiosa.
    A domani, Lisa

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  114. Il problema caro Innominato, non e' la mancata voglia di confronto, ma la mancanza di idee personali od originali nei tuoi commenti.
    Non la prendere come una critica personale; tanti nel presunto 'lavoro' o meno, hanno la tendenza a dire le stesse cose, cambiando forse qualche parola, ma il succo e' lo stesso: c'e' qualcosa da cambiare ed un insegnamento da seguire.
    Perche' il dialogo continui, serve qualcosa di piu' sincero (nel senso di vissuto personalmente). Se hai qualcosa di tuo che veramente vuoi esprimere, non credo che verrai preso in giro, ma se non ti metti in discussione per primo, difficilmente avrai una risposta che ti soddisfi.
    Perche' non investigare questa idea dell'uomo nuovo, di cui parli, da un punto di vista pratico?
    Tutti qui conoscono la teoria del 'lavoro', vantaggi e svantaggi, profondamente.
    Se hai qualcosa di nuovo da dire, sei il benvenuto; anche se il trattamento sembra un po' rude, puo' servire per vedere di che pasta sei fatto e se veramente hai qualcosa da dire, oppure se ripeti a pappagallo cose imparate da libri o da altre persone.
    Ho delle domande per te, se non ti dispiace:
    Hai forse un maestro da cui hai imparato certe cose?
    Parli per tua esperienza personale?
    Cosa ti piacerebbe che venisse fuori da questo scambio?

    Anonimo Kantiano

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  115. oooooo che bellino stò blogghe .. ma in sostanza o in soldoni come preferite, di che si parla? danghiu.

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  116. LA Bolgia Osannante:

    Se lo leggi magari ci arrivi da solo/a.

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  117. Eminentissimo ed insignissimo Andrea,
    parli bene tu, cosi’ nascosto dietro al tuo sarcastico pseudonimo.
    Tu che vuoi sempre avere prove e parli di pratica, ti sei forse scordato la legge antichissima dello specchio?
    Se guardi l’amico, sei tu.
    Se guardi la mamma, sei tu.
    Se guardi il gatto, sei tu.
    Se guardi il tramonto, sei tu.
    Se guardi il maestro, sei sempre tu (per questo ce ne sono tanti in giro: e’ per vederci come tali).
    Io purtroppo mi fisso sempre sul primo stronzo che passa e purtroppo... va be’, comunque e’ inutile che sbatti la testa contro il muro, perche’ il muro sei sempre tu e non stai facendo altro che autopunirti.

    Mio nonno, sebbene fosse rimbambito, era antichissimo, per cui tutti lo stavano ad ascoltare, e la sua parola era legge.
    Una volta mi disse, e questo io l’ho verificato, che quando all’alba dei tempi hanno cominciato ad assumere i primi esemplari di essere umano, in molti si presentarono all’ufficio collocamento per la civilizzazione.
    Quando venne assegnata la parte dell’uomo delle caverne, vennero selezionati i primi modelli di trogloditi. I due prescelti non erano per niente contenti:
    “Oh no! Abbiamo appena comprato il Laptop e la vasca idromassaggio.”
    “Siamo desolati” disse l’impiegata,” niente computer e niente igiene personale, ma consolatevi col fatto che rappresenterete la piu’ alta espressione dell’essere umano, certo non esteriormente eh, ma... dentro. Per cui quando viene un temporale, non dite – ‘Ehi Zork hai notato che questo era proprio vicino, il tuono e’ arrivato dopo solo 2.8 secondi!’ - ma piuttosto – ‘Uh, Zork, Bum, Dio, aaaaah!’ - e poi con la merda che vi siete fatti addosso, andate a ridecorare la vostra caverna.”
    “Non so se accettare,” rispose uno dei due malcapitati, “niente internet, niente acqua calda... e le donne?”
    “Non preoccupatevi,” replico’ l’impiegata,”avrete nove vite garantite, e vedrete che farete carriera. Vedrete che con future religioni, filosofie, reincarnazioni, viaggi nel tempo, evoluzione e compagnia bella questo lavoretto durera’ poco, e il tempo, anche perche’non sapete ancora cosa sia, volera’ in un baleno. Pare che ci sia anche un sistema, il quarto, del tutto nuovo, ma e’ antichissimo eh!!”

    Scordi anche che nella Bibbia, la piu’ grande raccolta di favole di tutti i tempi, Dio ha creato la scimmia a sua immagine e somiglianza. L’ignaro primate si e’ evoluto nell’uomo, scordandosi di chi e’ figlio.

    Quando dici che quando io credo in qualcosa, cio’ lo rende vero,
    non ti sei chiesto, piuttosto, che cio’ potrebbe essere vero perche’ io ci credo?

    Prima di mangiare giudizio e cacare sentenze guardati allo specchio,
    perche’ sei sempre tu.

    Umida-mente,
    L’Oscemo

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  118. Scusatemi davvero, ma proprio non riesco a trattenere un singulto, un moto di stizza e vergogna che mi fanno esclamare "Ma quante stronzaggini vi raccontate pur di preservare candide e ben in piega le vesti egoistiche del vostro mondo di plastica malata".

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  119. Bolgia Osannante:

    Hai detto o'Innominato (chi ti noma peste lo colga):
    "I nostri atti risponderanno al Bene e al Bello intorno a noi, vi si specchieranno e genereranno nuova bellezza."

    E' questo un esempio della bellezza che generi?

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  120. Penso che ci siano persone (tra cui mi pare anche tu, Innominato) cui piace tanto insegnare agli altri, dire frasi meravigliose che parlano di ideali irraggiungibili, e dirle in un modo tale che sembra che per loro siano ormai pratica quotidiana, dalla quale “ormai” non si scostano più. Si rivolgono agli “altri” (come li chiamano loro) come se si trattasse di meschini e inetti che sanno solo esprimere negatività. Forse, così si sentono ancora più grandi.
    E poi, all’improvviso, se ne escono con una rabbia repressa e profonda con il chiaro intento di ferirli questi “altri”, visto che con le parole roboanti non sono riusciti a far breccia.
    Insomma, il tipico esempio del “predicare bene e razzolare male” che accomuna tanti cosiddetti maestri (veri, veri veri, veri veri veri .... e così via).
    Ma imparare a vivere degnamente è tutta un’altra storia. E se è un sincero desiderio, non c’è bisogno di insegnare agli altri, è già difficile imparare per sè; poi, caso mai, sono le azioni che parlano, non le parole.

    Sotto le finestre di casa mia sosta spesso un uomo che si chiama Francesco e che tutti chiamano “il matto”; porta una croce al collo e guarda sempre in basso. Urla frasi sconnesse, ripetenendole come in un disco e poi si rivolge agli altri (astanti o passanti), e li interroga o li attacca. Nessuno osa discutere con lui, gli danno tutti ragione e gli sorridono; temono le sue reazioni e sanno di non poter cavare un ragno dal buco.
    Non so bene cosa c’entri questa cosa con la prima parte del post; ma per qualche motivo, stamattina quando l’ho sentito arrivare, mi ha fatto venire in mente i maestri ...

    Un abbraccio a tutti in questo nuovo primo giorno di primavera! Lisa

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  121. Straordinario e singolarissimo (per fortuna) Andrea,
    questa tua, breve sono sicuro, assenza mi ricorda tanto un mio amico, che cosi’ veniva definito dai suoi compagni di scuola:
    “A. e’ molto meglio quando non c’e’”.
    Propio come ‘l’inorgoglito’, si quello li... ’l’inoffensivo’... come si chiama... ‘l’inaudito’, no dai ‘l’inopportuno’... beh, vabbe’ insomma hai capito. Quando e’ rimasto silente e vergognosamente a chiappe scoperte, non sapendo e non potendo rispondere a delle semplici domande dirette, aveva assunto addirittura anche un che di misterioso e di affascinante anche se c’e’ voluto un bel po’ perche’ si dissipassse l’olezzo delle sue eleganti scoreggie indottrinanti che hanno rivelato il tipo di pasta di cui e’ fatto.
    Anche lui era decisamente meglio quando non c’era.
    Poi invece dalla fiera dell’est e’ riapparso il suo ditino, attaccato alla sua manina, attaccato al suo ‘cock’, attaccato all’albero della vita, attaccato al grande essere, in modo cosi’, come direbbe la Bolgia Osannannte, ”noioso e prevedibile”.
    Anche se sei meglio quando non ci sei, Andrea, almeno sei divertente (sempre quando non ci sei).

    Lo sceno
    L'Oscemo

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  122. Vorrei rifarmi ad un post di “Andrea sotto mentite spoglie”, del 4 marzo, dove forse è nato lo spunto per l’Innominato di dichiararsi, ne più e ne meno di come la pensa senza, credo, propriamente intendere di venire ad insegnare. Ma quando qui l’argomento prende una certa piega, ecco che allora se ne parla, se ne può sparlare finalmente di ciò che normalmente non si nomina…

    Vedere l’esistenza come un difficile problema, porta l’uno alla ricerca di una soluzione. Mancando poi totalmente una idea del giusto, è facile credere in cervellotici intrighi complicanti, risolutivi ma non privi di eccezioni, dove non mancano le chiavi e la possibilità di comprensione, se baciati dalla fortuna…( il miracoloso)
    Oggi ancora come ieri e anche per domani c’è chi crede (per fortuna?) e c’è pure chi non crede (meno male?).
    Certo risulta facile risolvere il problema e credere a un “lavoro” che porti ad un risultato, quasi certo, basta attenersi alle regole e poi ancora meglio se ne basta solo uno di credo, per non fare confusione…( e presto si diventa maestri)

    Mentre non credere in niente, comporterebbe che si sappia di tutto, ma può essere del tutto sufficiente non sapere proprio niente, anche questo forse è uno stato privo di dubbi…

    Intanto succede che chi non crede in niente, all’occorrenza, ha una quantità di idee mentre chi crede, ne ha solo una, senza realmente il bisogno di farla sua, ma Lui, il credente,(lo sappiamo bene) è molto fortunato, e l’opportunità di donare anche un briciolo di speranza per risolvere l’enigma della vita altrui, non può perderlo.. non lo fa apposta..

    Si diceva che in un primo tempo “-non si doveva dire nulla di quello che si apprendeva sulla Verità ” ma solo dopo “un certo tempo” forse era possibile aprire bocca senza farsi ridere dietro…
    Quel tempo esiste solo per chi si fa pagare, a noi rimane, a me rimane la possibilità di farci una risata, se lo credo.
    Si lo so!
    Un ps. Per Andrea, manda un saluto all’Oscemo che sembra stia dando di matto a non sentirti…credo basti un ciao firmato.

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  123. Si dice che quello che tutti cercano e' il significato della vita.
    Io non credo che sia quello che tutti cercano.
    Penso che quello che cerchiamo e' l'esperienza di essere vivi.....
    cosi' da poter sentire l'estasi di essere vivi.

    Joseph Cambell.

    L'ultima liberta'umana e' la liberta' di scegliere il proprio atteggiamento di fronte a qualsiasi circostanza.

    Victor Frankl (sopravvissuto ad Aushwitz)

    Non mangiare qualcosa che non riesci a sollevare.
    Miss Piggy (dal cartoncino d'auguri per il mio compleanno)

    Sto imparando a considerare salute e malattia, debolezza e forza, ed anche vita e morte fianco a fianco- due facce della stessa medaglia. Infatti e' l'accettazione della morte che, finalmente, ha fatto si' che io abbia accettato la vita.
    Sto imparando che non e' mai uno o l'altro, ma entrambi, ed anche di piu'. Non vita o morte, ma vita e morte, salute e malattia, bene e male.
    Entrambi e qualcosa in piu'. Sto imparando ad amare la condizione umana, dire un si' pieno a tutto, scegliendo di lavorarci, cosi' com'e', ogni giorno.

    Elisabeth Lesser

    Queste idee (che non capisco) racchiudono molto di quello che mi piace al momento.

    Mi piace questo sito perche' si puo' parlare liberamente; c'e'una condizione pero', sottintesa: che si sia disposti ad esporre la parte di se' che normalmente e' nascosta. Mostrare quello che si e' senza pretese. E' piu' brutale di altri posti per questo motivo, ma dopo aver mentito a se' stessi per lungo tempo (non tutti, forse), questa e' un'oasi, dove anche le voci piu' stupide (Io ed il grandissimo Oscemo)si possono far sentire.

    L'innominato e' stato attaccato da robuste dosi d'ironia; tra le righe, altri messaggi, meno ovvi, erano dedicati solo a lui, mi dispiace che gli siano sfuggiti.

    Si' Sauro, il povero Oscemo si sente abbandonato... gli rispondero' tra breve.
    Ciao a tutti

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  124. ........... Io, invece, per quel che mi riguarda, e pare proprio che ciò mi riguardi direttamente, vi lascio senza troppi indugi e scossoni alle vostre deduzioni, convinzioni e supposizioni, avendo avuto, ancora una volta, la riprova che le parole non sono veicolo d’informazione, bensì scaturigine dell’interpretazione, che, in questo caso, lascio tutta a voi senza neppure curarmi di fornire alcuna delucidazione o contestazione o replica. Saluntandovi Affettuosamente V.D.

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  125. qualche notizia fresca sui centri in Italia ? quanti attualmente aperti, numero membri e se il bobby viaggia ancora nel paese dei mandolini

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  126. Innominato,
    te ne vai dunque senza rivelarti.... da quel tuo primo post, questa mattina, spinto da curiosità, ho copiato una frase e l'ho inserita come testo di ricerca in Google. Così ho trovato il documento originale da cui il testo del tuo commento era stato estrapolato. Il sito in cui si trova è
    http://www.coscienzasalute.it/
    Non c'era nulla di male a presentare il tuo gruppo (sto supponendo che tu faccia parte di quel gruppo) ai lettori di questo blog. È un pubblico adulto. Invece ti sottrai. Non sarà il tuo caso, ma quando si è in una setta e non si ha successo nell'arruolare qualcuno, si conclude che quella persona "non è pronta", o non è capace di intendere la "Verità" perchè mancante del mistico dono divino. Questa conclusione rafforzerà il senso di essere diversi e prescelti, e ci aiuterà a mettere da parte, non sufficentemente indagati, i punti di vista degli altri.

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  127. Bravo Sherlock-Postilla, hai confermato i sospetti che avevo, tutto suonava troppo familiare. D'altra parte anche noi eravamo in un gruppo di Uomini/Donne Veri!
    Hanno tutti lo stesso odore.

    Ho dato un'occhiata al sito e devo dire che mi sento gia' un Uovo Diverso, sono pronto ad uscire dal mio guscio e ad abbracciare i nuovi fratelli.....(conati di vomito dalla platea).

    Ho scoperto finalmente come si comporta l'Uomo Nuovo/vero:
    arriva, dice una marea di cazzate (mascherate per sembrare intelligenti), non risponde alle domande che potrebbero rivelare la deficienza del pensiero, e se ne va in/Compreso.
    Che peccato...chi ci fara' ridere ora?
    Non vedi che senza di te siamo persi nel cercare di mantenere le nostre vite sotto-plastica egoistica?

    Suggerisco, come alternativa alle parole, lo scambio delle banane, metodo di grande successo nella foresta amazzonica, dove gli Uomini Falsi vivono felici.....

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  128. Spero solo che il buon Romano non ci venga portato via da questo vento malaugurato. Romano e' ancora innocente e non sa distinguere tra le cazzate dette a buon fine e le altre. Magari ci finisce nella demenza/salute....
    Romano Nun ce lascia'!

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  129. erano un po' di mesi che non buttavo un occhio
    a questo sito e la cosa drammatica e' che e' chiaro che in questi mesi per voi non e' cambiato proprio nulla, gli stessi nomi, stessi pseudonimi, le stesse cazzate, la stessa tristezza, autocommiserazione. non e' che niente niente dovreste aprire gli occhi e sputarvici dentro a vicenda? non mi fate neanche piu' pena
    ci rivediamo fra un po' di mesi ma ho il sospetto
    che vi trovero' ancora ad annaspare con la merda fino al collo. allora io mi domando: non sarebbe
    stato meglio per voi zappare la terra anziche vivacchiare in una scuola conscia con un maestro
    conscio (fa rima con froscio) ??????????????????

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  130. uomini/donne vere nella fof????? ma mi faccia il piacere.

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  131. Se vuole sior, per renderle la lettura piu' piacevole potremmo cambiar gli pseudonimi....
    ma Lei chi e', El Tonto o El Genio?

    p.s. non e' autocommiserazione, e' pura commiserazione.... per quelli come Te!

    psps nella fof c'erano Uomini Veri Donne Vere Frosci Veri, e Coglioni Veri come te....
    A.K.A.

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  132. Avevo parlato troppo presto...sembrava bella la vita oggi!(lo so lo e' ancora!)
    Come si dice da qualche parte: morto un clown se ne fa subito sotto un'altro...

    E' bello vedere, Caro Anonimo, che tu invece sei cambiato molto! Qual'e' il tuo segreto? Hai una dieta speciale? Il tuo maestro ha dei trucchi per renderti cosi' illuminato e compassionevole?
    E' proprio un onore sapere che ogni tanto vieni a dare un'occhiata e hai consigli cosi' utili da elargire.
    Che la tua caratteristica principale sia la Generosita'?

    Suggerimento per gli anonimi subnormali:
    perche' ambire al risveglio quando si potrebbe ambire all'essere normali?

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  133. Suggerimento: io penso che l'Anonimo sia uno studente/studentessa che non riesce a resistere alla tentazione di venire qui a leggere, e a volte anche a scrivere ... Eppure hanno un esercizio...
    Va beh, benvenuto/a anche a te. Cerca solo di limitare gli insulti, se ci riesci.
    Pratica, pratica la consapevolezza.

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  134. Contadino, chiedi notizie dei centri italiani. Credo che nessuno abbia notizie da dare. Gli studenti non leggono il blog nè vi scrivono. Nonostante il fatto che la porta sia aperta e che la logica vorrebbe che difendessero la propria organizzazione da tanti attacchi, essi preferiscono seguire le istruzioni del loro leader. Fanno finta di niente. Questo silenzio parla da sè.
    Io non li giudico, ho fatto parte di loro per quasi due decenni conformandomi a questi comportamenti. Lo so che non c'è niente da fare. Lo so che cosa hanno nella testa. Anche se forse, se si fossero sapute prima le cose che son venute fuori grazie ai blog in questi ultimi due anni, avrei lasciato la mela marcia molto prima.

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  135. Oscemo!!!!! ci 6 o ci fai?? Ma allora essere antichi è o non è un privilegio.

    Con scemenza e lithium. A.

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  136. che tristezza ...................
    che amarezza ....................
    che noia ........................
    che disperazione ................
    che inconsapevolezza ............
    che occasione sprecata ..........
    che mancanza di ragione .........
    che mancanza di tatto ...........
    che mancanza di educazione ......
    meno male che non mi trovo al posto vostro
    sarei seriamente preoccupato !!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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  137. cara gabriella
    proprio tu che hai passato 20 anni nella scuola prima di renderti conto che forse non era proprio la cosa migliore mi vieni a parlare di consapevolezza?
    hai una bella faccia tosta, ma la vergogna non la conosci proprio?
    pratica, pratica la riflessione

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  138. ....Infatti sono felice di dare i miei soldi ad un vecchio pervertito...e voi no!
    ...Mi siedo due volte a settimana in una stanzetta con mongoloidi come me che ripetono a pappagallo le frasi senza senso del suddetto vecchio idiota...e voi no!
    ....Io mi sto svegliando con la sequenza e voi no!
    ...Io sono fighissimo e voi no!
    ....Io sono intelligente e voi no!
    ...CHE BELLO ESSERE ME!

    Anonimo felice di essere anonimo, senza rancore o rabbia (che io trasformo e voi no), elargendo bellezza e saggezza a piu' non posso.....

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  139. Anonimo, butta il fiasco che te fa male!

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  140. Io, ingenuamente e semplicemente, vi domando se siete certi di star bene o piuttosto di non essere incorsi in un loop senza via d’uscita dal sentore pseudo spiritualistico? Quel che scrivete mi sembra un delirante vaniloquio, fra l’altro anche alquanto confuso.

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  141. Ma non te n'eri andato?
    Che fai c'illudi?

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  142. Agli anonimi sapienti, che mi sembra che anche loro, come a me, gli sia sfuggito il grave dramma del “parlare da soli” = darsi sempre ragione.
    Tanti anni a criticarSi crudelmente…( hoi, fino a dove mi posso comprendere). Ma quando un qualsiasi “Chi ?” sembra alludere ch’io possa esser stupido, con tutto quello che mi son detto, studiato, inculcato, non lo posso accettare!!
    E allora giù, giù che gli do di polpastrello sulla tastiera, gli dico in faccia (?) tutto quello che penso di Loro.
    Caro Anonimo, ho sudato le sette camicie per stare a sentirti eppure non sono venuto a cercarti, perché Tu dopo mesi vieni ancora a controllare?
    Vieni a vedere se sono degni della tua altezza “spirituale”?
    Mi spiace ma credo che Sei di quelli che messi “vis-a-vis” con un fatto reale tipo “mi scappa da ridere” reagisci con: -…oddio come mai? Sono nei respingenti !?, non sto facendo un cavolo di sforzo…(è li che sta il bello).
    E quindi abituato al Tuo baccano non puoi sentire…
    Addio.

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  143. Trovo l'accusa (forse perche' ne sono colpevole anch'io) di essere stati a lungo nella scuola come motivo di poca consapevolezza, assurda.
    Come dire che essendo passato molto tempo, tanto vale rimanere dentro?
    Se ci si accorge di essere in una gabbia di matti, importa forse quanto tempo si sia stati dentro?
    Una volta rinsaviti si esce e basta.
    Che sia un giorno o vent'anni, non cambia nulla.
    Purche' si abbia il coraggio di affrontare se' stessi, tutto e' possibile.
    L'appartenenza a gruppi o sette, non significa affatto che questo accada, anzi e' proprio il contrario.
    Come dire che se si e' stati alcolizzati per vent'anni e' troppo tardi per smettere di bere....c'e' sempre tempo per smettere.

    Come diceva un vecchio samurai:" Non mi fido di una persona che non abbia mai sbagliato."

    Chi e' stato in un culto ed ha il coraggio di ammetterlo (a se' stesso), ha guadagnato piu'(tutto, intelligenza, dignita', integrita') di che decide di rimanere dentro, anche fosse per mille anni.....

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  144. Scusa Romano,
    mi sono fatto prendere da diatribe inutili e non ho letto attentamente il tuo ultimo commento pensando che blaterassi come al solito (anche perche' dicevi di essere totalmente d'accordo coll'Innoinutile e li' ho smesso di leggerti!).

    Invece inizi a dire cose sensate (per me, il che vuol dire che forse stai perdendo la ragione).
    Parli della pigrizia secondo Paoletti e sette varie; per me ce n'e' solo una di pigrizia, e ne siamo stati colpevoli tutti: seguire idee di altri senza averle investigate profondamente e personalmente.
    Credere che il famigerato 'lavoro' sia seguire regole ed esercizi con uno scopo predeterminato. Questa e' la vera pigrizia, il relegare la responsabilita' della nostra vita ad una idea/persona/filosofia altri che noi stessi.
    Ovviamente i fautori delle varie dottrine di miglioramento esoterico diranno che e' pura vanita' pensare di poter fare da soli, hai biosgno di un maestro ecc..ecc.
    Anche questo va esplorato e non creduto.

    Nomini addirittura il buon senso, mi lasci senza parole...forse il nostro veleno ti sta indebolendo!
    Ciao Roma', ti avevo sottovalutato (se possibile...hahaha)

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  145. Talvolta accade che abbandonare sentieri noti e più volte percorsi conduca il viaggiatore ad insinuarsi in aree o lande inesplorate del tutto inospitali. Ancor più facilmente ciò accade a chi confidi in pensieri innovativi (No dottrine di miglioramento, no maestri etc..) e li assuma acriticamente, infatti, neppure il pensatore o il fruitore di pensieri altrui riesce agevolmente a sottrarsi a questa particolarissima ed ostile regola. Rilevo, infatti, che la rinuncia al pensiero di matrice orientale, copiosamente intinto nel ribollente brodo della “forma mentis” occidentale, ha sospinto il caro amico Andrea a varcare inconsapevolmente il margine del cratere che si dischiude davanti ai suoi incerti passi, precipitandolo così, anima e cuore, all’interno dell’abisso dell’antitesi concettuale.

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  146. Innominato, quando finisce il libro che ci stai citando? Si vede lontano un miglio che non sono parole tue! Tranne per qualche cambiamento qua e la'. Sarebbe meglio che parlassi come mangi....e' talmente noioso leggere i tuoi post....infatti non li leggero' piu' a meno che non voglia prendere sonno la sera!
    PARLA COME MANGI PLEASE, E FORSE RIUSCIREMO A CAPIRE COSA VUOI DIRE E COME LA PENSI.....ma non ti sei stufato di citare gli altri? E' proprio un vizio e'!!!

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  147. Mi dispiace anonimo, non provo alcuna vergogna. Anzi, sono contenta di essere uscita e di essere qui a parlare, anche se per vent’anni ho creduto nella Fellowship.
    Non provo vergogna a dire (e in questo blog l’ho sempre detto) di essere stata per vent’anni in una sètta di condizionamento mentale, cosa non semplice da realizzare, perché si tratta della propria mente e non di quella di un altro ... Se non fosse stata così, probabilmente non ci avrei messo così tanto tempo a capire di cosa si trattava. È proprio per questo che scrivo su questo blog.
    Le tue parole mi ricordano quanto sia difficile e pesante essere incappati in una sètta di questo tipo.
    Mi ricordo che nella Fellowship of Friends, ogni pensiero critico, anche solo un fuggevole embrione di pensiero critico, veniva bollato come frutto del sè inferiore (il diavolo) nelle sue varie forme e ci se ne doveva liberare il prima possibile onde evitare l’avvelenamento, la morte spirituale e il “perdere la scuola”....! E ci si sentiva davvero in colpa, come colpiti da una malattia ... Ahrghhh! Dovevi subito porre rimedio con le famose linee di lavoro, magari andando ad Apollo.
    Quando ho smesso di nascondermi ciò che accadeva nella Fellowship, quando ho cominciato a mettere in discussione dentro di me i princìpi di ciò che stavo seguendo da tanti anni, ho potuto soltanto e finalmente andarmene. Ci sono persone che restano lo stesso, per fortuna io non ho potuto. Non riesco neanche – come scelgono di fare altri – a non parlarne più, mi sentirei come se volessi cancellare una scomoda verità che mi ha riguardato intensamente.
    Non ho vergogna di essere qui a parlare perché avevo ed ho bisogno di capire cosa era successo al mio cervello e perché credo che il processo di liberazione/ritorno al libero pensiero, affinché sia vero, richieda dei tempi di “cruda messa a nudo”.
    Non ho vergogna di parlare a te di consapevolezza perché oggi penso che sia qualcosa di diverso da quello smisurato innamoramento del proprio EGO che sono le pratiche della Fellowship (e della quarta via). Non pretendo di sapere cosa sia, non ho niente da insegnare a nessuno, ma non credo sia il voler fermare il tempo, in un labile presente, con al centro se stessi... “e tutto il mondo fuori” .... E intanto la vita reale che sfugge.
    Credo che le menti libere e semplici siano una cosa importante. Dal canto mio, non sento più il bisogno di avere risposte per tutto, va bene così, senza certezze.
    Mettersi a nudo, dopo tanti anni, non è facile e io credo che qui si tenti di farlo, anche se ogni tanto arrivano i soliti “parlatori del nulla” che hanno sempre tante cose da insegnare ... Per fortuna, in genere, poi si stufano.
    Buona fortuna a te.

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  148. Non credo sia cosi difficile mettersi a nudo a 50 anni. Ormai non vi è piu' niente da perdere. Ci si è divertiti per piu' di 20 anni nella setta come tu la chiami e adesso e tempo di sputare nel piatto dove si è mangiato per cosi lungo tempo. Quando si diventa vecchi è usuale essere incazzati con il mondo. Si chiama la crisi di mezza eta'. Perche' non utilizzare un altro medium non so.... uno psicologo per esempio invece di accanirsi contro un povero vecchio ricchione con pochi anni ancora da vivere?

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  149. La Bolgia Osannante:

    Ultimo anonimo, ma non hai qualche sequenza da fare?
    Il povero 'vecchio ricchione' si merita sputi in faccia fino alla morte da annegamento!
    Forse dallo psichiatra ci dovresti andare tu anche se non credo ci sia speranza.

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  150. Avrei si una SEQUOIA da scricarti su quella testa bacata che hai brutto anatroccolo/a maleducato che non sei altro.

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  151. vorrei raccontarvi la mia esperienza con robert earl burton (mi auguro di non essere azzannato
    alla gola per quello che sto' per dire). appena
    entrato nel'orbita piu' vicina al maestro, sono
    stato quasi immediatamente messo al corrente
    dai fidanzatini di questo, delle pratiche che si
    praticavano e che probabilmente mi sarebbe stato
    chiesto di praticare. ho molto riflettuto sulla
    cosa e ho preso la decisione che in nessun caso
    mi sarei prestato a fare cose che non volevo fare
    anche a costo di allontanamento. in quel preciso
    istante ho preso una posizione, fermissimo nel
    mio proposito. tutti quelli che ci sono passati
    e che odiano robert per questo, hanno avuto la
    possibilita' di scegliere, purtroppo molti hanno scelto di non scegliere e per questo oggi odiano robert, questo mi sembra giusto solo fino ad un certo punto. se robert e' il diavolo voi gli avete aperto la porta, se robert ha approfittato
    della sua posizione e della vostra ingenuita'
    sempre voi avevate la possibilita' di chiudere
    la porta.
    conclusione:
    non sono piu' nella scuola da molti anni ma non
    odio e non ho mai odiato ne robert ne nessun altro nella scuola anzi, potendo tornare indietro
    rifarei tutto quello che ho fatto e sono contento
    di esserci passato. a quanto pare sono un caso anomalo.

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  152. La Bolgia Osannante:

    Eh no! Maleducato proprio no, e' troppo!
    Come L'innominato anch'io faccio finta di andarmene offeso/a!!

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  153. "un povero vecchio ricchione"...
    Chiedo scusa se qualcuno si è sentito offeso dai termini usati dall'anonimo qui sopra, che apertamente deploro. Da parte mia, e credo da parte di tutti gli altri partecipanti, esprimo il mio rispetto per gli stili di vita non conformi a quelli della moltitudine.

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  154. Per qualcuno sarà una noiosa ripetizione, ma forse non per gli anonimi che stanno postando... Troy aveva 17 anni.

    La sequenza

    Ho estratto dal resoconto del processo di Troy Buzbee (vedi Tutto quello che avreste dovuto sapere...) la sequenza di frasi che Robert Burton dice al giovane Troy per convincerlo a fare sesso con lui. Bisogna tenere presente, nel leggere, l'enorme considerazione - diciamo la venerazione - che la Fellowship of Friends promuove negli adepti, tanto più nel giovane Troy. E' un ingrediente indispensabile senza il quale lo sporco gioco non riuscirebbe.

    - Io sono un angelo in un corpo di uomo

    - L'influenza C vuole che stiamo insieme

    - La tua anima non è il tuo corpo

    - Gli angeli desiderano che noi due stiamo insieme

    - Gli angeli vogliono che tu ti spogli

    - Io sono un angelo, una Dea in un corpo di uomo

    - Ti giuro che sono un angelo in un corpo di uomo

    - Devi ricordarti che non ho scritto io il play di Robert Burton

    - (bacio sulla fronte, la sede dell'anima)

    - Separati e lasciati semplicemente andare

    - Il tuo corpo decadrà, ma la tua anima è immortale

    - Ti parlerò, dopo la tua morte, con la stessa voce che uso in questo momento

    In particolare mi impressiona l'ultima frase: "Ti parlerò, dopo la tua morte, con la stessa voce che uso in questo momento" e quasi lo vedo, mentre dice questo. Sta mentendo, come fa in tanti altri momenti e situazioni, ma non si tratta di una bugia qualunque. Sta trascinando una persona (tra l'altro giovanissima) in una situazione super-umana, gli sta facendo credere di essere con Dio, con una benevola e paterna entità sovrumana che starà accanto alla sua anima anche dopo la morte fisica.

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  155. Floria dice:
    Anonimo da azzannare,
    senti, io provo a non farmi venire i nervi quando leggo certi commenti, sono stata buona buona per tanto tempo, ma a quelli come te spaccherei volentieri la faccia.
    Allora, a TE non e' mai capitato, TU hai messo il piedino per terra e ti sei fatto valere, TU i pantaloni non li hai calati, i pugni nel culo del tuo maestro non li hai dovuti infilare, e a TE il pisello senza permesso non te lo ciuccia nessuno... E BRAVO!
    Ma permettimi....E CHISSENE STRAFREGA!!!
    Vorresti dire che nella tua vita non ti azzardi ad alcuna presa di posizione a meno che non ti tocchi personalmente?
    Anche a me tante delle cose che mi causano disgusto, rabbia ed orrore al mondo non mi sono fortunatamente capitate in prima persona, ma questo non mi impedisce di GIUDICARLE (parolaccia, eh?) come immorali (altra parolaccia) e malsane.
    E poi, cosa ti fa sentire esattamente cosi' tanto piu' furbo e lungimirante di altri, in ogni caso, quando eri nella scuola, povero imbecille, hai comunque comprato, e a caro prezzo, fumo per te stesso e sperma altrui per Robert Burton; ci frega niente a nessuno che non fosse il tuo?
    Quindi, ricapitolando, in ugual misura, un truffatore, un ladro o uno stupratore, non sono per te da vedere come tali e/o "GIUDICARE" (arieccoci) negativamente (oddio), a meno che tu non sia caduto nella trappola con le tue stesse scarpe, non sia stato rubato nulla di tuo e che il culo fosse quello altrui.
    I miei complimenti, davvero.
    E guarda che non sei neanche degno della qualifica di 'caso anomalo' perche' di ottusi indifferenti come te ne' e' sfortunatamente pieno il mondo...e la Fof.
    F.

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  156. Anonima Bravi-Studenti-Anonimi, Anonimo Anomalo, Anonimo # 41, Anonimo # 173... La fof vi ha succhiato via proprio tutto... ma ve lo volete almeno trovare un nome?
    Non e' difficile. E' vero che richiede qualche secondo e la creativita' di un sorcio, ma sono sicuro che 'anche voi' potete farcela!

    I vostri interventi come al solito sono di grande aiuto per mostrare al mondo quali effetti devastanti abbia una setta malata come la fof sulla sulla psicologia dell'essere umano (quasi normale), ed efficaci anche per riattizzare la brace di questo blog, grazie! ...Anche se devo dire che avete un tantinello esagerato, e ora vi siete aizzati contro anche la Floria: affari vostri (comunque se la becco...!).

    Cara 'Privilegiata Anonima Antica', la domanda che mi farei piuttosto e' questa: ci sono perche' ci faccio, o ci faccio perche' ci sono?

    Non ho scritto il play dell'Oscemo.

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  157. Invece di esortare gli anonimi a darsi una identita' inizia tu a dare l'esempio togliendoti quella maschera da scemo e a smettere definitivamente di esprimere i tuoi pensieri attraverso filastrocche e quartine da nido del cuculo. Capisco il tuo senso di colpa d'aver accettato di vivere per cosi lungo tempo alla corte di un Angelo in un corpo da uomo ma che astralmente a tutti gli effetti è una donna ma a me sembra che i viandanti virtuali siano interessati alle esperienze spirituali piu' che
    alle logistiche aberranti del club fof.

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  158. Alla signora di mezza eta in pre meno pausa Floria.
    In sintesi l'anonimo voleva solo dire che il tango lo si balla in due. Che si puo' anche esercitare la propria volonta' in certe occasioni. Ma capiamo il tuo temperamento labile. Vedrai che passera'. Invecchiare non è cosa facile specialmente per le star.

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  159. Non sono affatto meravigliato del tono che facilmente s'instaura quando si parla di certi argomenti che, oltre a non prestarsi con agilità al dialogo, hanno in sé la tendenza a dover contrapporre l'ego delle individualità che si apprestano a definire la convenienza che questo stesso ego si addolcisca, nell'universalità dalla quale deriva. Così si assiste all'opporsi di ipotesi che cercano di descrivere la Certezza. Ora deve essere chiaro a tutti che l'unica cosa che conta è la verità, ma non quella che verifica quanto sia vero che siamo un'accozzaglia di persone che tentano di convincersi vicendevolmente. Noi tutti siamo detentori di verità parziali e relative, la somma delle quali compone la verità totale che è nell'equilibrio perfetto, ottenuto dalla somma dei disequilibri parziali. Le nostre verità imperfette, quindi, a quella Verità devono tendere, e i nostri io dovrebbero scansarsi di lato se davvero hanno la retta intenzione di essere disponibili alla comprensione. Ma ciò che è Conoscenza non arriva attraverso la somma delle ricerche individuali, perché non è di un ordine individuale e non è una piccola verità, zoppa dei suoi principi. Questa è la difficoltà insormontabile che vanificherà tutti i nostri sforzi di capire anche una briciola del Mistero inestinguibile della Conoscenza del Sé. Non ci sono esercizi e non c'è un modo migliore di un altro per conoscere. Qualsiasi sforzo si faccia, sempre ci si ritroverà a ruotare entro i confini del nostro ego, mentre il vero conoscere esce da quell'ego.

    PS Cercate per favore di rispettare netiquette o mettete un moderatore diamine.

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  160. Caro povero ennesimo Anonimo scipito,
    il tango si balla tra due danzatori 'alla pari', quel che volevo sottolineare e' che il farsi abbindolare cosi' facilmente e' dovuto anche all'alone di santita' e di potere di cui si riveste ogni fantomatico "maestro".
    Se trascini qualcuno sulla pista da ballo a forza o con l'inganno, anche il tango puo' diventare una forma d'abuso.
    Chi infligge un abuso e la vittima che lo riceve NON sono ugualmente responsabili. Hai letto bene?? NON.
    Cercare di colpirmi sul personale, tu, millesimo anonimo senza palle, non fa che rivelare la piccolezza del tuo essere e l'inadeguatezza del tuo intervento.
    E poi io non invecchiero' mai, perche' io sono una Dea caduta accidentalmente in un corpo , oibo', ....DI DONNA!!!
    F.
    P.s. Per L'Innominato: Ma Quando Una Parola Comincia Con La Maiuscola, Diventa Piu' Meglio?.. Scusa Sai, Ma Con L'Eta' ...

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  161. Farsi abbindolare piu' delle volte è una buona scusa per legittimare le proprie azioni.

    Vedrai Vedrai, Vedrai che invecchierai
    Forse non sara domani
    Ma vedrai che invecchierai
    A meno che ........

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  162. mi aspettavo delle reazioni forti ma non di scatenare tutta questa rabbia, e' solo il mio
    punto di vista e non mi aspetto che lo condividiate ma arrivare a insulti e minacce mi sembra davvero troppo. io non ho insultato nessuno. perche' non riuscite ad accettare che qualche fuoriuscito non abbia sentimenti di odio e rancore come voi?
    un altra cosa: celarsi dietro l'anonimato e' criticabile lo ammetto ma celarsi dietro uno pseudonimo idiota e' meglio?

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  163. L'idiota allora, se vuoi essere conseguente, tienilo per te e parla di contenuti, se ne hai.

    Quando all'anonimo ossessionato dall'età, vedere l’invecchiamento come una malattia è una delle cose più tristi della vita e sembra proprio che tu sia vittima di questa paura (forse hai imparato da qualcuno ...?) se non hai altro argomento con le donne qui presenti.

    Comunque, non ossessionarti: credimi, non è affatto una tragedia avere 50 anni!
    Pensandoci bene, un profano potrebbe chiederti: ma cosa insegnano nella tua scuola oltre che ad avere paura?

    P.S. Grazie Postilla per aver ricordato (se ce n'era bisogno), come fa Robert a “ballare il tango alla pari" ... Per fortuna, sono atti di tribunale, a disposizione di tutti, ma quando non si vuol vedere, non c'è nulla da fare.

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  164. Per il momento non ho ancora paura di invecchiare anche perche' ho ancora molti anni prima di arrivare a quel non tragico ma difficile passaggio che è la meno pausa. Con quel post ho solo cercato di " antidotare" la signora o signorina dalle parole forti. Insomma non si puo' in un blog pubblico arrivare ad usare frasi cosi indecenti. Cerchiamo di dibattere senza insultarci per cortesia.

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  165. Purtroppo, quelle che tu chiami “frasi indecenti” descrivono le cose che fa Robert; anche a me fanno schifo e credo che nessuno qui avrebbe desiderato usarle, forse nemmeno immaginarle ...! Certo che hai una strana idea di decenza e di etica: scandalizzarsi per le parole nel blog, ma non per ciò che viene praticato nella “scuola”....

    Infine, se non sbaglio, sei entrata qui con parolacce e insulti (vedi post di Anonimo del 23 marzo, ore 12:48).
    Personalmente, ti avevo anche dato il benvenuto e invitato a limitare gli insulti. Ma il tuo tono non è affatto cambiato, anzi.
    Quello che proponi tu non è un dibattito, ma un disturbo senza argomenti. Meriti solo che non ti sia data alcuna attenzione.

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  166. Bolgia Osannante:

    fai il finto tonto anonimo? Ci riesci benissimo!

    Considerando che la fof e' un'ospedale geriatrico (eta' media 65 anni) mi stupisco di tutti questi riferimenti all'eta', forse invidia della mezza eta'.
    Vorrei ricordare un paio di cose ai cari studenti:
    -In teoria dovreste lavorare con l'idea della non-espressione della negativita' e del non giudicare (e' per questo che pagate, no?).
    Qui venite fuori molto arrabbiati.
    -L'inseganmento attuale e' frutto della mente senile di R. Fatemi spiegare: tutta la novita' e' sul controllo e superamento del centro inferiore (che idea nuova!). Il problema e' che non c'e' nessuno al mondo piu' identificato di R. con esso.
    La sua preoccupazione piu' grande nella vita (caro Innoninato tappati gli occhini delicati che ci sono parole per adulti) e' avere il piu' grande numero di piselli in tutti i suoi buchini il piu' spesso possibile. Anche voi, pur essendo sudditi fedeli, non potete negarlo.
    Quando e' di cattivo umore (ma non dovrebbe essere imperturbabile?) e' perche' qualche pisello non si e' presentato (il famoso pisello assenteista!).
    Questa Lui la chiama la frizione che gli Dei gl'infliggono (Divinita', che secondo lui dovrebbe preoccuparsi di fornirgli un numero sufficiente di piselli al giorno). Non so come R. chiami questa parte di se', se non e' il se' inferiore, cos'e'?
    L'altra identificazione enorme e' quella dei soldi. Vuole mantenere un certo stile di vita, non si fa il letto da solo, non si cucina i pasti, non guida, non stira, insomma non fa nulla. Se non ha i soldi per mantenere l'entourage di aiutanti/schiavi e' un uomo finito. A me sembra che come uomo conscio faccia un po' pena.
    Lo so parole forti per orecchie delicate come le vostre. Ma la realta', alle volte e' cosi', senza i guanti bianchi.

    Caro Brancaleone (sembri uno studente perfetto).
    Ti offendi facilmente per le parole usate.
    -L'idea pero' di rubare le parole altrui per fare un po' di demagogia non ti turba affatto.
    -Non rispondere a nessuna domanda pertinente a quello che dici non ti sembra strano.
    -Fingere di andartene offeso e poi rimanere sempre qui a dire Assurdita' di cui ovviamente non sai nulla, non ti pare una contraddizione.
    Eppure invochi un moderatore; se ce ne fosse uno pensi sarebbe disturbato dal linguaggio usato quotidianamente nel mondo, oppure dalla tua falsita'?
    Per uno che ha superato i limiti dell'ego te la prendi un po' troppo per le parole. Devi essere un'anima delicata. Sei sicuro di non voler entrare nella Fof, credo completerebbe il lavoro della demenza/salute.

    Ho rotto il netetiquette? Spero proprio di no, mi sveglio la notte pensando "il Netetiquette...NOOOO!"

    Per l'ultimo anonimo senza volerti insultare:"sei proprio un pezzo di studente!!!"

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  167. Il post che menzioni non è il mio.Quel poco che so riguardo la fof mi è stato rivelato da mio marito (ex studente). La cosa che mi stupisce è l'aggressivita' che si sprigiona a volte in questo blog. E' molto tempo che la vostra catarsi va avanti.

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  168. Anonimi, firmatevi con un nome o uno pseudonimo se volete evitare di essere equivocati l'uno con l'altro.

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  169. Andrea !!!!!Se ti sta cosi tanto antipatico l'Innominato perche' usi le sue o presunte parole come bolgia osannante. A me piace il suo scrivere forbito è uno stimolo a migliorarmi. E poi il contenuto perlomeno non è off topic

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  170. E' proprio triste constatare che un uomo cosi' perverso, che si approfitta degli altri e che li sfutta venga mantenuto e osannato da tanta gente imbambolata e credulona( che a parte questo sarebbe anche gente per bene). Veramente e' un paradosso, ci scandalizziamo per delle parolacce e non per quello che fa quest'uomo (Robert Burton, detto anche Robert Earl Burton), orge, festini, sesso ad ogni ora, tutta un'organizzazione per adescare ragazzi giovani, meglio se russi e squattrinati cosi' si comprano meglio! Un visto di soggiorno, qualche bella giacca firmata, pranzi e cene......ma dico io come fate a considerare un maestro quest'uomo cosi' ovviamente perso nel suo cosidetto centro istintivo che si riempie e vi riempie la bocca di parole , paroloni senza senso. Ma pensateci bene cari "studenti"..perche' non date i vostri soldi a chi ne ha davvero bisogno, e' piu' facile che vi compriate cosi' 'un posto in paradiso' invece di mantenere un uomo perverso e malevolo come Robert Burton....sapete che per lui non siete niente se non avete qualcosa da offrirgli; sesso, soldi, servizio.Smettetela di riempirvi la bocca di 'divina presenza, e divina sequenza". Credetemi non c'e' niente di divino in RB, nemmeno l'unghia del piede destro!!!

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  171. Bolgia Osannante (coscienza sporca dell'immondo-niente a che fare con il povero Andrea):

    Anonimo!!! Se ti piace il confabulare arcaico del buon Brancaleone (che ovviamente sei tu, bugiardaccio della malora), sei gia' perfetto cosi' come sei: eroico e statuario cosi' come veritiero!

    mens Insana in corpore rachitico!

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  172. Caro anonimo-o-anonima-non-so-quale-priva-o-privo-di-qualsiasi-tipo-di-creativita'-ma-pieno-o-piena-di-testardaggine-nel-non-vedere-che-trovare-anche-uno-stupido-pseudonimo-puo'-servire-ad-indirizzare-i-propri-commenti-senza-tutta-questa-confusione-ma-capisco-che-puo'-fare-comodo-perche'-scambiarsi-tra-gli-anonimi-con-codardia-puo'-fare-comodo-per-giocare-a- fare-il-santo-e-l'ingenua-fingendo-di-ever-notizie-dettagliate-solo-dal-proprio-ex-cugino-alla-lontana-e-di-non-aver-mai-messo-piede-su-questo-sito-senza-espressione-di-qualsiasi-forma-di-astio-ma-solo-essendo-puramente-interessato-o-interessata-alle-esperienze-spirituali-volendo-soltanto-disturbare-l'iter-di-questo-blog-e-poi-eclissarsi-fino-al-prossimo-ciclo-mensile-di-mestruazioni-morali-e-religiose-per-poi-andare-sul-personale-ricorrendo-a-insulti-di-cui-negate-il-farne-uso...

    Se vi danno davvero tanto fastidio le cose espresse su questo sito, perche' intervenite?
    Se veramente ritenete che questo sia un luogo di perdizione dove si rimane bloccati a vivere la propria collera, perche' vi ci associate?
    Perche' vi ostinate ad abbassarvi a tanto?
    Qual'e' il vero motivo delle vostre visite? (Scusate la logica)

    Aspettando ansiosamente un'anonima replica,
    L'Oscemo

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  173. E dopo scoppiò l'inferno.
    Clangore maligno, polvere e confusione.
    Poi una quiete incazzata e rutilante, ma la macchia sarà salva.
    Mi stavo chiedendo a cosa serve questo lampo di informazioni...hem, comprensioni.

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  174. ...non serve a niente.

    "Non c'e' posto nella nuova fisica per enrgia e materia, l'energia e' l'unica realta'".
    Albert Einstein

    -E' qui che il misticismo orientale e la scienza occidentale s'incontrano.
    Tat tvam asi "Thou art that", e' la filosofia fondamentale di Joseph Cambell. Non c'e' materia; tutto e' energia. La separazione e le limitazioni sono nella nostra mente.
    Separarsi dal gruppo e dire," Oh, no, noi siamo diversi", vuol dire separarsi dal tutto.
    Separarsi dal tutto vuol dire eliminare le alternative ed erigere i muri della nostra prigione. Quando creiamo dualita' nei pensieri e nelle nostre vite, abbiamo creato opposizione.-

    Nonostante le gambette tremule, parte per la vecchiaia e parte per le incertezze tremende che mi stritolano, mi voglio incamminare verso il baratro della mia demenza, e a parte pochi amici, praticamente da solo.

    Alcune note per i detrattori della possibilita' di capire le cose da soli (e chi altro puo' farlo per noi?):
    L'antico (scusa Oscemo) Abu yazid al-Bistami ha detto (dopo la solita canna):
    "Nulla e' meglio per l'uomo che essere senza nulla, nessun asceticismo, nessuna teoria, nessuna pratica.
    Quando e' senza nulla, e' parte del tutto."

    Ciao a tutti

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  175. Andrea!!!!!
    questa tua pseuda-teoria advaita ti fa star bene? ti aiuta a vivere una vita olistica e in armonia con mondo? Se si se uno dei pochi fortunati. Spero che il tuo operato sia utile alle persone che ti circondano.

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  176. Nota bene:
    mettere la parola 'pseudo'di fronte ad altre parole non elimina il valore di queste.
    Bisogna fare uno sforzino e cercare di dire qualcosa.

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  177. Prof Anonimo
    Ho messo il prefisso pseudo per dire che non è veramente advaita in sostanza. Come lei certamente sapra' anche nella tradizione advaita ci sono i maestri o coloro che "indicano".

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  178. amo nino
    vorrei condividere con tutti voi le percezioni che ho sperimentato la prima volta che mi sono imbattuta in questo blog
    grande tolleranza
    assenza di aggressivita'
    assenza di rabbia repressa
    spirito di accettazione
    grande comprensione
    sconfinata compassione
    condivisione
    assenza di falsita'
    obbiettivita'
    imparzialita'
    amore
    fratellanza
    pieta' umana
    equilibrio

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  179. Caro Innominato, (puoi smettere di far finta di essere andato via)

    Non e' sufficiente usare la parola 'pseudo'.
    L'hai usata di fronte a spirituale, teoria, advaita.
    Io non professo od appartengo a nessun sistema filosofico preciso, per cui non devo difendere nessuna idea che non sia mia.
    Il fatto che tu non sia stato accolto come avresti voluto non e' colpa di nessuno, se non tua. Quando hai avuto la possibilita' di dire quello che volevi veramente dire, non lo hai fatto.
    Ti sei rivelato bugiardo ed anche un po' vigliacco.
    Ed ora cerchi solo di avere una meschina rivincita usando la parola 'pseudo' come arma.
    Su questo sito caschi male; se hai capito qualcosa tutto da solo, scrivilo e forse si potra'avere una conversazione tra adulti. Altrimenti torna da demenza/salute, dove ti accolgono a braccia aperte.
    GET A (pseudo)LIFE

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  180. Tengo a precisare che non sono Illuminato. Dato che nei tuoi posts spesso comunichi questa tua intolleranza verso qualsiasi sistema filo-spirituale, volevo assicurarmi se questa tua posizione ha dato dei risultati, delle inconfutabili verifiche. Tutto qua'

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  181. caro andrea
    fa male osservare come sei diventato cinico
    e quanto la permanenza nella scuola ti abbia
    indurito la pellaccia. eri tanto un bravo ragazzo
    adesso mi sembri un teppista o un hooligan
    non ti riconosco piu'
    robert earl

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  182. Quel che mi disturba in questo sito, è la pretesa di usare la Fof come paradigma universale di tutte le scuole di pensiero spiritual-esoterico. E' come per esempio cercare di definire un obbedienza massonica attraverso il Rotary Club. Vero che vi è una matrice di tipo massonico nel suo organismo, ma lo scopo e il sistema operativo sono diametricalmente opposti. Nei clubs si riuniscono ben vestiti, sorseggiando del buon vino i busyness men con il solo scopo di procacciare denaro sufficiente alla conduzione dell' obbedienza madre. Le tecniche e i rituali non vengono praticati. Al massimo si accenna qualche esercizio mentale qua e la. Mi sembra di intuire dalla lettura dei posts che tutte le teorie e le tecniche Fof si sono rivelate per la maggiorparte di voi fallimentari. Non erano funzionali probabilmente perche' RB se le è inventate di sana pianta. D'altronde cosa ci si poteva aspettare da uno psicopatico con un accentuato complesso napoleonico. Ha utilizzato la sua esperienza da maestro elementare per creare attraverso le idee di Gurdjieff & CO. un piccolo impero romano. La cosa assurda è che l'intento di colonizzare il pianeta è riuscito. Sicuramente grazie al luogo dove è nato il diabolico progetto e alla buonasorte che ha assistito abbondantemente a creare i presupposti per tale realizzazione.

    Non tutte le scuole spirituali pero'operano utilizzando le logistiche FoF. Non tutti i maestri si comportano ala Robert.

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  183. Cari amici,
    vi chiedo d'ora in poi di firmare, con un nome o con uno pseudonimo, i vostri commenti.
    La mancanza del nome crea confusione.
    I commenti privi di un nome non saranno perciò più pubblicati, indipendentemente dal contenuto.

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  184. All'anonimo disturbato,
    si tende a generalizzare quando si parla di culti/sette/gruppi con leader, e si dice che se qualcuno nella fof e' uscito deluso dall'esperienza, questo spiega tutte le sue affermazioni future.
    Se e' possibile che ci siano gruppi non corrotti dal proprio leader, e' anche vero che la stragrande maggioranza si mettono nella condizione di essere corrotti o di diventarlo facilmente.
    Ho letto resoconti di studenti di Osho, Castaneda, diversi maestri buddhisti, gli stessi gruppi di Ouspensky.
    Tutti incredibilmente simili alla fof.
    Quando c'e' un leader che non aderisce ad alcuna regola esterna (ossia decide tutto lui, come e quando vuole), questo e' definito un culto.
    (vedere i "guru papers" se v'interessa l'argomento)

    Ma la cosa piu' importante, nel lasciare un gruppo guidato da una persona simile, non e' tanto il capire perche' si sia finiti in un gruppo demenziale, ma cosa si volesse ottenere in partenza e perche'.
    Le motivazioni che ci spingono ad una ricerca del genere sono molto interessanti; se si riesce ad andare in profondita', si puo' scoprire che le motivazioni non sono poi cosi' nobili o spirituali come si crede.
    L'egoismo e l'avidita' spirituale sono, spesso, le forze dietro alla ricerca.
    Se si arriva a vedere questo di se', si puo' allora investigare che tipo di persona sia l'ipotetico maestro, perche' ci tiene ad essere considerato tale, e quali dinamiche si sviluppano quando qualcuno si mette in una posizione d'insegnamento.

    La sola idea che qualcuno abbia una conoscenza superiore, e', per me, sospetta.
    Si possono avere esperienze diverse, ma che qualcuno pensi di avere le risposte per altri, e' una posizione arrogante.
    Si possono solo avere risposte per se' stessi, se si e' onesti.

    Un anonimo chiedeva verifiche sulle mie idee. Che assurdita'! Sono solo idee, e sono mie, il dire che siano verifiche assolute sarebbe una contraddizione in termini. Si puo' parlare solo di cio' che e' vero per noi stessi; se si comincia a parlare del vero assoluto, si comincia a mentire.
    Posso solo dire che mi sento molto piu' libero, felice e semplice di quando seguivo una filosofia precisa.
    Non so perche' ci sia cosi' tanta resistenza all'idea di poter capire la maggior parte delle cose che ci riguardano, da soli.
    Da dove viene questa poca fiducia nelle proprie capacita'?
    Questa mi sembra un'idea che vale la pena di esplorare...

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  185. Ogni qual volta si dice di non credere a niente, ci si attira addosso un arsenale di epiteti e una raffica di titoli. A volte si viene archiviati nella categoria opposta, a volte non si e’ creduti, a volte si viene etichettati come cinici, ovvero: ‘Indifferenti ai sentimenti e alla morale comune; privi di sensibilità.’ Quando si considera qualcuno in tal modo, il sentimento che si comunica, con intenzione o meno, e’ quello di essere sporchi, di aver fatto qualcosa di male: “Che obbrobrio! Non credere in niente... non e’ possibile... perche’ poi, comunque, cosa rimane...? Non e’ un tantino esagerato? E’ un atteggiamento cosi’ cinico.”
    Questo e’ quello che abbiamo imparato da quando siamo nati. Non importa se siamo uomini o donne, in quale paese viviamo, di che colore e’ la nostra pelle, o in che era siamo nati: in noi e’ ereditario. e’ congenito e da li in poi pienamente sviluppato.
    Il credere ad un idea qualsiasi riguardo a noi stessi che esiste al di fuori di noi, ed il rimanere vincolati a tale credo, e’ un tutt’uno, ed accade simultaneamente.
    Il vincolo creato e’ una buca da dove e’ improbabile uscire, un binario dal quale e’ quasi impossibile deviare.
    Paradossalmente infatti, credere in un idea il cui raggiungimento potra’ rendere liberi, ottiene istantaneamente il risultato opposto: vale a dire rimanere ancorati ad essa, limitando la pura e semplice esperienza.
    Tutto viene filtrato e condizionato da essa.
    O sei cattolico, o sei musulmano, o sei ateo, o sei advaita, o sei buddista, o sei nichilista, o sei olistico, o sei un idealista, o sei un materialista. Sei ‘pro’ qualcosa, sei ‘anti’ qualcos’altro, sei ‘pseudo’ quello, sei ‘semi’ quell’altro, sei ‘neo’ una cosa, sei ‘mono’ di qua, sei ‘poli’ di la’.
    Senza il formulare, il catalogare, l’appartenere, senza il voler comprendere, sembra proprio che non si possa vivere.
    E’ umanamente inammissibile, psicologicamente irrinunciabile, e socialmente inaccettabile.
    E’ un enorme e pesante fardello, ma ce lo si trascina inesorabilmente dietro, senza batter ciglio, e senza apparente sforzo.
    Non c’e’ nessun punto di partenza, non c’e’ nessun viaggio da intraprendere, non si arriva in nessun dove. Siamo semplicemente noi, per quello che siamo, immersi in quello che ci circonda, con le persone che lo riempiono. L’unico viaggio, se proprio lo si vuole vedere come tale, e’ quello, ed e’ l’unica certezza che si protrae fino al momento della nostra morte.
    Non c’e’ nulla di strano, o bello, o brutto, o cinico in tutto cio’: e’ disadorno, e’ elementare, ed e’ quello che e’.
    Forse e’ vero, ‘non credere’ e’ troppo semplice: e’ impossibile da comprendere perche’ non c’e’ niente da comprendere. Forse e’ troppo difficile: e’ impossibile da comprendere perche’ non c’e’ niente da comprendere... e anche qui, come sempre, si finisce con la bramosia di osservare, con il voler capire, con la necessita’ di spiegare, e compagnia bella.
    Forse e’ questo essere liberi, ma anche se fosse questo, affezionarcisi sarebbe solo un altro peso inutile.
    E’ indubbio che in ogni eventualita’ ci sia il genuino desiderio di comunicare.

    L'Oscemo

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  186. Che bisogna andare da nessuna a parte è fuor di dubbio. Ma per assurdo anche quella locazione che non c'e' diventa una meta. Nello Zen si dice che zazen è gia di per se illuminazione. Non vi è nessun posto dove andare , niente da ottenere, e nessuna Via da seguire, ma per qualche strano motivo i monaci praticano diverse ore di meditazione ogni santo giorno. Andare da nessuna parte sembra l'unico modo di vedere e accettare la realta per quella che è. Puo sembrare strano ma la strada che non c'e' ha i suoi “indicatori”.
    Se decidiamo di visitare una citta' a noi sconosciuta e dimentichiamo la mappa o il navigatore, arrivare ad una locazione precisa puo' diventare un impresa e in particolar modo se non facciamo uso di indicatori. Chiedendo aiuto probabilmente si potrebbe arrivare a destinazione senza nessun problema. In questo caso l'indicatore ha la funzione di insegnare cosi come fanno i maestri zen ma non è in nessun modo superiore a noi. Conosce solo il territorio.Il problema a mio avviso è attaccarsi al dito che indica.

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  187. Mi sembra interessante e onesto chiedersi perché si è entrati nel culto.
    Scopro che è difficile essere del tutto onesta sull’argomento perché tanta nebbia e bugie sono state buttate sulla verità, come la panna montata su un dolce.
    Mi viene in mente che molto spesso nella Fellowship ci si poneva collettivamente questa domanda e mi ricordo anche che non mi è mai stato facile rispondere. Se non con frasi fatte, balle, in altre parole.
    Chiederselo adesso, mi interessa.
    Vedo soprattutto due cose:
    1) il bisogno di appartenere a qualcosa, ovvero la necessità che qualcuno mi dicesse dove dovevo andare o per cosa dovevo “lottare” o “fare sforzi”;
    2) il desiderio di sentirmi diversa, speciale, magari migliore degli altri comuni mortali.

    E vedo anche che la paura della morte gioca un ruolo molto forte nella vita umana. E pensare che, a guardare le cose con calma, la morte e la vita non esistono l’una senza l’altra ...

    Grazie Andrea e Oscemo.

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  188. A Nessuno: Hai dato un perfetto esempio di cio' che intendevo. Se si pensa che anche il non avere una meta diventi anch'esso una meta, e' perche' tale pensiero e' sempre inestricabilmente viziato dalle stesse idee: e' difficile liberarsene. E' impossibile scappare questo circolo vizioso. Ci sara' sempre un pezzettino di coda da mordersi.
    I monaci facciano un po' quello che gli pare. Quello che dice lo Zen o Zaza' e' tutta la stessa pappa. Non c'e' una mappa, perche' non c'e' nessun posto. Non c'e' indicatore e non c'e' navigatore. Se c'e' un maestro di qualsiasi tipo col suo santo dito che indica, l'unica cosa certa e' dove dovrebbe metterselo.
    Non esiste niente di sacro, eccetto... che non esiste niente di sacro, punto.
    Per aggiungere la beffa al danno, si e' troppo condizionati a prendere le cose troppo seriamente.

    L'Oscemo

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  189. Oscemo: E' vero quel che dici. I maestri qualsiasi sia la loro denominazione sono tutti della stessa pappa. Il dito lo usano sempre e comunque per ispezionare la prostata altrui ed avere potere sui malcapitati. Devo ringraziarti per aver partecipato a questo mio intuire, e nonostante i tuoi sforzi a non voler indicare, in parte mi hai spinto in una direzione che prima non conoscevo. Stai tranquillo che non ti mettero' su nessun piedistallo, ma sicuramente ricordero' questa tua lezione.

    Con Gratitudine Nessuno

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  190. Ciao Nessuno,
    non ti preoccupare, l'Oscen(m)o vive sotto un piedistallo, mai sopra.
    Se indica qualcosa e' per sbaglio o per cattiveria...

    Non so se qualcuno possa onestamente indicare qualcosa a nessuno. Il fatto che qualcuno abbia trovato una strada valida per lui, non significa affatto che sia valida per qualcun'altro.
    Altra domanda da farsi e',"Ma questo dito a cosa punta?"
    Se la risposta e' di tipo mistico, non vedo come un dito possa indicare la strada.
    L'unica cosa che si possa dire onestamente e'di trovare le risposte da soli. Non che non si possano fare domande, ma se qualcuno dice di essere un maestro, meglio tagliare la corda!

    Perche' innalzarsi allo status di Maestro?
    Quale puo' essere la ragione per dire, "Ora sono un maestro?". Io non lo capisco proprio; quelli che dicono che ci sono maestri onesti, ma cosa vogliono dire?
    Chi, sano di mente, improvvisamente si proclama maestro/illuminato/ecc....?
    Qual'e il vantaggio di porsi su di un piedistallo se lo scopo e' veramente di voler aiutare gli altri? Boh?

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  191. A cosa serve riempire le domande se colui che le pone sa che l'indicare un qualcosa cosi personale è alla base un assurdità'. Le domande possono essere utilizzate se onestamente si vuol mettere in discussione la propria conoscenza. Le risposte indicano sempre un qualcosa che lo si voglia o no. Sulla metodologia usata per scoprire la vita sono d'accordo con Andrea, non può' essere universale, ognuno a secondo del background temperamentale utilizzerà dei metodi affini, ma per quanto riguarda l'essenza della ricerca stessa, è fuor di dubbio un comun denominatore. Ciao a Tutti Nessuno

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  192. Scusa Nessuno, puoi spiegare un po' meglio, un esempio magari?

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  193. Tu Andrea per esempio col tuo Spiritual Curriculum Vitae e la certezza che non c'è' nessun maestro da ascoltare nessun luogo dove andare, niente da indicare, poni la domanda : "Ma questo dito a cosa punta?" Come può' una persona rispondere. Nella domanda è inclusa la risposta. Non credi?
    Vedi quando si naviga in queste acque (no gurus, no metodi etc) è veramente difficile riempire domande. Forse non si dovrebbero neanche fare. Catatonia e' quello che provo nel pensare di rispondere alle tue domande. Saluto Nessuno

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  194. Io fondamentalmemte cercavo una familia ,ma mi sono ritrovato a essere violentato in tutto e x tutto. Vigliacco è chi si approfitta delle debolezze degli altri uomini succhiando come un vampiro le loro energie.
    Ho dato fiducia a Robert come un padre e ho trovato più che un pedofilo.
    I principi professati sono veri ma la crescita è un'esclusiva del conduttore. Ho lasciato ad altri la cura della mia dignità. Ho permesso che mi riprogrammassero dietro bei principi e soprattutto adottando un linguaggio che ha modificato le mie connotazioni.
    Una mia debolezza lasciarmi manipolare?
    Una mia ingenuità?
    Mancanza di fiducia?
    Mancanza di amore.

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  195. A proposito del perchè siamo entrati nel culto, credo che il desiderio di essere migliori accomuni moltissime persone e non vada condannato moralisticamente. E' una cosa naturale per l'essere umano cercare di essere (diventare) migliore.
    Quello che invece non vedo di buon occhio è il desiderio - che spesso viene realizzato dall'affiliarsi a una setta - di essere/sentirsi superiori agli altri. Al di là del moralismo, è una cosa che non mi piace.
    Dopo essere uscito dalla Fellowship, con il tempo, ho capito che una delle motivazioni che mi avevano attirato nel gruppo era il far parte di una famiglia nuova e "speciale".
    Non c'è nulla di male in questo desiderio, che è uno dei fattori per cui si è attirati in una setta, ma è buono rendersene conto. In definitiva, anche questo è un piccolo lembo di conoscenza di sè...

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  196. Un momento prego…
    Prima di capire quello a cui non volevo e non potevo Credere
    e cioè che sono Stupido al naturale, ci ho messo un bel po’ e anche un sacco di studio, e poi ancora a percorrere vie che andavano di là e di qua.
    Così, fino a quando ho saputo quanto ero stupido e poi trovato stupido continuare a studiare e riverificare le stupidaggini e derivati…subito dopo uno o due “esseri-amici” si sono messi a chiedere consiglio per vedere la loro (?), e benché a parole disposti quasi a tutto, sulla possibile stupidità non si discute nemmeno ma sull’essere macchine addormentate, può andare meglio…si è più creativi.

    Certo, sembra non ci sia più modo di stupirsi, una volta scoperta la stupidità, però si potrebbe stare bene impegnati per districarsi dalle stupidaggini umane, attività questa, che ognuno pratica a modo suo perché “stupidi” lo sono sempre e solo Tutti gli altri, vale per tutti…anche i furbi.
    Si è visto pure che ci sono alcuni i quali si dedicano intensamente alla stupidità altrui, con fini molto umanitari, tanto che gli altrui, mai sapranno della loro stupida condizione, ma verranno progressivamente e con amore condotti al più completo instupidimento, così non ci si pensa più…
    È pure questo un argomento così stupidino che lo si potrebbe portare avanti quasi all’infinito, se non che forse è stupido farlo…

    Nota: liberamente ispirato dalla “tavola degli idrogeni” perché
    in quanto a materialismo è “stupefacente”
    E gli devo molto!

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  197. Caro nessuno,
    parli delle mie certezze, non ne ho cosi' tante. Ma so gli errori che ho fatto, e mi baso su quelli.
    La risposta non e' contenuta nella domanda, se qualcuno pensa veramente che si possa indicare qualcosa, puo' dirlo benissimo, specialmente se spiega come mette in pratica questo tipo d'insegnamento. Non e' una domanda retorica, almeno per moltissime persone che seguono diverse dottrine.
    Dici che e' difficile 'riempire' (non so bene che vuol dire) le domande quando si parla no-gurus, no-metodi; non capisco la differenza con metodi e gurus. Vuoi dire che e' piu' facile parlare quando c'e' un metodo o un guru da discutere?
    Sembra tu voglia dire che quello che io dico non lascia spazio alla discussione.
    Capisco, ma non e' affatto importante quello che io dico o credo.
    Solo quello che dici o credi tu, dovrebbe essere importante per te.
    Se qualcuno ha puntato un dito, e ti ha aiutato, perche'non dirlo?
    Se ti sembra che seguire un metodo sia la cosa migliore per te, perche' non parlarne?
    Potresti essere sorpreso dalla simpatia che potresti riscuotere dalla folla silenziosa che legge questo blog.
    Per conto mio, sono curioso di natura, e anche se non dovessi condividere le tue idee, come vedi, sono pronto a discuterle....
    ciao
    (visto che conosci il mio curriculum spirituale, mi conosci, non ti vuoi far riconoscere?)

    Figaro,
    hai tutta la mia simpatia ed affetto,
    sei tra amici.

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  198. Tempo di cambiare pagina...
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  199. Visto che su youtube c'è la consuetudine di rispondersi con un altro video , ringrazio Sauro con questo link.

    http://forum.cosenascoste.com/esoterismo/43931-insegnamenti-segreti-di-vecchio-maestro
    htmlhttp://forum.cosenascoste.com/esoterismo/43708-thelema.html

    in quanto all'indovinello di O scemo:

    "Perche' l'Atlantideo avrebbe 'ragionevolmente dovuto' accorgersi che qualcosa in lui
    funzionava?"
    In effetti non c'è nessuna ragione, nessun dovere di accorgersi. La coscienza morale può rimanere sopita tutta lavita. Alcuni accidenti (morti , malattie, droghe tagliate male) delle volte l'accendono.
    “qualcosa in lui non funzionava come ragionevolmente avrebbe dovuto “ è un altra cosa, è credere che le cose abbiano un senso, che le macchine funzionino per l'uso per cui sono state costruite:i pensieri a collegare esperienze ed emozioni, le emozioni a collegare i pensieri e le azioni e le azioni a collegare pensieri ed azioni. Se non succedemi han dato il libretto della macchina sbagliato ononsoncapace a leggerlo !
    Ultima cosa, personale , per L'oscemo. Stai facendo più metafore di me: che ci sia comunicazione tra noi?

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